Un po’ una rimpatriata di vecchie glorie (l’ex sindaco Alberto Ravaioli, l’ex presidente della Provincia Stefano Vitali), un po’ un nuovo assortimento di persone provenienti da storie diverse accomunate dalla ricerca del “partito che non c’è” (Sergio Pizzolante) e che, secondo il coordinatore nazionale Ettore Rosato, testimonia che non siamo davanti alla classica scissione di sinistra, così Italia Viva, il partito di Matteo Renzi, ha compiuto oggi il suo debutto a Rimini. Lo ha fatto presentando i gioielli di famiglia (il nuovo gruppo consigliare Patto Civico –Italia Viva, nel quale sono confluiti due esponenti Pd, Barbara Vinci e Giorgia Bellucci, fino a mercoledì sera vice segretario provinciale del Pd) e garantendo un impegno “pancia a terra” per la rielezione di Stefano Bonaccini a presidente della regione Emilia Romagna, ponendo un argine “all’assalto montante della destra sovranista e populista”.
Gran cerimoniere del debutto l’ex deputato Pizzolante che ha annunciato di abbandonare per due mesi i suoi impegni professionali per tornare a occuparsi direttamente di politica, con l’obiettivo della vittoria di Bonaccini. Per l’ex deputato, Italia Viva non è che la logica evoluzione del progetto cominciato tre anni fa con la creazione di quel Patto Civico che ha portato il sindaco Andrea Gnassi alla vittoria al primo turno. Una chiara alternativa di ragionevolezza – sostiene Pizzolante – alle derive sovraniste e populiste, con una scelta chiara in favore dell’impresa, del lavoro, e del no all’inasprimento fiscale, alla burocrazia che ostacola la crescita e alla demagogia.
Che sia stata una scelta giusta e lungimirante lo si coglie dal confronto fra Rimini e Riccione. Rimini in questi anni è cambiata, Riccione, dove dominano i sovranisti, si è chiusa e si spegne. Un tasto sul quale Pizzolante spinge parecchio. “Alcuni – spiega riferendosi alle prossime elezioni regionali – legittimamente potrebbero auspicare un cambiamento. A costoro replico che si può cambiare anche in peggio. Rimini non ha cambiato colore politico ed è andata avanti, Riccione ha cambiato ed ha compiuto passi indietro”.
L’ex sindaco Ravaioli ha spiegato che emigrando da Forlì a Rimini aveva trovato nel Pd locale desiderio di cambiamento, anche se poi l’esperienza ha dimostrato che si annidavano nel Pd molte resistenze al cambiamento. “Quando Renzi ha annunciato il nuovo partito, ho avvertito un senso di liberazione, qui c’è la mia storia”. Vitali non è più iscritto al Pd da alcuni anni e si sentiva “orfano di un partito moderato, che guarda all’Europa, che valorizza il lavoro e che sia capace di rappresentare quelli come me che vengono definiti cattocomunisti”.
C’è quindi stata la passerella dei consiglieri di Patto Civico che hanno aderito a Italia Viva (Mirco Muratori, Enzo Zamagni e Davide Frisoni, assente perché in vacanza Daniela De Leonardis) e delle due consigliere provenienti dal Pd, Barbara Vinci e Giorgia Bellucci, quest’ultimo il nome che ha fatto più rumore e ha destato maggiori malumori fra i dem. “Sono sempre stata con Renzi, Italia Viva non è contro il Pd, non c’è niente da ricucire”, ha chiosato l’interessata. Fra il pubblico anche Fabio Ubaldi, l’unico dell’ex Patto Civico di Riccione che ha aderito al partito renziano, mentre gli altri, insieme agli ex grillini, hanno dato vita a Riccione Civica. I consiglieri di Rimini hanno spiegato che il gruppo resterà a sostegbo dell'azione di cambiamento intrapresa da Gnassi.
Ai big di Italia Viva (oltre a Pizzolante e Rosato c’era anche il referente romagnolo Marco Di Maio) è stato chiesto quali saranno i candidati riminesi della lista del presidente, che il partito sosterrà alle prossime regionali. Bocche cucite, solo l’indicazione che si sta lavorando a personalità di spicco che possano trainare il voto. Tramontata l’ipotesi di Davide Frisoni, rimangono sulla carta i nomi di Kristian Gianfreda e di Fabio Ubaldi. Si vedrà.
E il risultato della votazione su Rousseau (i 5 Stelle hanno deciso di partecipare) come cambia le carte in tavola? “Non capisco – risponde Rosato – dove vogliano andare. Per partecipare occorre avere un progetto. Noi ce l’abbiamo, ed è il sostegno al lavoro cominciato da Bonaccini”.
Domenica pomeriggio farà l’esordio a Rimini la novità degli ultimi giorni, il movimento delle “sardine”. “Sarò una sardina. – annuncia Pizzolante – E’ un movimento spontaneo sul quale giustamente Bonaccini ha deciso di non mettere il cappello. È un fenomeno che dice che qualcosa sta cambiando nella coscienza delle persone. È una ribellione alle brutture dell’arroganza e dell’intolleranza di certa politica”.