(Rimini) “Siamo molto contenti, non per lo sciopero in sé, che avremmo evitato assolutamente, ma per il fatto che i cittadini hanno capito che c’è un problema da risolvere”, spiega Daniele Raganato, presidente Federfarma. “Abbiamo dato un po’ di disagio, ma non eccessivo e questo si è rivelato un buon metodo per sensibilizzare la Regione sul problema e raccogliere il sostegno dei clienti e delle stesse farmacie comunali che hanno scelto di sostenerci sospendendo per solidarietà il servizio Cup in questi tre giorni (da ieri a domani, ndr). Le persone hanno capito perfettamente il senso della nostra protesta”.
Le ragioni dello sciopero riguardano la distribuzione diretta dei farmaci che, nelle farmacie ospedaliere nel riminese, risulterebbe “eccessiva”, la “più elevata in Italia”.
Un primo risultato è stato ottenuto. Domani in Regione Federfarma potrà riproporre le proprie ragioni. “Sono fiducioso, credo che anche la Regione abbia l’esigenza di risolvere il problema, spero una volta per tutte. Anche se devo ammettere che la situazione persiste da anni e nelle precedenti occasioni d’incontro alla fine non si è fatto nulla e abbiamo dovuto riprendere posizione”, annuncia Raganato.
“Chiediamo giustizia per i cittadini e non ci fermeremo fino a quando non l’avremo ottenuta. Che la situazione dell’Emilia Romagna mostri tali disparità è incomprensibile e intollerabile. Per esempio, nella nostra area vasta c’è Ravenna dove la distribuzione avviene ‘per conto’, cioè la Asl acquista i medicinali e le farmacie li distribuiscono, permettendo di mantenere inalterato anche i rapporto dei pazienti con i loro medici. C’è poi Forlì-Cesena, dove il metodo è misto, con l’introduzione di una fortissima distribuzione diretta. C’è Rimini dove questo metodo è applicato in maniera esasperata”.
Da Federfarma segnalano casi in cui “i medici sono assolutamente invitati a mandare i loro pazienti presso le farmacie ospedaliere muniti di ricette bianche con il loro timbro anche nel caso abbiano prescritto farmaci di classe A”. E ancora: “Se diciamo che ci sono pressioni - sottolinea Raganato - è perché abbiamo documenti che lo testimoniano. Ci sono delle ricette che prescrivono ai pazienti di ritirare i farmaci per un anno solo in ospedale”.
L’appello delle 71 farmacie del riminese, tutte quelle iscritte a Federfarma, che hanno aderito in maniera massiccia allo sciopero, è rivolto alla Regione perché “riteniamo che sia la politica a dover risolvere la questione e non il singolo direttore generale delle Asl. E’ diritto di tutti i cittadini dell’Emilia Romagna avere accesso alla salute allo stesso modo. Chiediamo regole trasparenti e certe per tutti. E’ una questione di giustizia sociale. Così non va bene”.
Fino a domani ancora quindi nelle farmacie riminesi i pazienti con esenzione pagheranno i farmaci (quelli segnalati in un apposito elenco che tiene conto delle patologie, delle età e del reddito dei pazienti) fino a 5,16 euro, quelli senza esenzione pagheranno i farmaci fino a 25,80 euro.
Farmacie in sciopero, adesione totale. Federfarma: Ci fermeremo solo quando otterremo equità
Martedì, 28 Giugno 2016
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