Scade fra due giorni il tempo massimo per presentare alla Capitaneria di Porto di Rimini (sul cui sito è possibile esaminare tutti i dettagli) le osservazioni al progetto di impianto eolico da realizzare davanti alla spiaggia di Rimini, Riccione e Cattolica. Si conclude così il primo passaggio di un procedimento che sarà molto lungo e prevede molte tappe.
A Riccardo Ducoli, amministratore unico della società Energia Wind 2020, abbiamo posto alcune domande sulle principali questioni critiche sottese alla realizzazione dell’impianto.
È stata fatta una valutazione dell'impatto visivo? Intendo dire: sono stati usati software che, calcolate le distanze, offrono un rendering attendibile dell'impatto visivo?
Il rendering del layout è in fase di elaborazione, sarà realizzato in scala in maniera tale da dare una rappresentazione veritiera. L’elaborato sarà pronto la settimana prossima e ve ne faremo avere una copia.
Sottolineiamo che siamo in una fase della procedura in cui il layout proposto può essere soggetto a variazioni: ai fini di consentire massima opportunità di confronto alle Parti coinvolte nello svolgimento del processo istruttorio, in fase preliminare abbiamo chiesto uno specchio d’acqua ridondante dove posizionare il parco eolico cosicché si possa concedere margine alla discussione di ulteriori ipotesi migliorative. Nel caso il progetto fosse approvato, l’area occupata alla fine sarà equivalente a 140 ettari.
Quale può essere l'impatto sul fondale marino e sugli uccelli?
In fase di Valutazione di Impatto Ambientale (che sarà avviata solamente dopo la chiusura dell’istruttoria della Capitaneria di Porto in merito alla domanda di concessione demaniale dell’area) saranno valutate e misurate tutte le interazioni con l’avifauna e la biologia marina e i risultati saranno sottoposti al giudizio del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nonché a tutte le associazioni ambientaliste e degli Enti coinvolti, le quali potranno portare il loro contributo e le loro osservazioni.
Il fondale in quella zona è di tipo sabbioso-fangoso e non presenta criticità biologiche, naturalistiche o di presenza di patrimonio culturale; comunque sarà necessaria una puntuale verifica in campo che sarà eseguita con la Valutazione di Impatto Ambientale.
Hanno ragione i pescatori che temono per la loro attività?
Il progetto è stato sviluppato in osmosi con i diversi possibili usi a cui lo spazio marino può essere finalizzato e le possibili interazioni tra loro: pesca industriale, piccola pesca e pesca sportiva, acquacultura, navigazione, turismo, protezione biodiversità, monitoraggio ambientale, estrazione fonti energetiche fossili, altro.
A tale proposito si è preso come modello lo studio eseguito dalla Regione Emilia-Romagna «Tra la terra e il Mare: Analisi e proposte per la pianificazione dello spazio marittimo in Emilia-Romagna», studio propedeutico al recepimento dell’Italia della Direttiva Europea 2014/89/UE. Il layout innovativo proposto con una disposizione dei generatori ad «archi» piuttosto che la classica disposizione a «matrice» permette: l’attraversamento tra un aerogeneratore e l’altro di imbarcazioni da diporto e da pesca; altri usi sinergici, non da ultimo la pesca, negli specchi d’acqua compresi tra i 3 archi in cui saranno disposti gli aerogeneratori, data la notevole distanza tra gli stessi (unico accorgimento è di mantenere la distanza di sicurezza dall’aerogeneratore).
È notorio che i parchi eolici offshore diventano sedi naturali per la riproduzione della biologia marina, con oggettivi benefici per il comparto della pesca.
Come sarà garantita la sicurezza dell'impianto rispetto alle attività nautiche, aeree e pescherecce?
Sarà compito della Capitaneria di Porto di Rimini dare le prescrizioni in merito alla sicurezza nell’area interessata dal parco eolico.
Possiamo dire che per le attività nautiche l’unico rischio è la collisione con l’aerogeneratore in quanto rappresenta un “ostacolo fisso” (a differenza delle piattaforme di estrazione combustibili fossili, non c’è pericolo di esplosione o di sversamenti oleosi). Nei mari del nord la prescrizione per le imbarcazioni è di stare a distanza pari alla proiezione orizzontale del diametro del rotore maggiorata di un metro (nel caso del nostro progetto preliminare la distanza sarebbe di 86 metri).
In merito alla sicurezza per le attività aeree nel progetto preliminare ci siamo attenuti alle regole ENAC. Rispetto all’aeroporto internazionale Rimini-San Marino tutti gli aerogeneratori sono esterni alla zona di vincolo assoluto per gli impianti eolici, distano dalla stessa minimo 2,54 km e sono in direzione opposta rispetto alle rotte di atterraggio e decollo.
In sede di conferenza di servizi, che si terrà nel proseguo dell’iter autorizzativo, saranno recepite ulteriori prescrizioni o raccomandazioni proposte da ENAC.