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Turismo, dall'Art Bonus all'Expo: chiacchiere e ritardi

Giovedì, 22 Gennaio 2015

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Turismo, dall'Art Bonus all'Expo: chiacchiere e ritardi

 

Era una pratica molto diffusa fino a qualche anno fa: sindaci e assessori regionali al turismo non perdevano occasione per lamentare l’assenza di una politica nazionale del turismo. Poi è arrivato il governo Renzi e con esso il ministro della cultura e turismo Dario Franceschini che ha esordito con i fuochi di artificio dell’Art Bonus. Anche al TTG di Rimini, in ottobre, non si è parlato d’altro.

Nel provvedimento, un decreto convertito in legge a fine luglio 2014, erano contenuti in effetti numerosi provvedimenti che certamente segnalavano una attenzione nuova al mondo del turismo.

 

Ma anche l’Art Bonus ha imboccato la strada segnalata da un recente articolo de Il Sole-24 Ore a proposito dell’attività di governo: la mancata promulgazione dei decreti di attuazione delle varie leggi approvate agli ultimi tre governi. Ne mancano all’appello 582 e fra questi anche quelli riguardanti il turismo. La differenza rispetto al passato è che dalla Riviera non si leva nessuna voce di protesta.

 

Perché l’Art Bonus è importante, specialmente per le imprese turistiche della Riviera? La legge prevede un credito di imposta fino al 30 per cento della spesa complessiva per tutti gli interventi volti alla digitalizzazione delle strutture ricettive: dal sito web al wi-fi, dalla consulenza ai costi del web marketing. La legge prevedeva che entro tre mesi dovesse uscire il decreto attuativo: di mesi ne sono passati sei e del decreto nemmeno l’ombra.

Credito di imposta del 30 per cento, fino ad un massimo di spesa di 200 mila euro, anche per gli interventi di riqualificazione delle strutture ricettive (altro tema caldo in Riviera). Anche in questo doveva essere emanato il decreto attuativo entro tre mesi e anche in questo caso ancora non è stato fatto nulla. Tale decreto avrebbe dovuto fornire chiarimenti sulle tipologie di strutture ammesse al credito d’imposta, le tipologie di interventi ammessi al beneficio ma soprattutto le procedure pratiche per l’ammissione al beneficio.

L’elenco può continuare: la riclassificazione degli esercizi alberghieri, la riforma dell’Enit, la nuova disciplina delle guide turistiche. Tutte novità dell’Art Bonus che sono in attesa dei relativi decreti attuati.

 

I ritardi del governo cominciano a provocare malumori fra i rappresentanti delle categorie economiche. La riforma dell’Enit è bloccata quando oggi più che mai solo dall’estero può venire una boccata di ossigeno al nostro turismo, vista la crisi della domanda interna. Se si consulta la stampa specializzata, anche in Rete, si scopre subito quanto il disagio sia diffuso.

 

Il turismo parlato, al quale poi non corrispondono fatti concreti, è purtroppo un’abitudine consolidata, anche dalle nostre parti. Un esempio è quello dell’Expo 2015 di Milano, caricato di aspettative parossistiche circa le presenze che dovrebbero arrivare in Riviera. Sembra di ricordare l’Anno Santo del 2000: convegni, progetti, dichiarazioni a non finire, e nemmeno un pellegrino visto fare tappa dalle nostre parti. Per l’Expo 2015 sono stati annunciati mesi fa pacchetti turistici che collegassero la partecipazione all’evento di Milano con itinerari alla scoperta delle eccellenze (gastronomia, motori, wellness, ecc.) incontrabili lungo la via Emilia, da Piacenza a Rimini. Sul sito dell’Apt è consultabile il documento sulle azioni 2015 che mette al primo posto la promozione del progetto “Via Emilia – experience the italian lifestyle”. Si legge in un comunicato ufficiale: “Apt e Unioncamere, in collaborazione con il sistema degli agriturismi, le Strade dei Vini e dei Sapori, i Musei rurali e del Gusto, la Rete rurale hanno predisposto pacchetti turistici ed enogastronomici pensati espressamente per il pubblico di Expo”.

 

Se si fa una ricerca in Rete è difficile, se non impossibile, trovare traccia di questi pacchetti turistici. E non è presto, la macchina Expo è già partita, si parla di otto milioni di biglietti già venduti. Se i pacchetti ci sono dovrebbero essere proposti sui siti di promo-commercializzazione: se si va sui siti delle varie Unioni (fra cui quella di Costa) non ce n’è traccia, idem su visitemiliaromagna.com, dove non c’è nulla che ricordi l’Expo.

Fra i progetti indicati c’era Wellness Valley – Romagna Benessere: un consorzio di alberghi si è appena costituito ma nella presentazione avvenuta alcuni giorni fa, stando ai resoconti giornalistici, non si è nemmeno fatto cenno all’Expo.  Immaginiamo che i pacchetti annunciati alcuni mesi fa siano in corso di realizzazione, ma allora non si può non notare un terribile ritardo.

 

Se poi si fanno in Rete ricerche sugli alberghi di Rimini, si scopre che solo una dozzina o giù di lì propongono offerte relative all’Expo, ma si tratta di offerte generiche, nessun plus particolare, al massimo la navetta fino alla stazione per prendere il treno.

Guardando ciò che si vede in Rete in questo momento sorge il dubbio che il treno per l’Expo di Milano sia per lo meno in ritardo.


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