L’assessore dal cognome strano, Sadegholvaad, è definitivamente scomparso, ed è rimasto solo Jamil, candidato sindaco del Pd e del centrosinistra. Tutta la comunicazione elettorale è senza cognome. Ed ecco che a sostenerlo arriva la Lista Jamil – Rimini rinata, che ha come principale deus ex machina il sindaco uscente Andrea Gnassi. La narrazione retorica vuole che la Lista Jamil sia “lo strumento trasversale della società riminese per vincere anche il secondo tempo della partita”. Dopo il primo tempo durato dieci anni in cui è andato in goal Gnassi, adesso a fare il bomber è chiamato il fido Jamil, “che è più bravo di me, che conosce luoghi e cantieri meglio di me”, si è spinto a dire Gnassi in un attacco inconsueto di umiltà.
Nella pratica la Lista Jamil è l’ombrello che riesce a tenere insieme molti pezzi diversi fra loro: i superstiti di Rimini Attiva, dopo il “tradimento” di Gloria Lisi, e infatti il portavoce è Kristian Gianfreda; quanti, nel conflitto fra Jamil e Petitti, avevano sperato nel terzo uomo Moreno Maresi, che è il coordinatore della lista; la realtà dell’associazione Sarà, con Greta Ioli e Patrizia Lanzetti; ciò che è rimasto della vincente impresa del 2016, ovvero il Patto Civico inventato da Sergio Pizzolante. Nel comitato promotore, che non è la lista, per il momento non comunicata, figurano anche due assessori uscenti, Brasini e Montini, l’ex presidente della provincia Stefano Vitali, il presidente dell’Amir Alessandro Rapone, una vecchia conoscenza della politica locale come Maurizio Nanni, il consigliere comunale eletto con Obiettivo Civico nel 2016 Andrea Bellucci.
Gianfreda, nella presentazione avvenuta nella piazzetta San Martino, quella del rinoceronte, uno dei nuovi simboli della Rimini gnassiana, ha sostenuto che il primo risultato del gruppo di lavoro fra alcuni consiglieri comunali uscenti è stato appunto la candidatura di Jamil. Il secondo tempo che si apre sarà caratterizzato dalla partecipazione e dal protagonismo dei cittadini. Quindi finora non è stato così? Ecco, a volere guardarci di fino, su questo tasto si sono ascoltate musiche diverse. Rodolfo Cicchetti, per Patto Civico, al pari di Gianfreda è intervenuto per dire che auspica che il secondo tempo della partita sia segnato da un migliore rapporto fra pubblica amministrazione e cittadini e imprese. Il sindaco da parte sua ha battuto sui tasti che gli sono cari in questi giorni: lui ha solo realizzato il piano strategico, che è il frutto della partecipazione di 20 mila persone fisiche e non di un click. La sintesi è stata affidata a Jamil che, rivolto a Cicchetti, lo ha assicurato che il Comune da lui guidato sarà un alleato e non una controparte dei cittadini e delle imprese. Insomma Gnassi tiene insieme i suoi fans e Jamil cerca di includervi anche i critici.
Il candidato sindaco ha anche assicurato che sarà prestata la dovuta attenzione alla zona sud, da Marebello a Miramare, e a quella parte di città che sta a monte della statale 16.
Il sindaco, oltre che a tessere l’elogio di Jamil, non ha risparmiato battute polemiche sul centrodestra (“si è squagliato”) e agli avversari interni nel Pd. Ha spiegato che quanti si ritrovano nella Lista Jamil sono i cittadini che hanno deciso di partecipare al processo di innovazione da lui innescato. “Partecipare ad un processo è diverso che guardare a una città come a un territorio di conquista” Ed infine: “Il problema non è innovazione o continuità. La vera sfida è essere all’altezza di questi anni, è avere conoscenza e competenza per dare risposte”.