Rimini tra le Smart Cities. Una classifica generosa
Negli ambienti dell’innovazione è uno dei tempi più dibattuti e sulla bocca di tutti. Facile anche da pronunciare per gli amministratori locali che, quando vogliono fare vedere di essere all’avanguardia, devono solo recitare come un mantra: “la nostra città si avvia sulla strada delle Smart cities”.
Il tema in effetti è affascinante, considerando che Rimini da tempo si interroga sul suo futuro e questo si fa sempre più urgente (a dire il vero, tra i tanti luoghi comuni che ha messo in fila, il piano strategico di Rimini almeno questo sembra non essere riuscito a citarlo; provate a cercare ‘smart cities’ nel documento finale).
Le smart cities sono le città intelligenti, capaci di coniugare innovazione, ambiente e qualità della vita. Tema molto in voga a livello internazionale e europeo, l’attuale governo Monti ne ha fatto uno degli strumenti prioritari per riavviare la crescita.
Allora può essere interessante guardare alla ricerca, presentata ieri durante la Smart Cities Exhibition, l’ICity Rate, nella quale Rimini ha conseguito dei buoni risultati, alcuni addirittura sorprendenti, altri un po’ meno.
La ricerca riguarda i capoluoghi di provincia italiani ed è stata effettuata tramite la raccolta di alcuni parametri, rendendo, attraverso operazioni statistiche, i vari valori confrontabili e creando una sorta di smart city index.
Classifica generale
In questa classifica Rimini si piazza al 16° posto su 103 capoluoghi analizzati. Non male; anche se Ravenna è più smart, Forlì però è dietro. Interessante è quindi guardare alle varie classifiche parziali che hanno portato a quella generale.
Dimensione economica
Qui Rimini realizza la sua migliore permormance: 4° posto dopo Pisa, Milano e Firenze. I parametri utlizzati sono i più vari: imprese con certificazioni particolari, imprese del settore IT, intensità brevettuale, imprese giovanili, occupazione e disoccupazione, dotazione delle infrastrutture e distanza del comune dal più vicino areoporto per esempio o la dotazione ricettiva, attrattività turistica e fiere. Questi, alcuni dei parametri che hanno portato Rimini al 4 posto.
People
Questa è l’altra classifica parziale dove Rimini raggiunge una buona posizione: la decima. A questa pozione hanno influito fattori quali livello di istruzione, attrattività di studenti stranieri, tassi di digitalizzazione della scuola, associazionismo e indici di pari opportunità
Ambiente
Qui Rimini è al 13° posto e, considerando i nostri problemi, ci è andata anche bene: qualità dell’aria, raccolta differenziata, spazi verdi, riciclo, dispersione e depurazione delle acque, riciclo rifiuti. A sentire la ricerca sulle Smart cities Rimini sta meglio di molte altre città.
Governance
E qui si scende ancora, ma di poco, 15° posto secondo tantissimi parametri: i più interessanti da segnalare ci sembrano quella sulla pianificazione del territorio, dallo stato del piano regolatore a quello degli insediamenti produttivi fino al piano delle attività commerciali.
Mobilità
Qui arrivano i dolori ( come era facile individuare anche da un altro nostro servizio, qui link articolo): Rimini è al 37° posto e i parametri sono quelli classici: utilizzo auto verdi, trasporto locale, mobilità sostenibile, ciclabili, Ztl e parcheggi.
Living (ovvero qualità della vita)
Qui Rimini raggiunge il peggiore dei suoi risultati: investimenti in cultura e sociale, soddisfazione domanda asili nido, povertà, attrattività bisogni ospedalieri, consultori, possibilità culturali, libri, cinema, biblioteche, criminalità, strutture anziani.
Due note finali nostre
La ricerca sembra dunque confermare che Rimini non è una città immobile, ma “ci prova” ancora, nonostante la propria crisi e quella internazionale; una città che pur nella crisi vive e produce.
Più difficile è “accettare” la ricerca su quei punti in cui l’immagine proposta dalle statistiche proprio non corrisponde con la città vissuta: rispetto dell’ambiente, servizi, mobilità; non parliamo delle fogne (e dire che c’è una voce della ricerca che recita “dispersione e depurazione delle acque“) e della pianificazione territoriale.
Abbiamo chiesto maggiori informazioni. Magari una valutazione più accurata degli elementi della ricerca può far comodo a tutti.