Riccione | Comitato Trc boccia variante Tosi: costerebbe 8 milioni in più
Il Comitato di coordinamento Trc, che si è riunito oggi a Bologna in Regione, ha esaminato la proposta di variante presentata dal sindaco di Riccione, Renata Tosi, lo scorso 7 ottobre, “ritenendola, sulla base di valutazioni tecniche e analisi di dettaglio, non accoglibile poiché produrrebbe un sensibile incremento di costi (circa 8 milioni di euro), una perdita di efficienza del sistema del 38%, un aumento notevolissimo dei rischi sul versante della sicurezza stradale, un rallentamento spropositato nella conclusione del lavoro (ormai cantierizzato per il 99 per cento)”, spiegano da Agenzia mobilità.
La variante proposta “è stata quindi giudicata non accoglibile perché stravolgerebbe le caratteristiche trasportistiche del progetto approvato dal Cipe e lo trasformerebbe da trasporto rapido metropolitano in sede propria in sistema filoviario in sede promiscua”.
Gli approfondimenti tecnici, “unici deputati ad approfondire la richiesta di variante progettuale, effettuati hanno messo in rilievo, al contrario di quanto sostenuto nelle ultime settimane da diversi esponenti del Comune di Riccione, l’assoluta inconsistenza delle ipotesi circa presunti minori costi e migliore funzionalità del servizio”.
Secondo Am, “al contrario, quanto all'infrastruttura, con la variante proposta ci sarebbe un maggior costo di 7,5 milioni di euro per opere di sostegno speciali della massicciata ferroviaria (che andrebbe incisa) a garanzia della stabilità del muro di sostegno che rimarrebbe sul lato ferrovia”.
L'introduzione dei semafori per gli attraversamenti stradali “comporterebbe una riduzione della velocità di esercizio e, quindi, un maggior tempo di collegamento tra i capolinea che passerebbe da 25 a 37 minuti; il che diminuirebbe l'appetibilità del sistema, la sua funzionalità e pertanto l'efficacia dell'investimento e del suo esercizio finanziario”.
Costi ulteriori pari a 4 milioni di euro, arriverebbero anche dalla “necessità di acquisire un numero maggiore di mezzi per mantenere la stessa frequenza di servizio ed anche un maggior costo di esercizio di circa 400mila euro all'anno; dunque un costo complessivo in più di almeno 11,5 euro di investimento a fronte di una teorica riduzione per altre opere di circa 3,600. La perdita economica è palese”.
Il rischio di incidentalità aumenterebbe “di 180 volte a causa delle interferenze con la viabilità ordinaria a seguito dell'introduzione dei semafori cosiddetti ‘intelligenti’”.
Infine “i tempi di ultimazione dell'opera slitterebbero in modo grave producendo ulteriori costi per danni e occorrerebbe demolire opere già realizzate (con un costo presunto pari a 2milioni di euro)”.