19 11 2014| Rimini| Trenitalia sanzionata da antitrust.Dal 1 marzo condizioni migliori per i rimborsi
Rimini | Trenitalia sanzionata da antitrust. Dal 1 marzo condizioni migliori per i rimborsi
L'Antitrust interviene nei confronti di Trenitalia per le modalità di calcolo dei ritardi inserite nelle proprie “condizioni di trasporto”. La questione è quella da tempo sottoposta al gruppo da Federconsumatori in merito al diritto al rimborso dei viaggiatori per ritardi di viaggi che coinvolgono più treni anche di categoria diversa.
"Trenitalia - spiega il delegato regionale di Federconsumatori, Giuseppe Poli - finora non aveva mai riconosciuto il diritto all'indennizzo in caso di mancata coincidenza tra un treno regionale e uno della Media e Lunga percorrenza. Per i viaggiatori della media-lunga percorrenza e per limitare gli importi delle sanzioni dell'Antitrust, Trenitalia si impegna a fornire dal 1 marzo 2015 una informazione capillare sui servizi forniti e sui loro
diritti, la possibilità di richiedere il rimborso già dopo tre giorni dal termini del viaggio (ora sono 20), l'introduzione di un bonus del 25% (non in denaro) per ritardi tra 30 e 60 minuti ora non indennizzati, mentre verrà ammesso un margine di 3 minuti per il calcolo del ritardo in arrivo nei “grandi nodi”, tra cui è compresa Bologna Centrale".
Tutto ciò è stato possibile perché "l'Antitrust è intervenuta pesantemente con una sanzione di 1 milione di euro nei confronti di Trenitalia per le procedure di accertamento e repressione delle “irregolarità di viaggio” eccessivamente pesanti. In mancanza del biglietto viene richiesto al viaggiatore il prezzo del biglietto e una “sovrattassa” fino a 200 euro, oltre a un'ulteriore somma a titolo di “oblazione”. Anche nei casi in cui il viaggiatore è nella impossibilità di acquistare il biglietto o quando l'impossibilità è dovuta a cause di forza maggiore, oppure addirittura a disservizi imputabili alla stessa Trenitalia".
19 11 2014 | Rimini | Luminarie in arrivo su viale Regina Elena
Rimini | Luminarie in arrivo su viale Regina Elena
Quest’anno si illuminerà per la prima volta un’importante area commerciale di Rimini, grazie all’iniziativa promossa dagli esercenti del tratto di Viale Regina Elena compreso tra piazza Marvelli e piazza Pascoli. Con il sostegno di Confcommercio, la strada verrà abbellita da luminarie che renderanno più piacevole lo shopping e la frequentazione dei locali fino ai primi giorni di gennaio. L’adesione dei negozi, dei pubblici esercizi, degli hotel e delle banche è stata alta, alcune attività hanno contributo anche se chiuse, perché gli imprenditori sono consapevoli dell’importanza di queste iniziative per la vitalità e l’attrattività dell’area.
"Siamo molto contenti - spiega Michela Orlandi del ristorante pizzeria Giusti, tra i promotori dell'iniziativa - del risultato ottenuto. Speriamo che il Comune partecipi con un contributo per alleggerire il peso dell’iniziativa per noi commercianti e che, nell’immediato futuro, anche questa area commerciale di Rimini venga riqualificata, attraverso la dotazione dei nuovi lampioni e il rifacimento dei marciapiedi".
Anche Walter Principi del Charlie Brown ha partecipato attivamente alla realizzazione delle luminarie. "Siamo molto soddisfatti", ha detto Principi. "L’organizzazione di questa iniziativa ha avuto risvolti inattesi, è stata un’occasione per incontrare gli altri commercianti, conoscersi, scambiarsi punti di vista su temi di interesse per le nostre realtà".
lettori volontari
Lettori volontari, in 111 hanno risposto all'appello del comune di Rimini, nell'ambito del progetto Nati per Leggere, iniziativa che ha l'obiettivo di diffondere la pratica della lettura ad alta voce ai bambini di età compresa tra zero e sei anni, soprattutto all'interno della famiglia. Venticinque i posti disponibili. Il percorso di formazione, partito mercoledì 12 novembre, è stato organizzato per il quinto anno consecutivo dalla Biblioteca civica Gambalunga Ragazzi ed è a cura dell’attrice Alessia Canducci di “Città Teatro”
giornalaio, 19 novembre 2014
Airiminum, parla il presidente | Trc, bufala tecnologica e finanziaria | Fogne nel piano anti-dissesto
Una donna alla guida del Fellini. La nomina ufficiale ancora non c’è ma a tenere in mano la nuova società di gestione dello scalo di Miramare sarà Laura Fincato, ex sottosegretario, ex cda di Save, la società di gestione dell’aeroporto di Venezia. I pregi del Fellini? La pista lunga e un ampio bacino di passeggeri. I difetti? L’infrastruttura: accoglienza passeggeri, negozi, spazi, maggiori servizi per chi arriva e chi parte. “Questo oggi, nel campo aeroportuale, fa la differenza”, spiega Fincato che aggiunge: Oggi con le compagnie low cost si può trattare. Sulla scia di quanto detto dal ministro Lupi lunedì, anche Fincato non ha dubbi: basta guerra con Bologna e Forlì (ilCarlino).
Airiminum ha già ‘in cassa’ 9 milioni. Lo afferma l’amministratore Leonardo Corbucci scrivendo al direttore del Nuovo Quotidiano, Claudio Casali, circa i dubbi sollevati dalla testata in merito alla regolarità dell’assegnazione del bando Enac alla cordata ‘dei misteri’. Ma allora, si domanda Casali, perché non versare il capitale richiesto di 3,1 milioni?
Smontato pezzo per pezzo da Dreamini. Il trc è un’opera dannosa per i riminesi dal punto di vista finanziario e perdipiù è anche una bufala tecnologica, un mezzo poco sicuro che ha mostrato tutti suoi limiti laddove è stato già messo su strada. Ieri un incontro a Rimini a cura dell’associazione culturale con Mario Ferri e l’esperto di mobilità Antonio Aletei. All’appello nel piano finanziario dell’opera mancano 13 milioni di euro (su un totale di 103 milioni). Agenzia mobilità si è impegnata a metterli sul piatto accendendo un mutuo di 12 milioni e vendendo la sede, con base d’asta ridotta a 3,5 milioni. Ma ancora né l’una né l’altra cosa sono avvenute (ilCarlino).
A Riccione, intanto, vince la linea Tosi: cantiere spezzettato in via dei Mille per limitare i disagi alla popolazione (Corriere).
Fogne: se il governo finanzia il piano anti-dissesto dentro deve mettere anche le fogne di Rimini. Lo sostiene il sindaco Andrea Gnassi che guarda all’esempio dei 700 milioni stanziati per Genova, Milano, Firenze, Roma, Torino, Bologna, Cagliari. Finanziabile la costruzione di vasche di laminaggio per le acque dei fiumi che si ingrossano durante le piogge insistenti. Perché, allora, non anche per le vasche per le piogge che a Rimini intasano le fogne e impongono di aprirle a mare (ilCarlino)? Per il piano di salvaguardia della balneazione, aggiunge il sindaco, investiremo 150 milioni. Che almeno sia possibile sforare il patto di stabilità, chiede Gnassi (Corriere).
Spiagge all’asta. Non si sfugge alla direttiva europea per il libero mercato nell’Unione, ma si possono riformare gli arenili italiani, nel frattempo. La ricetta presentata dal sottosegretario Barracciu all’incontro della Cna ieri a Roma è semplice. Ottenere dall’Europa la ratifica della proroga al 2020 per le aste (perché di fatto la legge italiana ancora non lo è a Bruxelles), e poi la riorganizzazione a livello regionale, per rispettare le specificità locali (ilCarlino). L’obiettivo è quello di arrivare pronti alle aste che, precisa anche Melucci, non possono essere evitate.
Asl, c’è l’accordo con i sindacati sui criteri di sviluppo. Si punta sui distretti sanitari e sulla riorganizzazione della rete ospedaliera e della rete oncologica (Corriere). In fatto di ospedali, in particolare, si è deciso di evitare ridondanze: bando ai doppioni (LaVoce).
Tagli milionari alla Provincia. Ieri il punto in consiglio a cura del presidente Gnassi: Da Roma tagli oltre ogni aspettativa, pari cioè a 11 milioni di euro. Gnassi annuncia quindi un disavanzo di 2 o 3 milioni che renderebbe impossibile approvare il bilancio per il 2015 (ilCarlino).
Mense, nelle scuole per l’infanzia del Comune di Rimini, 14 su 17, da gennaio cucinerà la Dussmann, che dopo il tar ha vinto il ricorso anche al Consiglio di Stato. Il Comune aveva già affidato l’appalto da 3,8 milioni per 253mila pasti all’anno alla Gemeaz (Corriere).
Piazza Malatesta, sempre minori le possibilità di dialogo offerte dal sindaco di Rimini Gnassi agli operatori del Comar, il consorzio che raccoglie buona parte degli ambulanti del mercato settimanale, che dovrà sloggiare. Dopo aver contestato le soluzioni proposte dal sindaco, giudicate non adatte, e annunciato un ricorso al tar, adesso Comar aggiunge: Non siamo stati invitati ai prossimi incontri in Comune (ilCarlino).
V peep, domani sit in in piazza Cavour a Rimini dalle 15 alle 17,30. Presenti i ricorrenti (in totale oltre 1.500 persone) contro la delibera del comune sui maggiori oneri di urbanizzazione. A un anno dalla prima manifestazione di protesta, spiegano dal comitato, da palazzo Garampi nessuna risposta sulle proposte dei cittadini (LaVoce).
Scm, mercato in flessione: lavoratori a rischio nel 2015. L’allarme della Cisl: Russia e Brasile nel 2013 hanno registrato una flessione del 20 e del 35% rispetto al 2012. Non ci sono segnali di ripresa, a settembre scadrà il contratto di solidarietà per 1.169 dipendenti, a gennaio gli ammortizzatori per 150 operai delle fonderie (Nuovo Quotidiano).
Diventare mamma e perdere il lavoro. Secondo la consigliera di parità della Provincia di Rimini è successo a 300 donne in un anno. In 200 hanno abbandonato il lavoro nel corso del primo anno di vita del bambino, in 100 al rientro dalla maternità hanno trovato brutte sorprese (tipi demansionamenti o difficoltà di conciliare i tempi) e quindi sono incorse nella risoluzione del contratto (Corriere).
Pantani, un nuovo testimone nelle indagini di Forlì sulle irregolarità al giro d’Italia del 1999. Si tratterebbe di una persona ‘informata sui fatti’, che spontaneamente si sarebbe proposta al pm Sottani. E’ l’avvocato cesenate Roberto Manzo (Corriere). Sul fronte delle indagini riminesi. Invece, hanno testimoniato i sanitari del 118 che per primi fecero ingresso nella stanza del residence dove giaceva già in fin di vita il Pirata il 14 febbraio del 2004. Nessuno di loro ha notato il boccone di pane e cocaina trovato accanto al corpo del campione, presente, comunque, già alle 23 sulla scena (ilCarlino).
Grillo, pur non eletto, rende pubblico un reddito da 147mila euro lordi nel (91 netti, 7.500 al mese). E’ azionista di tre società: Banca Popolare etica, Bellavista con una quota del 98%, di cui risulta anche amministratore, Gestimar (99%), entrambe genovesi (ilCarlino). Non è poi così vero, quindi, il fatto che da quando fa politica Grillo abbia reddito pari a zero, come dichiarò tempo fa a Mentana.
Il Meeting alla sbarra. E’ partito ieri il processo per frode ai danni della fondazione di via Flaminia. Il dibattimento si è aperto con l’ammissione delle prove. Il Meeting ha chiesto e ottenuto l’ammissione di una trentina di testimoni in sua difesa. L’obiettivo è dimostrare che i fondi pubblici erano concessi non in virtù del pareggio di bilancio, ma per via del fatto che la manifestazione di fine agosto ha sempre offerto a Rimini e alla riviera enorme visibilità anche oltre i confini nazionali (LaVoce).
Una casa subito, housing first. Saranno 10 entro il 2015 i senzatetto che a Rimini riceveranno l’opportunità di vivere in altrettanti alloggi sparsi per la città, su 200 senzatetto abituali. Il Comune ha investito nel progetto 200mila euro (Corriere).
A Rimini il primato emiliano-romagnolo per le auto più vecchie in circolazione. Il 50,7 % dei veicoli in strada ha almeno 8 anni (LaVoce).
Arriva Natale e se a Riccione si sta montando la pista di pattinaggio più lunga dei dintorni, Rimini starebbe pensando di farla sorgere tutt’attorno all’arco d’Augusto. Dovrebbe aprire i battenti il 29 novembre (Corriere).
18 11 2014 | Rimini | Regionali, gli industriali a 'tu per tu' con i candidati
Rimini | Regionali, gli industriali a 'tu per tu' con i candidati
Si è tenuto questa mattina presso la sede di Unindustria Rimini l’incontro fra il presidente di Unindustria Rimini Paolo Maggioli, il presidente di Ance Rimini Ulisse Pesaresi, il presidente del Gruppo giovani industriali di Unindustria Rimini Maria Teresa Colombo e i candidati per il territorio riminese alle prossime elezione Regionali. In rappresentanza degli schieramenti politici sono intervenuti: Marco Lombardi e Angelo Russo (Forza Italia), Gioenzo Renzi (Fratelli D’Italia Alleanza Nazionale), Sergio Valentini (L’Altra Emilia Romagna), Stefania Ferri e Sauro Pari (Lista Civica Liberi Cittadini), Fausto Antonino Battistel e Elena Cipolletta (Movimento Cinque Stelle), Ada di Campi (NCD Emilia Romagna Popolare), Giorgio Pruccoli e Nadia Rossi (Partito Democratico).
L'occasione per Unindustria è stata quella di presentare agli aspiranti consiglieri i temi pprioritari e le proposte degli imprenditori per la Regione.
Edilizia. Garantire la sopravvivenza e il rilancio del settore dell'edilizia, uno dei settori trainanti dell'economia. Pensando alle imprese è necessario ricordare che l'economia di qualsiasi paese può ripartire solo se anche il settore dell'edilizia si muove. Siamo tutti pienamente convinti che oggi non debba esserci altro consumo del territorio, ma anche che occorrano azioni immediate per la riqualificazione attraverso l'adozione degli strumenti di pianificazione urbanistica e una loro rapida attuazione.
Infrastrutture. Fino a pochi anni fa, le fiere della regione agivano in concorrenza fra loro. Una modalità oggi impensabile perché per essere vincenti sul mercato internazionale è necessario operare in piena sinergia. Chiediamo quindi alla Regione di intervenire tempestivamente in questo senso al fine di scongiurare quello che si è verificato con gli aeroporti. Auspichiamo che questa volta fra gli Aeroporti di Rimini, Bologna e Forlì si avvii una collaborazione reale, efficace e costruttiva. In particolare, per Rimini e Forlì, speriamo che non debba più vedersi fra i due scali la concorrenza del passato che tanto male ha fatto ai nostri due territori.
Senza ovviamente dimenticare l’Alta Velocità indispensabile per tutta la Dorsale Adriatica.
Burocrazia. La riorganizzazione della macchina regionale deve produrre semplificazione. Cioè sfrondare procedure barocche, riaccorpare funzioni troppo parcellizzate, velocizzare gli adempimenti, dare certezze ai cittadini e trasparenza alla burocrazia.
Anche a questo avrebbe dovuto servire lo Sportello Unico per le attività produttive (SUAP). Ma in Regione ce ne sono ben 348, piccoli e periferici. Ne basterebbero 7 o 8, cioè uno o due per area vasta.
Spending review. In Emilia-Romagna il pubblico, tra Regione e Comuni, detiene partecipazioni in 499 società, con un immobilizzo di capitale pari a 5,3 miliardi di euro.
Un centinaio di esse continua ad accumulare perdite, bruciando risorse che meglio sarebbero state utilizzate per altri fini. Privatizzare, dismettere e liberalizzare è sicuramente una strada da percorrere per reperire mezzi finanziari, ma anche per aprire nuove opportunità all’iniziativa provata.
Competitività e Investimenti. Gli investimenti delle imprese sono l’unico vero fattore in grado di riattivare una crescita robusta con effetti diffusivi su tutto il sistema economico sull’occupazione.
Le imprese della regione confermano una forte propensione agli investimenti: più dell’80% prevede ogni anno di realizzarne, e circa il 50% ha “nei cassetti” programmi straordinari. Ma una molteplicità di fattori li rallenta o li impedisce. Il prossimo Governo Regionale deve rimuovere questi ostacoli. E’ indispensabile ricostruire i fondi per le imprese sino ad almeno 100 milioni di euro.
Innovazione e Ricerca. Il sistema industriale regionale ha ben compreso che l’innovazione è la locomotiva dello sviluppo e la strada da percorrere per restare competitivi.
Gli investimenti in ricerca delle imprese sono infatti in costante crescita. Ciononostante tutti gli indicatori, a partire dai brevetti e dalla spesa complessiva in R&R, ci dicono che siamo ancora lontani dalla regioni leader dell’Europa. Il sistema economico regionale delle ricerca e del trasferimento tecnologico alle aziende potrebbe dare un contributo più incisivo.
Per migliorare occorre ridurre la frammentazione, aumentare l’integrazione e accrescere l’attenzione alle applicazioni produttive e ai bisogni delle piccole e medie aziende.
Risorse Umane. Il tasso di disoccupazione all’8,7% che sale al 35% per i giovani e addirittura al 40% per i neo laureati. Le misure adottate a livello nazionale e recepite dalla Regione non hanno funzionato: non decolla il nuovo apprendistato, mentre la Garanzia Giovani e la staffetta generazionale si stanno rivelando un completo flop. Ciò è dovuto in parte alla recessione, ma anche all’eccesso di vincoli imposti dall’utilizzo dei nuovi strumenti. Molte imprese che continuano a crescere hanno difficoltà a reperire adeguate risorse umane qualificate. Occorre sbloccare subito questo sistema e creare una maggiore sintonia tra offerta formativa e mondo dell’impresa.
18 11 2014 | Rimini | Sanità, accordo con i sindacati sui criteri di sviluppo
Rimini | Sanità, accordo con i sindacati sui criteri di sviluppo
Sanità, firmato oggi a Cesena l'accordo con i sindacati sugli indirizzi di sviluppo. Le firme in calce sono quelle della Presidenza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della Romagna (Paolo Lucchi, presidente della Ctss della Romagna, Andrea Gnassi, presidente della Provincia di Rimini, Claudio Casadio, vicepresidente della Ctss, e Raoul Mosconi, presidente del comitato di distretto di Forlì) e dei rappresentanti sindacali (Massimo Fusini della Cgil, Antonio Cinosi della Cisl, Paolo Palmarini della Uil). Le tematiche strategiche si incentrano su tre punti salienti: la valorizzazione del ruolo del distretto sanitario, il riordino della rete ospedaliera e dei servizi territoriali e la rete oncologica della Romagna.
"Per quanto riguarda - spiegano dalla Asl - la valorizzazione del ruolo del distretto sanitario, l’intesa sancisce che, a fronte della nuova dimensione dell’Azienda e delle caratteristiche territoriali della Romagna, si rende necessario garantire un forte collegamento con le comunità locali, e, dunque, un nuovo ruolo dei Distretti, a cui andrà attribuita piena responsabilità nella gestione del budget ed autonomia tecnico-economica e gestionale in modo da garantire l’intera gamma dei servizi di assistenza primaria in sinergia con quelli erogati dalla rete ospedaliera, integrandoli con la rete dei servizi socio sanitari e sociali territoriali. A fondamento di questo nuovo modello il protocollo prevede la realizzazione di nuove Case della Salute, quale luogo privilegiato per garantire ai cittadini i servizi territoriali erogati secondo modelli innovativi, fondati sulla massima prossimità possibile, sul pieno coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale e degli specialisti ospedalieri, sullo sviluppo della medicina di iniziativa, su un rilancio della prevenzione per tutte le fasce di età, su un nuovo protagonismo delle professioni sanitarie, sul progresso delle infrastrutture logistiche ed informatiche e, infine, sullo sviluppo di un sistema di cure territoriali intermedie".
Ospedali. "Quanto al riordino della rete ospedaliera è stato sancito che la qualificazione dell’offerta dovrà essere realizzata evitando ridondanze, anche concentrando nell’uno o nell’altro presidio ospedaliero alcuni tipi di risposta, secondo il principio della massima efficacia dell’intervento e dell’intensità di cura, unitamente ad un’equa distribuzione territoriale delle specializzazioni, così da consentire la realizzazione dei migliori standard possibili in termini di conoscenze professionali, di alta tecnologia e di prestazioni oggi non presenti in Romagna. In questo modo tutti i presidi insistenti sul territorio romagnolo dovranno essere considerati come stabilimenti di un unico ospedale reticolare deputato a garantite le prestazioni di alto livello, che, per costo, organizzazione, tecnologie e competenze specialistiche non possono essere erogate in ambito distrettuale".
Meldola. "L’accordo ritiene strategico valorizzare le sinergie con l’Irst per costruire la Rete Oncologica Romagnola che sia in grado di garantire una risposta assistenziale omogenea e integrata, organizzata tenendo conto delle indicazioni della programmazione territoriale e gestita, dal punto di vista organizzativo, in accordo con l’Asl Romagna".
18 11 2014 | Rimini | Mense scolastiche, il consiglio di Stato dà ragione a Dussmann
Rimini | Mense scolastiche, il consiglio di Stato dà ragione a Dussmann
Dopo la sentenza del tar dell’Emilia Romagna della scorsa primavera, il Consiglio di Stato ha confermato l’accoglimento del ricorso di Dussmann Service S.r.l., Ghirlandina S.r.l., Formica Cooperativa Sociale riguardo il bando (pubblicato nell’estate 2013) per l’assegnazione del servizio mense per 14 delle 17 scuole di infanzia del Comune di Rimini. "In via cautelativa, all’indomani della sentenza del TAR e in attesa dell’ulteriore passaggio al Consiglio di Stato, il Comune di Rimini aveva affidato il servizio a Gemeaz solo in via provvisoria", ricordano da palazzo Garampi.
"Nel prendere atto della decisione del tribunale amministrativo, l’Amministrazione comunale di Rimini conferma che la decisione non comporterà alcun cambiamento né per quanto attiene alla qualità del servizio, né negli aspetti organizzativi e logistici (lavoratori compresi), dovendo l’azienda subentrante rispettare gli stessi termini del capitolato previsti dal bando".
18 11 2014 | Rimini | Fogne, Gnassi mira al piano anti-dissesto
Rimini | Fogne, Gnassi mira al piano anti-dissesto
Le fogne di Rimini finanziate nel piano anti-dissesto del governo, una prima tranche pari a 700 milioni di euro sarà destinata a interventi concentrati in sette città metropolitane: Genova, Milano, Firenze, Roma, Torino, Bologna, Cagliari. Il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, preme affinché anche il piano di salvaguardia della balneazione (ottimizzato) possa rientrare del piano del governo. "Quando si progetta di contenere la furia dei fiumi - si domanda retoricamente Gnassi - che ora devastano città e popolazioni attraverso un sistema di vasche di laminazione non si dice forse che interventi di riqualificazione della rete fognaria come quelli in corso a Rimini sono prioritari?".
Il governo italiano, spiega il sindaco, "sta bussando alle porte dell’Europa per un ambizioso piano nazionale ‘anti dissesto’ del valore di oltre 7 miliardi di euro. Ma in attesa di avere certezze sulla copertura, lo stralcio iniziale tocca alle grandi città, con la provincia ancora una volta relegata in sala d’aspetto. Eppure la soluzione per il breve e medio periodo, aspettando le risorse finanziarie, potrebbe essere di natura normativa: basterebbe allentare temporaneamente il patto di stabilità per i Comuni che attuano lavori dichiaratamente destinati a ridurre il rischio idrogeologico e idraulico. Rimini, con il suo psbo, potrebbe avere un beneficio milionario, così come i Comuni del territorio riminese che, alle prese con problemi di questa natura, anche con il Piano d’ambito integrato stanno destinando a questo urgente scopo le loro risorse. Non vogliamo essere vittime del paradosso per cui chi ha cominciato prima; chi ha investito di proprio tre, quattro, cinque anni fa; chi ha già cantierato il 35% di un piano dal costo di oltre 150 milioni di euro; sia oggi posposto e penalizzato a favore di altri, davanti a quello, ormai è palese, è una vera e propria emergenza nazionale e non un problema squisitamente locale".
Dreamini sul Trc: Agenzia Mobilità non ha le risorse e i bus hanno fatto fiasco ovunque
Dreamini sul Trc: Agenzia Mobilità non ha le risorse e i bus hanno fatto fiasco ovunque
Il Trc? Bisogna sospendere subito i lavori e riformulare il piano finanziario, perché al momento l’opera non è tutta finanziata e c’è il rischio che si profili per Agenzia Mobilità una responsabilità erariale per carenza di risorse. Inoltre i mezzi che dovranno coprire il tragitto Rimini-Riccione hanno dato cattiva prova dove sono stati utilizzati.
Dreamini, l’associazione che nell’estate scorsa ha pubblicato il famoso Libro Bianco sul Palacongressi, adesso scende in campo per mettere in luce le notevoli ombre che gravano sul progetto di Trasporto Rapido Costiero. Lo farà questa sera martedì 18 novembre con un’assemblea alla Sala Marvelli con la partecipazione dell’ex assessore Mario Ferri e dell’ingegner Antonio Alei, esperto di trasporto pubblico locale. I contenuti sono sttai anticipati in una conferenza stampa tenuta sempre da Feri e Alei.
Sul Trc si manifesta – sottolinea Ferri – un gigantesco conflitto di interesse. Agenzia Mobilità, che è il soggetto regolatore e di programmazione, è anche l’imprenditore che realizza il progetto. Caso unico al mondo, rimarca l’ex assessore. La prima cosa da fare è procedere alla separazione delle due funzioni attualmente esercitate da AM.
Se poi si esamina la compatibilità economica dell’opera, sulla base del business plan, sorgono molteplici dubbi. Si prevedono passeggeri da 3,9 milioni a 5 milioni di passeggeri all’anno, con un contributo regionale , tutto da dimostrare viste le attuali normative, di 1,75 euro a km. Fin dal primo anno il Trc dovrebbe conseguire MOl e utili di esercizio. Previsioni che, secondo Ferri, appaiono ottimistiche ed aleatorie.
Se si passa ad esaminare il piano finanziario, la situazione appare già a rischio. L’opera è finanziata con contributi dello Stato, della Regione, degli enti locali e della stessa Am. Ed è sul contributo di AM che si appuntano le riserve. L’impegno di Am è di 13 milioni ricavabili dalla vendita della sede di via Carlo Alberto Dalla Chiesa, valutata prudenzialmente per 5,5 milioni, e da un mutuo di 12 milioni. L’asta per la vendita è andata deserta per due volte ed il valore è già sceso a 3,5 milioni che se incassati adesso andranno comunque a pagare il debito con Start Romagna, la società che gestisce il trasporto pubblico locale. Del mutuo di 12 milioni non si ha notizia che sia stato chiesto.
La situazione di criticità finanziaria di AM è esposta dal consiglio d’amministrazione e dal collegio sindacale fin dal 2011 ed è tale da creare difficoltà anche alla manutenzione ordinaria dei mezzi. In questo quadro al direzione generale (ben remunerata, sottolinea Ferri) insiste per la rapida realizzazione dell’opera. Sembra di assistere – sottolinea Ferri – ad una replica del caso Aeradria, che ha portato al crack della società.
Se il motore del Trc va avanti in questo modo prima o poi dovrà arrestarsi per mancanza di combustibile, cioè di risorse finanziarie. Si arriva così al seguente paradosso: Am pretende dal Comune di Riccione consistenti penalità in caso di rinuncia all’opera, ma sussisterebbe la responsabilità erariale diAM in caso di sospensione dei lavori per carenza di risorse. Di qui la proposta di uno stop in attesa di riformulare un piano finanziario adeguato.
È toccato all’ingegner Antonio Alei mettere in evidenza come i veicoli di tipo Phileas acquistati da Agenzia Mobilità si siano rivelati un fiasco ovunque siano stati sperimentati. Si tratta di mezzi basati sulla guida automatica che utilizzano magneti fissati a terra. Introdotti nel 2004 a Eindhoven, dopo tre anni quattro degli otto veicoli sono stati eliminati e sostituiti da quattro normali bus articolati. Motivo: inaffidabili e potenzialmente pericolosi per i pedoni (i bus non si fermavano quando attraversavano). Negativa anche l’esperienza di Douai, in Francia. A partire dal prossimo 1 gennaio i Phileas saranno mandati in pensione e sostituiti da altri autobus perché si guastavano continuamente e la guida automatica risultava inaffidabile. Finita la garanzia, la città doveva acquistare i pezzi di ricambio, con grave dispendio di risorse. Ragione per cui – avverte l’ingegner Alei – è bene guardare con le lenti al contratto di acquisto, per non ritrovarsi nella stessa situazione. Ma anche a Istambul le cose non sono andate bene e nemmeno a Pescara. Insomma una scelta tecnologica che appare fallimentare, nonostante sul sito del Comune di Riccione ci sia ancora un documento che loda questa scelta portando le città citate come esempio positivo.
Alei esprime anche i suoi dubbi sulla scelta di far correre il Trc paralelamente alla ferrovia: una barriera che divide la città sarà ulteriormente rafforzata ed il Trc servirà coloro che abitanoa monte della ferrovia, non certo quelli della zona turistica.
Ma ha un senso agitare queste questione, quando la realizzazione del Trc è già cominciata? “Noi siamo un’associazione culturale – risponde il presidente di Dreamini, Bruno Sacchini – e mettiamo in evidenza dati incontrovertibili su cui finora si è taciuto. Spetta alle forze politiche assumersi le loro responsabilità”.
18 11 2014 | Rimini | Provincia, tagli per 11 milioni nel 2015
Rimini | Provincia, tagli per 11 milioni nel 2015
Il Consiglio provinciale e l’Assemblea dei sindaci hanno approvato ieri all’unanimità il riparto delle competenze della Provincia di Rimini e hanno stabilito di costituire gruppi di lavoro per la stesura dei rispettivi Regolamenti. Il contesto in cui le due istituzioni lavoreranno, ha spiegato il presidente Andrea Gnassi, “sconta una pesantissima incertezza del quadro normativo a livello nazionale, aggravato per le province emiliano-romagnole dalle elezioni regionali di domenica prossima che, per ovvi motivi, rendono ancora più confuso il quadro, se non altro in termini di tempi”.
Il presidente ha poi sintetizzato il quadro economico/finanziario del’Ente. Per la Provincia di Rimini, i tagli certi disposti dal Governo per il 2015 sono pari a 10.828.457 euro; secondo le simulazioni effettuate dal Servizio Risorse Finanziarie dell’Ente, a fronte di uscite stimate per circa 31/32 milioni di euro, le entrate si attesterebbero a circa 29 milioni. Un disavanzo economico di 2/3 milioni di euro che, allo stato attuale, non consente di predisporre il Bilancio dell’esercizio 2015, con la conseguente adozione della gestione provvisoria e, in primavera, in sede di predisposizione del Rendiconto di gestione, dell’avvio dell’iter previsto per il dissesto finanziario dell’Ente che rappresenta, se non interverranno novità sostanziali da parte dello Stato, l’esito inevitabile.