Rispondendo ad una domanda sull’integrazione fra gli staff delle fiere di Rimini e di Vicenza, il presidente di e amministrazione delegato di Ieg, Lorenzo Cagnoni, in conferenza stampa aveva detto: “Chi pensava che non ci fossero mal di pancia tra gli appartenenti alle due diverse realtà si illudeva. Era logico che accadesse, con i tanti cambiamenti che ci sono stati”.
Evidentemente i mal di pancia non riguardano solo i dipendenti ma coinvolge anche il management ai livelli più alti. Il vice presidente Matteo Marzotto, che rappresenta il 19 per cento dee capitale della nuova società nata poco più di un anno fa dalla fusione fra Rimini e Vicenza, ci è rimasto mano perché non è stato invitato alla conferenza stampa di Rimini. E leggendo i resoconti ha fatto un salto sulla sedia quando ha visto che Cagnoni, oltre ad aver fatto tutto da solo, non aveva battuto più di tanto sul tasto della quotazione in Borsa. Al Giornale di Vicenza ha dichiarato: «io ho la delega per seguire il processo di quotazione in Borsa e l’operazione è stata condivisa in toto dai soci di Vicenza e di Rimini. Dalle dichiarazioni rilasciate dal presidente questa priorità mi sembra essere tornata in discussione». I generale le esternazioni di Cagnoni gli sono parse “una forzatura evitabile”.