Più che olimpionica serve la piscina evangelica. Il dialogo tra sordi
È un dialogo fra sordi quello fra la Polisportiva Garden e l’amministrazione comunale. Palazzo Garampi, incassato il voto favorevole in commissione, si avvia a far approvare la variante in consiglio comunale. Mercoledì mattina il Garden ha invitato i consiglieri comunali ad un sopralluogo per spiegare meglio le proprie ragioni che comunque ha affidato anche ad una nota scritta.
La sostanza della posizione del Garden è in questo passaggio: «Nel 2009 con la precedente amministrazione si era arrivati ad un preaccordo verbale per la costruzione della olimpionica al Garden entro agosto del 2014 data di scadenza della concessione della piscina comunale. Il preaccordo prevedeva che il Comune di Rimini avrebbe finanziato la polisportiva Garden attraverso l'acquisto di un determinato numero di ore / corsia nuoto ad un prezzo calmierato per un controvalore di circa 200-250.000 €/anno per 10 anni a copertura di un mutuo con garanzia ipotecaria e attraverso cessione di credito da parte del comune. Nel 2010 l’amministrazione non solo concordava sul progetto di costruzione della nuova piscina olimpionica da parte del Garden ma insisteva per la realizzazione dello stesso».
L’assessore al bilancio e allo sport Gianluca Brasini replica: «Se anche ci sono stati discorsi con la precedente amministrazione, ciò che viene proposto è assolutamente fuori luogo ed impossibile da realizzare. Interverrebbe immediatamente la Corte dei Conti a bloccare tutto: non esiste che il Comune acquisti ore/corsia a garanzia di un finanziamento. Se anche si potesse fare – ma ribadisco non si può – si avrebbe il paradosso che al Garden si fa il nuoto pubblico di associazioni e scuole e rimane escluso il nuoto libero che è quello che dovrebbe trovare posto in una struttura privata. A Rimini c’è bisogno di una piscina comunale perché l’attuale deve essere chiusa, questo è il punto che non è in discussione».
E su quest’ultimo punto si innesca l’altro argomento del dialogo fra sordi. Per il Comune la localizzazione della piscina comunale vicino al Palacongressi è la migliore possibile, anche in ragione della vicinanza di un elevato numero di istituti scolastici. Il Garden fa presente che la convenzione in essere fra Comune e impianto sportivo comporta l’obbligo per il Comune di non costruire impianti analoghi all’interno dell’area Peep. La cosiddetta Acquarena sorgerebbe ad appena 50 metri dal confine e quindi la concorrenza sarebbe nei fatti. Si legge inoltre nella nota del Garden: «Noi siamo d'accordo per costruire una piscina pubblica, non al Palacongressi. Perché due piscine vicine? Perché non costruirla a Rimini nord completamente priva di impianti sportivi e con una popolazione di giovani residenti con figli? Perché spendere tanti soldi pubblici quando possiamo spendere molto meno per avere di più? Perché aumentare il traffico in una zona già trafficata con viabilità già difficile. Chi pagherà i costi di gestione e di manutenzione di un opera di questo tipo? Se tutti questi denari ci sono perché non utilizzarli per altre opere: stadio, campi da calcio fatiscenti, palazzetto dello sport, palestra di atletica?»
Va infine ricordato che la piscina comunale Acquarena sarebbe un impianto da 25 metri, mentre l’impianto proposto dal Garden prevede una piscina olimpionica più una vasca per acquaticità ed una per acqua fitness. Il costo preventivato è di 1,5/2 milioni di euro a fronte dei 5 milioni previsti per la piscina comunale.
Ma ormai più che gli argomenti di merito sembrano prevalere le scelte pregiudiziali. Se infatti la forma di finanziamento prevista dall’accordo verbale con la precedente amministrazione non è praticabile, si potrebbero trovare altre soluzioni per salvare un rapporto di collaborazione/integrazione fra pubblico e privato. Ma questo è un terreno sul quale il Comune non ha assolutamente intenzione di scendere.