Rimini vuole competere sul mercato internazionale delle vacanze e uno strumento come Visit Rimini era l’indispensabile tassello che mancava. Lo ha detto il sindaco Andrea Gnassi alla presentazione ufficiale della DMC (Destination Management Company) che dai primi giorni di dicembre ha cominciato ad essere operativa. Il bando lanciato nei mesi scorsi dal Comune di Rimini è stato aggiudicato ad una società che vede come capofila IEG e Promozione Alberghiera. La società consortile si chiama Welcome Rimini, mentre visitRimini è in realtà il marchio operativo.
“Rimini – ha spiegato Gnassi - è una città che sta vivendo una fase di straordinario dinamismo e rigenerazione. In sintonia con questo, dunque, ha bisogno di trovare strumenti nuovi e integrati per raccontarsi, per affermarsi e soprattutto per far vivere ai ‘city user’ esperienze uniche. Le trasformazioni che gli investimenti di questi anni hanno generato, i nuovi contenitori culturali e il nuovo waterfront, costituiscono indubbiamente un nuovo fattore di attrattività turistica e nuove opportunità da affiancare ai prodotti più conosciuti ed affermati (beach, leisure, family, business). Rimini in questo viaggio può ora contare su un organismo di alto profilo che faccia marketing della destinazione per un cambio di passo verso un’azione di promozione turistica forte ed organica e coerente con l’attività svolta su questo fronte dalla Regione Emilia-Romagna attraverso Apt e le Destinazioni turistiche”.
La presidenza della società è affidata a Stefania Agostini (che per anni è stata alla guida di Convention Bureau), mentre il prossimo passo sarà la nomina di un general manager che concretamente farà muovere i primi passi a Rimini Welcome.
Il bando del Comune assegnava alla DMC cinque missioni fondamentali: innovazione e ricerca, marketing, promozione e commercializzazione, accoglienza e informazione turistica, rapporti con la comunità locale. La presidente Stefania Agostini ha spiegato che sul fronte dell’innovazione Visit Rimini svilupperà una intensa attività di Tourism Data intelligence che consenta di sviluppare una conoscenza del mercato utile agli operatori per gestire stagionalità e domanda.
Sarà attivato un monitoraggio continuo, attraverso i social network, del sentiment relativo alla reputazione di Rimini, così da ottenere dati comparativi sulle tipologie di servizi commercializzati, sui prezzi e tutti quei fattori che concorrono a qualificare l’offerta
Alla conoscenza dei bisogni e delle preferenze sarà dedicata un’attività, in coordinamento con APT Servizi e Destinazione Romagna, di marketing e di promozione diversificata, orientata ai prodotti core business, a quelli di supporto, da sviluppare o sperimentali. Grande attenzione sarà posta ad un salto di qualità dell’accoglienza e dell’informazione turistica. In questo ambito la Carta dei Servizi dichiarerà agli ospiti l’impegno e la qualità con cui si darà loro risposta.
Inoltre, sarà riveduto e rilanciato il servizio storico delle informazioni turistiche, che prevederà anche lo Iat diffuso, veri e propri info point distribuiti presso gli esercizi pubblici in grado di dare un primo livello d’informazione.
Si aggiungeranno i Tourist Angels che, in momenti di particolare affluenza, usciranno sul territorio (nelle piazze, nelle vie nei luoghi strategici ed iconici del territorio) per andare incontro all’ospite e alle sue domande.
È stato presentato anche il logo di Visit Rimini, disegnato dall’Agenzia Kaleidon, alla quale è stata affidata la campagna di comunicazione.
Il logo - è stato spiegato - sottolinea il desiderio di mettere al centro le persone, renderle protagoniste e accolte nell’incontro con la città e il suo territorio vasto.
Il cerchio rosso rappresenta il sole e l’abbraccio che è simbolo di accoglienza. “In” è l’affisso di tante parole che definiscono le relazioni possibili con la città e il suo territorio: incontri, informazioni, incoming… E aggettivi che la qualificano come: innovativa, intramontabile, inattesa, indimenticabile…”.
La DMC Visit Rimini per il prossimo triennio ha una dotazione di 1,860 milioni di euro, fondi derivanti in parte da risorse regionali e in parte dal ricavato dell’imposta di soggiorno.