6 febbraio 2016
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05 02 2016 | Riccione | Edilizia, ampliamenti in vista per hotel e appartamenti turistici
Riccione | Edilizia, ampliamenti in vista per hotel e appartamenti turistici
Nuovi incentivi agli interventi sull’esistente per ridurre il consumo del suolo, spinta alla riqualificazione energetica e alla rigenerazione urbana, cambi di destinazione sui principali assi commerciali, inserimento di nuove norme per le strutture alberghiere relative alla residenza temporanea turistica, introduzione di un mix di attività con varie combinazioni di usi nelle zone artigianali. Sono queste le linee principali della variante al Regolamento urbano edilizio del Comune di Riccione, illustrate ieri sera alle associazioni di categoria e ai comitati cittadini dall’amministrazione e i progettisti del settore urbanistica nella sala del consiglio comunale.
I rappresentanti delle associazioni e dei comitati hanno soffermato l’attenzione su due punti: la riqualificazione degli hotel e la possibilità di cambio destinazione d’uso per i capannoni artigianali.
Per quanto riguarda il primo punto la variante al Rue prevede un aumento di superficie del 20% nei casi di profonda riqualificazione come la possibilità di realizzare appartamenti turistici di superficie compresa tra i 15 e i 45 metri quadri. “Si tratta di dare benzina al mercato - hanno sottolineato gli amministratori – nell’ottica di una normativa nazionale nella quale lo Stato ha inserito i condohotel tra le nuove tipologie alberghiere. Questa vuole essere un’opportunità per ampliare la possibilità di fare impresa rivolta a tutti coloro che hanno idee imprenditoriali e investimenti da mettere in campo”.
Opportunità valida anche per i 170 hotel a una o due stelle presenti sul territorio comunale. “Alcuni di questi hanno chiuso definitivamente i battenti, altri sono in procinto di uscire dal mercato”, ammettono dal Comune, da qui l’impulso alla riqualificazione con il bonus del 20% nonché alla traslazione della loro capacità in zone maggiormente attraenti dal punto di vista turistico.
A proposito del cambio di destinazione d’uso pari al 50% della superficie utile previsto nei capannoni artigianali, alcune delle associazioni presenti all’incontro, “hanno chiesto maggiori chiarimenti sulla possibilità, inserita nella variante al Rue, di introdurre nuove attività commerciali nella zona artigianale dove oggi insistono locali vuoti e inutilizzati. Fugato ogni dubbio dall’amministrazione circa l’intenzione di agevolare insediamenti di centri commerciali di quartiere, l’introduzione di usi non artigianali e produttivi va nella direzione di rispondere a due esigenze precise. La persistente difficoltà nel collocare sul mercato immobiliare capannoni da tempo in attesa di essere utilizzati, e quindi da immettere sul mercato, e le crescenti richieste e proposte, avanzate soprattutto dai giovani, di usufruire in maniera creativa dei locali collocati nella zona artigianale”.
05 02 2016 | Rimini | Scuola d’infanzia: il 5% dei bimbi in provincia non frequenta
Rimini | Scuola d’infanzia: il 5% dei bimbi in provincia non frequenta
In provincia di Rimini sono funzionanti 131 scuole, alle quali risultano iscritti 8.862 bambini. Il dato è tra quelli forniti oggi a Rimini in occasione della presentazione a palazzo Garampi della Riforma dei servizi educativi per l’infanzia da parte dell’assessore regionale al welfare Elisabetta Gualmini.
Nell’anno scolastico 2009/10 il numero dei bambini iscritti nelle scuole dell’infanzia era pari al numero dei bambini residenti in età 3-5 anni. Negli ultimi tre anni scolastici circa il 5% dei bambini residenti in età 3-5 anni non frequenta invece una scuola dell’infanzia.
Sempre in questi cinque anni sono diminuiti in modo significativo gli iscritti nelle scuole gestite da enti privati (-278) mentre sono cresciuti sensibilmente quelli nelle scuole statali (+332), più stabili invece gli iscritti in quelle gestite dagli enti locali (-151).
Nei servizi per la prima infanzia (0 a 3 anni) sono 2.089 gli iscritti in 64 servizi così suddivisi: 54 nidi, 7 servizi integrativi così suddivisi (4 spazi bambini, ovvero servizi con tempi di apertura ridotti e sprovvisti del servizio di mensa, 3 centri bambini e genitori, ovvero servizi che prevedono l’accoglienza dei bambini insieme ad adulti accompagnatori), 3 servizi domiciliari o piccoli gruppi educativi.
Per quanto riguarda le modalità di gestione, i servizi a gestione diretta da parte del comune sono la maggioranza (21 per 1.039 posti pari al 49,7%), i servizi comunali la cui gestione viene appaltata sono 17 per 540 posti, pari al 25,8%) e da quelli privati, mentre quelli privati sono 26 ma ospitano 510 posti, pari al 24,4%. I servizi sono presenti in 17 dei 26 comuni della provincia di Rimini.
05 02 2016 | Rimini | Fallimento Voce, sit in giornalisti-creditori davanti al tribunale
Rimini | Fallimento Voce, sit in giornalisti-creditori davanti al tribunale
Mentre in aula si svolgeva l’udienza di verifica dello stato passivo della società “Editrice La Voce s.r.l.” dichiarata fallita lo scorso 30 luglio, davanti al tribunale di Rimini si è svolto il sit-in dei giornalisti creditori sostenuti dal sindacato Aser, 300 i volantini distribuiti.
“A quanto pare - sottolinea Paolo Facciotto in qualità di fiduciario sindacale - i 112 creditori non troveranno nulla nel fallimento, a parte i soldi per pagare le spese in prededuzione. Quindi i 6,8 milioni di euro di crediti privilegiati e i 5,8 milioni di chirografari, totale 12,7 milioni, ammessi dal curatore sarebbero semplicemente carta straccia”.
Ricorda il sindacato che “questo accade dopo che in 12 anni di attività, l’editore del quotidiano ‘La Voce di Romagna’ Gianni Celli ha incassato oltre 20 milioni di euro di contributi statali”.
Fatto che genera perplessità nei giornalisti-creditori che si domandano “dove sono finiti i 13 milioni di euro di attivo certificati da Celli nel bilancio 2013, con cui si presentò in Tribunale un anno fa chiedendo il concordato? Perché la «Editrice La Voce» dichiara di essere creditice di 6 milioni di euro dalla cooperativa edilizia controllante («La Mia Terra», ancora oggi amministrata dallo stesso Celli), ma «La Mia Terra» nell’ultimo bilancio reso pubblico (2012) dichiara un debito verso le partecipate di soli 2.550 euro? Perché Celli non ha aperto lo stato di crisi e ha negato gli ammortizzatori sociali mentre non pagava gli stipendi ai giornalisti, dall’autunno 2013 al 2015, ed ha così gonfiato la società di debiti fino ad arrivare a una richiesta di 14,5 milioni di euro?”.
E ancora, “come è possibile che Gianni Celli tenga l’attività in famiglia, avendo affittato formalmente il ramo d’azienda a una s.r.l. dei suoi due figli? Come è possibile che questa società pubblichi un giornale pure risultando inattiva al Registro delle Imprese? Come è possibile che Celli sia ancora oggi l’editore del portale internet di notizie legato al giornale, come amministratore unico di una società inattiva al Registro delle Imprese, che ha reso pubblico il suo ultimo bilancio nel 2008?”.
In definitiva, “sono stati - sottolinea il fiduciario sindacale - anni orribili: i dipendenti, collaboratori e fotografi messi alla fame; due di loro licenziati e immediatamente reintegrati dal giudice, l’editore condannato per comportamento antisindacale; l’istituto di previdenza dei giornalisti ha totalizzato un credito di 1,6 milioni, la cassa mutua sanitaria integrativa 177mila euro, il fondo pensione complementare 55mila, l’Erario statale 3 milioni; per non parlare di Comuni, Camere di Commercio, banche, tipografie, fornitori di carta, agenzie di stampa, telefonia, consulenti vari”.
Per il sindacato, “il crollo non è da addebitarsi alla crisi economica e dell’editoria: stando ai bilanci presentati da Celli, i costi di produzione dichiarati erano in equilibrio con le entrate, ad esempio il personale costava in media 1,5 milioni all’anno quando il contributo pubblico era di 2,5 milioni”.
L’Aser, dunque, “è vicino ai colleghi, quasi tutti creditori di 15 mensilità arretrate non pagate: non ci arrendiamo, chiediamo di essere rappresentati nel comitato dei creditori e auspichiamo che la giustizia faccia di tutto per alleviare i danni delle vittime di questo massacro sociale. I soldi volatilizzati da qualche parte si devono trovare”.
05 02 2016 | Rimini | Piazza Malatesta, invaso Tiberio e Acqua Arena: in estate via ai cantieri
Rimini | Piazza Malatesta, invaso Tiberio e Acqua Arena: in estate via ai cantieri
Piazza Malatesta, la piazza sull’acqua al ponte di Tiberio, Acqua Arena: i tre progetti, definiti “cardine per lo sviluppo la città” dall’amministrazione, partiranno in giugno o comuqnque in estate, ovvero in procinto o appena dopo le prossime elezioni amministrative. Questa mattina si è fatto il punto in seconda commissione consiliare, con i tecnici della direzione lavori pubblici e con visita al cantiere di piazza Malatesta, dove sono in corso i lavori di scavo archeologico.
La riqualificazione della piazza, spiegano dal Comune, sarà coerente con le indicazioni che stanno emergendo dagli scavi archeologici che arriveranno a conclusione in quaranta giorni. “Nel frattempo la direzione lavori pubblici in collaborazione con la soprintendenza sta elaborando il progetto esecutivo del primo stralcio, che potrebbe già ottenere il parere favorevole nel giro di un paio di mesi, a scavi conclusi”. Comunale il finanziamento, pari a 1,7 milioni, per i lavori che dovrebbero partire in giugno e finire a maggio 2017.
“L’idea progettuale prevede di ripristinare il manto erboso nella corte a mare, evidenziando con una pavimentazione in acciottolato il camminamento di accesso. Si intende segnalare allo stesso modo i quattro ponti levatoi rievocati, utilizzando pavimentazioni in legno di alto spessore. Il progetto prevede di trattare a prato l’area a ridosso del nucleo centrale del Castello, di realizzare nuove pavimentazioni in materiale lapideo o ricomposito e ligneo in quello che era il sedime del fossato ed i ponti di attraversamento, e pavimentazioni in porfido analoghe a quelle già presenti in piazza Cavour nelle zone al di fuori del fossato. E’ prevista un’ulteriore zona a verde sul lato di piazza Cavour che affianca il Teatro, con sistemazione a prato e piantumazione di piccoli arbusti che non andranno a precludere la vista del Teatro e del Castello”.
Costerà 950mila euro (europei) la piazza sull’acqua all’invaso del ponte di Tiberio. I lavori partiranno tra maggio e giugno e finiranno in ottobre. Il progetto esecutivo c’è già.
“La creazione della piazza sull’acqua prevede un intervento di risagomatura delle due scarpate presenti ai lati del bacino, creando un nuovo waterfront di 255 metri dal quale si potrà ammirare la bellezza del ponte da un punto di vista inedito e più ravvicinato. Le scarpate affacciate sull’invaso saranno riconfigurate per ottenere una sorta di gradinata rivolta alla scena naturale costituita dall’invaso e dal Ponte di Tiberio e che diventerà l’arena”.
L’intervento sarà anticipato dalla realizzazione di un piccolo parco archeologico “finanziato da Sgr per 120milla euro nell’ambito dell’Art Bonus. L’intervento partirà in primavera e consisterà nell'allestimento all'aperto delle pietre appartenenti a una arcata del ponte crollata e rinvenuta durante gli scavi degli anni Novanta, al momento collocate nel parco Marecchia”.
In una data non precisata della prossima estate partirà il cantiere da 5 milioni di Acqua Arena, in procinto di essere affidato ad Axia srl (il Tar ha respinto il ricorso presentato dalla società Ar.Co. di Ravenna). L’intervento è complessivamente stimato in circa 8,5 milioni di euro di cui una quota parte su investimento del Comune e parte del privato. Il termine dei lavori è previsto per settembre 2017. Complesa la procedura di progettazione, realizzazione dei lavori e gestione, spiegano dal Comune, “perché si è reso necessario prendere in considerazione una molteplicità di aspetti, sia sotto il profilo progettuale, sia relativamente alla costruzione vera e propria della struttura e alle tecnologie e metodi per dell’abbattimento dei costi e consumi energetici”.
Acqua Arena comprenderà “una zona dedicata alle piscine e altri spazi dedicati ad attività collaterali tra cui aree fitness e benessere per la cura del corpo e l’attività ginnico–sportiva. Tre le vasche destinate all’attività natatoria: quella principale, ad uso del pubblico, delle scuole di nuoto e delle squadre agonistiche ed amatoriali lunga 25 metri e con dieci corsie, raddoppiando di fatto lo spazio acqua rispetto alla capacità dell’attuale piscina comunale di Rimini; una vasca acqua-fitness e infine una vasca per l’avviamento al nuoto dei bambini”.
05 02 2016 | Rimini | Antincendio hotel, nuova proroga. Accolto emendamento Arlotti
Rimini | Antincendio hotel, nuova proroga. Accolto emendamento Arlotti
Le commissioni Affari istituzionali e Bilancio della Camera dei deputati hanno approvato ieri sera l’emendamento al decreto legge Milleproroghe presentato dal deputato Pd riminese Tiziano Arlotti per la proroga al 31 dicembre 2016 della scadenza per completare l'adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi nelle strutture ricettive turistico-alberghiere. Il termine per il completamento degli adeguamenti antincendio era scaduto lo scorso 31 ottobre 2015, e la proroga consentirà alle imprese alberghiere con più di 25 posti letto già dotate dei requisiti minimi di sicurezza prescritti dal decreto del Ministro dell’interno di mettersi definitivamente in regola entro quest’anno.
“Alcune imprese - spiega - già dotate dei requisiti minimi di sicurezza non hanno potuto completare l’adeguamento alla normativa antincendio entro i termini previsti, oppure sono state costrette a sospendere e rallentare l’esecuzione dei lavori già avviati in attesa di conoscere i contenuti del provvedimento di semplificazione delle prescrizioni tecniche rivolto alle strutture da 25 a 50 posti letto che il Ministero dell’interno ha approvato con il decreto del 14 luglio 2015, entrato in vigore il 23 agosto 2015, appena due mesi prima della scadenza del termine per gli adeguamenti”.
Il 5 agosto 2015 è stata approvata in commissione ‘Attività produttive, commercio e turismo’ la risoluzione a firma di Arlotti che impegnava il governo a completare le norme e a prevedere la proroga per il 2016. Il 18 novembre è entrata in vigore la regola tecnica orizzontale pubblicata sulla Gazzetta ufficiale il 20 agosto 2015, che regola e uniforma i diversi aspetti della progettazione antincendio, definendo criteri operativi e progettuali validi per diverse attività. Infine proprio in questi giorni è in via di approvazione la nuova regola tecnica verticale per le strutture turistico ricettive, che renderà disponibili, anche per le aziende con più di cinquanta posti letto, soluzioni alternative e migliorative alla vigente regola tecnica che verrà definitivamente pubblicata entro marzo 2016.
05 02 2016 | Rimini | Commercio, Zanzini (Federmoda): Rivedere studi di settore
Rimini | Commercio, Zanzini (Federmoda): Rivedere studi di settore
Negozianti in fuga da Marina Centro. Federmoda Rimini lancia l’allarme. “Noi commercianti viviamo una condizione difficile: poco credito bancario, pressione fiscale enorme, costi esercizio altissimi, degrado del territorio e sicurezza”, attacca il presidente Giammaria Zanzini (presidente, tra l’altro, dell’associazione Nuova Marina Centro e membro del direttivo Confcommercio).
“Continuano - rimarca - chiusure di negozi, cessioni di licenze e locali o i trasferimenti di attività in luoghi, se non in città differenti da quelle dove si è lavorato per moltissimi anni. Un paio di settimane fa in un’intervista a un quotidiano di Rimini, parlavo di saracinesche a rischio abbassamento in attività storiche del mio quartiere, Marina Centro”.
Ultimo caso “di questi giorni, sempre su lo stesso giornale, la notizia di un esercizio che dopo vent’anni lascia viale Vespucci per altra destinazione. Scelta legittima, certo, ma così aumentiamo il rischio di non offrire alcun valore aggiunto a cosa cittadini e turisti cercano e vogliono trovare in quartiere in viale Vespucci: il salotto sul mare di Rimini. Eppure una strada diversa, fatta di rilancio e riqualificazione è possibile”.
L’associazione Nuova Marina Centro unisce sessanta esercenti e commercianti del quartiere e, racconta Zanzini, “negli ultimi tre anni abbiamo fatto molto. Organizzato eventi, manifestazioni che hanno portato a Marina Centro un grandissimo numero di persone, pagato di tasca nostra un servizio privato di vigilanza estiva, lavorato su decoro e gestione degli spazi e continuiamo a farlo. La stiamo ricollocando al centro della vita della città. Lo facciamo investendo nelle nostre attività, innovandole”. Un esempio. “Pensiamo solo al caso “Embassy” e ne abbiamo una dimostrazione”.
Tuttavia, sottolinea Zanzini, “la pianificazione delle attività commerciali nelle diverse zone della città per mantenerne qualità di vita e di servizi, non è un compito che può essere delegato solo a noi esercenti o alle nostre associazioni di categoria. Noi possiamo fare proposte concrete e spingere perché vengano adottate”.
Al proposito c’è “la proposta di Federmoda di rivedere gli studi di settore per gli esercenti che operano entro 90 chilometri dai grandi centri commerciali. L’Agenzia delle Entrate ha riconosciuto l’eccessiva concorrenzialità dei Factory Outlet Center e ha adottato un correttivo che consente un abbattimento percentuale dei ricavi proporzionalmente commisurato alla distanza dall’Outlet dalla propria attività, in particolare per il settore moda e abbigliamento. È un fatto importante anche per Rimini. Da noi di ipermercati e centri commerciali ce ne sono tanti, in arrivo forse anche il centro del lusso sammarinese, e ottenere una pressione fiscale corrispondente alla realtà, ci consente di stare meglio sul mercato. E si sa: quando c’è più concorrenza e scelta tra diverse proposte, i primi ad averne vantaggio sono i consumatori. Cioè i nostri clienti”.
5 febbraio 2016
Aeroporto, l’attesa è lunga | Assalto in tabaccheria | Paz sfida il Comune
04 02 2016 | Rimini | Aeroporto, tarda la sentenza del Consiglio di Stato. “Piena fiducia” da Airiminum
Rimini | Aeroporto, tarda la sentenza del Consiglio di Stato. “Piena fiducia” da Airiminum
In attesa della sentenza del Consiglio di Stato, riunitosi questa mattina per deliberare definitivamente sulla conferma o meno gestione dell’aeroporto di Rimini e San Marino ‘Federico Fellini’ ad Airiminum 2014, la società da Miramare ne approfitta per segnalare che “nei prossimi giorni” parteciperà, in coordinamento con l’Assessorato al Turismo della Regione Emilia Romagna, il Consolato Russo di Bologna e l’Ambasciata Russa in Italia, “all’importante forum internazionale Nais (National Aviation Infrastructure Show) interamente dedicato allo sviluppo dell’aviazione civile russa che si terrà a Mosca il 9 e 10 febbraio e che radunerà molti attori principali e operatori del settore aeroportuale sotto il coordinamento delle massime autorità governative dell’aviazione civile russa”.
Pur non conoscendo gli esiti della sentenza, “Airiminum ha piena fiducia nel lavoro svolto dal Consiglio di Stato e ritiene ci siano tutte le condizioni affinché il bando assegnato nel novembre 2014 venga ritenuto valido e legittimo, accogliendo pienamente i rilievi presentati da Enac ed Airiminum rispetto alla sentenza del Tar Emilia Romagna dello scorso settembre”.
Airiminum “tiene a sottolineare di non aver mai cessato o interrotto l’attività aeroportuale in questi mesi, durante i quali la società ha garantito il regolare funzionamento dell’aeroporto, ottenuto il pieno appoggio del territorio e avviato contatti con importanti soggetti istituzionali e commerciali per stabilire nuove rotte e attrarre passeggeri sia dall’Italia che soprattutto dall’estero”.
04 02 2016 | Rimini | Economia, imprese sotto quota 35mila e livello pre-crisi
Rimini | Economia, imprese sotto quota 35mila e livello pre-crisi
Le imprese attive alla Camera di commercio di Rimini a fine 2015 sono 34.339, con un decremento di 164 unità (-0,5%) rispetto a quelle attive a fine 2014, quando erano 34.503 (in calo del 2,6%).
Dalla Camera di commercio fanno notare che per il secondo anno consecutivo “la numerosità di imprese è scesa sotto quota 35mila e al di sotto dei livelli pre-crisi”. Negli ultimi 9 anni “l’andamento è stato oscillante tra incrementi e diminuzioni, con una prevalenza di queste ultime. In particolare a fine 2015 si registra un saldo di -1.610 imprese attive rispetto alle 35.949 del 2011 (picco massimo)”.
I settori che hanno subito maggiormente sono il secondario (-191) e quello primario (-47) mentre aumentano il macro settore dei servizi (+55) e il settore del terziario tradizionale (+26) invertendo la tendenza di calo dell’anno precedente. In termini di distribuzione percentuale, il peso del numero di imprese riminesi rimane per il 43% nei servizi, seguito dal 26% nel terziario tradizionale, dal 23% nel secondario e dall’8% nel primario.
Tutte le province emiliano-romagnole registrano una variazione di segno meno (tra 2014 e 2015), la media regionale è di -0,6%. Le performance delle singole province sono nell’ordine: Reggio Emilia e Modena -0;3%, Parma -0,4%, Rimini -0,5%, Bologna e Ferrara -0,7%, Piacenza -0,8%, Forlì-Cesena e Ravenna -1,1%. A livello nazionale si registra in media una lieve diminuzione di imprese attive (-0,1%).
A Rimini il saldo delle imprese iscritte-cessate (incluse le cessazioni d’ufficio) è di -227 (2.641 iscritte e 2.868 cessate), anche se il calo è più contenuto rispetto al 2014 (-938). Analizzando la distribuzione dei movimenti per forma giuridica delle imprese (saldo nati-mortalità), risultano in decisa crescita le società di capitale (+226), in forte diminuzione quelle di persone (-363) e in misura più tenue le imprese individuali (-92).
Saldo negativo anche in Emilia-Romagna (-1.430) mentre in Italia si riscontra un +14.326 e un tasso di crescita di +0,24% (+0,75% senza le cessazioni d’ufficio).