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Pizzolante: il Patto nasce con Gnassi, non contro Gnassi

Venerdì, 06 Luglio 2018

A Sergio Pizzolante non è piaciuto il nostro articolo in cui ipotizzavano che l'abbandono di Patto Civico da parte di Mario Erbetta, per le circostanze in cui è maturata, segni il fallimento del progetto politico avviato due anni fa dall'ex deputato.

Questo il suo intervento:

Io non faccio più politica attiva, ma visto che si analizza, con dichiarazione di morte, quella che è stata anche opera mia, controanalizzo una analisi profondamente sbagliata.

Vedo che Valerio Lessi si è candidato ad assistente Papa.  Consigliere della futura lista per le comunali, le regionali, le europee.  Che nascerebbe sull'erbetta della Gaiofana. Spiace, perché altre volte ci aveva visto giusto.  Questa volta più che miope si dimostra cieco.
Patto Civico è l'unica possibilità che c'è a Rimini per fare politica, incidere sulle scelte di governo, senza appartenere alla sinistra classica o al vento populista.  Non c'è altra possibilità! Altra proposta politica. Invito ad una riflessione più seria e più attenta.
Dove c'è ragione politica c'è spazio politico.  Il lavoro quotidiano che si sta facendo, senza gli show sui social media, con associazioni di categoria, ordini professionali e gruppi di interesse, dice questo.
Lo dice anche la logica politica.  Chi la conosce la vede.
Il Patto Civico è con Gnassi.  Se diventa, contro Gnassi, non esiste più. È l'esatto contrario di quello che scrive l'assistente Papa. È quello che qualcuno non ha capito.
Il Patto è nato per, superando contrapposizione ideologiche, far partecipare parte rilevante del ceto medio riminese ad una grande scommessa di cambiamento di Rimini. In accordo con il sindaco non contro.
E sta succedendo!
Nella precedente consiliatura andava in onda altro, con alcune dispute ideologiche.
Con alcune rotture su questioni non programmatiche, ce ne siamo dimenticati?
Oggi si lavora solo sui programmi e sulle opere.
E la grande novità del Patto CON Gnassi.
E i riminesi non prevenuti, vedono e comprendono.
Gnassi non ha chiesto la testa di nessuno.
Strana logica quella per la quale, uno ha ragione e altri quattro, più assessore, più Pizzolante, hanno torto.
Pensare poi che Pizzolante possa prendere ordini!
All'inizio di questa avventura si diceva il contrario. La maggioranza non durerà perché Pizzolante la destabilizzerà. Palle! Destabilizzatore o sottomesso? Non quadra.
Si stanno mantenendo i patti, il Patto!
Molto semplice.
Si dice che il Patto fa l'elogio di opere altrui.
Ridicolo.
Nella campagna elettorale di 5 anni fa dissi che senza le Fogne Rimini sarebbe morta.
Le Fogne stanno a Rimini come l'Ilva sta a Taranto, dissi.
Poi Gnassi si impegna sulle Fogne e noi che facciamo? Diamo una mano. Ed era nel Patto.
E Galletti garantisce le risorse.
Ministro di un governo di cui ho fatto parte. E se ne occupa l'Assessore all'Ambiente del Patto.
Sono accuse ridicole.
E le opere sui motori culturali?
Abbiamo dato una mano! Appartengono a Gnassi? No a Rimini. Ed erano nel Patto.
E il Presidente della Commissione Cultura è del Patto.
E il Parco del Mare? Va fatto in accordo con gli operatori non contro, abbiamo detto. È quello che si sta cercando di fare.
E la Stazione? Si fanno passi in avanti per rompere il muro. Era la questione centrale del nostro programma. Del Patto.
E la ricostruzione del Lungomare nord? Ci sono due consiglieri comunali del Patto, attivissimi, dovrebbero fare i ricatti a Gnassi?
E l'acquisizione della Novarese, per dare una nuova prospettiva a Miramare? Il nuovo Capogruppo è di quelle parti, mi sembra.
C'è poi una questione più politica, culturale, strategica.
Noi abbiamo per primi detto, tre anni fa, che la partita nuova era, ed è,fra riformisti e populisti.
Che non c'era più il vecchio centro sinistra e il vecchio centro destra.
Di you remember? Chi ha avuto ragione?
Qual è la realtà?
Il Patto sta dalla parte giusta.
E chi ha visto prima e sta dove deve stare è vivo.
Nonostante la stagione difficile.
E i venti del populismo.
Il Patto sarà un pezzo della ricostruzione dell'area della responsabilità e della ricostruzione contro chi distrugge.
Questo è certo.

Le considerazioni di Pizzolante ovviamente non ci trovano d'accordo. Le ragioni le abbiamo già espresse nell'articolo precedente. La realtà però è testarda e a contare sono i fatti. Vedremo fra qualche anno, forse anche prima, chi ha visto giusto o chi è stato cieco.

A nessuno di noi interessa fare l'assistente di qualcun altro. Ci interessa guardare la realtà, cercare di capirla ed esprimere il nostro punto di vista, in un libero dibattito. Ben felici di ospitare anche altri interventi, concordi o discordi dalla nostra interpretazione, non importa.


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