De Gregori e l’idolatria delle piste ciclabili
Due domande ci ronzano in testa dalla lettura dei giornali questa mattina.
Prima domanda: chissà se sono fischiate le orecchie al sindaco Andrea Gnassi?
Seconda domanda: chissà se Francesco De Gregori ha qualche amico a Rimini che gli racconta le vicende della città e le sorti magnifiche e progressive a cui la vuole portare il nostro sindaco?
A quest’ultima domanda ci viene da rispondere: sì, un amico ce l’ha. Ed è pensando ai racconti di quell’amico che nell’intervista per il Corriere della Sera deve essergli venuta quella battuta sulla sinistra ridotta a “idolatria delle piste ciclabili”. A cos’altro poteva pensare, De Gregori, se non alla grandiosa pista ciclabile di Rimini e di Gnassi, il borgomastro friburghese di tutte le piste ciclabili che scorrono in riva all’Adriatico? E poi si sa, i feticci della sinistra contro cui si scaglia il cantautore, quelli dell’ideologia del politicamente corretto, qui da noi pedalano felici e protetti.
Molte altre cose interessanti e condivisibili dice De Gregori in questa intervista. Ma certo quell’accenno all’idolatria delle piste ciclabili ha suscitato – lo confessiamo – il nostro sorriso ironico e le due domande che ci frullano in testa.
Il prossimo 28 settembre l’ex menestrello della sinistra sarà a Rimini per il Festival Francescano. Quella sera ci saremo anche noi a chiedergli: “Ma stavi pensando a Rimini e a Gnassi?”.