Elezioni, Melucci: A Rimini le cose accadono prima, anche i grillini
Intervista a Maurizio Melucci, assessore regionale al turismo, ed esponente del Pd, a cui abbiamo chiesto un'analisi del voto (dei riminesi e non solo) alle ultime politiche.
Perché a Rimini il Pd perde di più rispetto alla media regionale e nazionale (anche il Pdl perde di più e allo stesso tempo il Movimento 5 stelle guadagna di più)? L'individualismo riminese c'entra qualcosa? Ha fatto presa più la campagna con proposte molto accattivanti rispetto a chi ha fatto un ragionamento di sobrietà (pensi al tema della restituzione dell’imu). La provincia di Rimini ha una sua specificità. Qui l’elettorato è meno fedele. Qui è nato prima che altrove il Movimento 5stelle, una realtà in grado di attrarre voti sia dal centrosinistra sia dal centrodestra perché prende voti localmente dagli ex partiti di riferimento. Farei notare che una parte importante di voti l’ha presa da noi, ma un’altra consistente dal centrodestra. E’ del tutto evidente che la loro perdita sia superiore alla nostra. C’è una parte importante dell’elettorato italiano che non ritiene che la politica tradizionale sia in grado di trasformare in politiche concrete le esigenze dei cittadini, di fare leggi per la riduzione dei parlamentari e la legge anticorruzione. Basti guardare a quello che è successo nell’ultimo anno rispetto a quanto successo negli ultimi cinque. In quattro giorni è stata fatta la riforma sulle pensioni e in tre la legge di stabilità. In cinque anni, di contro, non si è stati in grado di fare la riforma elettorale e quella costituzionale per la riduzione del numero dei parlamentari. Questo i cittadini non lo sopportano più, ma non leggerei con aspetti di carattere localistico un fenomeno che è nazionale.
Come avete fatto a perdere 9 punti percentuali dal giorno delle primarie del Partito democratico fino al giorno delle elezioni? Quei sondaggi erano ‘viziati’ da un effetto mediatico. Durante le primarie la scena era tutta nostra. Poi in campagna elettorale non siamo riusciti a bucare il video come hanno fatto altri ed è riuscito a fare anche Berlusconi. C’è da dire anche un’altra cosa. Gli istituti di ricerca hanno preso degli abbagli: tutti i risultati erano sbagliati (non solo i sondaggi, anche gli exit poll). Questo ha fatto sì che noi siamo arrivati alle elezioni convinti che l’elettorato stesse apprezzando la nostra sobrietà e invece non era così. Da parte nostra c’è stato un difetto di strategia dato dal dato errato che veniva pubblicato continuamente. I punti che noi non abbiamo perso, inoltre, non erano attribuiti da sondaggi ed exit al 5Stelle.
A livello locale, dalle urne delle primarie e successivamente delle parlamentarie di fine dicembre sono usciti davvero i nomi che i riminesi avrebbero voluto in Parlamento? C’è qualcuno che adesso chiede le teste di tutte le segreterie e dice che con Matteo Renzi candidato premier le cose sarebbero andate differentemente. Sarebbe opportuno, prima di fare certe dichiarazioni (che non vanno oltre l’ombelico della propria pancia) guardare a cosa sta succedendo nel nostro Paese, cosa più importante degli organigrammi interni. Se devo dire la verità, mi sembra vecchia politica. I nomi dei riminesi sono stati scelti dalle primarie. E vanno benissimo.
Dopo l’esito del voto, cosa succederà adesso in Emilia Romagna? Sia all’interno del Pd, sia dentro la Regione? Nulla cambierà. Né a livello istituzionale, le regionali sono nel 2015 (un bel pezzo in avanti), né dentro il partito. Domani a Bologna si discuterà della situazione politica nazionale. La nostra preoccupazione, adesso, è come uscire da questa ingovernabilità. Non si può ritornare al voto, per ragioni tecniche. Il 5Stelle non vorrà fare alleanze. Io non vedo bene nemmeno la possibilità di un governissimo Pd-Pdl. Sarebbe un grande errore in questa fase. Ci vuole, però, una grande convergenza in Parlamento, mettendo in atto le regole che ci sono, seguendo il modello della Regione Sicilia, attraverso cui il governo riesca ad avere la fiducia.