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Variante dolce al Trc: l'uomo del MIT ha detto sì. E Riccione esulta

Martedì, 29 Settembre 2015

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Variante dolce al Trc: l'uomo del MIT ha detto sì. E Riccione esulta

 

 

 

Si può fare. L’ingegner Henry Del Greco, dirigente del Ministero dei Trasporti, interpellato dal Comune di Riccione ha messo nero su bianco che “si potrebbero includere nel percorso varianti di linea in sede promiscua, mantenendo comunque sostanzialmente inalterati i tempi di percorrenza fra le due stazioni capolinea”.

 

Si conclude così la perizia sul Trc che in otto pagine dipana osservazioni e considerazioni che vanno nella direzione auspicata da Riccione: si può scendere con il percorso in quota fino alla sede stradale, gli incroci con il normale traffico possono essere regolati da semafori intelligenti. In questo modo niente più ponti e viadotti e, soprattutto, niente più quel muro di così forte e negativo impatto ambientale. La variante dovrebbe interessare l’ultimo tratto nel territorio comunale di Riccione, ovvero i viali Portovenere, Rimini e dei Mille.

 

“E’ la proposta – spiega il sindaco Renata Tosi - che a suo tempo avevamo presentato al tavolo di coordinamento e che abbiamo sempre ripetuto in ogni occasione utile. Ci è sempre stata bocciata. Una circostanza che ci ha fatto riflettere. Per cui abbiamo fatto un bagno di umiltà e siamo andati a chiedere il parere tecnico ad una persona competente, qualificata e lontana mille miglia dalle polemiche del territorio. Ci ha fatto piacere scoprire che non eravamo matti o illusi. Ci sfidavano affermando che nessuno ci avrebbe messo la firma sulla nostra idea. L’ingegner Del Greco ce l’ha messa. E non è un signor nessuno”.

 

Il parere dell’ingegner Del Greco si basa sul presupposto che i veicoli che saranno utilizzati per il Trc siano regolarmente omologati, quindi adatti alla circolazione su strada ed in grado di essere localizzati attraverso un sistema GPS. Ne consegue che si possono attuare “tutte le varianti piano altimetriche e di quota del percorso, utili per mitigare l’impatto architettonico nel tessuto urbano comunale”. Il sistema dei semafori intelligenti inoltre funziona perfettamente in altre città italiane come Roma, Milano e Pescara-Montesilvano.

 

Secondo l’insegnar Del Greco una variante di questo tipo produrrebbe “una significativa riduzione dei costi di realizzazione (minori infrastrutture) e delle spese di gestione di esercizio, senza impattare negativamente sulla regolarità del servizio pubblico promesso da Trc”. Secondo i calcoli dell’’amministrazione comunale di Riccione il risparmio potrebbe essere di sette/otto milioni di euro.

 

L'origine di tutti i mali? La mancanza di VIA

 

La variante potrebbe risolvere molte criticità che sono presenti perché a suo tempo il progetto non è stato sottoposto a VIA (valutazione di impatto ambientale). “Era stata presentata la domanda – informa l’assessore Roberto Cesarini – ma dalla Regione l’assessore mandò una lettera per dire che il progetto aveva un così scarso impatto che non c’era bisogno del VIA”. Grazie alla varriante, si potrebbe inoltre tornare a pensare ad una linea diretta con l’aeroporto, inizialmente prevista e poi esclusa; si potrebbe pensare ad u collegamento con le Terme.

 

“Questa proposta di variante – insiste il sindaco Tosi – è tutt’altro che ostruzionistica. Non si chiede di cambiare il tracciato. Il percorso rimane nello stesso sedime. È una variante che può approvare Am da sola proprio perché non modifica il tracciato e non comporta un aumento di costi. In questo ultimo anno ne ha approvate e realizzate altre. Volendo, i tempi possono essere veloci, così facendo potremmo avere il Trc per la prossima stagione, invece di questo passo…”

Tutto bello, tutto facile, tutto semplice? Finalmente è stato trovato l’uovo di Colombo che porterà la pace sociale e politica sul Trc? La madre di tutte le battaglie può finalmente andare in archivio con buona pace di tutti? L’invito del sindaco a resettare il passato sarà accolto anche dagli interlocutori? Qui c’è da andare cauti. Il 7 ottobre è convocato il tavolo di coordinamento, con altri argomenti all’ordine del giorno, ma fra le varie ed eventuali Riccione chiederà di esaminare nuovamente la sua proposta di variante. “E’ un tavolo tecnico e mi auguro che si possa ragionare sul piano tecnico. Vorremmo inoltre che anche dalla Regione arrivasse finalmente un approccio libero da pregiudizi. Abbiamo la possibilità di realizzare il Trc con il massimo consenso da parte delle comunità locali interessate. Vogliamo sprecarla?”.

 

Per giocare al meglio questa carta, Riccione si muove a largo raggio. Chiederà di incontrare il ministro Del Rio (“uno dei migliori politici che abbia oggi il nostro Paese”, sottolinea Cesarini), agirà di concerto con il deputato Pd Michele Anzaldi, autore di una interrogazione in linea con le idee e i progetti di Riccione. Il sindaco Tosi fa capire che Anzaldi non è isolato e che la sua mossa è stata concordata anche con forze dell’aerea di centrodestra, anche hanno ritenuto opportuno non firmarla. “Di anomalo in questa vicenda – chiosa il sindaco – c’è solo la reazione scomposta del Pd, questa chiamata a serrare le fila, come se non si potesse fare una libera interpellanza che si aggiunge alle tante che in una legislatura vengono presentate”.

Il punto è convincere Agenzia Mobilità. “Confidiamo sulla ragionevolezza”. E se dirà ancora una volta di no? “Ad una azione segue sempre una reazione”, si limita a rispondere il sindaco.

 

 

trc muro riccione


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