Rimini | Macfrut, Gnassi: Territori che credono e investono
"Ci sono territori che ci credono e ci investono". E' questa, secondo il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, "la morale della sinergia che porterà la grande manifestazione Macfrut Cesena a RiminiFiera; un fatto significativo, dalla fortissima portata concreta e dall’altrettanto consistente componente simbolica". Si è svolto ieri il consiglio comunale di Cesena che ha approvato il trasloco della fiera a Rimini, nell'ottica di una collaborazione romagnola, piuttosto che emiliano-romagnola (in lizza per Macfrut c'era anche Bologna).
"Su quel mercato internazionale che è il nostro palcoscenico naturale - spiega il sindaco - e che vede settorialmente la concorrenza aggressiva soprattutto da parte di Berlino e Madrid in campo internazionale e Milano e Verona sul piano nazionale, Cesena e Rimini uniscono le loro forze per una sfida lanciata al mondo di un segmento produttivo strategico come l’ortofrutta, l’agroalimentare, il benessere. Non sono parole, ma progetti concreti e dalle potenziali, ulteriori articolazioni, visto che, a corollario della manifestazione fieristica, sono già in via di programmazione piani di sviluppo e integrazione con il tessuto del settore locale e con le aziende della cosiddetta Wellness Valley".
Il "segnale preciso" che parte dalle amministrazioni di Cesena e Rimini, spiega Gnassi, è che "la competizione la si vince con progetti che uniscono territori piuttosto che palizzate elevate nel nome del campanilismo che porta con sé inefficienza, nanismo industriale, spreco, paura. Con Macfrut due aree confinanti e omogenee, a 10 minuti d’auto l’una dall’altra, ragionano finalmente come territorio unico di Romagna. Per decenni abbiamo avuto profeti e vestali della Romagna autonoma, chiusa; oggi abbiamo i fatti di un ampissimo territorio che, al di là dei confini amministrativi, collabora attraverso le sue eccellenze per essere più attrezzato a competere davanti a competitor che sulle divisioni hanno speculato e speculerebbero anche in futuro".
Sognare Romagna, ma "non da campanilisti nostalgici", bensì da "costruttori di crescita e futuro". e' questo quanto accaduto attorno alla fiera dell'ortofrutta. "Per questo va apprezzato e rimarcato il lavoro del Comune di Cesena e del suo tessuto imprenditoriale, lungimiranti e abili nell’elaborare un percorso fatto di merito e di valutazioni tecniche, che ha condotto alla scelta di Rimini piuttosto che Bologna. Da parte nostra, abbiamo sostenuto con costanza e con il massimo rispetto istituzionale questo percorso in cui si ragiona prioritariamente di competenze e dinamiche economiche; gli elementi che, in definitiva, devono sopravanzare ogni altra considerazione allorché si discute di crescita e di sviluppo. Qui non si tratta di ‘portare qualcosa a Rimini’ ma piuttosto valorizzare due città e due comunità che cercano di dare opportunità economiche di crescita più solide al sistema romagnolo dell’ortofrutta e di tutte le filiere ad esso collegabili. Mettersi insieme- Cesena con contenuti, tessuto economico, tradizione e Rimini con struttura, know how fieristico, servizi- significa aprire una nuova fase e una nuova frontiera nella collaborazione tra aree, più desiderose di condividere le eccellenze piuttosto che gelose delle proprie prerogative intangibili dall’esterno. Tocca alla politica, tocca all’amministrazione, tocca all’economia, non perdere questa occasione. Da adesso in poi, meglio apprezzare la luna che concentrarsi solo sul dito che la indica".