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PER MARC AUGE’, PADRE DEL MUSEO DEGLI SGUARDI, CITTADINANZA ONORARIA E CERIMONIA SOLENNE SABATO IN CONSIGLIO


Sarà una seduta solenne, quella di sabato prossimo, 17 marzo, nel corso della quale il Consiglio comunale di Rimini conferirà la cittadinanza onoraria a Marc Augé, antropologo e sociologo di fama internazionale.


“Un riconoscimento – si legge nella nota del Comune - che Rimini attribuisce a Marc Augé per il profondo legame che unisce il grande studioso francese alla Città, per essere stato la guida culturale e scientifica del lavoro che ha portato alla nascita del Museo degli Sguardi inaugurato nel 2005, che deve proprio al suo impegno e al suo pensiero non solo l’indirizzo concettuale che ha portato alla ridefinizione del museo, ma anche l'allestimento della collezione etnografica riminese che ha ricevuto tanti riconoscimenti di livello europeo”.


Marc Augé è noto per “il singolare innesto semantico tra le relazioni affettive degli individui e il loro paesaggio sociale, nonché la decodificazione del paradosso che vede l'aumento della solitudine percepita posta in parallelo al crescere dei mezzi di comunicazione di massa”.


La seduta del consiglio sarà dunque aperta con il saluto del presidente Donatella Turci. L’intervento del Sindaco di Rimini Andrea Gnassi precederà l'orazione ufficiale di Roberto Daolio, docente dell’ Accademia di belle arti di Bologna.




Giovedì, 15 Marzo 2012 10:15

IL GIORNALAIO 16.03.2012

Rubriche

MAGGIOLI IN TRIBUNALE. MAGNATE KUWAIT SALVERA' IL FELLINI? PER I BAGNINI VIOLAZIONI PENALI. RASSEGNA STAMPA IN VERSIONE BREVE


Non è ancora tempo di pace per Manlio Maggioli. Fa il suo corso l’esito delle indagini della Procura di Forlì sul Credito di Romagna. Il vero problema ora per il presidente della Camera di commercio di Rimini non è dunque l’aver scudato due milioni. E’ il Corriere Romagna a pagina 6 a seguire la notizia.


“Pur divisa in due tronconi, entra nel vivo l’inchiesta sulla gestione della banca forlivese del cui consiglio di amministrazione faceva parte il presidente della Camera di commercio di Rimini Manlio Maggioli. Destinatario, proprio nei giorni scorsi, del secondo avviso di conclusioni indagini per un’inchiesta parallela riguardo gli stessi presunti reati, dovrà presentarsi in aula ai primi di maggio all’udienza preliminare del primo troncone d’indagine. La procura gli contesta condotte di ostacolo alle attività di vigilanza, a cui sono da aggiungere le violazioni al testo unico bancario come emerge dal secondo troncone di indagine”.


“Secondo la Procura (che ha aperto un fascicolo penale sul Credito di Romagna dopo l’ispezione di Bankitalia), gli amministratori avrebbero attinto “a piacere” dalla banca dosi sempre più ingenti di liquidità in uno sbilanciamento nella erogazione di affidamenti”.


“E’ ancora pendente come indagato, infine, la posizione di Maggioli nell’inchiesta aperta sul consorzio Assoform (di cui è presidente) per l’erogazione di un contributo dalla comunità europea: il consorzio, secondo le indagini della Finanza di Rimini, avrebbe presentato dati contraffatti per ottenere il contributo europeo. L’inchiesta è aperta per truffa. «Tutto in regola», ha assicurato Maggioli”.


Aeroporto


Oggi sulla stampa locale, accanto ai distinguo del presidente Massimo Masini sulla notizia di ieri de la Voce di Romagna (l’Enac ha chiesto allo scalo una limitazione del numero si passeggeri e di movimenti, perché il Fellini allo stato attuale non è adeguato né sotto alcuni aspetti strutturalmente né a livello di personale alla gestione di un flusso pari a oltre il milione di transiti previsto per il 2012), anche la possibilità buttata là da parte dell’industriale kuwaitiano Fouad Alghanim, proprietario tra l’altro di due compagnie aeree. Sul Corriere a pagina 10.


“Gli occhi degli emiri del Kuwait sull’aeroporto di Rimini. «Un investimento interessante e un’ottima opportunità di collaborazione», così ha definito lo scalo riminese Fouad Alghanim, presidente di una multinazionale del Kuwait da 4 miliardi di dollari di fatturato, con sedi in Medio Oriente, Stati Uniti, Europa, Australia, Asia e Africa. Sul piatto c’è un piano di investimenti da 600 miliardi di dollari che diversi imprenditori dei paesi del Golfo vorrebbero mettere in cantiere tra Medio Oriente, Africa e Europa. E Rimini - dove ieri Alghanim ha fatto tappa prima di volare a Milano e dopo essere stato a Madrid dall’ex primo ministro Aznar - potrebbe essere una di queste realtà, oggetto della tavola rotonda di ieri nella sede di Confindustria tra l’i mprenditore del Kuwait, le maggiori aziende della provincia (Scm, Aeffe, Petroltecnica, Valpharma, Valentini, Mec 3, Celli, Focchi), il Comune, la Camera di commercio, Ance e la Fiera”.


Su tutti i quotidiani le dichiarazioni del presidente di Aeradria. La Voce di Romagna a pagina 15.


“E’ pronto e in parte già operativo il progetto che dovrebbe allontanare la scure dell’Enac sul “Fellini”. Ad annunciarlo il presidente della società che gestisce l’aeroporto riminese, Massimo Masini, che predica ottimismo. «E’ imminente il provvedimento Enac che prevede la piena operatività dello scalo nella fascia oltre il milione di passeggeri - spiega - così come contemplato dal piano voli 2012»”.


Bagnini, il Comune non molla (sembra per il loro bene)


Biagini sulla Voce a pagina 13.
“Forse il concetto non è chiaro. Qui si continua a parlare di cifre, senza tener conto la violazione dell’autorizzazione paesaggistica è punita con una sanzione penale. La pena sono due anni di arresto, una multa, più la rimozione dell’abuso, per estinguere il reato”. Come dire: se non si vuole incorrere in una stagione di sequestri e nastri biancorossi intorno alla spiaggia, i bagnini devono cercare di scendere a patti”.



Venerdì, 16 Marzo 2012 12:17

Dante e il rischio di educare

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Dante e il rischio di educare.


E’ di pochi giorni fa la notizia dell’appello del comitato per i diritti umani Gherush92, una organizzazione che ha ottenuto il titolo di consulente speciale delle Nazioni Unite, perchè venga bandito Dante dalla scuola, o per lo meno venga adeguatamente censurato. Queste le considerazioni di Valentina Sereni, presidente del Comitato: «Chiediamo, quindi, di espungere la Divina Commedia dai programmi scolastici ministeriali o, almeno, di inserire i necessari commenti e chiarimenti». Le colpe di Dante sono omofobia e antisemitismo, con punte di islamofobia. Colpe non troppo originali, quelle trovate dall’altolocato organismo istituzionale. Colpe che si sentono risuonare sempre più frequentemente e che da qualche tempo colpiscono in maniera sempre ben mirata, quasi chirurgica.


L’assurdità di una tale accusa è stata colta da tanti e sono fioccate critiche pressochè universali, al punto che Di Stefano sul Corriere della Sera sostiene “non parliamone più”. Il problema invece c’è tutto e presenta almeno due facce.
In primo luogo non si tratta di difendere Dante, il quale (ancora oggi) ben si difende da sè, con la forza e la bellezza della sua arte.


Il punto, come ha detto in intervista il prof. Franco Nembrini è difendere la ragione. “Il problema non è difendere Dante, ma un principio di sanità culturale”. E’ diffusa una insanità intellettuale spaventosa, la cui origine è la sostituzione delle categorie di verità e realtà, con quelle di ideologia e società. Per costruire una presunta società migliore costoro, ma non sono i soli, non riconoscono più bellezza e verità. Neppure nell’arte. L’uscita pubblica di Nembrini è tanto più significativa alla luce dei suoi incontri danteschi, ricchi di folle, in particolare di giovani. Uno di questi si svolse proprio a Rimini, un paio di anni fa, rimasto celebre, per la partecipazione, in un silenzio irreale, di ben 700 studenti al Novelli, in un venerdì pomeriggio solitamente dedito a ben più amene attività. Nembrini sarà di nuovo in Romagna proprio questa sera, venerdì 16 alle 21.15 al Centro Tarkovskij, invitato dalla Karis Foundation (“Correre il rischio di educare” è il titolo dell’incontro) ed anche sabato mattina alle 9,30 al Palacongressi di Bellaria. Due incontri pubblici, aperti a tutti, di carattere differente. A Rimini presenterà il suo libro sull’educazione, a Bellaria parteciperà ad una tavola rotonda sui giovani (dal titolo “Giovani: vivere il presente, costruire il futuro”), organizzata dalla Bcc Romagna Est, insieme a vari ospiti tra cui il direttore della Stampa Mario Calabresi.


Tornando a Gerush92, va sottolineata dunque la sofferenza della ragione, piegata a piccoli scopi, talora apparentemente, e ipocritamente, nobili, ma in sostanza della stessa violenza di ben più gravi ondate di oppositori alla libera circolazione di libri e di pensiero.


In secondo luogo occorre non sottacere la marcata ostilità ideologica a tutto quanto ha sapore cristiano. Vi è una virulenta battaglia contro i riferimenti al cristianesimo e chi, nel mondo cattolico, è impegnato nell’ambiente di lavoro, specie se connotato di riferimenti culturali -si pensi alle scuole- ne sa ben qualcosa. Un accerchiamento, che va dal silenzio sulle persecuzioni che sono sempre più frequenti nel mondo, alla volontà censoria che si manifesta in vari modi e per mille “nobilissimi” pretesti. Non per nulla è stato preso di mira Dante e non Boccaccio (o mille altre opere). Il capillare attacco al Cristianesimo è una schizofrenia della nostra civiltà, non più capace di riconoscere le proprie radici. La questione tuttavia è fin troppo rilevante, ma continuamente sottaciuta dagli stessi cattolici, perchè non venga messa esplicitamente a tema. Stiamo pagando danni, in termini esistenziali e antropologici, nonchè educativi e culturali, enormi, per una battaglia, purtroppo, tutta di idee. Idee che cozzano contro le cose semplici e belle della vita. A questa occorre contrapporre non una contro-battaglia di idee. E’ il tempo della testimonianza della verità, della bellezza, del senso della realtà. Ecco l’importanza nel seguire testimoni efficaci, quali il prof. Nembrini. La sfida rimane ancora tutta aperta, ma chiede la nostra responsabile (e razionale) risposta.


Emanuele Polverelli

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AEROPORTO, MASINI CONFERMA L'ESITO DELLE ISPEZIONI E ANNUNCIA: “PRESTO DA ENAC VIA LIBERA AL MILIONE DI PASSEGGERI”


“E’ imminente il provvedimento Enac che prevede la piena operatività dello scalo nella fascia oltre il milione di passeggeri, così come contemplato dal piano voli 2012”, pungolato oggi dalla stampa locale, Massimo Masini, presidente di Aeradria spa, entra nel merito delle ispezioni Enac al Fellini confermando i “rilievi inerenti il miglioramento e il potenziamento della struttura e dell’organizzazione operativa aeroportuale in virtù del considerevole aumento del traffico passeggeri, attestatosi nel 2011 a circa 1 milione di transiti. Traguardo che sarà confermato e superato nel 2012 e nei prossimi anni. Detta in altri termini si tratta di un salto quantitativo e qualitativo di un aeroporto attestato per lunghi anni dai 200 ai 500mila passeggeri e passato a oltre 1 milione di passeggeri, con la necessità di nuovi e più elevati standard organizzativi e di servizio”.


La notizia, apparsa sulla stampa locale, è quella della limitazione per il Fellini, allo stato attuale, del numero di passeggeri, non oltre 383mila all’anno (ben al di sotto del milione previsto per il 2012), e dunque del numero di movimenti.


Masini, affiancato dal suo manager Claudio Fiume, ha incontrato a Venezia l’Enac il 23 febbraio scorso, per prendere atto dell’esito delle ispezioni. “I rilievi evidenziati da Enac riguardano: il completamento dei lavori in corso sulle fasce antipolvere (peggiorate anche a seguito delle recenti nevicate) e sui raccordi, nonché il rifacimento di alcune parti del piazzale sosta aeromobili (opere che seguono al completo rifacimento della pista di volo portato a termine nel 2011); il potenziamento e l’intero riassetto organizzativo del settore operativo in applicazione delle normative e degli standard previsti dall’Ente nazionale aviazione Civile”.


Una settimana dopo è arrivata la risposta di Aeradria per Enac. “I lavori fasce antipolvere, sui raccordi e su diverse parti del piazzale sosta aeromobili così come richiesti da Enac, saranno completati nel giro di alcune settimane, mentre la riorganizzazione del settore operativo è già in atto. A questo proposito sono già state comunicate all’Ente nazionale aviazione civile le seguenti responsabilità di vertice: la conferma del post holder Progettazione infrastrutture e sistemi nella persona dell’ingegner Vanna Murgia; la conferma del post holder Terminal nella persona del collaboratore Rodolfo Vezzelli; la proposta di nomina del nuovo post holder Area movimento nella persona dell’ingegner Massimo Kolletzek; la proposta di nomina del nuovo post holder Area manutenzione infrastrutture e sistemi nella persona di Giorgio Ravaioli; la conferma del safety manager nella persona della dottoressa Simona Lotti, con l’attuale interim in capo all’accountable manager Claudio Fiume per maternità della titolare”.



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BORGO SAN GIULIANO: 6 MILIONI PER IL RISANAMENTO FOGNARIO


Fogne che allagano fondi e scantinati se non riversate in mare? Un nuovo impianto idrovoro porrà limite alla scempiaggine che in genere si verifica durante i nubifragi più violenti. Presentato oggi in Comune a Rimini il primo stralcio del progetto di risanamento fognario per il borgo di San Giuliano. L’importo complessivo è di 5milioni 900mila (inserito nel Piano d’ambito 2008-2012 ed è finanziato in parte da un contributo regionale di 1milione 100mila euro).


Obiettivo principale sono la ristrutturazione e l’ottimizzazione funzionale dell’intero sistema di drenaggio urbano del quartiere nell’ottica di andare a risolvere i problemi igienico-sanitari dell’invaso del ponte di Tiberio, per la salvaguardia ambientale del Parco Marecchia e del Porto Canale, per la sicurezza idraulica del territorio, affinché soprattutto sia garantita la separazione della rete fognaria.


L’appalto sarà affidato a Hera. I lavori dovrebbero durare 18 mesi. Si realizzeranno due chilometri di condutture nuove e diversi interventi mirati alle zone critiche. Saranno eliminati gli impianti di sollevamento Ceccarelli e Leurini.


Cinque gli interventi previsti per ora. Tra essi cui la realizzazione di due nuove fognature nel parco Marecchia, la prima nel tratto compreso tra il Via Laurana e il nuovo impianto di sollevamento di acque nere, la seconda per collettare lo sfioro di acque miste dell’impianto di Via Ceccarelli. In programma anche un impianto di sollevamento per le acque nere e una condotta di collegamento della nuova stazione di sollevamento acque nere al sollevamento Isa.


L’impianto idrovoro, poi, con relativa condotta di scarico nel Fiume Marecchia “garantirà, in corrispondenza di eventi meteorici intensi (con tempo di ritorno 5 anni), di recapitare nel deviatore del Marecchia le acque miste esclusivamente provenienti dai sollevamenti Laurana e Ceccarelli, caratterizzate da un rapporto di diluizione superiore a cinque volte la portata media nera”.



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RICCIONE, LUNGOMARE DELLA COSTITUZIONE: DOPO L’ESTATE VIA AL RESTYLING


Alla Beltrami affidamento provvisorio fino alla verifica della sostenibilità economica. I lavori partiranno dopo l’estate


Riccione, partiranno dopo l’estate 2012 i lavori al nuovo Lungomare della Costituzione. L’appalto è stato, infatti, affidato provvisoriamente ieri alla ditta Beltrami spa di Paderno Ponchielli. Il tratto interessato dalla realizzazione di un parcheggio interrato sarà quello da viale Zandonai a piazzale Azzarita, ovviamente con riqualificazione urbana e ambientale in superficie.


Due le buste arrivate in comune e aperte ieri dalla commissione, oltre alla Beltrami, infatti anche la Gecos Costruzioni spa aveva presentato la sua offerta tecnica. Alla fine la prima l’ha spuntata con il punteggio di 93,92/100 rispetto agli 89,34/100 della Gecos.


“Riccione prosegue il rinnovamento del suo lungomare – commenta il sindaco Massimo Pironi - esprimendo grande soddisfazione. Grazie a questi due progetti abbiamo la possibilità di completare un percorso che cambia il volto della città e della sua area a mare. La qualità dell’intervento sarà sicuramente all’altezza dei due tratti di lungomare già realizzati. Sono anche state accolte le osservazioni e le preoccupazioni degli operatori le cui strutture si affacciano sull’opera. L’altro segnale importante è che ci sono ancora imprese che credono e scommettono su Riccione, nonostante il periodo di grande crisi economica e le difficoltà di finanziamento. E’ un davvero un segnale molto positivo e incoraggiante per la nostra economia turistica”.


I lavori partiranno dopo l’estate 2012 e si protrarranno fino a maggio 2013, per riprendere nuovamente dopo l’estate e concludersi nella primavera 2014.


“Entrambe le offerte – dicono dal Comune - si qualificano per un apprezzabile livello progettuale e dimostrano una particolare attenzione e cura nell’elaborazione delle proposte. L’impresa Beltrami si è affermata principalmente per la qualità della sistemazione dell’arredo di superficie e del verde urbano, nonché per i sistemi tecnologici di scavo che consentono una particolare garanzia di sicurezza per le strutture alberghiere interessate dall’opera”.


Nei prossimi giorni gli uffici comunali procederanno alla verifica tecnica della sostenibilità del piano economico finanziario presentato dalla ditta aggiudicataria, unitamente alle verifiche amministrative previste dalla legge. Al termine di tali verifiche l’aggiudicazione diventerà definitiva.  




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AEROPORTO, IL FELLINI FA LITIGARE ANCHE LE MARCHE


Aeroporti, il Fellini diventa un caso interregionale. Raffaele Bucciarelli, presidente del gruppo Federazione della Sinistra PdCi-Prc alla Regione Marche, entra nel merito della sottoscrizione da parte della Provincia di Pesaro di quote azionarie dell’aeroporto di Rimini.



Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio provinciale di Pesaro-Urbino è, infatti, passato all’unanimità l’ordine del giorno di Giuseppe Magnanelli (Pd) sul «perfezionamento degli accordi intrapresi con la Provincia di Rimini sulla permuta dei beni della Provincia di Pesaro e Urbino, situati nei Comuni oggetto del distacco (tra gli altri, Rocca di Maioletto, Lago Andreuccio, ex caserma dei carabinieri di Perticara) con le quote azionarie di Aeradria spa».



“Più che esprimere disappunto – precisa Bucciarelli - occorre capire quali retroterra politici hanno fatto da basamento alle scelte della Provincia di Pesaro in merito alla sottoscrizione di quote azionarie dell'aeroporto di Rimini”.



Pesaro sarebbe colpevole, secondo Bucciarelli, di guardare troppo a nord e ricorda per esempio la “'fuga' dei comuni del Montefeltro verso l'Emilia Romagna, fuga certo non contrastata da una politica amministrativa adeguata”.



Intanto, le novità da Aeradria sono tutt’altro che incoraggianti. Debiti a parte, la notizia di oggi è che per il 2012 il Fellini dovrà più che dimezzare il flusso di passeggeri previsto (oltre un milione). A seguito dei controlli di Enac, a dispetto degli oltre 920mila passeggeri del 2011, l’aeroporto potrà ospitarne non oltre 383mila, perché la struttura non è attrezzata per assorbire un flusso superiore. In particolare la “misura di mitigazione” limita il numero dei movimenti per l’anno in corso a 8.180, non più di 876 voli al mese, anche perché gli 80 dipendenti del Fellini, non sarebbero sufficienti, non sufficientemente preparati, senza distinzione di ruoli e responsabilità.


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Seppie, mille ricette ma per lo chef Mauro Uliassi non si devono pulire


In umido, ripiene, con i piselli, al forno. Stiamo parlando della seppia, uno dei molluschi più diffusi nel nostro mare (preferisce i fondali sabbiosi), a cui in questo periodo viene dedicata una festa a Pinarella di Cervia. L’edizione 2012 inizierà il 18 marzo con un grande fuoco di San Giuseppe alla spiaggia libera del lungomare. Poi, per una settimana, spazio alla cucina: potrete mangiare la seppia in insalata (con sedano e patate), nel risotto alla marinara, con gli spaghetti al profumo di mare, con i piselli o fritta.


Essendo un prodotto tipico del nostro mare c’è anche una ricetta “alla romagnola” con fagioli cannellini, prezzemolo, salvia, rosmarino, sedano, vino bianco e pomodori. Il famoso gastronomo di Forlimpopoli, Pellegrino Artusi, invece, nel suo libro La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene, consiglia il sugo di seppia con mollica di pane, prezzemolo, parmigiano reggiano e conserva di pomodoro. «In questo modo rimangono tenere – sottolinea l’autore – e perciò di non difficile digestione».


Tutte le preparazioni sono accumunate da un elemento: pulire le seppie. Come si fa? Si lavano bene sotto l’acqua corrente per eliminare la sabbia. Poi si tolgono, con un coltello affilato, le teste, le interiora, la sacca con l’inchiostro (il famoso nero di seppia che può essere usato per colorare pasta e risotti) e ”l’osso” che si trova sul dorso. Infine si eliminano la pelle, il becco e gli occhi e si procede con la ricetta scelta.


Contrario alla pulitura è lo chef Mauro Uliassi, due stelle Michelin, del ristorante Uliassi di Senigallia (An), che ultimamente, nei suoi piatti, cerca di valorizzare la materia prima locale nella sua semplicità. «Se si pulisce, la seppia diventa bianca e assomiglia molto all’uovo sodo. L’unico modo per darle sapore è mettere altre cose, per cui la si fa con i piselli, con il pomodoro, oppure si deve stufare, grigliare o friggere». Per Uliassi è l’ingrediente puro che deve diventare protagonista, quindi, per il suo antipasto di seppie sporche con erbe aromatiche e granita di ricci di mare, «siamo partiti dalla tradizione dei vecchi marinai che non pulivano la seppia e abbiamo così rispettato l’autenticità del prodotto», spiega lo chef di Senigallia. «Per fare questo piatto abbiamo preso dei seppiolini giovani e non li abbiamo toccati. Una volta presi dal mare, li abbiamo sciacquati e passati su una piastra. Cucinati così come sono in natura, questi molluschi sprigionano un sapore incredibile». L’antipasto viene poi condito solo con dell’olio extravergine d’oliva. «Per la nota vegetale – aggiunge Uliassi – abbiamo usato delle erbe aromatiche condite con un po’ di aceto. Abbiamo poi unito i ricci di mare per esaltare ancora di più il gusto salino e iodico delle seppie». Lo chef ha in menu anche un primo a base di tagliatelle di seppia, pesto di alga e quinoa fritta, «piatto che abbiamo presentato a Madrid nel 2007».


Dopo aver assaggiato tante volte la seppia pulita e combinata con altri ingredienti, non resta che sperimentare sul campo i consigli di Mauro Uliassi. Sarà davvero quell’esperienza fantastica descritta dallo chef? Provare per credere


Ricetta video di Mauro Uliassi: preparazione seppie sporche con erbe aromatiche e granita di ricci di mare http://www.youtube.com/watch?v=RFd6Kmg7rs0


Giovedì, 15 Marzo 2012 19:03

Gesti e sguardi. La pala del Ghirlandaio/3

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Gesti e sguardi. La pala del Ghirlandaio/3


L’ultima rilevante commissione artistica malatestiana lasciata a Rimini fu la pala attribuita alla bottega del Ghirlandaio (1494), originariamente destinata alla prima cappella “dal lato sinistro del entrata della porta maggiore” nel distrutto tempio di S. Domenico (così era nominato l’antico S. Cataldo, per la presenza dei Domenicani), attualmente presente nel Museo della Città.


In essa, ai piedi dei santi Sebastiano, Vincenzo Ferrer e Rocco, interpretati come protettori dal contagio diffusosi nel 1492, vi si vedono le immagini degli ultimi rappresentanti di casa Malatesta a regnare sui domini aviti, così come emersero dalle ridipinture, durante un restauro nel 1924.
A partire da sinistra, si nota Elisabetta Aldobrandini, madre dell’ultimo signore, poi Violante Bentivoglio che si trova di fronte al consorte di Pandolfo IV Malatesta – il signore, appunto -, quindi Carlo Malatesta, fratello minore di Pandolfo.


I colori dei loro abiti intendono certamente esprimere il loro status all’interno della dinastia, ma il messaggio che viene trasmesso non può essere completamente inteso se si prescinde dall’atteggiamento che ogni singolo componente della famiglia mantiene in rapporto con gli altri.
Da questo punto di vista, per l’evidenza concessa ai due, alcuni studiosi hanno già rilevato nel dipinto l’intenzione di rievocare le nozze tra Pandolfo e Violante, pur se alcuni elementi conducono a porre attenzione specificamente su quest’ultima.
Ella infatti, inginocchiata di fronte al marito e alla stessa sua altezza, è l’unica componente del gruppo a tenere le mani in un gesto che, tradizionalmente, è quello di preghiera e ringraziamento.
Su di lei convergono inoltre gli sguardi di Elisabetta Aldobrandini e di Pandolfo, al quale è ricambiato lo sguardo.


Il gioco degli sguardi, per altro, è un ricorrente mezzo utilizzato dagli artisti per concentrare l’attenzione degli spettatori su un particolare specifico dell’insieme rappresentato.
In ragione di questo, perlomeno in termini generali, occorrerebbe dedurre che, nel caso, le ragioni che portarono gli ultimi Malatesta a commissionare la pala abbiano riguardato la moglie dell’ultimo signore.
Per altro, non risulta che in alcuna memoria scritta emergano indicazioni in tal senso. Anzi, per quel che si conosce, gli antefatti riminesi che portarono ad assegnare l’incarico al Ghirlandaio sono complessi e per nulla facili da definire.
In mancanza di riscontri storico - documentali, si può comunque tentare di approfondire ulteriormente l’analisi delle varie figure, cercando di interpretare altri segni.


Molto chiaro, ad esempio, è l’atteggiamento di Carlo Malatesta che, volgendosi verso gli spettatori del dipinto, indica con la mano il fratello; ciò, se da una parte palesa l’intenzione di trasmettere pubblicamente un messaggio attraverso le immagini, dall’altra ribadisce il ricorso ad una comunicazione per sguardi.
Considerare poi il gesto di Carlo semplicemente come l’intenzione di evidenziare colui che era signore della città appare riduttivo. Tanto più che lo stesso Pandolfo, a sua volta, alza la mano destra nell’atteggiamento di chi “è presente”, ovvero del testimone.
Quindi, il senso dell’indicazione del fratello maggiore da parte del minore appare essere una sorta di “lui ha visto” oppure “lui è stato testimone”.
Inoltre, come si è detto, Pandolfo è rivolto verso la moglie, la quale, perlomeno in teoria, sarebbe quindi coinvolta nell’avvenimento testimoniato.


Si ritorna alla questione che riguarda Violante: forse qualche episodio che la riguardò la fece porre in posizione particolare nel dipinto?
Alla ricerca di altri spunti interpretativi, ci si può rivolgere agli episodi della vita del santo domenicano s. Vincenzo Ferrer dipinti nella predella della pala.
Si tratta di tre scene di salvazione e guarigione interessanti, con una gestualità manifestata dai vari personaggi in modo assai espressivo; alcuni di essi, tra l’altro, verosimilmente testimoni dei miracoli, ripetono il gesto di Pandolfo.
Detti episodi riguardano la salvezza operata dal santo nei confronti di un bambino caduto in un fosso, la guarigione di uno storpio ed il ritorno in vita di Juan de Zuniga, futuro cardinale, compiuto invocando il santo già defunto da circa cinquant’anni.
Vengono insomma evidenziati miracoli di guarigioni ed interventi taumaturgici, piuttosto che di protezione in senso ampio.
Tali episodi sono inoltre intervallati da monogrammi di Cristo inseriti nel disco del sole.
I monogrammi – solitamente intesi come una sorta di richiamo “araldico” a s. Bernardino da Siena, “ideatore” di tal simbolo – costituirebbero tra l’altro un accostamento abbastanza inedito tra il santo senese e l’ambiente domenicano, quest’ultimo, a suo tempo, non favorevole ai temi della sua predicazione.
In realtà, quest’interpretazione “araldica” del cd. “monogramma”, per quanto legittima, non pone in evidenza ciò che verosimilmente si intendeva rappresentare con il monogramma cristico inserito in un sole; per mezzo di esso, infatti, al di là del riferimento al santo, ci si rivolgeva eminentemente al valore salvifico e taumaturgico del Nome di Cristo.


Per cui, in sostanza, le immagini della predella, si direbbe costituiscano nel loro insieme un richiamo ed un’invocazione al potere taumaturgico del Nome di Cristo e di s. Vincenzo Ferrer, qualcosa che, come si è già accennato, parrebbe evocare il concetto di guarigione e di salvazione.
Fu allora Violante Bentivoglio – l’unica a mani giunte e sulla quale convergono alcuni sguardi – coinvolta in qualche ipotetica guarigione? Si intese forse sottolineare che attraverso di lei (vestita di verde, colore della speranza), in grado di assicurare discendenza legittima a casa Malatesta, la protezione celeste tutelò la possibilità di perpetuare la dinastia?


Per quel che si può dire, questi interrogativi sono destinati a rimanere tali, almeno in mancanza di riscontri provenienti da altre fonti.
Tanto più che, se si dà credito a quanto proposto recentemente, ovvero che la ricopertura delle figure dei signori sia opera nella stessa bottega del Ghirlandaio, dietro rimostranze dei committenti, per la scarsa somiglianza dei volti (la pala, in effetti, fu pagata meno della metà del pattuito, per questa ragione), si può pensare che i Malatesti per primi abbiano rinunciato a trasmettere pubblicamente un messaggio religioso e politico attraverso le proprie immagini ufficiali commissionate alla famosa bottega fiorentina.
Nel caso, si può riflettere su come questo fallito tentativo propagandistico si sia trasformato in una sorta di messaggio in bottiglia sigillato per secoli, destinato a manifestarsi davanti agli emozionati restauratori che, nel 1924, si accostarono alla pala, avidi di riscoprire le antiche memorie cittadine nelle tracce lasciate dalla Storia.


Pier Giorgio Pasini, La pinacoteca di Rimini, Silvana Editoriale, Milano, 1983, pp. 92 – 96.
G. Fattorini, L’ultima commissione toscana dei Malatesti: la tavola ghirlandaiesca per San Cataldo, in: La signoria di Pandolfo IV Malatesti (1482 – 1528), a cura di Gian Ludovico Masetti Zannini e Anna Falcioni, Bruno Ghigi Editore, Rimini, 2003, pp. 193 e ss.
M. Corgnati, I quadri che ci guardano, Compositori, Bologna, 2011.
Per il monogramma bernardiniano: T. Burckhardt, Siena, città della Vergine, Abscondita, Milano, 2010, pp. 108 e ss.


Senza titolo-2

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MISANO CONNECTION: CINQUE ARRESTI PER SFRUTTAMENTO E ‘COMMERCIALIZZAZIONE’ DELLA PROSTITUZIONE. IN MANETTE L’AVVOCATO GUERRA


Sequestrati 13 appartamenti tra Misano, Riccione, Cattolica e Rimini per il valore di 1 milione di euro. Un centinaio le ragazze coinvolte


Già indagato nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di finanza ‘Criminal minds’, ieri l’avvocato Guglielmo Guerra è stato arrestato, assieme ad altri quattro complici, a conclusione dell’operazione ‘Misano connection’ dei Caraninieri di Rimini. L’avvocato di Misano risulterebbe infatti a capo di un'organizzazione per lo sfruttamento della prostituzione. Le ragazze ricevevano i clienti in appartamenti di lusso tra Misano, Riccione, Cattolica, Rimini (13 tredici gli immobili posti sotto sequestro preventivo dai carabinieri). In manette anche Mara Poretta, Rocco Zito, Raphael Boros e Francesco Delliponti, l’informatico che, tra l’altro, ritoccava le foto delle ragazze per gli annunci ‘commerciali’ che pubblicava sul web. Ora sono tutti ai Casetti.


Le indagini sono partite nel mese di febbraio in seguito all’arresto di un transessuale brasiliano (non in regola col permesso di soggiorno) dedito all’attività di prostituzione in un appartamento di Riccione. Proprio dai controlli sulla proprietà dell'immobile, in particolare sulla gestione dell’affitto (canone, spesso percepito in nero, che variava dai 1000 ai 1500 euro per appartamenti di 30 metri quadri) i carabinieri sono arrivati ad individuare nelle persone di Guerra e di Zito rispettivamente la proprietà e la gestione degli appartamenti.


Guerra assieme alla "Giulia C. sas" è risultato proprietario degli appartamenti (per un valore che si aggira attorno al milione di euro), occupati da prostitute italiane e straniere, che qui si prostituivano come risulta anche dalle indagini sul web che hanno censito numerosi gli annunci pubblicitari con recapito telefonico corrispondente agli appartamenti di Guerra.


Al vertice dell’organizzazione l’avvocato di Misano, dunque, mentre a Rocco Zito e Mara Porretta toccava gestire le prostitute, non solo riscuotendo gli affitti, ma anche trasportandole sul ‘luogo’ di lavoro. Raphael Boros, invece, costringeva la moglie e le cognate a prostituirsi.
Si aggira attorno al centinaio, nel complesso, il numero delle ragazze coinvolte nel giro dei malviventi.


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