4b

Gambini parla di Renzi e non si stupisce della lettera di Gnassi e Vitali a Bersani


Non voglio sottovalutare l'impatto che hanno lo stile diretto ed aggressivo di Matteo Renzi, il richiamo alla rottamazione della vecchia politica, la forte volontà di discontinuità. Sono fattori decisivi nel delineare l'immagine sulla quale giocherà le proprie chances nelle primarie del PD e poi, eventualmente, nelle elezioni politiche.
Novità straordinarie. La rottura dell'antico rito della cooptazione sulla quale si regge da decenni, a destra, al centro ed a sinistra la politica italiana, cambierà comunque, d'ora in poi, i caratteri del confronto politico. Rappresenta un precedente dal quale sarà difficile prescindere.
Basta pensare a come appare stantia e polverosa, dopo Matteo Renzi, la narrazione della triste parabola di Angelino Alfano. Una modalità di successione, per giunta abortita, che semplicemente non sarà più neppure proponibile. Tuttavia sono convinto che ciò che alla fine deciderà del suo successo sia qualcos’altro.


I commenti che ho visto da parte di amici del centrodestra sono necessariamente influenzati da questi aspetti, ma giustamente colgono anche altri temi forse più decisivi.
E’ vero il sindaco di Firenze presenta un programma e punti di riferimento molto lontani dal linguaggio abituale del PD di Bersani. Tuttavia non sono sensibilità programmatiche mutuate dal centro destra, in realtà sono molto corrispondenti ai valori ed agli intenti fondativi originari del PD.
Il programma del Lingotto è facilmente riscontrabile e lì troverete il superamento della tradizione socialdemocratica, la valorizzazione del ruolo dell’impresa, la scelta meritocratica nella scuola e sul lavoro e perfino un nuovo discorso sulle tasse. Non è Renzi che ricicla idee di destra, il problema è che il PD di Bersani negli ultimi anni è tornato ad essere un partito socialdemocratico, per questo Matteo sembra un eretico.


Due temi, sopra gli altri, sono emblematici del riposizionamento del PD operato da Pierluigi Bersani. La centralità nella rappresentanza sociale assegnata alla classe operaia, il ruolo decisivo dello Stato e della spesa pubblica nell’indirizzo dell’economia. Intendiamoci ci sono mille sfumature, ma il cuore di un identità socialdemocratica “old style” si regge su questi due pilastri. Due pilastri che erano stati rottamati da Veltroni e che Renzi prova di nuovo ad attaccare.
Si può rappresentare i più deboli senza vivere nel mito salvifico della classe operaia? Si, il Partito Democratico americano, il partito sostenuto dai sindacati USA, lo fa da decenni.
Ci si può battere per un welfare moderno ed inclusivo senza disastrare le finanze pubbliche? Schroder in Germania lo ha fatto e lo ha chiamato non a caso “neue mitte”.
Si può usare il mercato per battere i privilegi e premiare il merito? Il nuovo labour di Blair ci è riuscito per diversi anni. Insomma Renzi sta a pieno titolo nel filone riformista della sinistra, che ha “revisionato” il pensiero socialdemocratico e incrociato l’anima “liberal” made in USA. Una cosa nuova per l’Italia.


E’ questa la ragione per cui la sua sfida intriga ed imbarazza tutti coloro che nel centro destra hanno un punto di vista riformista. Non credo ci vogliano fini politologi per affermare che dentro il PdL esistono ancora robuste componenti riformiste. Componenti che rischiano però di perdere il contatto con il paese reale.
Il tracollo elettorale descritto dai sondaggi è lo specchio del “disincanto” di quella parte di elettori che avevano creduto nella promessa della rivoluzione liberale e che si sono ritrovati con “er Batman” e i bikini della Minetti. Per i riformisti azzurri forse è tempo di battere un colpo.


La distanza con gli elettori disincantati è ancora più grande perché di mezzo c’è Monti e la sua agenda. Non è grande come tra gli elettori del PD, ma anche nell’elettorato potenziale del centro destra il consenso per Monti è consistente. E’ il consenso per l’Europa, per il prestigio riacquistato sulla scena internazionale, per il pragmatismo che punta a risolvere i problemi senza pregiudizi ideologici o ammiccamenti propagandistici, anche per la capacità di raccontare la verità e di richiedere i sacrifici necessari.
L’Agenda Monti, piaccia o non piaccia, sarà il benchmark della prossima campagna elettorale e forse qualcosa di più. Sarà un punto di riferimento per cambiare il costume nazionale. D’altra parte il professore non ne ha mai fatto mistero, è più ambizioso di quello che sembra, punta a cambiare la mentalità degli italiani e qualche risultato lo ha già raggiunto.


Matteo Renzi è il più montiano degli attuali protagonisti della politica italiana. Non solo per il fatto fondamentale che ha fatto propria, senza tanti infingimenti, l’Agenda Monti, ma anche perché, al di là di molte caratteristiche personali che sembrano farne l’opposto, in realtà è fatto della stessa pasta del professore, è uno che quella mentalità prova a cambiarla.
Dice le verità scomode, non blandisce gli avversari, non cerca accordi o compromessi impossibili, rifugge il retroscena, dichiara i propri obiettivi senza fare sconti anche a quelli che sente più vicini, come Veltroni.
Ieri a “Porta a Porta” ha detto che se imporranno il doppio turno alle primarie, lui non farà accordi di sostegno al secondo turno e tutti quelli che si candidano senza speranza di vincere, solo per sedersi al tavolo della spartizione, con lui perdono tempo. Mai sentita una cosa simile!


Cari amici del centrodestra, non c’è perciò da stupirsi della lettera di Gnassi e Vitali a sostegno di Bersani.
Non è l’età che fa il rottamatore, sono le scelte politiche, non quelle di immagine.
Entrambi hanno raggiunto il loro incarico prestigioso grazie ad un meccanismo di cooptazione, poggiando sull’apparato del partito. Si sono liberati in modo più o meno “rinascimentale” di vari padrini. Interpretano il partito della spesa pubblica e detestano Monti. Perché dovrebbero stare con Renzi? E se il sindaco di Firenze vincesse le primarie? Bhe! In questo caso domani è un altro giorno, bellezza.


Sergio Gambini

1

L’ITALIA NON E’ L’UNICO NE’ IL PRINCIPALE PARTNER ESTERO PER LE AZIENDE DI SAN MARINO. I NUMERI DELLA CAMERA DI COMMERCIO


A causa o grazie alla crisi, “negli ultimi due anni sono notevolmente moltiplicate le richieste di informazioni, supporto e consulenza delle aziende sammarinesi all’Ufficio estero della Camera di commercio”, spiega una nota inviata dall’ente. “Anche il livello di attenzione e partecipazione ha subito un significativo aumento. Un buon segno, in questi tempi incerti. Segno che le aziende si sono accorte, purtroppo spesso sulla loro pelle, di quanto poco lungimirante sia stato considerare l’Italia come principale, o addirittura unico, mercato di riferimento”.


Ci sono dei numeri, però, “incoraggianti” perché mostrano come le aziende sammarinesi “stiano reagendo non ripiegandosi su se stesse bensì cercando nuovi mercati, nuove sfide, nuove collaborazioni. I primi risultati del nostro questionario estero sono alquanto significativi: oltre l’86 per cento delle aziende che ha risposto al sondaggio ha affermato di aver lavorato con l’estero nel 2012. Il 64 per cento è alla ricerca di un rappresentante/distributore mentre il 57 per cento di un agente”.


Tra gli strumenti considerati utili per approfondire le potenzialità dei mercati esteri, le imprese sammarinesi segnalano la ricerca partner per oltre il 50 per cento, seguita dagli incontri con le delegazioni estere (diplomatici e Camere di commercio) che arrivano quasi al 40 per cento delle preferenze.

Mercoledì, 26 Settembre 2012 09:34

GIORNALAIO 26.09.2012

Rubriche

TASSA DI SOGGIORNO: LA BOMBA E’ ESPLOSA NELLE MANI DEI TECNICI (ASSESSORI DESAPARECIDOS). CARIM 2: I GRILLINI VOGLIONO SAPERE I NOMI DI CHI HA VENDUTO LE AZIONI APPENA PRIMA DEL COMMISSARIAMENTO. ALTRO CHE BALNEARE, LO SPORT E’ LA VERA FRONTIERA DEL TURISMO A RIMINI


Assemblea Aia su tassa di soggiorno


“I tecnici di palazzo Garampi fischiati dai gestori degli hotel. «Vogliono farci fare la figura dei gabellieri, siamo destinati a perdere numerosi clienti»”, La Voce di Romagna (p.11), (tecnici mandati dalla giunta in pasto ai ‘lupi’, si fa per dire, da soli). E ancora. “«Come la mettiamo con le spese di commissione o di bonifico?” «Questo è un aspetto da approfondire. Ma per farlo è necessario che prima decidiate di intraprendere un’azione come associazione di categoria». Qualcuno, tra gli applausi generali, ha anche trovato l’uovo di Colombo, cioè la soluzione per non dover costringere gli abergatori a rimetterci la faccia con i turisti: «Il Comune si interfacci direttamente con la Questura, alla quale già comunichiamo i dati» è stata la proposta. Commenti a margine: «Non giriamoci attorno, d’ora in poi perderemo un sacco di clienti, questa imposta è la pietra tombale sopra il nostro settore turistico». «Non buttiamola in tragedia, non vediamo perché i turisti non dovrebbero più venire a Rimini» il commento dei tecnici. Fischi e boati di disapprovazione. Sull’uscita un albergatore diceva ad un altro: «Dai retta a me, oramai, se riesci a trovare qualcuno disposto a comprare, conviene vendere»”.


«Vendiamo le camere, il nostro tempo costa, così ci complicate la vita, perché Riccione e Bellaria non la applicano?». Il presidente Aia si arrabbia di brutto con i suoi, ma poco dopo constata: «E’ evidente che non si rendano conto dell’appesantimento del lavoro»”, Corriere Romagna (p.3).


Carim 2


Arriva anche la polemica dei grillini in anteprima dell’assemblea dei soci di domani. “«Buona spartizione», augura beffardamente il Movimento 5 Stelle ai partecipanti. Ma nell’occasione i ‘grillini’ tornano a domandare alla Fondazione Carim quanto già chiesto di sapere mesi fa: «vorremmo i nomi e cognomi di quella dozzina (e oltre) di fortunati che riuscirono a vendere a prezzo pieno le proprie azioni, poche ore prima del commissariamento del ‘nostro’ Istituto”; inoltre, “quanti piccoli azionisti, sui 7000, hanno scelto di svendere le proprie azioni? Quanti invece hanno firmato per il rilancio di Carim, sottoscrivendo altre azioni dal valore ridicolo?»”, La Voce (p.13).


Bagnini e sanatoria


“Le tre le categorie dei bagnini sono pronte a collaborare con il Comune per mettere in regola la spiaggia. Lo stesso presidente di Oasi Confartigianato Giorgio Mussoni fa un passo indietro e apre al dialogo rispetto alle polemiche dei giorni scorsi quando sosteneva che «il Comune vuole solo fare cassa»”, Corriere (p.5).


La Darsena è in crisi, ma lo sport ci salverà


“A Rimini i numeri sono in linea con quello che è il dato nazionale. Per quanto riguarda i transiti, nel 2012 abbiamo avuto un calo del 50%. Stesso discorso per il carburante erogato, che è stato praticamente dimezzato”, spiega a La Voce (p.14) il direttore e consigliere delegato di Marina di Rimini, Giovanni Sorci.


Fabio Galli ne è certo. “E’ lo sport la nuova frontiera del turismo di casa nostra che vuole guardare oltre il balneare, sempre più in crisi… Sono due, secondo l’assessore, le categorie sulle quali la Provincia sta investendo: «Quelle che hanno un impatto turistico e mediatico, come la MotoGp, i campionati di tennis, la Supercoppa di basket, tutti eventi il cui riscontro non lo si misura solo sulle presenze turistiche ma anche sul valore mediatico. Per certi eventi, stiamo parlando di un palcoscenico di livello mondiale. Poi c’è il circuito dilettantisitico, il ciclismo, l’atletica o il nuoto, che hanno invece un grandissimo impatto in termini di presenze»”, Corriere (p.5).


Aeroporto Fellini


L’unica soluzione sono i privati, Sergio Gambini e i suoi riformisti ancora sulla Voce (p.15).


Hera non svuota i cassonetti


“Da giovedì fino a questa mattina (ieri per chi legge, ndr) quando, esasperata, ho fatto l’ennesimo reclamo telefonico, abbiamo avuto i bidoni pieni di rifiuti a ridosso dell’albergo, e i clienti si lamentavano”, spiega un’albergatrice di Riccione, La Voce (p.19).


Cattolici, rottamatori e rottamati


“Sono saliti al convento delle Grazie sabato pomeriggio per chiarirsi le idee insieme a Natale Forlani, portavoce del Forum che ha dato vita alle «riunioni di Todi». Parliamo dei tre promotori di “Rimini Più”, Luigi Bonadonna, Antonio Polselli e Mimmo Pirozzi, che hanno convocato una serie di personalità del mondo cattolico riminese in una riunione a porte chiuse, in vista della “Todi 2”, l’incontro che si svolgerà il 21 e 22 ottobre”, La Voce (p.13).


“Tempo di elezioni si rivedono i cattolici” titola il Corriere (p.9). “Che fare? «Non una nuova Dc, ma nemmeno continuare ad essere ostaggio dei partiti. Se i cattolici impegnati in politica condividono le basi del loro impegno, non possono rimanere fermi o silenti davanti all’attuale scenario di declino. Devono cogliere i segni dei tempi che cambiano e tradurli in buona politica»” dicono.


“La vicenda delle due ragazze di 14 anni in coma etilico dimostra ulteriormente, qualora ve ne fosse la necessità, l’emergenza educativa che vive la nostra città”. A scriverlo, in riferimento a un fatto riportato su un’altra testata, i consiglieri di area cattolica Davide Rosati del Pdl e Marco Pallaoro del Pd”. Pallaoro sostiene Renzi: prove di convivenza? E’ successo a Riccione, La Voce (p.19).


Sempre a Riccione il 7 ottobre sarà presentato il manifesto di Tremonti, La Voce (p.15).


Presentato ieri in comune a Rimini il Festival francescano, dedicato nell’ottavo centenario dalla consacrazione a santa Chiara, Corriere (p.24).


Dopo Meeting Cairo anche le Giornate internazionali Pio Manzù guardano da quella parte del mondo. “Nutrita, infatti, la rappresentanza dei paesi arabi”, Corriere (p.9).

1

IL SINDACO GNASSI IN CINA PER PARLARE DI SVILUPPO, TURISMO E AEROPORTI


Il sindaco di Rimini parlerà di turismo ai cinesi, ma non di turismo in generale bensì delle potenzialità dell’industria della riviera in fatto di sviluppo per le città e anche dell’importanza del traffico aereo per lo sviluppo del settore. E’ previsto per venerdì l’intervento di Andrea Gnassi (ospite degli organizzatori) all’“International Mayor’s Forum on Tourism”, organizzato nella città cinese di Zhengzhou (Provincia di Henan). Qualche mese fa un gruppo di turisti cinesi legati all’iniziativa è stata in visita a Rimini.


Col suo intervento, il sindaco Gnassi porterà l’esperienza del modello Rimini, le sue potenzialità e l’unicità del suo ruolo logistico-strategico. A rappresentare l’Italia anche Firenze e Napoli. Per l’Europa e il mondo Francia, Russia, Germania, Malesia, Corea, Thailandia, India, Nuova Zelanda, Sud Africa, Brasile, Canada: paesi a cui la Cina guarda come mercati di riferimento per lo sviluppo del turismo.

3b

Province, Di Lorenzo: “Il decreto penalizza i grandi comuni a vantaggio dei piccoli”


Si continua a parlare di riordino istituzionale, la legge dalla quale ci si sarebbe aspettati 12 miliardi di tagli e che invece, così come è concepita, ne produrrà soltanto 300 milioni: un 40esimo rispetto a quanto promesso, 200milioni in indennità e 100milioni per il funzionamento. Tuttavia le questioni aperte sul decreto non sono appena queste.


Mi domando se, nei termini posti dalla legge, sia davvero possibile il riordino delle province”. Il dubbio viene al consigliere provinciale del Pdl Claudio Di Lorenzo che stuzzicato da una norma in particolare è andato a farsi due conti. Ogni nuova provincia avrà 10 consiglieri. Questo significa che anche per il provincione romagnolo, dato da Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna, i consiglieri comunali si riuniranno per esprimere 10 nomi su base di liste concorrenti certificate.


Guardando alla provincia di Rimini e facendo un po’ di conti, a legislazione vigente, viene fuori che per Rimini voteranno 288 consiglieri comunali più 27 sindaci per un totale di 315 votanti. Dentro questo collegio elettorale il peso della città di Rimini sarà di 33 consiglieri, il 10 per cento, in rappresentanza del 44 per cento della popolazione della provincia (150mila persone).


Se invece si guarda ai 7 comuni della Valmarecchia, si verifica che per un totale di 18 mila abitanti, ovvero il 5 per cento della popolazione del riminese, questi potranno esprimere 55 voti, ovvero il 17 per cento del totale.


“La pecca del decreto è quindi che penalizza i grandi comuni e avvantaggia fortemente quelli piccoli. Si viene a creare un serio problema di rappresentanza territoriale in contraddizione con lo spirito dichiarato dalla legge”.


Lo stesso si può verificare per la Valconca i cui comuni esprimeranno 63 voti, il 20 per cento del totale, rispetto a 24mila abitanti che sono il 7 per cento del totale.


Il rischio che l’elezione di secondo grado così normata venga reputata contro la legge c’è e i ricorsi già ci sono”, ricorda Di Lorenzo.


Tra i problemi che potrebbero generarsi a riforma attiva ce ne è anche un altro. “Ci saranno un presidente e una assemblea ma niente giunta. Il potere esecutivo sarà in mano ai dirigenti, un organismo tecnico senza mediazione politica, e non è detto questo sia un vantaggio per i sindaci”, conclude Di Lorenzo.

Filomena Armentano 

1

TATUATORE AGGREDITO CON COCCI DI BOTTIGLIA DA 4 MAGREBINI


L’errore, compiuto una ventina di giorni fa, è stato quello di difendere un pizzaiolo dall’aggressione di 4 magrebini. Un errore che al tatuatore di viale Regina Elena è costato questa mattina una ritorsione a suon di cocci di bottiglia. I quattro sono tornati per vendicarsi. Sul posto sono arrivati però anche i carabinieri. La vittima è stata portata in ospedale dove è stata medicata per alcune ferite al volto, alla testa e dietro l’orecchio sinistro. Ha una prognosi iniziale di 15 giorni.


All’uomo, questa mattina, è stato fatale (secondo errore) il riconoscere passando davanti a un bar i quattro aggressori. Stavano prendendo un caffè seduti al tavolino, verso le 6,30. Lui li ha salutati e poi si preso una birra e si è messo a parlare con un’altra persona. Va via e prende per la strada dove abita, ma alle spalle sente il fragore di una bottiglia di vetro ch si rompe. Ha paura, ma si gira lo stesso. Sono sempre loro e lo colpiscono alla testa con i cocci. Prova a rincorrerli, ma loro vanno verso la spiaggia. Adesso sono ricercati, contro di loro anche i racconti di alcuni testimoni e le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza.

5b

Sanatoria spiagge, Mauro Vanni: “Ma Rimini che tipo di turismo vuole fare?”


Le polemiche servono solo a rendere più difficile il dialogo proprio ora che il rapporto con l’amministrazione è costruttivo e mira a trovare una soluzione concreta e condivisibile per la spiaggia di Rimini”. La pensa così Mauro Vanni, presidente della Cooperativa bagnini Rimini sud cercando di fare quanto gli è possibile affinché “tutti i problemi della categoria si affrontino esclusivamente nelle sedi istituzionali e non sui media”.


La storia è iniziata, infatti, ieri mattina sui giornali. Il suo collega di Oasi Giorgio Mussoni ha dichiarato di non voler smontare quanto previsto dal piano paesaggistico (da rimontare poi in primavera con i dovuti permessi), proponendo all’amministrazione, che da mesi studia la fattibilità riminese di una sanatoria, una soluzione stile Cesenatico dove la parte costruita della spiaggia è stata inserita tra le aree urbanizzate. “A Rimini non si può – chiarisce Vanni – ed è dunque del tutto inutile cercare soluzioni non praticabili. Noi vogliamo la soluzione idonea per Rimini. E’ questo che chiediamo all’amministrazione”. E qui Vanni chiama in causa l’assessore al demanio Roberto Biagini che oggi, sui giornali, in risposta a Mussoni, ha chiesto a tutti gli altri bagnini cosa ne pensassero.


“L’amministrazione è perfettamente al corrente della nostra posizione espressa in più occasioni – precisa Vanni - e collabora da tempo per una proficua sinergia nella ricerca di una soluzione fattiva e concreta in collaborazione con gli uffici competenti, soluzione che non può essere vanificata da singole posizioni personali”.


Cosa vogliono, in pratica, i bagnini di Rimini sud? “Allo stato attuale è indispensabile per Rimini capire che tipo di turismo vuole fare e dunque che servizi l’amministrazione vuole ci siano in spiaggia in moda da mantenere l’offerta. Ci auspichiamo che si concretizzi il lavoro fin qui svolto, confidando che l’amministrazione saprà velocemente trovare la soluzione agli annosi problemi della spiaggia”.


Voi intanto smonterete? “Non è una cosa da prendere alla leggera: sono 300 aziende che devono mettersi in moto. E poi a primavera bisogna rimontare, bisogna chiedere i permessi, ci sono dei tempi”.


Nel frattempo, lo stesso Mussoni abbassa un po’ i toni. “Avere opinioni (ipotesi Cesenatico) o fare delle proposte – spiega meglio rispetto a quanto fatto ieri – non vuole essere un atteggiamento polemico nei confronti dell’Amministrazione comunale, ma costituisce la volontà di collaborare per trovare una soluzione ad un problema che vede, da tanti mesi, la nostra categoria alle prese con una normativa demaniale, paesaggistica e urbanistica che, finalmente, renda possibile la sua applicazione al fine di regolarizzare le nostre attività. Confido pertanto nella volontà dell’amministrazione di trovare una soluzione condivisa, nell’interesse più generale della nostra stessa offerta turistica balneare”.

Filomena Armentano

E' santa Chiara a inaugurare il Festival francescano in occasione dell'ottavo centenario della consacrazione. Domani al Museo della citta' di Rimini sarà inaugurata la mostra sulla spiritualità clariana, 'Gentile Chiara. Madonna con Bambino tra i santi Francesco e Chiara di Gentile da Fabriano'. E' il primo appuntamento del festival in programma da venerdi' a domenica (la mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 25 novembre).

L'esposizione propone un viaggio, a cura di Maura Favali e Antonello Ferretti, che intreccia importanti esempi di arte figurativa e letteraria a partire dall'opera del giovane Gentile (1360/1370 - 1427)  la cui particolarità risiede nell'accostamento, raro nelle opere del Trecento, della figura dei due santi.

Martedì, 25 Settembre 2012 09:36

GIORNALAIO 25.09.2012

Rubriche

CARIM 2: SI AVVICINANO LE ELEZIONI PER CDA E REVISORI. MULTE A BILANCIO: RADDOPPIATE IN 10 ANNI. TASSA DI SOGGIORNO: CI SONO DEI CONTI CHE NON TORNANO. ARENILE: BIAGINI CERCA ALLEATI TRA I BAGNINI


Carim2 verso l’assemblea


“PAOLO CONTI, il rappresentante dei piccoli azionisti di Carim, non esita a definire l’assemblea di giovedì «una giornata storica». Perché «per la prima volta i riminesi, non quelli legati a questa o quella fazione della Fondazione Carim, ma semplicemente i riminesi, entreranno a far parte del cda della banca. E potranno vigilare in maniera diretta sulle attività della Carim»”, il Resto del Carlino (p.5).


Dalla platea proteste per una lista 'straniera'.  "In effetti Montanari, 70 anni, dopo aver iniziato come cassiere in MPS, ha diretto filiali a Modena, è diventato un super-manager dirigendo Carimonte e successivamente direttore esecutivo di Unicredit”, La Voce di Romagna (p.11). Altro ‘straniero’ in lista per i piccoli azionisti è, tra i revisori dei conti, Carlo Brunengo di Sky.


Multe a bilancio


E’ ancora bagarre per le multe. Se ieri su fb l’assessore al bilancio del Comune di Rimini Gian Luca Brasini si è affrettato a far notare come dal 2011 al 2012 l’incasso del comune in multe diminuirà di un milione, oggi sul Carlino (p.3) numeri di altro tenore. “SONO raddoppiati gli incassi per le multe nell’arco di dieci anni. Nel 2002 il rendiconto di bilancio del Comune (non il previsionale ma l’assestato di fine anno) ammontava a 4 milioni di euro. Per l’esattezza 3.977.000. Oggi siamo a oltre il doppio. Manca ovviamente il dato di chiusura di questo 2012. Ma il rendiconto del 2011 è stato di 8.681.618 euro. E l’anno scorso nel preventivo la cifra era simile a quest’anno: sui 7,5 milioni, poi si è incassato oltre un milione in più”. Tutto era partito dalla confessione di un anonimo vigile incoraggiato dall’ente a fare più multe possibile, lasciando intravvedere nelle sanzioni stradali un metodo per rimpinguare il bilancio.


Tassa di soggiorno


Da lunedì prossimo si pagherà in tutti gli alberghi di Rimini. “A far storcere il naso è in primo luogo il software da installare per tenere la contabilità della tassa. «Tra l’altro ci hanno comunicato che ancora non è disponibile - spiega Patrizia Rinaldis, di Aia -. In ogni caso per noi si tratterrà di un ulteriore esborso che parte da un minimo di 200 euro». Ma gli hotel hanno paura che a far rincarare le spese a loro carico possano essere anche gli oneri legati alle transazioni per il versamento della tassa”, La Voce (p.13). E, comunque, gli albergatori ribadiscono di non essere sostituti d’imposta.


E intanto è crisi soprattutto per l’extra. “Conti correnti sgonfi, imprese che saltano, un esercito di disoccupati che si ingrossa. Un brutto affare. Che rischia di finire peggio quando si metteranno sulla bilancia anche i numeri dell’estate. Non tanto in termini di presenze (il calo c’è ma a quanto pare non devastante) quanto di fatturati. Domina il rosso. Ieri il presidente provinciale della Cna, Renato Ioli, non ha fatto troppi ricami. «I numeri non saranno precisi ma sono indicativi. Sul fronte alberghiero si finirà con l’oscillare tra l’8 e il 10% di minori incassi. E peggio va, in campo turistico, per l’extra alberghiero. Si arriverà anche al 30% in meno»”, Corriere Romagna (p.3).


Arenile


«Mi rivolgo alle associazioni di categoria - afferma l’assessore - e chiedo se il pensiero di Mussoni è anche il loro. In questa fase non voglio entrare nel merito delle idee che pone l’Oasi, lasciamo stare la questione del fare cassa, per non parlare del modello Cesenatico. Non commento neppure», Corriere (p.3), è la risposta dell’assessore Roberto Biagini alla posizione presa ieri dal presidente di Oasi Giorgio Mussoni (che non intende rispettare il regolamento paesaggistico).


Sfratti


“Si aggirano intorno alle mille, ma potrebbero anche arrivare per fine anno, a 1500, le cause per sfratto presso il tribunale di Rimini. Un numero che si deduce dalla mole di lavoro che ogni martedì deve essere smaltita a Palazzo di Giustizia: circa 30 cause a settimana”, Nuovo Quotidiano (p.7). E aumentano anche le famiglie che chiedono aiuto alla Caritas. “Da gennaio ad oggi, in nove mesi, infatti, sono già 37 le famiglie ad essersi rivolte all’ente. Anche nel 2012, le famiglie italiane superano quelle le straniere: 20 a 17”.


Accesso al credito


C’è un accordo tra Cna, Confartigianato, Banca di Rimini e Banca Malatestiana. “L’obiettivo del patto siglato tra le associazioni che rappresentano oltre 10mila aziende in provincia e i due istituti di credito potrebbe dare ossigeno anche a quelle imprese che si trovano in una situazione difficile nel pagare gli stipendi, oppure devono assolutamente acquistare merce per stare sul mercato, o cercano di togliersi di dosso la pressione di una ipoteca sullo stabile. «Intendiamo essere più vicini alle imprese del territorio»”, il Carlino (p.4).


Milano 2015


Rimini si rimette in moto in vista della mostra campionaria, Corriere (p.6).


Provincia unita


“Il vertice di ieri pomeriggio del Consiglio delle autonomie locali (Cal) è stato aggiornato a venerdì pomeriggio. I rappresentanti riminesi - i capigruppo in Provincia e in Comune, Lino Gobbi e Marco Agosta - non sono riusciti ad arrivare a Bologna, bloccati dall’incidente a Cesena”, Corriere (p.6). Vertice rinviato a venerdì.


“Il territorio di Forli’-Cesena si è presentato spaccato ieri alla riunione del comitato di presidenza del Cal… Il sindaco del Comune capoluogo del forlivese, Roberto Balzani, è arrivato al Cal senza aver firmato il documento promosso dal presidente della Provincia Massimo Bulbi e gia’ siglato da tutti gli altri sindaci di Forli’-Cesena (anche dal commissario prefettizio di Galeata, Michele Truppi). Come emerso nel weekend, Balzani (assente all’ultima riunione con tutti i colleghi in Provincia il 13 settembre, c’era l’assessore Maria Maltoni) non ha condiviso il passaggio del documento sulle funzioni”, La Voce (p.3).

10b

Matteo Renzi visto dal centrodestra e les avances di Miserocchi


In piazza Cavour, giovedì alle 19, mille, duemila persone. Non sono solo giovani e di sinistra. Sono anche più e meno giovani simpatizzanti e politici del Pdl, gente su cui Matteo Renzi, in corsa per le primarie dei democratici, ha un certo strano appeal. Tra loro anche il consigliere regionale Marco Lombardi. Se non fosse del Pd, voterebbe per Matteo Renzi? “Io sì, a me piace (a noi piace un po’ a tutti, ma non sono certo che dicendolo gli facciamo un favore)”, dice Lombardi. “Anche se sulla proposta politica concreta – spiega – non è ancora molto preciso, l’aspetto che mi interessa di più di Renzi è sull’idea di futuro che ha, sulla posizione che ha preso contro il clima di guerriglia che si è creato ma a favore di un confronto vero sulle cose”.


Lombardi è in buona compagnia. “Ha fatto un ragionamento condivisibile su piccole e medie imprese e sul merito riconoscendo che storia personale e capacità vanno valorizzate. Ha fatto poi un ulteriore passaggio positivo sull’organizzazione dello Stato, uno dei grandi temi su cui ci fronteggiamo. La mancata crescita dell’Italia deriva dalla mancata modernizzazione dello Stato”, racconta il consigliere provinciale Claudio Di Lorenzo (anche lui voterebbe Renzi, se non fosse del Pd, perché “è un volto nuovo e propone una politica alla quale ci sentiamo richiamati più noi di centro destra”).


In piazza non c’era, ma un’idea di quello che è accaduto se l’è fatta, il coordinatore provinciale Fabrizio Miserocchi. “Renzi mi interessa, mi interessa perché tenta di dire cose, di avviare un percorso innovativo affermando un’idea di politica che non ha paura di rischiare e mettersi in gioco, e anche i contenuti meritano una discussione reale, più approfondita. Lo strumento in cui si muove invece è ‘stretto’, per completare il passaggio politico dovrebbe creare qualcosa di nuovo, il Pd è autoconservazione, riti vecchi e rigidità culturale, finché questo sarà il suo alveo le distanze sono incolmabili con la mia esperienza”. Caro Renzi, fatti un partito tuo, dice in pratica Miserocchi, e magari poi ne riparliamo.


Non è stata certo l’unica tra i consiglieri comunali a sgattaiolare fuori dall’assemblea per ascoltare Renzi da sotto i portici, Giuliana Moretti. “E’ un tipo che colpisce per il suo coraggio, il suo slancio, il suo credere che è possibile anche per lui oltre che per Bersani, che forse non è necessario aspettare di avere 60 anni per diventare Premier. Ha le caratteristiche dell'uomo libero che si gioca la sfida”, dice.
Nei contenuti? “Renzi dice cose condivisibili – fa notare la Moretti – che la sinistra non ha mai avuto il coraggio di dire: riscatta la figura dell'imprenditore, non padrone o ladro ma spina dorsale della società, parla di merito ed esagerata pressione fiscale, considera la scuola luogo fondamentale su cui investire e racconta di essere riuscito a superare gli obiettivi di Lisbona (33%) in materia di asili nido nella sua città (39%). E lo dice con un linguaggio immediato, a differenza di Gnassi e Vitali. La farraginosa lettera indirizzata a Bersani che hanno scritto a quattro mani ne è la prova”.


Sì, la famosa lettera.


“Mi fa ridere – dice al proposito Miserocchi – lo snobismo locale che accusa la mediaticità e il marketing di Renzi, come se gli attuali giovanilisti amministratori non ne facessero largo uso… ma questa è solo la superficie. La lettera dei giovani-vecchi che sostengono Bersani credo sia davvero un deludente passo indietro nel rinnovamento di questo territorio, politichese allo stato puro, messaggi per segreterie, lodi al comitato. Caro Pierluigi, stai tranquillo qui non cambia niente”.


E per finire, Lombardi. “Penso che, un po’ meno Vitali, ma soprattutto Gnassi, siano ingabbiati in un contenitore all’interno del quale non possono dire quello che pensano. Sinceramente mi sembra una contraddizione che uno come Gnassi si senta più in linea con Bersani piuttosto che con uno come Renzi”.

Pagina 134 di 273