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Biagini al vetriolo: mi hanno silurato solo per l'esposto su Acqua Arena

Giovedì, 05 Maggio 2016

Da Roberto Biagini assessore della giunta Gnassi, riceviamo e pubblichiamo:

Domani verrà presentata la lista “ Italia dei Valori - Centro Democratico con Gnassi Sindaco ” con a capo la collega di Giunta, Irina Imola. Un sincero in bocca al lupo !!

Il candidato Sindaco Andrea Gnassi, il 13 Aprile aveva solennemente dichiarato : << chiedo che vengano tenuti fuori tutti gli assessori dalla lista essendo persone che gestiscono partite amministrative >> oppure << Ci sono delle regole, uguali per tutti e vanno rispettate. Non ho dettato nomi al partito, ho chiesto però di separare i candidati dagli uomini che hanno responsabilità gestionali, così da essere più forti e chiari >>

Dal momento che non mi risulta sia stato posto da Gnassi all' IDV-Centro Democratico sul nome dell' Irina Imola, lo stesso suo veto posto al PD sul mio nome (“ se c'è Biagini non firmo l' apparentamento “ ) è evidente che il “Dictatus Papae” del sindaco era rivolto ( e i dubbi erano davvero pochi ) esclusivamente e tassativamente al Partito Democratico riminese, reo di aver chiesto al sottoscritto la disponibilità a candidarsi.

Adesso, preso atto della notizia della candidatura della collega Imola, è automatica la pessima figura palesata e la perdita di autorevolezza e di credibilità politica ( dovrebbe suonare come una autentica beffa fatta dal sindaco al partito che l'ha ri-proposto ) del PD riminese, il quale si è trovato, a posteriori, pavidamente accondiscendente ai “desiderata contra personam “ di Gnassi ( perché l' Irina Imola sì e Biagini Roberto no? E la domanda “da minino sindacale” che dovrebbe un PD riminese minimamente serio rivolgere al sindaco. Giusto? ).

Per contro risulta, invece, altrettanto evidente che l' unico e neanche tanto celato obiettivo di Gnassi era quello di non accettare il benché minimo rischio di vedere nei banchi del Consiglio Comunale, l' iscritto al PD, Roberto Biagini: obiettivo raggiunto, ...<< anche questo è fatto >> ; mai slogan coniato fu tanto azzeccato. Nessun problema.

Caduta la puerile e banale giustificazione, la logica vuole che la “ratio” della mia esclusione sia da ricercare al di fuori della mera sfera politica e anche su questo i dubbi davvero erano (e sono) pochi .

Bene, Alberto Vanni Lazzari, segretario comunale del PD, io non cito “principi Zen” ma attingo il mio “modus operandi” da altre “fonti” : il mio dovere di pubblico ufficiale verso l' autorità giudiziaria e la mia coscienza civica di assoluto rispetto verso i cittadini del luogo in cui vivo, mi hanno imposto dei comportamenti che sarei disposto a ripetere in qualsiasi momento senza pensare alle varie conseguenze e senza guardare in faccia nessuno : l'omertà ossequiosa e genuflessa volta alla riconoscenza e alla gratificazione non mi è mai appartenuta: per altri, “yuppies in carriera dal bell' aspetto", lo so, è invece uno stile di vita. Ognuno ha i suoi principi…...Zen…...


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