Un sacerdote, don Carlo d’Imporzano, da anni in Cina, che dirige una onlus che coordina progetti sociali di sviluppo in diversi Paesi, progetti che hanno come protagonisti gli stessi beneficiari. Insieme a lui un secondo sacerdote, don Adamo Affri, cappellano nel carcere di Piacenza, responsabile della comunità Papa Giovanni XXIII di Rimini. Sono i protagonisti dell’incontro sul tema “Identità. Nel dialogo, chi siamo” organizzato dal centro culturale Il Portico del Vasaio per martedì 5 febbraio alle ore 21,15 al Teatro degli Atti di Rimini.
L’incontro è il primo di un ciclo dedicato a “Le parole che dividono”, cioè le parole sul cui significato esiste un dibattito culturale particolarmente acceso. Le parole individuate sono popolo, tradizione, paura e, per l’incontro di martedì 5 febbraio, identità.
I due relatori sono entrambi impegnati in situazioni (la Cina, il carcere) dove l’incontro con la diversità umana, sociale e culturale è esperienza quotidiana. A loro sarà chiesto di raccontare come l’incontro con un altro così diverso da noi può diventare l’occasione per scoprire chi siamo e cosa siamo chiamati ad essere nel mondo.
Nella consapevolezza, come dice papa Francesco, che l’identità “non è un dato che viene stabilito, non è un numero di fabbrica, non è un'informazione che posso cercare su Internet per sapere chi sono” e che “Non siamo qualcosa di totalmente definito, stabilito. Siamo in cammino, siamo in crescita”.
Don Carlo d'Imporzano è nato a Milano nel 1945. Laureato in matematica nel 1969 e licenziato in teologia nel 1970, ha svolto attività di docenza universitaria in Italia e all’estero, di ricerca con il CNR, è stato Presidente dell'Università EUROCOL di Bogotà - la prima Università Interattiva via videoconferenza per le fasce più povere della popolazione colombiana.
Nel 1994 fonda la Fondazione Monserrate che realizza progetti sociali, sanitari, educativi e di alta formazione in Europa, Asia e America Latina per la quale è responsabile dei progetti internazionali e Chief Representative in Cina, dove risiede dal 2003.
Don Adamo Affri, 50 anni, originario di Crema, è un sacerdote che ha scoperto la propria vocazione sacerdotale vivendo in una casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII, dove tuttora abita. Ordinato sacerdote a 40 anni, svolge il proprio ministero fra i detenuti del carcere di Piacenza. È anche responsabile della comunità riminese della Papa Giovanni XXIII.