(Rimini) ’Per una volta…le scelte che cambiano la vita’ è il titolo del convegno tenutosi presso il centro Andrej Tarkovskij di Rimini, organizzato dalla Prefettura in collaborazione con la Questura e con l’Ufficio scolastico territoriale. La riflessione sul duplice tema ‘alcool e giovani’ e ‘droga e giovani’, quali binomi ad alto rischio con il comune denominatore dei giovani, ha rappresentato non solo un momento di analisi dei profili problematici propri della società contemporanea, ma anche una opportunità per meglio comprendere cause ed effetti dell’uso (di droga) e dell’abuso (di alcool) sia sull’organismo umano che all’interno delle relazioni sociali.(Rimini) ’Per una volta…le scelte che cambiano la vita’ è il titolo del convegno tenutosi presso il centro Andrej Tarkovskij di Rimini, organizzato dalla Prefettura in collaborazione con la Questura e con l’Ufficio scolastico territoriale. La riflessione sul duplice tema ‘alcool e giovani’ e ‘droga e giovani’, quali binomi ad alto rischio con il comune denominatore dei giovani, ha rappresentato non solo un momento di analisi dei profili problematici propri della società contemporanea, ma anche una opportunità per meglio comprendere cause ed effetti dell’uso (di droga) e dell’abuso (di alcool) sia sull’organismo umano che all’interno delle relazioni sociali.E’ stato il Prefetto Gabriella Tramonti ad introdurre la giornata di studio, ringraziando innanzitutto i numerosi studenti presenti - con i quali ha evidenziato la personale esigenza di tenere con loro un rapporto privilegiato – e sottolineando l’assoluto valore della collaborazione inter istituzionale con l’Ufficio Scolastico Territoriale e con la Questura coprotagonisti, ma anche con Enti Locali ed altre realtà territoriali che hanno palesato una non comune sensibilità.Il Convegno, al quale hanno preso parte Autorità civili, Amministratori Locali, Forze di polizia e militari, Istituti Scolastici, dipendenti di uffici pubblici e personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno in servizio presso la Prefettura e presso la Questura, ha vissuto su due momenti distinti per tipologia ed attuazione, ma profondamente uniti per contenuti.Il primo, curato dal giornalista e cantastorie (come ama definirsi in luogo dell’anglofono ed abusato storyteller) Luca Pagliari, capace di suscitare suggestioni ed emozioni nel pubblico presente di ogni fascia d’età, il quale attraverso la narrazione della storia vera di una ragazza delle valli orobiche, promessa campionessa dello sci e tenace testimone di forza di volontà e determinazione, ha reso palpabile l’importanza di ogni singola scelta umana posta dinanzi ad un bivio.
Per una volta Kristel, questo il nome della ragazza di sane abitudini e di grandi obiettivi di vita, ha scelto di optare per l’assunzione di sostanze psicotrope in una serata in discoteca in cui veniva festeggiato il 18esimo compleanno di un’amica.Per quell’unica volta Kristel, ad appena 19 anni, ha pagato con la propria vita e oggi di lei vivono gli organi che i genitori hanno concesso di donare. Dotarsi di strumenti di conoscenza è fondamentale per poter affrontare realmente le implicazioni sociali e le incidenze negative che alcool e droga esercitano, inconfutabilmente, sulla formazione dei giovani, minandone di fatto anche le capacità di potersi pienamente esprimere e di saper operare scelte consapevoli per il loro futuro.Con questo spirito si è quindi passati alla seconda parte della giornata seminariale, con un momento di conversazione, moderato dallo stesso giornalista, già protagonista di iniziative con la Polizia di Stato, in cui Stefano Celli, sostituto procuratore di Rimini, Maurizio Improta, questore di Rimini, Olga Levchyshyna, dirigente medico del 118, Franca Gentilini, biologa dell’Istituto oncologico romagnolo e Nives Giola, funzionario assistente sociale della Prefettura di Rimini, hanno potuto corrispondere, attraverso le diverse competenze ed esperienze, ad una serie di interrogativi di diffuso interesse.
Il Questore Maurizio Improta ha sottolineato (ricordando anche il caso del quindicenne Lamberto Lucaccioni deceduto per droga mentre stava trascorrendo una serata in una discoteca riminese), come il problema sia decisamente di natura culturale/imprenditoriale dal momento che, rispetto al profitto, anche gli imprenditori (gestori di discoteche, organizzatori di eventi, etc.) chiudono gli occhi fingendo di non vedere realtà a volte drammatiche che ben conoscono ed ha evidenziato i diversi obiettivi in campo perché “la nostra è un’impresa che fa sicurezza, mentre l’altra è un’impresa che fa soldi”.Il Sostituto Procuratore Stefano Celli ha invece posto l’accento sull’apparente “normalità” di coloro che commettono determinati generi di reati, rendendo ben visibile la circostanza che per scelta essi “hanno messo un piede di là piuttosto che di qua” ed invitando, pertanto, i giovani presenti a compiere la scelta giusta.Il Dirigente Medico del Servizio 118 Olga Levchyshyna, dalla casistica occorsole, ha rilevato come non di rado i giovani mostrano di avere una visione della vita “da cartone animato” e, dopo aver scientificamente affermato che non esistono sostanze psicotrope (anche quelle comunemente definite “leggere”) che non provocano danni cerebrali, ha invitato gli studenti presenti a fare “un passo avanti”, anche da testimoni, fornendo informazioni utili sul verificarsi di specifiche circostanze che purtroppo possono finire in tragedia (come nella vicenda narrata da Luca Pagliari, in cui gli “amici” hanno semplicemente accompagnato la ragazza a casa…dileguandosi).La Biologa Franca Gentilini ha, invece, posto l’accento sull’incidenza negativa che l’uso di sostanze stupefacenti o l’abuso di alcool hanno sullo sviluppo bifasico dei giovani (emotivo e cognitivo) ancora in pieno compimento, evidenziando le positive esperienze della peer-education capace di avvicinare i giovani ad una maggiore consapevolezza, attraverso momenti cognitivi condotti da altri giovani (appositamente formati) in grado di usare un linguaggio “alla pari”.L’Assistente Sociale Nives Giola ha, altresì, rimarcato la necessità di porre un limite alle estrinsecazioni dei giovani (o, comunque, degli individui in genere) in quanto “mentre la mancanza genera desiderio, il vuoto genera angoscia” ed ha richiamato l’attenzione sull’esigenza di restituire consapevolezza all’attuazione delle azioni e dei gesti.Prima dei saluti del Prefetto, che ha annotato l’estrema attenzione con la quale gli oltre quattrocento presenti e, in particolare, gli studenti, hanno seguito l’intero evento, il convegno si è concluso con un video di grande impatto realizzato dalla Questura di Rimini e integralmente ideato e curato dal Sovrintendente della Polizia di Stato Eraldo Lunedei.