"Il tema scelto quest'anno, sulla scorta delle parole di Papa Francesco che Caritas cerca di tradurre con un'azione quotidiana è: Insieme! Peggio di questa crisi c'è solo il dramma di sprecarla. Quando camminiamo insieme, infatti, nessuno è ultimo".
Così Mario Galasso, direttore Caritas diocesana, ha aperto la Presentazione del XVII Rapporto sulle povertà, prodotto dall'Osservatorio della Caritas diocesana di Rimini.
Anche il Vescovo di Rimini è partito dal titolo del XVII Rapporto: "Insieme: una password obbligata per entrare nel senso e nello scopo di questa edizione del rapporto sulle povertà". Mons. Francesco Lambiasi è poi tornato sul pericolo di quell'altro virus mortale, l'individualismo. "La pandemia dell'individualismo ha fatto e continua a fare strage con le sue tre funeste varianti: il narcisismo, il vittimismo di chi si lamenta ogni giorno del prossimo; e il pessimismo. Sull'humus inquinato da questi tre idoli – la dea Immagine, la dea Lamentela, la dea Sciagura – quella che certamente non fiorisce è la speranza".
La verità della mascherina è invece proprio "vita tua, vita mea, vita mea vita tua". "Non siamo individui ciascuno nella sua bolla di immunità. Ma persone in relazione, ciascuna con il suo carico di responsabilità. Siamo tutti interconnessi. E ognuno di noi può fare la differenza, per sé e per gli altri – soprattutto per i più deboli – per frenare il contagio.
La capacità di pensare in termini di 'noi' anziché di 'io' è uno sforzo indispensabile, faticoso ma benefico. Solo così il tempo virale potrà diventare il tempo vitale".
Nel 2020 sono stati 4.368 i nuclei familiari che si sono rivolti alle Caritas riminesi. Contando tutte le persone appartenenti a ciascun nucleo il totale degli individui assistiti raggiunge le 10.035 unità, di cui 2.382 minori. A livello numerico la situazione è simile al 2019, ma quello che cambia è l’affluenza. Se nel 2019 i passaggi furono 39.942, nel 2020 sono arrivati a 74.090.
In dieci anni gli italiani che si sono presentati alle Caritas della diocesi di Rimini, sono passati dal 20,5% al 44%, un incremento davvero notevole. Considerando le differenze tra il 2010 e il 2020, la fotografia degli italiani di oggi è questa: Il divario tra uomini e donne italiani si è assottigliato: i primi sono il 56%, le seconde il 44%; sono aumentati gli over 65, soprattutto disoccupati che faticano a reinserirsi nel mondo del lavoro, ed anche pensionati che si rivolgono alla Caritas per aiutare figli e nipoti rimasti disoccupati; ad essere più colpite sono le famiglie italiane, infatti,rispetto al 2010, sono aumentati sia gli uomini che le donne che vivono in famiglia (i primi sono il 35%, le seconde il 66%); La maggior parte degli italiani è disoccupato, ma tra gli uomini è cresciuta la percentuale di coloro che hanno un’invalidità (8%) e di chi è pensionato (13%), mentre tra le donne sono aumentate quelle con un’occupazione(11%) e le pensionate (22%).
Gli immigrati che si sono rivolti alle Caritas riminesi provengono da tutti i continenti. La presenza principale è rappresentata dai nord africani, in particolar modo marocchini (30%) che sono equamente suddivisi tra uomini soli e famiglie con minori. Seguono le donne dell’Est (25%), tornate a crescere dopo quasi dieci anni che erano diminuite ai Centri di Ascolto; questo aumento è dovuto alla diminuzione dei posti di lavoro come badante nel 2020. Diminuiscono gli uomini soli provenienti da altri paesi dell’Africa (17%), ma aumentano le famiglie di senegalesi e nigeriani con minori. Sono diminuite le persone provenienti dall’Unione Europea, in particolar modo i rumeni (dal 18% nel 2010 al 6% nel 2020), spesso spostatisi in altri paesi o tornati in patria. Sono aumentati i sud americani, sia single che famiglie (spesso numerose), passati da una media del 3% negli ultimi anni al 7,5%nel 2020, diversi hanno raccontato di essersi trovati in ulteriore difficoltà perché le loro famiglie, nei paesi d’origine, sono state particolarmente colpite dalla pandemia. Gli asiatici sono il 3%, in gran parte profughi provenienti dal Pakistan, ma anche famiglie con minori del Bangladesh.
Tra le richieste più diffuse nel 2020 c’è stata quella del fabbisogno alimentare: 135mila i pasti d’asporto preparati dalle mense di Caritas diocesana, Riccione interparrocchiale e Cattolica (contro i 95mila del 2019); 27.300 i pacchi viveri distribuiti (di cui 8.800 a domi-cilio), mentre nel 2019 furono 18mila, di cui solo 2.400 a domicilio. Preziosissimo il servizio offerto dal “Giro Nonni” che ha consegnato 24.790 pasti a domicilio a 167persone, di cui 84 segnalate dai servizi sociali perché positive al Covid o in quarantena. 257 le famiglie seguite da #EmporioRimini, aiutate con 1.584 spese ricche di prodotti freschi, surgelati, in scatola e per l’igiene personale e della casa.
Importanti anche gli interventi economici: 115 mila euro erogati per far fronte a utenze, affitti o altri bisogni familiari. 40mila i fondi elargiti in buoni spesa da spendere presso i supermercati (in gran parte elargiti dai servizi sociali dei Comuni che hanno interpellato le Caritas parrocchiali per la distribuzione). 12.550 euro donati dal Piano Marvelli (fondo istituito dalla Diocesi per con-trastare gli effetti della pandemia) per progetti individuali di famiglie cadute in povertà a causa della pandemia, ma anche per progetti innovativi attivati dalle singole Caritas parrocchiali come: centri educativi, sportelli di consulen-za psicologica, aiuti alla maternità, refettorio solidale nella zona di Savignano.Ottimi i risultati del Fondo per il Lavoro che, nonostan-te il periodo critico, è riuscito a realizzare 17 inserimenti lavorativi, a fronte di un incremento di domande (62 nuove domande nel 2020).