Spiritualità alternativa, 30 i casi affrontati dal Gris di Rimini nel 2013
In Emilia Romagna sono circa 50mila gli aderenti al variegato mondo delle religiosità alternative, almeno secondo le stime del documento stilato dalla conferenza episcopale regionale che sarà presentato venerdì alle 21 a Rimini in un incontro pubblico che si svolgerà nella cornice dell’oratorio degli artisti in via Cavalieri.
Al di là delle adesioni specifiche, sempre secondo lo studio, si conta che circa un milione di persone sarebbe influenzato in vario modo da sette e credenze alternative in Emilia Romagna, mentre sono una trentina i casi trattati nel corso dell’ultimo anno dal Centro di ascolto del Gris (Gruppo di ricerca e di informazione socio-religiosa) di Rimini.
Il documento sarà presentato dal vescovo Francesco Lambiasi, dal segretario nazionale del Gris Giuseppe Ferrari e dal presidente diocesano del gruppo di ricerca Elena Melis.
“Si tratta di un fenomeno molto complesso - spiega Melis - che va dai grandi gruppi, come può essere quello dei testimoni di Geova, a quelli piccoli e sottotraccia, come quelli legati ai culti satanici (che rimangono nascosti, raccolgono meno adesioni, ma di fatto manifestano una pericolosità maggiore). Che va da chi si fa leggere i tarocchi a chi si coinvolge con pratiche salutiste. Recentemente stanno anche aumentano gruppetti, in genere poco numerosi, al seguito di mistici, persone che dichiarano di avere dei doni o delle capacità particolari, delle specie di santoni”.
A crescere sono soprattutto alcune realtà legate al benessere, “gruppi che si formano in un particolare centro o accademia o che seguono idee legate al mondo new age. Propongono pratiche che promettono risultati non scientificamente provati e che non si capisce a che livello debbano agire, se fisco o psicologico. Spesso, anzi, confondono il livello psicologico con quello spirituale”.
In forte espansione dunque il mondo legato agli operatori del salutismo, spesso si presenta al pubblico in maniera incompleta, come semplice pratica (sia fisica sia dietologica), tralasciando il fatto che dietro c’è sempre una precisa visione dell’uomo e cioè religiosa, come nei casi dello yoga o del reiki, solo per fare due esempi. “E’ per questo motivo che presentiamo il documento. Il nostro intento è di informare le persone rispetto alle discipline che approcciano. Non mi sognerei mai di equiparare lo yoga, che è una pratica derivante da un cammino non sovrapponibile a quello cristiano, ma rispettabile, ad altre pratiche derivanti dalla new age e che sono di fatto industrie. Neppure si tratta di condannare le religiosità alternative, bensì di fornire informazioni in più alle persone per far capire come l’addentrarsi nella disciplina alternativa potrebbe significare aderire a un cammino che non è sovrapponibile a quello cristiano”.