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Rimini,statistiche turismo:come si concilia il "pienone di Capodanno" con il -14,3% di presenze in dicembre?

Lunedì, 26 Gennaio 2015

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Rimini, statistiche turismo: come si concilia il "pienone di Capodanno" con il -14,3% di presenze in dicembre?

 

 

L’anno turistico 2014 non è andato bene: il dato importante, quello che fa la differenza a livello economico, è il calo delle presenze: -2.7%. Un calo a cui corrisponde – e questo è un dato positivo – un aumento degli arrivi:+1,9%. La gente continua ad arrivare in Riviera, ma sta sempre di meno. I fatturati però li fanno le presenze, non gli arrivi. Un conto è se arrivano cento turisti e rimangono una notte, un conto se restano due o tre notti.

 

Premessa doverosa per valutare il comunicato ufficiale della Provincia che, presentando i dati del 2014, offre questo panorama: “Un’ottima primavera: aprile +29,3% e maggio +14,1%; un’estate positiva: giugno +1,3%, luglio –2% (un dato causato in larga misura dall’eccezionale piovosità di quel mese) e agosto +5%; un autunno più difficile, tranne che per il mese di dicembre (+5,4%)”.

 

Da cosa ricava questo andamento tutto sommato positivo l’ufficio stampa della Provincia? Semplice: dagli arrivi. Ben diverso, come chiunque può verificare, è l’andamento delle presenze, quelle che incidono sui bilanci aziendali. Nei dodici mesi dell’anno si sono registrati questi risultati: gennaio +2,7%; febbraio-18%; marzo -33,9%; aprile +17,5%; maggio -4,4%; giugno +2,1%; luglio -3,4%; agosto -0,7%; settembre -8,5%; ottobre -14,4%; novembre -16,6%; dicembre -14,3%. Su dodici mesi, solo 3 hanno il segno positivo: gennaio (effetto Sigep), aprile (Pasqua, che nel 2013 era caduta in marzo) e giugno. Tutti gli altri mesi – chi più, chi meno – hanno il segno negativo, in qualche caso molto pesante.

L’anno della crisi si è sentito, eccome; c’è da essere preoccupati.

 

Nei dati, vista la vicinanza temporale al Capodanno, colpisce quello di dicembre. Rispetto al 2013 le presenze sono crollate. Resta un mistero capire come questo dato si concili con le dichiarazioni entusiastiche degli operatori economici e degli amministratori sul pienone di Capodanno. Anche perché chi è arrivato per trascorrere il Capodanno in Riviera, verosimilmente ha prenotato la camera dal 31 dicembre. Qualcuno avrà prenotato una, due o tre notti, ma certamente quella del 31 ne faceva parte. Verrebbe in qualche modo confermata l’elaborazione di Trademark Italia secondo cui a Rimini nel dicembre 2014 l’indice di occupazione camere è stato inferiore rispetto al 2013.

 

Interessante è guardare anche ai numeri assoluti. Nell’intero mese di dicembre sono arrivate a Rimini 64.873 persone, che sono addirittura di meno di quelle arrivate in novembre (65.206). Anche le presenze a novembre sono superiori, circa 14 mila in più. Ma non interessa adesso fare il confronto fra i due mesi. Vogliamo invece confrontare questo dato con i 130 mila che, secondo il sindaco Andrea Gnassi, hanno partecipato all’evento di Capodanno. Si capisce subito che i conti non tornano: nel senso che l’indubbio successo degli eventi del 31 dicembre, che hanno attirato migliaia di persone (probabilmente meno di 130 mila), è dovuto verosimilmente più a turisti di prossimità (gente che non dorme ma torna a casa) che a turisti che prenotano un albergo. Insomma tutti i “turisti” che abbiamo visto fra piazzale Fellini e il centro storico provenivano probabilmente da Cesena, Forlì, Pesaro e zone limitrofe. È un’ipotesi, forse ce ne possono essere anche altre, ma certo amministratori pubblici e albergatori dovrebbero spiegare questo -14,3% dopo le dichiarazioni trionfalistiche delle settimane scorse.

 

La Provincia questa volta non ha diffuso, e nemmeno pubblicato sul sito, i dati completi, suddivisi anche Comune per Comune. Il motivo, secondo l’ufficio stampa, dipenderebbe dal fatto che il servizio statistica li sta validando con l’Istat. In ogni caso ci sono fino a novembre e si vede come l’andamento negativo non sia uniforme nella località della Riviera e colpisca soprattutto Rimini. Sarebbe interessante capire se nei report annuali questo primato negativo del capoluogo viene confermato e che conclusione ne trae il sindaco/presidente.

Entrando nei dettagli, la nota della Provincia osserva che nel 2014 si è registrato un sensibile ritorno degli italiani (+3,1% arrivi) dopo anni di progressiva, anche se lieve, flessione. In tal senso aumentano i flussi da tutte le Regioni che storicamente rappresentano lo zoccolo duro del segmento italiano sulla Riviera di Rimini:  Lombardia (+4,4%), Emilia-Romagna (+6,2%), Piemonte (+4,7%) e Veneto (+6,4%). Il dato positivo sugli arrivi va letto con quello in decremento delle presenze (pernottamenti) italiane: -2,5%

Il segmento estero ha una contrazione sia sugli arrivi (-1,9%) che nei pernottamenti (-3,4%), dovuto principalmente al calo del turismo russo, causato dalla complessa situazione di crisi che attraversa quel Paese (-8,2% arrivi e -15,3% presenze). D'altro canto, dopo i dati in crescita sia nel 2012 che nel 2013, continua anche nel 2014 la positiva ripresa del mercato tedesco (+0,3%).

 

Tutto ciò fa dire al presidente della Provincia Andrea Gnassi: “La stagione più difficile, quella che ha visto incrociarsi alla crisi economica italiana le difficoltà del mercato interno russo e della crisi del rublo, conferma in ogni caso come la meta Riviera di Rimini mantenga inalterate, anzi se possibile incrementa, le potenzialità attrattive. Il numero degli arrivi, con quella cifra abbondantemente superiore ai tre milioni che rappresenta una sorta di spartiacque a segnalare un buon risultato da uno meno buono, lo dimostra senza timore di smentita. In questo senso il territorio riminese, dalla costa all'entroterra, si conferma la meta più amata dal mercato nazionale”.

Una massiccia dose di auto-fiducia che però dovrebbe fare i conti anche con il crudo realismo di una situazione difficile, documentata dai dati.

Conclude Gnassi: “Meno capacità di spesa porta con sé anche un potenziale abbassamento dell'offerta, prima in termini economici e quindi di qualità. Non possiamo permettercelo. Per questo, come Enti pubblici, stiamo investendo, nonostante le difficoltà, sui progetti di riqualificazione urbana che elevino la qualità internazionale e sulla rete di collaborazione e intesa tra costa e entroterra. Non traccheggiamo ma rilanciamo in un periodo di fortissima incertezza perché convinti che da adesso e per i prossimi 5 anni si determinerà il nuovo formato dell'offerta turistica nazionale e dunque anche quella riminese. Il volere essere centrali nel presente e nel futuro ci spinge oggi a investire”.

 

capodanno 2015


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