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TURISMO, PRIMO TRIMESTRE IN CRESCITA. CROLLO A FEBBRAIO CAUSA NEVONE


Turismo, arrivano i primi dati per il 2012. La stagione invernale si chiude per il territorio riminese con un incremento del 3,5 per cento negli arrivi e un incremento dello 0,9 per cento di notti trascorse (presenze).
Si tratta di “dati – secondo l’assessore provinciale Fabio Galli – da prendere con tutte le cautele del caso in uno degli anni più duri, ma i numeri confermano quello che alcuni, positivi segnali avevano già messo in evidenza”.


A crescere è sia il segmento italiano (del 3,7 per cento) che estero (3 per cento) dove a farla da padroni sono ancora i russi, le cui presenze nei primi tre mesi dell’anno sono cresciute del 8,7 per cento rispetto al 2011. In valori assoluti si parla di 89mila 616 turisti, numero nello stesso periodo superiore sia rispetto ai dati della dalla Lombardia (78mila466) sia a quelli della stessa Emilia Romagna (con 76mila36).
Anche i tedeschi sembrano aver ritrovato interesse per la riviera con un incremento del 12,3 per cento (resta bassa invece la permanenza media estera che si ferma a 2,9 giorni). Gli svizzeri sono cresciuti del 20,4 per cento, mentre inglesi e scandinavi hanno perso interesse, fatto segnalato dalle flessioni del 3,6 per cento in arrivi dal Regno Unito e del 3,5 per cento in arrivi dalla Svezia.


Buoni risultati anche per l’entroterra con un incremento tra gennaio e marzo del 5,6 per cento degli arrivi e del 14,9 per cento di notti trascorse. Il segmento estero è cresciuto addirittura del 32,5 per cento.


Nota negativa quella di febbraio con una flessione nel complesso del 14 per cento (15,6 per cento in meno di italiani e 7,5 per cento in meno di stranieri) dovuta “alle eccezionali nevicate della prima metà di quel mese, che hanno causato enormi disagi sul nostro territorio”.

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PILLOLA QUINTO GIORNO, FILIPPI (PDL): “FARMACO PREVALENTEMENTE ABORTIVO CONTRASTA CON LA LEGISLAZIONE”


“La cosiddetta pillola del quinto giorno, causa una campagna informativa non corretta e immorale, viene presentata alle donne come anticoncezionale mentre il meccanismo è prevalentemente abortivo”. A dichiararlo, attraverso un’interrogazione regionale, è il consigliere regionale del Pdl Fabio Filippi.


Si crea ad arte una grande confusione, si elude un discorso di reale prevenzione dell’aborto. Anche l’idea che basti un test di gravidanza a garantirne l’effetto contraccettivo è un errore. Infatti, i test in commercio non sono efficaci prima di 8-9 giorni, quando cioè l’embrione è già impiantato. Ma questa pillola agisce prima, impedendo l’impianto dell’embrione in utero, una sorta di aborto in modalità fai da te, inoltre potrebbe essere pericolosa per la salute delle donne in caso di uso ripetuto”.


Studi scientifici dimostrano che la pillola ha un’azione di carattere preovulatorio , dice Filippi, e se “assunta nei primi due o tre giorni successivi al rapporto a rischio, dopo l’azione antiprogestinica impedisce all’utero di accogliere l’embrione: informazioni omesse nel bugiardino”.


Secondo il consigliere, inoltre, la diffusione della pillola del quinto giorno è in contrasto con le leggi 194 del 1978 e la legge 405 del 1975.
Ho pertanto presentato un’interpellanza alla giunta regionale chiedendo la sospensione della distribuzione della pillola. E’ fondamentale che le donne vengano informate in modo corretto, rendendo esplicite le potenzialità abortive del farmaco e le sue conseguenze”.

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BALNEAZIONE, SCATTA UN ALTRO DIVIETO. FOGNE A MARE TRE VOLTE IN OTTO GIORNI


Questa mattina è scattato un altro divieto alla balneazione. Interessate tre zone del litorale riminese. Si tratta di Torre Pedrera e Brancona, Rivabella, Turchetta e Miramare, infine Roncasso. E’ in questi punti che questa mattina, tra l’una e le cinque, sono stati aperti gli sfioratori di emergenza. Come da ordinanza la balneazione è dunque vietata per 24 ore per 300 metri a nord e 300 metri a sud dello sfioratore.
Dai dati, pubblicati sul sito dell’Arpa risulta anche che negli ultimi otto giorni le fogne hanno scaricato a mare per ben tre volte.

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PROVINCIA, IL PIANO ENERGETICO PASSA IN GIUNTA. I BANDI REGIONALI


Il piano energetico della Provincia, quello che prende atto della Direttiva clima Ue, passa in giunta. Obiettivo la riduzione dei consumi del 20 per cento, un incremento delle fonti rinnovabili del 20 per cento e una diminuzione della CO2 del 20 per cento entro il 2020 perché “se raggiungessimo l’obiettivo della riduzione dei consumi del 20 per cento risparmieremmo 70 milioni di euro l’anno (oggi il costo totale della bolletta energetica è circa 350 milioni di euro) che da qui al 2020 produrrebbero minori costi per 560 milioni di euro, una cifra che consentirebbe notevoli investimenti nel settore del commercio e del turismo, settori energivori della nostra economia”.

A dare il buon esempio, secondo la Provincia, deve essere il settore pubblico “intervenendo sugli edifici di propria competenza, sedi di lavoro e scuole in primo luogo, intanto limitando i consumi, quindi mettendo in maggiore efficienza gli impianti di riscaldamento, isolando gli edifici termicamente, monitorando i consumi, ecc.. Particolarmente efficaci dovranno essere le misure nel settore dei trasporti,ora quasi totalmente dipendente dall’oro nero, mentre occorre passare al metano, all’elettrico e potenziare il Trasporto pubblico”.


Solo che i consumi della pubblica amministrazione complessivamente ammontano ad una quota inferiore all’1 per cento. A consumare di più è il mondo economico e produttivo, a partire dal settore del terziario, prevalente nella nostra economia con oltre il 40 per cento delle imprese.


Alle imprese e alle amministrazioni saranno dedicati i bandi regionali sull’energia allo scopo di favorire l’investimento per impianti fotovoltaici, a biogas e di cogenerazione (come sta avvenendo nelle aree produttive ecologicamente attrezzate) e l’innovazione, con interventi che vedono la sperimentazione di nuove tecnologie, (vedi i tecnopoli) o la previsione di una grande area a disposizione delle rinnovabili nelle aree intercluse tra l’A14 e la nuova SS16.


Il bilancio energetico della Provincia di Rimini fotografato al 2010 fa segnare un consumo finale pari a 817 ktep (1 ktep equivale a 1000 tonnellate di petrolio). Tale fabbisogno è coperto per il 33,05 per cento dal petrolio, per il 46,14 per cento dal gas naturale, per il 17,87 per cento dall’energia elettrica e solo per il 3,06 per cento dalle fonti rinnovabili.
L’industria consuma energia per il 17,23 per cento del totale, i trasporti il 26,53 per cento, il terziario il 20,75 per cento (il turismo 6,22 per cento), il residenziale incide del 35,22 per cento e l’agricoltura solo dell’1,26 per cento.


Senza azioni di riduzione dei consumi nel 2020 raggiungeremo la soglia dei 1.109 ktep con un incremento di oltre il 30 per cento, il consumo di petrolio passerebbe da 248 a 328 ktep.

Venerdì, 18 Maggio 2012 09:05

GIORNALAIO 21.05.2012

Rubriche

TERROMOTO: CONTROLLI DEI VIGILI DEL FUOCO ANCHE A RIMINI. BALNEAZIONE: UNA "QUESTIONE POLITICA"? DASI E MONTERUMISI A CONFRONTO SUL TURISMO. NOMADI SGOMBERATI


Terremoto, anche a Rimini tanta paura ma nessun problema


A parte la paura avvertita la notte, nessun problema per la città di Rimini. Sono state fatte anche verifiche alle scuole. “Già da ieri mattina Vigili del fuoco e tecnici comunali hanno eseguito dei sopralluoghi negli istituti di tutta la provincia per verificare le condizioni in vista delle lezioni di questa mattina. Verifiche che sono andate avanti fino a ieri sera e che hanno dato esito negativo. Nessun danno e quindi via libera per gli studenti”, scrive il Resto del Carlino a pagina 2.


Balneazione, Gnassi si difende


Passa al contrattacco il sindaco Andrea Gnassi per difendersi dopo le polemiche di questi giorni. “Gli scarichi in mare restano sempre un problema prima di tutto politico. Per questo l'opposizione, o almeno una parte (Movimento cinque stelle e Lega), accusa l'amministrazione di immobilismo e il sindaco Andrea Gnassi respinge definindoli «politici che speculano sulle imprese e sulla pelle dei cittadini, cercando solo di lucrare voti, con l'obiettivo di dipingere il mare peggiore di quello che è». Il primo cittadino quindi non ci sta. «Siccome noi non abbiamo minimizzato, possiamo dire che il nostro mare è il più controllato d'Italia e che 24 ore dopo gli sversamenti l'acqua è eccellente»”, scrive il Nuovo Quotidiano a pagina 7.


Il consigliere Gennaro Mauro del Pdl ribatte: «Se davvero vogliamo rivendicare l'eccellenza delle nostre acque e fugare ogni dubbio anche quando siamo costretti ad aprire gli scarichi fognari a mare, l'ordinanza di divieto di balneazione deve cessare solo quando abbiamo la certezza che l'emergenza sia effettivamente superata».


Nel frattempo ieri si sono mossi i collaboratori civici, muniti di ramazza, per pulire l’invaso del porto canale. La Voce di Romagna a pagina 11 racconta che per Borgo San Giuliano: “l’idea che frulla in testa al sindaco è quella dei «micro-projectfinancing fra pubblico e privato»”.


Sgomberato un campo nomadi


Nella zona dell’Ikea i carabinieri ieri sono dovuti intervenire per “fare spostare le oltre venti roulotte che si era posizionate all’interno di quel fazzoletto di terra”, riporta il Corriere Romagna a pagina 9.


La Voce a pagina 6 ospita due interventi sul turismo: il primo di Gerardo Filiberto Dasi sul tema vacanze sostenibili e territorio riminese; il secondo di Alfredo Monterumisi sul tema destagionalizzazione.

Giovedì, 17 Maggio 2012 10:33

GIORNALAIO 19.05.2012

Rubriche

UN REFERENDUM PER LE FOGNE (IN ATTESA LO SCONTRO SI INSPRISCE). CASETTI: ARRIVANO DUE MILIONI E NASCE PAPILLON. PREFETTURA: VITALI E GNASSI PRONTI A TUTTO. IL PDL CHIEDE UN’IMU MENO INGIUSTA. L’ALTAVALMERECHIA STAVA MEGLIO QUANDO STAVA PEGGIO? SANITA’: SI VA VERSO L’AREA VASTA ROMAGNA. RUOTA PANORAMICA: A RIMINI I GESTORI RICCIONESI AVRANNO MENO SPESE


Le fogne scottano, ci vuole il referendum


Hera ha le idee chiare. “NON USA mai la parola ‘referendum’ il presidente di Hera Edolo Minarelli. Ma il senso è quello: «Il Piano della balneazione prevede che in 5 anni vengano superati otto sfioratori su undici. Ma per uno di questi, la condotta a mare dell’Ausa in piazzale Kennedy, a Marina Centro, serve un’istruttoria pubblica. Troppi dubbi e voci dissonanti, non solo in minoranza. E’ necessario un confronto ampio con cittadini e Ordine ingegneri, fino a una votazione da parte del consiglio. E’ necessario un atto di democrazia deliberativa su condotta Ausa e i sistemi di prima pioggia e laminazione. Hera come ente gestore non si sente di investire 25,6 milioni di euro senza una forte volontà di procedere in questa direzione»”, il Resto del Carlino a pagina 3.


Su tutti i giornali la cronaca della giornata controversa sulla balneazione, partita per l’amministrazione con il piede sbagliato sin dal mattino in commissione (che tra urla e lamenti sembrava più un lazzaretto).


L’affondo politicamente più duro è stato quello di Casadei (Lega Nord): «Da un anno il Comune sta perdendo tempo, i cartelli in spiaggia sono solo la recita del funerale che vivremo ad ogni sversamento, ma gli amministratori sono dei pubblicitari bensì dei tecnici. Il problema non sono i cartelli, ma non avere gli sversamenti». Giudici (Pl-Pdl) ha svolto una lezione su canali scolmatori, tombinature (che non sono ovoidali e così sono più difficili da ripulire) e acque piovane, beccandosi la reprimenda di Giorgetti (Pd) con l’accusa di aver offeso la Visintin”, La Voce di Romagna a pagina 13.


Lo scontro, invece, più duro è stato quello tra “Carla Franchini (Movimento 5 Stelle) che punta dritto contro Minarelli “reo” di essersi spazientito in modo brusco davanti ad alcune richieste di chiarimenti («sono anni che ripeto le stesse cose»). La Franchini non gradisce, per niente, e intercetta fuori dal Consiglio il direttore di Hera, quando quest’ultimo finisce di parlare e tenta di andare via. Così come non gradisce Gennaro Mauro (Pdl) l’intervento molto articolato di Sergio Giordano (associazione Basta merda in mare) e sbotta a urla chiedendo di dare un taglio. Mentre Alessandro Ravaglioli (Pdl) lamenta che al termine delle quattro ore non è stato dato alcun chiarimento utile. Tutto finito? Per niente”, Corriere Romagna a pagina 4.


Scarichi, di altra natura, per il palas finiscono in tribunale. “Il terreno dello scavo per il nuovo palacongressi doveva essere usato per bonificare gli argini del Marecchia ma in mezzo alla terra la guardia forestale dello Stato aveva trovato anche dei detriti che avrebbero dovuti essere smaltiti in modo diverso. Per questo sono a processo le due ditte che si occupavano del trasporto e dello smaltimento del terreno proveniente dalla costruzione del palas”, Corriere Romagna a pagina 5.


Carcere, nasce Papillon


Prima proposta è quella di un consiglio comunale ai Casetti per l’associazione “che opera per la diffusione di progetti di cultura nelle strutture detentive e per il reinserimento nella società degli ex detenuti”, Corriere Romagna a pagina 6.


Altra buona notizia per i Casetti: “Maria Benassi, la direttrice del carcere di Rimini ce l’ha fatta. Due milioni di euro che dopo molte insistenze sono finalmente giunti a destinazione e consentiranno alla direttrice della casa circondariale di portare a termine un progetto cullato da anni: la ristrutturazione e messa a norma delle tre ultime sezioni del carcere”, La Voce di Romagna a pagina 18.


Sport, si rilancia con i soldi degli albergatori


“Il Comune ha pubblicato i bandi per la gestione dei dieci campi da calcio a 11 da affidare a privati, puntando a intercettare gli interessi di imprenditori del settore turistico-ricettivo per racimolare risorse con cui riqualificare le strutture obsolete e fatiscenti”, La Voce di Romagna a pagina 11.


Prefettura a rischio: Vitali e Gnassi “pronti a tutto”


Mettono “sull’avviso i ‘decisori’, i quali «saranno chiamati a rispondere in ogni sede di eventuali decrementi dei livelli di controllo e tutela dell’ordine pubblico susseguenti a decisioni che penalizzano oggettivamente la sicurezza dei cittadini e delle imprese di Rimini»”, Corriere Romagna a pagina 3.


Anche l’imu può essere un po’ meno ingiusta


Pdl in piazza oggi e domani per chiedere agli amministratori di Rimini un’applicazione dell’imu più equa. “Tuttavia, la giunta Gnassi «pare non intenda prendere in considerazione aliquote minime per soggetti deboli. Per ora ha annunciato piuttosto un aumento dell’aliquota base di un punto sulla prima casa e di tre punti sugli altri immobili»”, La Voce di Romagna a pagina 11.


Indagine sull’alta Valmarecchia


“Sono 1.836 le imprese portate in dote dall’Alta Valmarecchia alla provincia di Rimini. Ma a distanza di quasi tre anni dal passaggio dei sette Comuni sembra ancora tiepido il consenso da parte degli imprenditori sui vantaggi della secessione. Del campione di imprese intervistato, infatti, il 50,5% ha preferito ancora non esprimersi; tra quelli che hanno risposto, il 24,3% giudica positivamente il passaggio, ma il 20,7% lo giudica negativamente, mentre il 4,5% valuta la situazione come prima”, Corriere Romagna a pagina 18.


Sanità romagnola, si va verso l’area vasta


Un documento evidenzia pro e contro della fusione della 4 Asl.
“Le criticità da superare. La sanità romagnola costerebbe più di quella emiliana. Ma il dato che preoccupa Bologna è un altro: negli ultimi anni i costi della nostra sanità sarebbero aumentati e anche piuttosto velocemente”. Ma ci sono anche i risparmi. “L’Ausl unica, secondo le valutazioni fatte dalla Regione, potrebbe portare a risparmi di 15 milioni di euro all’anno solo grazie ad un migliore utilizzo del personale. Ci sono poi i risparmi legati alla nuova governance dell’azienda unica”. “I tempi. E’ chiaro che prima di partire col percorso di fusione delle quattro Ausl romagnole è necessario un chiaro e condiviso input politico”, La Voce di Romagna a pagina 15.


Ruota panoramica, una questione di costi


Rimini scippa a Riccione la sua e la perla verde se ne procurerà un’altra. “A Riccione la spesa sarebbe stata di circa 70 mila euro cui ne andavano aggiunti i 20mila per la realizzazione della cabina per l’energia elettrica ad alto voltaggio. In piazzale Boscovich, invece, la società fondata da tre riccionesi che dovrà gestire l’attrazione tedesca, pagherà una somma molto più bassa per l’occupazione di suolo pubblico. Da aggiungere la pressione fatta dalla Confcommercio riminese e il fatto che il capoluogo offre un bacino di clienti maggiore, con circa 2.000 alberghi contro i 400 di Riccione”, Corriere Romagna a pagina 18.

Venerdì, 18 Maggio 2012 18:32

WASSERJUNGFER

Nel pomeriggio di sabato alle ore 18, al Museo della Città, saranno inaugurate nell’occasione le mostre WASSERJUNGFER e TU SEI UN NOME CHE RESPIRA E MUOVE che resteranno aperte al pubblico fino al 1 luglio p.v. con ingresso libero.

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IMU, IL PDL IN PIAZZA: “L’AMMINISTRAZIONE HA LA POSSIBILITA’ DI RENDERNE L’APPLICAZIONE EQUA”


Imu sulla prima casa. “La giunta Gnassi pare non intende prendere in considerazione aliquote minime per soggetti deboli”. Il Pdl di Rimini domani e domenica sarà in piazza Cavour per illustrare ai cittadini “la proposta che porterà in Consiglio comunale al fine di rendere maggiormente equa, se così si può dire, la tassa che colpisce indistintamente tutti i proprietari di immobili”.


L’amministrazione, per ora, “ha annunciato un aumento dell'aliquota base di un punto sulla prima casa e di tre punti sugli altri immobili. Riteniamo profondamente sbagliato tassare la prima casa, un bene necessario che non produce rendita e costituisce piuttosto una spesa che incide profondamente sulla vita delle famiglie”.


Il Pdl propone che si facciano le dovute distinzioni fra i soggetti che la dovranno subire. Per esempio, “che si debba tenere conto di chi sta pagando un mutuo, di chi ha perso il lavoro, del quoziente famigliare, di chi è ultrasettantenne e percepisce una pensione bassa”.
Tutto questo è nelle possibilità dell’amministrazione che può “elevare la detrazione prevista di 200 euro attraverso un regolamento comunale che vada ad individuare i soggetti maggiormente in difficoltà”.
Altre categorie su cui fare attenzione sono i genitori “che danno la casa incomodato d'uso a figli e parenti e non percepiscono rendita e si debba applicare un aliquota più bassa a coloro che affittano una casa a canone concordato. Allo stesso modo la pensiamo per quanto riguarda gli immobili commerciali o aziendali, non tutti i proprietari di immobili si trovano nella stessa situazione, si dovrà pertanto tenere conto di tutte quelle aziende in difficoltà proprio a causa della crisi che ci attanaglia”.

Venerdì, 18 Maggio 2012 16:58

18_05_2012 | CIA CONAD RINNOVA IL CONSIGLIO

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CIA CONAD RINNOVA IL CONSIGLIO


Sono tre i nuovi consiglieri di amministrazione nominati ieri dall’assemblea dei soci di ‘Commercianti indipendenti associati’ svolta a Forlì. Si tratta del 40enne riminese Thomas Bellucci, della 34enne forlivese Zuleika Bacci e della 45enne anconetana Maria Cristina Pianelli.
Tutti confermati gli altri 13 membri del consiglio: il presidente Mario Natale Mezzanotte (Forlimpopoli), il vicepresidente Maurizio Pelliconi (Faenza), Andrea Montanari (Forlì), Mario Dal Ben (Azzano), Paolo De Lorenzi (Ravenna), Giuseppe D’Angelo (Riccione), Daniele Galluzzi (Urbino), Franco Mambelli (Cesena), Massimo Marchionni (Fabriano), Claudio Pierini (Cattolica), Stefano Zannoni (Rimini) e i due amministratori delegati Vladimiro Cecchini e Luca Panzavolta.
Rinnovato anche il collegio sindacale, in cui fa il suo ingresso Paolo Balzani. Confermati il presidente Vittorio Scaioli e Luciano Frega.


Commercianti indipendenti associati ha chiuso il 2011 in crescita. Le vendite dei negozianti associati sono state di quasi 1,2 miliardi di euro (+8%) mentre il fatturato della cooperativa ha raggiunto gli 817 milioni (+9%). Il patrimonio netto è di 492,5 milioni. I 204 punti vendita con l’insegna della Margherita comprendono 2 Ipermercati, 21 Superstore, 63 supermercati Conad e 120 negozi di prossimità City. Il sistema CIA-Conad, tra dipendenti dei negozi, cooperativa e società collegate, dà lavoro a 5.200 persone.

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CREDITO, BUGLI (CNA): “FINANZIAMENTI RIDOTTI DI 25 MILIONI”


“In un momento di crisi gravissima come quello attuale, essere ‘impresa responsabile’ è condizione fondamentale per affrontare la grande sfida”. In vista della presentazione del bilancio sociale di Cna Rimini il direttore Salvatore Bugli torna a parlare di crisi, credito e imprese. “Vanno fatte nascere nuove imprese, ma vanno anche salvate quelle che esistono. Bisogna salvare i luoghi che producono ricchezza attraverso il lavoro”.


Se dal un lato nel secondo semestre 2011, a Rimini è in calo il fatturato interno (si salva solo chi lavora con l’export) e l’unico dato in crescita è la spesa per consumi dell’impresa (legati all’attività produttiva, fra cui i costi dell’energia), “la leva creditizia continua a latitare – per non dire dei ritardi nei pagamenti, sia da parte degli enti pubblici che dalle grandi aziende - mettendo li piccolo e medio imprenditore letteralmente con le spalle al muro”.


Nel 2011 il costo del denaro è cresciuto a livelli insostenibili, così come le garanzie richieste. Sono dunque aumentate le richieste di finanziamenti garantiti, che Cna assicura attraverso i consorzi di garanzia al credito Unifidi e Fidati.
“Le maggiori richieste si sono scontrate con un’ulteriore restrizione del credito da parte del sistema bancario che è giunto, a fine anno, ad un blocco quasi totale delle erogazioni, benché le fidejussioni consortili garantiscano mediamente la metà del credito richiesto. Rispetto al precedente anno, il sistema bancario ha ridotto l’erogazione di finanziamenti quasi di 25 milioni”.


Se si considera il credito nel suo complesso, solo negli ultimi mesi del 2011 i mutui a famiglie e aziende sono diminuiti di oltre del 28,05%, cioè oltre 74 milioni in meno per cittadini e imprenditori. E non si tratta neppure di uno dei dati peggiori, visto che la media nazionale è ancora più negativa di ben dieci punti.
Nei primi quattro mesi del 2012 le richieste presentate a Fidati hanno segnato un – 17% e quelle a Unifidi -22%; Fidati ha coperto fideiussioni per 1.490.945 euro, Unifidi per 12.823.863; nonostante ciò, il sistema bancario ha erogato prestiti per 5.885.533, cioè dalla metà ai 2/3 in meno rispetto a quanto coperto da garanzie, sebbene i Cofidi abbiano mantenuto il loro sforzo per le garanzie fideiussore.
Del resto, questi numeri sono purtroppo in linea con quelli nazionali. La Banca d’Italia rileva che a marzo sono stati erogati 10,8 miliardi in meno rispetto al mese precedente. Il dato tendenziale del 2012 scende così dal 1,3 all’1,2%: una nuova gelata dopo il timido risveglio di inizio anno.


“Per affrontare la crisi, Cna Rimini ha intensificato le relazioni con le singole realtà bancarie locali ancora capaci di erogare prestiti. Al tempo stesso ha intensificato l’azione politico sindacale di rappresentanza, dando voce alle difficoltà delle imprese, come dimostrano il numero di incontri, focus e iniziative”.


La Cna è inoltre intervenuta sulla struttura organizzativa, “che è stata in parte ridisegnata. Si è puntato ad accrescere l’accesso delle imprese alla finanza agevolata. Si è voluto estendere a un maggior numero di imprese la formazione gratuita e su misura”.
Lunedì prossimo alle 18 presso la sala convegni Sgr (Rimini, Via Chiabrera), la Cna presenterà il suo bilancio sociale 2012. Ospite d’onore il presidente nazionale Ivan Malavasi.

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