nEra inevitabile, candidati e partiti in campagna elettorale di fronte al gravissimo episodio di violenza, prima ancora di conoscerne esattamente i contorni, sono intervenuti per ribadire le proprie ricette in tema di sicurezza. Ed è facile prevedere che da oggi al 3 ottobre sarà la sicurezza a dominare i messaggi di candidati e forze politiche. Anche perché l’episodio dell’accoltellamento sull’autobus è in queste ore sulle prime pagine online di tutti i giornali nazionali.
Mario Erbetta, canidato sindaco di Rinascita civica, si pone una domanda retorica: “Perché quando denunciavo i problemi di sicurezza sugli autobus tutti hanno fatto finta di niente?”. E si risponde: “Ci volevano due controllori è inesistente. Nell'arco di un mese e mezzo un autista malmenato perché non faceva entrare sul bus due stranieri con la bici, un monopattino lanciato sulla vetrata di un bus a ferragosto, un autista aggredito alla stazione prima di prendere servizio, 5 magrebini che fanno una rissa sul bus 11 e con una bottiglia rompono in vetro e oggi un somalo con un arsenale di coltelli da cucina nello zaino prima ferisce due controllori donne e poi ferisce un bambino di 6 anni, che sembra in pericolo di vita, un passante e un utente del Metromare”. Insomma l’episodio di sabato sera sarebbe solo l’ultimo di una serie. La conclusione: “Chiedo al Prefetto e a tutte le forze dell'ordine locali di prevedere controlli metodici sui bus e sul Metromare e alle sue fermate anche con l'apporto dei militari. Tolleranza zero! Riprendiamoci la nostra Rimini”.
Jamil Sadegholvaad, candidato sindaco di centrosinistra, parte sottolineando l’aspetto positivo: “Voglio ringraziare gli agenti della Polizia di Stato per essere immediatamente intervenuti e avere arrestato il responsabile dei gravissimi fatti avvenuti nel pomeriggio di sabato su un bus di Rimini.
Questa è l'ennesima dimostrazione che in questa città le forze dell'ordine operano, intervengono, fanno il loro dovere con competenza e abnegazione nonostante la cronica carenza di mezzi e strutture, dovuta a uno Stato che da sempre tratta il territorio riminese come fosse una provincia senza alcun flusso turistico”. Nella seconda parte del suo commento propone questa riflessione: “Gli inquirenti adesso indagheranno sui motivi delle violente aggressioni di parte di questo uomo. Un pazzo? O altro?
In ogni caso credo che vada affermato il principio non negoziabile che in Italia si rispettino leggi e regole. Senza se e senza ma, e senza alcuna tolleranza.
La pena per il colpevole di questa intollerabile e vigliacca violenza deve essere quella massima, senza alcuna attenuante visto che questo criminale ha aggredito persone pacifiche e indifese alle quali va la totale solidarietà e vicinanza mia e della comunità riminese. Domani ne sapremo di più ma il concetto deve essere chiaro da subito”.
Gloria Lisi, candidata sindaco dei 5 Stelle e di cinque liste civiche, interviene come ex assessore i servizi sociali: “L'accoltellamento delle due controllore sul filobus della linea 11 e di altre tre persone tra cui un bambino è un episodio di violenza intollerabile che oltre a rappresentare motivo di forte allarme e di grande preoccupazione per la città pone seri interrogativi sulla situazione di disagio sociale crescente presente nel nostro territorio.
Occorre porre ogni rimedio possibile per evitare che si ripetano questi sconcertanti episodi.
Senza alcuna volontà di strumentalizzazione dobbiamo impegnarci a isolare ed allontanare da Rimini chiunque non rispetti le nostre leggi e le nostre regole”.
Non è ancora intervenuto il candidato sindaco del centrodestra Enzo Ceccarelli, in compenso l’hanno fatto abbondantemente partiti e candidati che lo sostengono. Jacopo Morrone, segretario romagnolo della Lega, annuncia: “Dobbiamo dire basta e lo faremo con una fiaccolata per denunciare le politiche miopi e irresponsabili della sinistra non solo in materia di sicurezza, ma anche in tema di immigrazione. Sono sempre più frequenti, infatti, gravi episodi di cui sono autori stranieri a cui è consentito entrare illegalmente in Italia, lasciati poi allo sbando e senza alcun controllo sul territorio. Ci sono gravi responsabilità, a tutti i livelli, rispetto a questa situazione che può solo degenerare se non si correrà ai ripari. Questo caso gravissimo accaduto a Miramare di Rimini è la goccia che fa traboccare il vaso”.
Lucio Paesani, della lista civica Noi amiamo Rimini, si rivolge direttamente a Sadegholvaad: “Fai il primo gesto nobile della tua campagna elettorale. Dimettiti da assessore all'IN sicurezza.
Non perché una donna ed un bimbo lottano tra la vita e la morte, quanto perché in 10 anni non hai fatto nulla di concreto per la sicurezza di Rimini e dei suoi cittadini”.
Ed infine Carlo Rufo Spina, candidato consigliere di Fratelli d’Italia: “L'accoltellamento di stasera sulla linea 11 di 5 persone tra cui un bambino rappresenta la naturale conseguenza del lassismo in materia di sicurezza di questa amministrazione che ha pure il coraggio di presentare come candidato sindaco l'assessore che avrebbe dovuto vigilare e prevenire questi episodi che invece di diminuire sono in tragico aumento: spaccio, violenze, accoltellamenti, cioè la criminalità quotidiana che fa di rimini la città più pericolosa d'Italia così come mestamente attesta ogni anno la classifica del sole 24 ore. Lo stato di fatto che ci ha consegnato questa amministrazione è intollerabile: Rimini necessita quanto prima di discontinuità amministrativa. Fratelli d'Italia dice basta e chiama a raccolta i riminesi che vogliono bene alla loro città e al suo turismo perché è ora il momento di cambiare questa situazione”.