L’incontro internazionale The Economy of Francesco, svoltosi online nel novembre scorso, doveva tenersi originariamente a fine marzo, in pieno lockdown da pandemia. Quindi sarebbe sbagliato affermare che è stata la crisi da pandemia a suggerire al papa di convocare giovani economisti di tutto il mondo per immaginare il futuro economico del pianeta. È però anche vero che le conseguenze economiche della pandemia hanno reso ancora più urgente e attuale il lavoro indicato da Francesco.
Lo si intuisce leggendo il discorso che il 28 dicembre scorso Francesco ha rivolti ai membri della curia romana e tutto centrato sul valore positivo della crisi. Il primo passaggio è un’autocitazione di Francesco dal memorabile discorso del 27 marzo nella piazza san Pietro deserta. La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità, lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. Ci dimostra come abbiamo lasciato addormentato e abbandonato ciò che alimenta, sostiene e dà forza alla nostra vita e alla nostra comunità. (…) Con la tempesta, è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri “ego” sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli”.
Il secondo passaggio è rintracciabile laddove Francesco afferma che “La crisi della pandemia è un’occasione propizia per una breve riflessione sul significato della crisi, che può aiutare ciascuno”.
E spiega: “La crisi è un fenomeno che investe tutti e tutto. È presente ovunque e in ogni periodo della storia, coinvolge le ideologie, la politica, l’economia, la tecnica, l’ecologia, la religione. Si tratta di una tappa obbligata della storia personale e della storia sociale. Si manifesta come un evento straordinario, che causa sempre un senso di trepidazione, angoscia, squilibrio e incertezza nelle scelte da fare. Come ricorda la radice etimologica del verbo krino: la crisi è quel setacciamento che pulisce il chicco di grano dopo la mietitura”. Francesco, visto il pubblico a cui si rivolge, declina poi il discorso sulla crisi della Chiesa contemporanea.
In questa riflessione sulla crisi da pandemia e sugli interrogativi che suscita sulla nostra vita sociale ed economica, si colloca l’incontro online proposto dal centro culturale il Portico del Vasaio di Rimini per martedì 19 gennaio alle ore 18,30 sui propri canali Facebook e Youtube. Il titolo dell’incontro, proposto unitamente al Progetto Culturale della diocesi e alla Fondazione Tadei, è “Una traccia di umanità nuova nel mondo. L’economia di Francesco”. Ospite dell’incontro è proprio un protagonista dell’evento voluto da papa Francesco, il professor Luigino Bruni, che ne è stato il direttore scientifico. Docente alla Lumsa di Roma, Bruni è uno dei protagonisti delle ricerche e degli studi sull’economia di comunione e sulla economia civile di mercato. Insieme al professor Zamagni è promotore e cofondatore della Sec, Scuola di economia civile.