Meeting 2014, viaggio nelle periferie
Ma quali sono le periferie del mondo e dell’esistenza alle quali, riprendendo un leit motiv di papa Francesco, guarda il Meeting 2014 che apre i battenti domenica prossima alla Fiera di Rimini?
Una viaggio in alcune periferie dove fame, povertà, guerre dominano il paesaggio sociale invita a farlo una delle più importanti mostre di queste edizione curata dalla Fondazione Avsi (organizzazione non governativa impegnata in numerose periferie del mondo) e dal giornalista irlandese John Waters, che il pubblico del Meeting ben conosce per essere uno dei protagonisti da qualche anno a questa parte.
Il percorso della mostra, dal titolo Generare bellezza, nuovi inizi alle periferie del mondo, documenta tre realtà, molto diverse fra loro, in altrettanti paesi di quello che un tempo si chiamava terzo mondo: un gruppo di scuole in Kenya, nate per offrire educazione di qualità anche ai ragazzi più poveri; un centro di recupero ed educazione nutrizionale a San Paolo, basato sulla responsabilità dei genitori e il legame familiare e comunitario; un intervento di educazione infantile e non formale nelle periferie di Quito, in Ecuador, mirato alla valorizzazione della persona e delle sue risorse, magari sepolte dalla povertà. Queste realtà sono diventate il luogo di un nuovo inizio per la vita di ragazzi, mamme, padri, famiglie e quindi di comunità intere. La mostra indica bene qual è il metodo del Meeting per guardare a queste periferie: non un’analisi sociologica o politica, quanto la documentazione di qualcosa di nuovo che nasce in luoghi che la speranza sembra aver abbandonato gli uomini.
Se questo è il taglio della mostra, lo è anche di alcuni incontri che hanno come titolo generale proprio Testimonianze dalle periferie. Il primo è lunedì 25 agosto (ore 15, salone) sul tema della sanità (L’uomo vale più della malattia). Partecipano Gerald Mahon (fr. Jerry), parroco della chiesa di San Giovanni Evangelista a Rochester, negli Stati Uniti, e Marta Scorsetti, responsabile di Unità operativa di radioterapia dell’Istituto clinico Humanitas.
Il giorno dopo (ore 11,15, Salone) dalle periferie arrivano testimonianze sull’educazione. A confronto l’esperienza di due insegnanti: Alberto Bonfanti, che è presidente di Portofranco, associazione che aiuta i ragazzi in difficoltà con lo studio, e José Medina, educatore, negli ultimi sei anni responsabile di Cristo Rey Boston, Istituto superiore cattolico per studenti con risorse finanziarie limitate.
Mercoledì (ore 11,15, salone) si parla al Meeting di quelle periferie dove sono confinati coloro che hanno qualche conto da regolare con la giustizia. Il titolo è un ossimoro: Libertà dietro le sbarre. Sarà allora interessante ascoltare quello che hanno da raccontare Rosa Alba Casella, direttore del carcere di Modena e direttore reggente del carcere di Rimini, Guido Brambilla, magistrato di sorveglianza presso il Tribunale di Milano, Patrizia Colombo, responsabile di progetto della cooperativa sociale onlus Homo Faber presso la Casa circondariale di Bassone, Como, Massimo Parisi, direttore della seconda casa di reclusione di Milano-Bollate. Si parlerà invece di sviluppo (e verosimilmente si approfondiranno i contenuti della mostra prima citata) giovedì 28 agosto (ore 15) con Stefania Famlonga, responsabile di Avsi in Ecuador, e il giornalista John Waters.
Ma quando papa Francesco parla di periferie dell’esistenza si riferisce anche a quel male profondo della nostra epoca che è la mancanza di significato. A questa situazione è dedicato l’incontro Alle periferie dell’esistenza nell’epoca del nichilismo, una riflessione a più voci con Adriano Fabris, docente di Filosofia morale all’Università degli studi di Pisa, Luigi Manconi, presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato della Repubblica italiana, Eugenio Mazzarella, docente di Filosofia teoretica all’Università degli studi Federico II di Napoli.
Il Meeting non poteva non affrontare il tema drammatico e attuale di chi dalle periferie cerca di fuggire a motivo di una guerra, della fame o semplicemente alla ricerca di una vita migliore. Su L’immigrazione e il bisogno dell’altro: Italia, Europa, mondo lunedì 25 agosto alle 11,15 in salone il Meeting ospita un parterre molto qualificato: l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di Stato maggiore della Marina militare, Sandro Gozi, sottosegretario per le Politiche e gli affari europei, monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale, monsignor Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede per le Nazioni Unite, Carla Trommino, presidente dell’associazione AccoglieRete per la tutela dei msna (minori stranieri non accompagnati).