Rimini | Violenza, 288 donne nel 2015 hanno chiesto aiuto
In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che ricorre ogni anno il 25 novembre, in Comune a Rimini questa mattina è stato firmato dai Comuni di Rimini, Bellaria Igea-Marina, Unione della Valmarecchia), dall’Azienda Usl della Romagna, dalla Prefettura di Rimini, dall'Ufficio Scolastico e dal Campus di Rimini dell'Università di Bologna, il protocollo per integrare i servizi e le attività presenti sul territorio del distretto socio-sanitario di Rimini nord. Lo scopo è quello di dare una risposta organizzata e condivisa alle donne vittime di violenza e ai loro figli e rendere più efficaci ed efficienti gli interventi a loro rivolti.
Solo da gennaio a ottobre 2015 sono stati 288 gli accessi nei diversi sportelli presenti nel Comune di Rimini. Tra questi, in particolare, 42 hanno riguardato casi di violenza o stalking, 25 consulenza psicologia alle vittime, 37 consulenza legale, 40 assistenza economica o lavorativa per uscire di casa e crearsi una nuova traiettoria di vita autonoma insieme ai figli.
Dal primo gennaio al trentuno ottobre, inoltre, le donne che hanno fatto riferimento ai servizi dell’Asl per violenza di genere sono state, nel periodo che va dal primo gennaio al 31 ottobre, 101, di cui 62 di nazionalità italiana. La loro età media è di circa 39 anni. Generalmente il titolo di studio di queste persone è medio alto, ma a tale buon livello di formazione non corrisponde di solito un pari livello di qualità lavorativa e, conseguentemente, di reddito. Trenta di queste donne erano in stato interessante; metà delle vittime non ha figli.
Rispetto al contatto con i servizi, circa un terzo di queste donne vi si sono rivolte direttamente, di loro iniziativa; la metà circa sono invece state “avviate” ai servizi da soggetti terzi: altri servizi aziendali come ad esempio (e principalmente) i Pronto soccorso Pronto Intervento e i Consultori, altre istituzioni tra cui le Forze dell’Ordine o per canali diversi.
Tra le motivazioni dell’accesso sono presenti violenza sessuale, violenza fisica (percosse), violenza psicologica, violenza economica, spesso più forme di queste violenze contemporaneamente.
Chi compie la violenza è, nel 70 per cento dei casi, il coniuge o il partner o l’ex; solo in un 10 per cento dei casi è persona sconosciuta. L'età media è 44 anni, anche in questo caso la maggioranza è costituita di italiani e circa la metà è stabilmente occupata.