Rimini | Allarme da Cna: Imprenditori al limite della capacità fiscale
“In merito alla tassazione locale, arrivata secondo la Corte dei Conti, fino quasi al limite della sua “capacità fiscale”- interviene il direttore di Cna Rimini Davide Ortalli - chiediamo di liberare dall’Imu gli immobili strumentali delle imprese, di rivedere l'assurdo sistema di tassa sui rifiuti che vede oggi diverse imprese artigiane pagare due volte: sia per quella ordinaria a metratura dei capannoni che quella per i rifiuti speciali. Per finire per le nuove imprese sarebbe positivo estendere a tutta la Provincia l'introduzione della “No Tax Area” sperimentata dal Comune di Rimini”.
Così la Cna locale festeggia l’8 agosto 2015, la data che corrisponde per gli imprenditori riminesi al Tax Free Day, il primo giorno dell'anno nel quale non lavorano per pagare tasse, oneri e contributi ma per la propria azienda. Un dato che emerge dall'Osservatorio Cna sulla tassazione delle pmi che ha stilato una classifica, su 113 Comuni italiani analizzati, per capire in modo semplice e immediato fin dove arriva, nell'arco dei 12 mesi, la mano del fisco sulle piccole imprese.
Sulle piccole-medie imprese continua ad accanirsi un fisco fra i più voraci d’Europa. Ma questa voracitàsta cominciando, di poco e lentamente, a calare. Nel 2015 il peso complessivo del fisco (Total Tax Rate) si profila un calo dell’1,7%, passando dal 63,9% del 2014 al 62,2%.
Rimini si piazza al 68esimo posto su 113 capoluoghi con un Total Tax Rate del 60,5%. A Rimini agli imprenditori incassando 50mila euro dopo aver pagato tasse, contributi e oneri rimangono 19.728 euro.
“Il fisco si conferma “socio” di maggioranza delle nostre aziende”, commenta Ortalli. “La pressione impositiva e fiscale è per le nostre aziende insostenibile a questa poi si aggiunge la difficoltà nel reperimento del credito bancario. Jobs Act e Legge di Stabilità sono interventi positivi che hanno scosso il mercato del lavoro ma non bastano. Si deve andare nella direzione di in una riduzione della pressione fiscale attraverso un'azione combinata che agisca su diversi fronti”. Per quanto riguarda la micro e piccola impresa “il calo del total tax rate è stato dell’1,7% e deriva interamente dalla deducibilità dall'Irap del costo del lavoro. Serve una maggiore attenzione alla piccola impresa, che potrebbe supportare maggiormente la crescita economica del Paese”.
Gli interventi da attuare “sono molteplici: istituzione del credito d'imposta sul reddito di impresa, per consentire di investire gli utili nella propria attività e fornire concreti benefici fiscali alle imprese; la tassazione del reddito per cassa alle imprese con contabilità semplificata; le modifiche del regime forfettario; la definizione dei criteri di esclusione di piccole imprese e professionisti senza “autonoma organizzazione” dal pagamento dell’Irap; infine, la riforma delle regole per stabilire il valore catastale degli immobili”.