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Segreterie Pd, a Rimini prove di democrazia partecipata (fuori rete)

Martedì, 16 Aprile 2013

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Segreterie Pd, a Rimini prove di democrazia partecipata (fuori rete)


Segreterie Pd. Domenica l’esito delle primarie per Cattolica. L’ha spuntata un renziano. L’agente di commercio Alessandro Montanaro, 38 anni, l’ha spuntata con 244 voti contro i 174 del favorito della vigilia Maurizio Piva, vigile urbano 54enne. A Riccione è questione di poco. L’appuntamento con il congresso è per il 19 aprile, vale a dire questo venerdì. Qui gli sfidanti sono Federica Fabbri e Alessandro Casadei, lei responsabile dei servizi sociali del comune di San Giovanni in Marignano, lui “maratoneta della politica”, militante sin da giovanissimo e più volte amministratore.


A Rimini di queste cose fino a qualche ora fa si era deciso di non parlarne. E, invece (sarà l’avanzata dei renziani?), adesso sì che se ne parla. Lunedì i circoli riminesi incontreranno il segretario provinciale in carica Emma Petitti, reduce dall’elezione del nuovo presidente della Repubblica (almeno si spera). A tema una reggenza, qualcuno che possa prendere il suo posto (di lei che avrà da fare a Roma, se si riuscirà a far partire un governo) fino al congresso, e anche delle dimissioni del coordinatore comunale Federico Berlini.


“Vogliamo chiedere una persona che possa colmare il vuoto attuale nella segreteria comunale – spiega il segretario di circolo Paolo Morolli – oppure, ed è l’ipotesi che preferiamo, una assemblea dei circoli a coprirne gli impegni. Sicuramente lunedì ci sarà maggiore chiarezza sotto questo aspetto, a partire dalla richiesta di dimissioni al segretario in carica”. Che non si è dimesso. Pur non avendo (lui in prima persona) nulla da perderci e niente da guadagnarci.


Amarcord. Era il 20 aprile, nemmeno un anno fa, e il congresso elesse il 23enne Berlini a capo della segreteria comunale. Berlini, il favorito, l’uomo (seppur giovane) indicato dall’apparato. Sfidante (quasi a sorpresa) il renziano Samuele Zerbini, consigliere comunale. Dopo l’entusiasmo per l’elezione, di Berlini si è persa traccia. Molto presto. Non vorrebbe più fare politica, c’è chi dice. O forse non vuol più fare politica là dove l’ha fatta fino ad ora. Chi lo sa… Fatto sta che non si dimette. Prima ha affidato il suo incarico ad un fedele della segreteria, poi anche l’amico si è defilato.


Quindi per un po’ i circoli hanno “deciso di sostituirlo con un coordinamento dei segretari”, ripara Morolli. “Ci siamo messi in moto per cercare di capire quali siano le problematiche più importanti, per creare un tramite tra l’amministrazione e i consiglieri da un lato e gli elettori dall’altro. Lo stiamo facendo grazie a una serie di assemblee aperte”.


L’ultima in ordine di tempo ieri sera nella sala comunale di Celle con i deputati Emma Petitti e Tiziano Arlotti. “Tanto pubblico – racconta Morolli – e tanti interventi. Ben 15 le persone iscritte a parlare. Una, unica, la linea dettata. Prima aspettiamo l’elezione del capo dello Stato e poi pensiamo al governo che potrà essere o di scopo o del Presidente, ma sicuramente non con Berlusconi. Poi incentivare la battaglia contro la casta e intervenire con lo spirito dei grillini che su determinate posizioni è del tutto condivisibile”. Il 'dibattito' è andato avanti fino a mezzanotte.

Ultima modifica il Martedì, 16 Aprile 2013 17:26

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