Riccione | Autorizzazioni balneari, il 3 dicembre udienza europea
Il responsabile nazionale di Cna Balneatori Cristiano Tomei e la responsabile regionale Elisa Muratori hanno incontrato ieri a Riccione una cinquantina di operatori.
“Tomei - racconta il responsabile locale Marco Mussoni - ha affrontato il tema dell’udienza dibattimentale della Corte di giustizia europea fissata per il 3 dicembre, in cui dovrebbe esprimersi sui ricorsi presentati dai Tar della Lombardia e della Sardegna in merito a se le concessioni demaniali siano assimilabili alle autorizzazioni di cui alla Bolkestein, se i beni demaniali siano risorse rare e rispetto la proroga delle concessioni demaniali al 2015/2020”.
Cna balneatori, sottolinea Marco Mussoni “è l’unico sindacato che si è costituito in giudizio, le cui tesi sostenute dagli avvocati Nesi e Righi puntano a dimostrare che il comparto balneare italiano è estraneo alla Direttiva servizi e alla direttiva concessioni”.
L’associazione ribadisce “come gli stabilimenti balneari non siano concessioni di servizi, ma unicamente concessioni di beni, per nulla scarsi, che consentono di attuare concorrenza su un numero di nuove concessioni almeno pari a quelle del comparto esistente, senza distruggere attraverso il ricorso ad aste ed evidenze pubbliche, il modello dell’economia turistica delle regioni costiere italiane”.
Il presidente Tomei ha affrontato il tema della bocciatura da parte della Commissione del Senato degli emendamenti presentati in Legge di Stabilità 2016 sul riordino delle concessioni demaniali, riforma dei canoni e connessa problematica dei pertinenziali. “Per questi ultimi - spiega - gli emendamenti puntavano a risolvere la preoccupante situazione che stanno vivendo un centinaio di imprese balneari pertinenziali che non riescono a far fronte al pagamento di canoni la cui entità è insostenibile; si era chiesto che in attesa della riforma complessiva del demanio marittimo che definisca canoni più equi e sostenibili, venisse eliminato dal calcolo dei pertinenziali il coefficiente OMI, anche attraverso criteri di solidarietà all’interno della categoria balneatori".
La categoria aveva anche richiesto “una moratoria della riscossione coattiva dei canoni e dei procedimenti amministrativi conseguenti per il mancato pagamento, come già previsto nella precedente Legge di stabilità; era stata chiesta l’attuazione di una normativa di riordino della materia demaniale marittima e consenta alle imprese turistico ricreative di tornare ad investire con una prospettiva temporale illimitata”. Si tratta di una “prima bocciatura” che “non ferma il sindacato che ripresenterà gli emendamenti alla Commissione della Camera del Parlamento”.