Rimini | 'La Rimini che vorremmo' diventa movimento civico
Uno dei fondatori di Cuore di Rimini, Roberto Gabellini (per puro caso omonimo del nostro direttore) il 1 di agosto ha lasciato la sua creatura per andare a fondare un nuovo movimento civico: “La Rimini che vorremmo – civismo puro”. Del movimento è anche responsabile della comunicazione e dei rapporti coi media, affiancato dal socio Bruno Simonte, responsabile dei rapporti con le Istituzioni. Presidente del movimento è la socia fondatrice Milena Montebelli che specifica come “dtto movimento sia organismo altro rispetto alla pagina web “La Rimini che vorremmo”, da 5 anni un gruppo chiuso del social network Facebook e, a tutt’oggi, conta quasi 10.000 iscritti”.
Il gruppo social, spiega Montebelli, “si occupa di politica locale nell'ambito della città e della provincia di Rimini. Il gruppo è “apartitico” e ciò significa che non ha partiti di riferimento a cui deve servilismo, e questo garantisce al gruppo la libertà di avere al suo interno rappresentanti di qualunque orientamento e forza politica, senza che ciò infici la libertà di espressione di ciascun membro. Ogni membro può “postare” e commentare sulla pagina web e, così facendo, interagisce con il resto degli iscritti, scambiando opinioni ed informazioni; l'unico rispetto dovuto è per le regole di civiltà e di buona educazione”. Della pagina apartitica, comunque, Gabellini, è “osservatore scrupoloso e moderatore degli accadimenti sulla pagina web”, nonché “creatore della pagina stessa”. Gabellini “ha fortemente voluto che il movimento fosse così nominato perchè nulla meglio di tale definizione identifica il sogno, l'ambizione, l'obiettivo cui il movimento tende, ovvero la città ideale, la città che grazie al buon governo migliora la qualità di vita dei suoi cittadini”.
Il nuovo movimento, conclude il presidente Montebelli, “si ispira a principi di civismo politico, ha una visione politica a 360° priva di faziose e sterili ideologie; la sua filosofia è il buon senso democratico, propulsivo all'azione responsabile che deve condurre alla migliore gestione possibile della res publica; per il neonato movimento l'apertura al dialogo e all'ascolto sono gli strumenti da adottare per realizzare l'incontro positivo e propositivo finalizzato alla realizzazione e alla diffusione del benessere collettivo”.