Pironi, Capodanno occasione di lancio della Riviera. Insieme
Abbiamo chiesto a Massimo Pironi, sindaco di Riccione, di commentare la nostra riflessione sul Caposanno e sull'ipotesi di farlo insieme, Rimini e Riccione, magari in campo ‘neutro’ come fecero Chicci e Masini.
“Sì, lo ricordo molto bene, anche se a quel tempo io ero in Regione. Una bella serata, con grandi artisti (tra i quali Lucio Dalla) e un pubblico sicuramente non inferiore a quello delle serate televisive; realizzato al Marano, sulla spiaggia, dove allora era allestito lo spazio di Match Music.”
Una bella esperienza anche dal punto di vista del governo del territorio.
“Certo, e sarebbe bello se oggi si agisse allo stesso modo e con lo stesso spirito, come a trovare un denominatore comune per fare e realizzare progetti insieme. Nella situazione attuale è difficile fare e io sarei davvero contento di fare insieme a Rimini. Vorrebbe dire ottimizzare le risorse, ma soprattutto ci consentirebbe di mandare un messaggio forte verso l’esterno.”
Sarebbe interessante sapere cosa sposta in termini di presenze un capodanno televisivo rispetto ad un evento live, che comunque costerebbe meno.
“E’ chiaro che lo spettacolo di Capodanno non va misurato solo in termini di presenze; occorre anche considerare la forza di comunicazione del nome delle nostre città che la TV ti offre. Poi è chiaro che noi come Riviera non siamo la prima scelta di una vacanza invernale. E questo vuol dire che i nostri ospiti non vengono per il concerto o per la trasmissione televisiva.”
La televisione offre comunicazione, ma non è necessariamente vero che il target cui la trasmissione di Capodanno si rivolge sia quello che interessa e serve alla Riviera.
“Dipende dal prodotto. Nel nostro caso l’idea di Xfactor sarebbe stata perfetta per quella fascia di pubblico tra i 25 e i 35 anni che hanno ancora capacità di spesa e sono inseguiti da tutte le aziende. E poi naturalmente dipende dall’emittente. Alla Rai probabilmente non possiamo chiedere di rinunciare al proprio target di riferimento naturale. Con Sky ci sarebbe stata una buona coincidenza di prodotto, emittente e nostro pubblico di riferimento.”
Tutte queste trattative dell’ultimo momento non sono un bel segnale sulla capacità della Riviera di comunicarsi.
“La questione del timing va rivoltata completamente. Se noi vogliamo comperare un prodotto di altri, i tempi sono questi. Devi aspettare i palinsesti, che fissino le torunee, eccetera. Altro sarebbe se ci mettessimo attorno a un tavolo, alcune città della Riviera insieme, e decidessimo di essere noi a definire un’idea e poi cominciassimo, coi tempi dovuti, le verifiche necessarie.”
Questo pone un problema di mentalità e di metodo.
“Un problema di metodo, sì. Ma in questo modo, la coesione territoriale ci darebbe grande forza. Solo così potremmo essere protagonisti e propositivi. Vorrei aggiungere che le grandi aziende che si riferiscono appunto a quel target ancora capace di spendere (Nike, H&M, ..), dopo Milano e Roma, considerano la Riviera il palco privilegiato per raggiungerlo.”
Difficile che un sindaco possa dire di più a un altro.