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RICORSO TELERISCALDAMENTO: IL COMUNE SOLLECITERA’ IL TAR 


Il Comune di Rimini solleciterà il Tar affinché siano velocizzati i tempi del ricorso presentato dai cittadini rispetto alla questione del teleriscaldamento per le case polari di Viserba, Gaiofana, via Marecchiese.
Di fatto il Consiglio ha votato all’unanimità la delibera proposta da Stefano Murano Brunori (Idv). Questo significa che la giunta presenterà al tar un’ “istanza di prelievo congiunto”, uno strumento giuridico previsto dalla normativa che consente di segnalare l’urgenza del ricorso dando al Presidente del Tribunale la facoltà di derogare dal criterio cronologico che fissa l’ordine di discussione delle udienze.
“Oggi amministrazione comunale e cittadini – ha detto in Consiglio il sindaco, Andrea Gnassi – si presentano congiuntamente al Tar per chiedere l’accelerazione dell’esame di un problema su cui questa giunta, fin dal suo insediamento, è impegnata fino in fondo”.
Prossima mossa, l’istituzione di un tavolo tecnico vista la “complessità della questione che – ha proseguito l’assessore alle Politiche ambientali Sara Visintin - richiede un lavoro puntuale che punti alla risoluzione reale del problema rispetto alla tariffa applicata, al piano di riduzione tariffaria, alla trasparenza del contratto e ai consumi registrati negli ultimi anni".

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NASCE ‘LA TERRA DEI PILOTI’, PROMOZIONE E TURISMO ATTORNO AL MOTOGP


Il motomondiale diventa brand. L’idea è quella di utilizzare il MotoGP come palcoscenico internazionale per offrire al territorio sammarinese e a quello riminese una occasione di promozione. In vista del prossimo gran premio di Misano, esperienza giunta al sesto anno, nasce The rider’s land (La terra dei piloti), progetto di marketing integrato tra la Repubblica di San Marino, la Provincia di Rimini e il Misano World Circuit che coinvolge gli operatori turistici di entrambe le realtà territoriali, l’aeroporto internazionale Rimini – San Marino ‘Federico Fellini’ e i Comuni della Riviera di Rimini.


Padrino del progetto è il pilota sammarinese Alex De Angelis. “Qui sono nati e vivono – dice - i più forti piloti del mondo e mi auguro un giorno di poter diventare come loro. Porterò nel mondo i colori della nostra terra”. Come dargli torto. Basta pensare a pochi nomi (Mattia Pasini, Alex De Angelis, Niccolò Antonelli, Valentino Rossi e Andrea Dovizioso), quelli che quest’anno rappresentano questa terra in tutte e tre le classi del mondiale.


Sono quattro gli appuntamenti che De Angelis non mancherà: il 20 maggio a Le Mans in Francia, il 17 giugno a Silverstone in Gran Bretagna, il 30 giugno ad Assen in Olanda, il 26 agosto a Brno nella Repubblica Ceca.


In occasione di ognuna delle tappe, nelle aree di maggior affluenza all’interno dei circuiti, verrà allestita una hospitality che verrà totalmente brandizzata con i loghi e i colori del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini e dei protagonisti de “The Riders’ land”. I tifosi potranno immedesimarsi nei piloti della nostra terra, giocando nelle postazioni playstation che riprodurranno il circuito di Misano, dove dal 14 al 16 settembre prossimo farà tappa il Moto GP vero.

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MARIO MONTI E AL NASSER AL MEETING DI RIMINI, L’INDISCREZIONE DELL'ESPRESSO


L’indiscrezione è di quelle che in genere si trasformano sempre in notizia: Mario Monti aprirà il Meeting per l’amicizia fra i popoli. L'indiscrezione arriva da Riservato, la solitamente ben informata rubrica dell'Espresso, dove si annuncia che “dopo Giorgio, dai ciellini va anche Mario. Dovrebbe toccare al presidente del Consiglio Mario Monti la relazione di apertura del Meeting di Comunione e Liberazione, nel 2011 svolta invece da Napolitano”.


Secondo il settimanale, infatti, “il Professore sarebbe stato già contattato dagli organizzatori della settimana riminese del movimento di don Giussani, che quest'anno andrà dal 19 al 25 agosto ed avrà per tema La natura dell'uomo è il rapporto con l'infinito”.


Al premier tecnico quindi il compito di aprire “la passerella di politici italiani e stranieri ed esponenti del mondo economico nazionale che rappresenta tradizionalmente la ‘ripresa’ dopo la pausa estiva dei lavori parlamentari. Oltre a lui, a Rimini è atteso anche il presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite”.

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Elezioni, partiti, crescita, Coriano_Intervista a Raffaello Vignali


Abbiamo chiesto a Raffaello Vignali, vicepresidente della Commissione Attività produttive della Camera dei deputati, cosa ne pensa dell’esito delle ultime competizioni elettorali, dei partiti, delle prospettive di crescita per il Paese.


Nelle ultime competizioni elettorali ha vinto l'antipolitica di Grillo: cosa significa questo per i partiti?
Significa che bisogna lavorare, riprendere i rapporti con la gente, ascoltare, consumarsi le scarpe. In alcuni posti questo è mancato e allora le cose sono andate come sono andate, ma laddove il lavoro c’è stato è stato premiato.


Il sostegno al governo Monti è stato considerato da alcuni occasione per i partiti tradizionali di ‘riaccreditarsi’ di fronte all'opinione pubblica, di mandare un segnale di cambiamento, ma non sembra che questo sia accaduto. Cosa ne pensa?
Il governo Monti non è per i partiti occasione di riaccreditarsi perché i partiti che lo sostengono lo hanno fatto, da un lato, per una scelta di responsabilità e, dall’altro, per una questione di convenienza politica. Detto questo, il problema della sfida dei partiti è rigenerarsi, un’occasione che non viene dal governo quanto piuttosto dal momento storico, cui il governo partecipa. Questo momento chiede ai partiti di ridefinire la loro identità (intendo i contenuti) nell’ambito di un disegno per il Paese. E’ una sfida continua, si tratta ora di occuparsi dei temi che riguardano la vita e le persone e meno della politica politicante.


Quali segnali possiamo aspettarci dalla politica nei prossimi mesi?
Continuare nel lavoro di risanamento puntando sulla crescita. La prima cosa da fare è mettere mano alla legge elettorale per permettere ai cittadini di scegliere i candidati e al tempo stesso garantire governabilità (non possiamo permetterci una situazione come quella che è successa in Grecia).


Arriveranno le proposte per la crescita?
Nel nostro Paese c’è una ricchezza straordinaria costituita da 6milioni di imprese di cui il 99 per cento micro, piccole e medie. Si tratta di una ricchezza decisiva. Tante volte si sente dire da qualche nuovo guru che se non cresciamo è per colpa delle piccole imprese. Non è vero. Il problema sono invece i freni tirati.
Il primo freno si chiama burocrazia: se da noi, per esempio, per ottenere la valutazione d’impatto ambientale, necessaria ad aprire uno stabilimento, ci vogliono tre anni e nei Paesi vicini bastano due mesi, le aziende scelgono di andare fuori, soprattutto in un periodo in cui il tempo è decisivo.
L’altro grande freno si chiama fisco. La crescita dipende dagli investimenti, ma se il fisco è esorbitante (come il nostro) e frena tutte le risorse che servono per gli investimenti è più difficile avere crescita.


Esempio Coriano. Si cambia dopo 70 anni di Sinistra perché sono stati fatti degli errori (qualcuno parla di 'disastri') ma anche perché il Pdl decide di lasciare mano libera ad una lista civica senza metterci il simbolo. Qual è il futuro della politica? Qual è il futuro del Pdl?
La scelta di persone credibili e preparate ha portato a questo risultato. Questa deve essere la logica che investe tutti i partiti compreso il Pdl. Ci vogliono candidati che la gente riconosce e che stima. La domanda che sta venendo dalla nostra gente e dai nostri cittadini è aver persone non autoreferenziali ma responsabili, che rispondono ai propri elettori di quello che fanno.


E’ possibile secondo lei che si arrivi alle competizioni politiche in anticipo e cioè già nel prossimo ottobre?
Credo che non sia assolutamente utile. Spero si voti nel 2013 e credo comunque che non sarebbe possibile anticipare le competizioni elettorali. La situazione attuale, quello che tutti i giorni ci dice l’Europa, ci fa capire che abbiamo bisogno del governo Monti fino alla fine del suo mandato.


Raffaello Vignali ieri sera ha partecipato a Rimini alle 21 nella sala del Buonarrivo della Provincia (corso d’Augusto 231) dove ha illustrato lo ‘Statuto delle imprese’ nell’ambito del secondo appuntamento di ‘formazione politica promosso dal Pdl di Rimini, dal tema “Possiamo crescere con il freno a mano tirato?”. E’ intervenuto anche il consigliere regionale Marco Lombardi rispetto alla legge regionale 23 del 2011 sulla semplificazione amministrativa.

Mercoledì, 09 Maggio 2012 09:09

GIORNALAIO 11.05.2012

Rubriche

IMU E TASSE: APPELLI E MOMENTI DI TENSIONE A RIMINI. CRISI DEL MATTONE: NESSUNO SI MUOVE. REGIONE ROMAGNA: PARLA VITALI. PALLONI SUI CAMPI DA TENNIS: SI SGONFIANO E NON SI RIGONFIERANNO (SEMBRA). CONTROLLI ANTI-EVASIONE. L’AGENZIA PER IL PIANO STRATEGICO


Imu e tasse, tensione anche a Rimini


I quotidiani mettono in luce vari appelli che riguardano l’Imu e un fatto di cronaca che ha coinvolto la sede di Equitalia, con i carabinieri “costretti a correre negli uffici di Equitalia, dove un cuoco stava scatenando un pandemonio, sventolando una cartella esattoriale che giudicava esagerata, e, secondo lui, incomprensibile. Spaventata, la direttrice ha deciso di chiamare i carabinieri che alla fine sono riusciti a tranquillizzarlo, facendolo uscire senza ‘danni’”, si legge a pagina 5 de il Resto del Carlino.
Continua il quotidiano di piazza Cavour: “A Equitalia vivono ormai come degli assediati. La gente, dicono, li guarda come se fossero vampiri pronti a succhiare il sangue dei poveracci. E sono molto preoccupati, perché la paura è quella che prima poi, sotto questa terribile pressione della crisi economica, qualche cittadino faccia irruzione magari armato di qualcosa di più di una cartella esattoriale”.


La Voce di Romagna a pagina 11 mette in luce l’incubo Imu da parte degli industriali che “lamentano che gli immobili d’impresa sono colpiti dall’Imu con un’aliquota media più elevata rispetto alla vecchia Ici”.
Sull’Imu anche l’assessore provinciale Mario Galasso, su un’istanza dell’Associazione famiglie numerose, contesta che “alle famiglie con più figli verrà riconosciuto uno sgravio fiscale solo per i primi 4 figli, penalizzando di fatto quei nuclei familiari al cui interno vi siano 5 o più bambini”.


Crisi del mattone


“Sembra inevitabile il varo del cosiddetto ‘salvagente’, una serie di misure (blocco dei fondi di riserva, rivisitazione della spesa ecc.) che servano a salvare le esangui casse comunali”, scrive Mario Gradara a pagina 7 del Carlino. Questo perché la cifra degli oneri di urbanizzazione inserita a bilancio potrebbe non stare in piedi. “«Ci pare — attacca Ulisse Pesaresi, presidente dell’Associazione costruttori di Confindustria — una previsione molto ottimistica. La sensazione, anche se al momento non ho dati sotto mano, è che l’introito vero a fine anno potrebbe essere di gran lunga inferiore. Il settore edile è fermo, ci sono problemi seri, e nessuno pare far niente per farlo ripartire». OPINIONE condivisa in pieno dalla minoranza consiliare. «Abbiamo seri dubbi che il Comune incameri oltre nove milioni di oneri di urbanizzazione quest’anno — commenta il coordinatore provinciale Pdl, Fabrizio Miserocchi — sarà un miracolo se ne incasserà la metà»”.


Regione Romagna


Abbiamo le caratteristiche per scrivere un nostro piano industriale. Sono convinto che ci siano potenzialità incredibili in Romagna, maggiori rispetto all’Emilia. Ma dobbiamo fare un discorso slegato dai vecchi canoni della politica”, dichiara su La Voce, a pagina 3, il presidente della Provincia Stefano Vitali, intervenendo nel dibattito della “scorsa settimana, quando un deputato del Pdl, Giancarlo Mazzuca, ha proposto di formare una ‘provincia unica’ che comprenda Rimini, Ravenna, Forlì e Cesena. Un altro uomo del centrodestra, il deputato Sergio Pizzolante, ha aggiunto che questa terra ha le caratteristiche per diventare una ‘regione’ vera e propria”, scrive Luigi De Biase. I temi sono il futuro della Romagna, la scomparsa delle province e i rapporti con Bologna.


Palloni per aria


Le coperture che caratterizzano tanti centri per lo sport amatoriale si stanno sgonfiando perché “tutti i circoli tennis riminesi hanno ricevuto in questi mesi contestazioni di abuso edilizio, trasmesse dal Comune alla Procura. Ora i palloni sono in fase di smontaggio, in vista dell’estate. Chi non smonta si vedrà recapitare un ordine di demolizione da Palazzo Garampi. Che però sembra aver finalmente individuato una soluzione al problema (per l’autunno)”, scrive il Carlino a pagina 4.


Controlli anti-evasione


A pagina 6 del Corriere Romagna i risultati dei controlli della Guardia di finanza effettuati nell’entroterra il Primomaggio: “Erano stati annunciati ma nonostante ciò più della metà degli agriturismi visitati si sono rivelati evasori. E, oltre a non emettere scontrini o ricevute fiscali, in due strutture sono stati anche trovati lavoratori irregolari”. I dati? “Dai 61 controlli strumentali effettuati (su scontrini e ricevute fiscali) sono state rilevate 34 mancate emissioni, con un’incidenza sul totale dei controlli pari al 56%”.


Il Carlino a pagina 5 sottolinea che i militari hanno fatto “‘tombola’ in un agriturismo di Poggio Berni, dove sono andati a ‘bussare’ mentre era in corso la festa per una Comunione”.


Piano strategico, avanti con l’agenzia


Come avevano anticipato tempo fa, procede la costituzione dell’agenzia per l’attuazione del Piano strategico. Ieri, “nella riunione del Comitato promotore del Piano Strategico di Rimini si è deciso all’unanimità di procedere alla costituzione dell’Agenzia, lo strumento attuativo dei progetti usciti dai cervelli e dalle matite dei tavoli pensanti”, scrive Paolo Facciotto a pagina 17 della Voce. “Per la costituzione formale dell’Agenzia è necessaria premessa l’approvazione del bilancio 2012 del Comune entro giugno”.

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STIPENDI DIRIGENTI HERA: LA LETTERA DEI SINDACI ROMAGNOLI E LE REAZIONI DI LOMBARDI, VITALI, FAVIA


I sindaci di Cesena, Forlì, Rimini scrivono a Hera per chiedere di abbassare i compensi dei manager. Dalla relazione sulle remunerazioni dei dirigenti pubblicata sul sito del gruppo risulta che il presidente Tomaso Tommasi prende 350mila euro di compenso fisso più 117mila600 per oneri speciali. Il vice presidente Giorgio Razzoli prende in totale 111mila 275 euro. L’amministratore delegato Maurizio Chiarini prende 353mila 110 euro di compensi fissi e 119mila 361euro.


Le reazioni politiche alla mossa dei sindaci romagnoli non si sono fatte attendere.


“Va combattuta l’idea che si esce dalla crisi rendendo tutti un po’ più poveri e tassando tutti un po’ di più”, è il pensiero di Marco Lombardi (Pdl), “perché invece dalla crisi si esce se aumentiamo la ricchezza per tutti riducendo la pressione fiscale ed eliminiamo gli sprechi della macchina pubblica”.
Secondo Lombardi varrebbe la pena, per Rimini, valutare “concretamente la possibilità di uscire dalla compagine azionaria di Hera”, come anche invita anche la legge n.27 del 2012 del Governo Monti, imponendo agli enti pubblici di vendere le proprie azioni nelle multiutility quotate in borsa, una parte entro il 2013 ed una parte entro il 2015.
“Vista la necessità di un moderno aeroporto per la nostra economia turistica e preso atto delle difficoltà per far fronte al finanziamento delle importanti opere strutturali che Aeradria ha dovuto fare, il Comune capoluogo non potrebbe vendere le azioni di Hera anticipando le direttive del Governo, e investire parte di questa liquidità in Aeradria ridimensionando o magari escludendo la Provincia dalla compagine sociale?”, si domanda Lombardi.


Entusiasta della lettera di Andrea Gnassi, Paolo Lucchi e Roberto Balzani è Stefano Vitali (Pd), presidente della Provincia di Rimini.
“Credo – dice Vitali – serva sempre avere presente come Hera, al di là della quotazione in Borsa, sia società prima di tutto legata ai territori e ai suoi cittadini, delegata a gestire servizi primari dagli stessi territori e cittadini che per questo contribuiscono mensilmente a retribuire il lavoro svolto. In una fase in cui i Comuni soci stanno perseguendo azioni consistenti di riduzione in ogni ambito amministrativo, partecipate comprese, anche sulla questione degli stipendi del management sia più opportuno allinearsi alle indennità percepite da dirigenti di un Ente pubblico territoriale piuttosto che da top manager privati”.


I sindaci firmatari della missiva dovrebbero aver partecipato assieme ad altri all’assemblea degli azionisti dove si è votato in favore del mantenimento degli stipendi. Come hanno votato?
“Ma come ha votato Andrea Gnassi sindaco di Rimini? Come ha votato Fabrizio Matteucci di Ravenna? Come ha votato il Sindaco di Forlì Roberto Balzani? E Tagliani (Ferrara), Lucchi (Cesena)? Sono tutte domande lecite, e non è accettabile che i cittadini, indiretti soci di Hera, non possano avere accesso al verbale della riunione per sapere come hanno votato le persone che, teoricamente, dovrebbero rappresentarle. Infatti stranamente la relazione della votazione è sparita dal sito di Hera...”, si chiede il Movimento 5 stelle. Il consigliere regionale grillino Giovanni Favia, ha lanciato su Facebook un invito ai cittadini: “Chiedete via mail al vostro sindaco cosa ha votato all’assemblea degli azionisti”.

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TASSA DI SOGGIORNO TRA MARCHE (DOVE SI PAGA) E ROMAGNA (DOVE NON SI PAGA): TUTTI CONTRO


Focus di 4 minuti di Corriere.tv sull’imposta di soggiorno a cavallo tra Marche (dove la gabella è passata in alcuni casi già lo scorso anno) ed Emilia Romagna, che per quest’anno ha scongiurato il pericolo. L’obiettivo è mostrare l’applicazione a macchia di leopardo del provvedimento con tutti i suoi contro. Tra operatori e amministratori marchigiani ne spuntano anche di romagnoli.


Tassa iniqua, è contro un settore, blocca il settore, anticompetitiva”, non esita a far notare Alessandro Giorgetti di Federalberghi. “E’ un luogo comune pensare che l’importo pari a pochi euro di per sé la renda applicabile ai turisti. Se si pensa che tre euro a per sona al giorno per una famiglia con tre persone in un albergo tre stelle nove euro al giorno ditemi se può essere una cosa intelligente”.


A spiegare meglio la situazione Massimo Ferruzzi di Jfc. “Ci sono località dove si paga un euro e nel’albergo di fronte, o comunque di un comune vicino o non si paga niente o si paga 4 euro o 3 euro quindi una situazione a macchia di leopardo che assolutamente confusionaria ”.


E’ Giovannino Montanari di Fiavet a spiegare che “la difficoltà più grossa far capire al turista che una località impone una tassa e un altro comune no”, mentre Ferruzzi mostra al confine tra Gabicce Mare e Cattolica, alberghi gli uni di fronte agli altri ma in comuni diversi, in regioni diverse. Da un lato si potrebbe pagare la tassa di soggiorno (Gabicce) dall’altro, per lo meno per questa estate, non si pagherà.


A Cattolica la tassa non si paga perché gli operatori del settore si sono autotassati liberando i clienti dalla nuova gabella. “Ci siamo guardati in faccia – Piero Cecchini, sindaco Cattolica – e abbiamo detto: se ci autotassiamo, creiamo un contributo volontario”. Nessuno si è tirato fuori. Così 17 chioschisti hanno raccolto oltre 10 mila euro, gli albergatori 350 mila euro, i bagnini 50 mila euro. In totale sui 450 mila euro. “Questo ha consentito non solo di evitare l’imposta di soggiorno – continua il sindaco – ma anche di far sì che per tutte le attività della città nel suo insieme si sia riusciti a mantenere per quest’anno al minimo tutte le imposte”.

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IMU E FAMIGLIE NUMEROSE, GALASSO: “FORTEMENTE PENALIZZATE DALL’IMPOSTA”


A Rimini le famiglie numerose sono 4mila e sono “fortemente e costantemente penalizzate laddove dovrebbero invece essere sostenute ed aiutate” a causa dei criteri per l’applicazione dell’imu. E’ per questo che l’assessore provinciale Mario Galasso promuoverà un tavolo istituzionale per dare vita a “interventi che permettano una maggiore equità retributiva per le famiglie, specie quelle numerose”.


L’istanza alla Provincia arriva dal coordinatore locale dell’associazione nazionale che riunisce la famiglie numerose, Paolo Nanni. Il tema è quello dell’imu, imposta statale sugli immobili, che applicata sulle prime case incide “in maniera più forte laddove, come per le famiglie con numerosi figli, si rendono necessarie metrature abitative più ampie”. Il rischio è quello di aggravare situazioni economiche già ben appesantite dal momento che “l’11 per cento delle famiglie italiane si trovi già in una situazione di povertà relativa, ma il tasso aumenta al crescere del numero di figli, arrivando a sfiorare il 17 per cento in presenza di 4 figli e il 26 per cento con 5”.


L’assessore Galasso rileva al proposito un paradosso culturale “dato dai correttivi inseriti dal governo all’interno della manovra per ammortizzare l’impatto sociale dell’imu. Parlo in particolare delle detrazioni indicate che, se per la prima casa saranno pari a 200 euro, per ogni figlio (e badate bene, per un massimo di quattro), si limiteranno a 50 euro”.
Facendo un po’ di conti si capisce che a farne le spese saranno appunto le famiglie più numerose alle quali “verrà riconosciuto uno sgravio fiscale solo per i primi 4 figli, penalizzando di fatto quei nuclei familiari al cui interno vi siano 5 o più bambini”.

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IMU VS ICI, L’ALLARME DI CONFIDUSTRIA: “AUMENTI DEL 60 PER CENTO SUI CAPANNONI”


Imu al posto dell’ici, vita dura per le aziende. Almeno dai conti che si è fatta Confindustria Rimini e che non le tornano.
“Con la riforma, la norma istitutiva dell’Imu – fanno notare da Confindustria - prevedeva da parte dei comuni la facoltà di ridurre le aliquote sino alla metà. Nell’Imu sperimentale, applicabile dal 2012, la riduzione resta discrezionale, con un limite minimo di aliquota del 4 per mille”. Tuttavia qualcosa non torna e “se si osserva la situazione di alcuni comuni della provincia di Rimini che hanno già deliberato la nuova tassa si nota un notevole incremento d’imposta, fino a circa il 60 per cento”.


Confindustria fa degli esempi. “Nel Comune di Verucchio e in quello di Poggio Berni si evidenzia, per capannoni industriali, un incremento di circa il 60 per cento dell’Imu rispetto all’Ici. Nel comune di Coriano l’incremento è pari a circa il 50 per cento”.


Gli immobili d’impresa sono particolarmente colpiti dall’Imu con un’aliquota media più elevata rispetto all’Ici”, dunque. Tutto ciò in una situazione di “recessione”. Ragion per cui Confidustria chiede “alle amministrazioni pubbliche comunali di mantenere le aliquote al minimo di legge” considerando “che le nostre imprese già contribuiscono in maniera significativa alla ricchezza del territorio” distribuendo nel territorio una ricchezza “come remunerazione del personale di oltre i 900 milioni di euro”.

Mercoledì, 09 Maggio 2012 09:59

GIORNALAIO 10.05.2012

Rubriche

TRC:MAGGIORANZA DISTRATTA. CASE: MERCATO IMMOBILIARE OUT.  LIBERALIZZAZIONI AMBULANTI:FIERE IN PERICOLO


Trc, maggioranza distratta


La Voce di Romagna a pagina 11. “Il consiglio comunale «ha sconfessato i conti che il soggetto attuatore dell’opera Agenzia Mobilità ha presentato a sostegno» precisano i grillini in una nota. Errore o no, di fatto resterà i grillini sono riusciti a far iscrivere agli atti che il consiglio comunale di Rimini non «prende atto del piano finanziario» e non ne condivide i contenuti «afferenti alla sostenibilità finanziaria»”.


Lo scontro è però tutto interno alla maggioranza. Corriere Romagna a pagina 11.


Marco Agosta (Pd). «Quella sul Trasporto rapido costiero era una delibera non da poco, significativa come quella relativa al bilancio. Il Trc è il pilastro di un percorso politico lungo 20 anni: che un consigliere di maggioranza venga in aula e dica su questo argomento ci asteniamo, ma soprattutto lo dica a nome del partito, è una presa di posizione molto pesante. Credo che sia necessario un chiarimento politico. Ognuno può votare contro quanto vuole, ma non su argomenti così importanti».


Carlo Bulletti (Idv). “«Credo che dietro questa votazione si nasconda un problema di fondo e non marginale. Come Idv rivendichiamo il diritto ad esprimere un giudizio e pretendiamo di esser consultati sui grandi temi della città. Il Pd ci ignora e poi si arrabbia se gli alleati non alzano la mano, non siamo obbligati». Quanto al merito l’Idv contesta «che il metrò di costa si sviluppa solo sull’asse Rimini - Riccione, dimenticando infrastrutture strategiche come l’ospedale, la fiera, il palacongressi»”.


Bolkestein, scure anche sugli ambulanti


Liberalizzazioni, parlano Fiva e Anva, a pagina 7 de il Resto del Carlino. «NON RITENIAMO fondata una battaglia per uscire dal bando europeo Bolkestein. Abbiamo chiesto al governo che nella riassegnazione degli stalli ambulanti, nel 2015, vengano inseriti criteri di professionalità, che non si guardi solo alla migliore offerta economica, e si tuteli la tipicità dei prodotti locali». Le due confederazioni rappresentate rispettivamente da Nicola Angelini (Confcommercio) e Vincenzo Celli (Confesercenti) occupano 2mila stalli.


“Parlano di «blocco della compravendita di licenze, salvo acquisizioni o affitti da parte di extracomunitari», che abbasserebbero il livello qualitativo medio. Il bando europeo riguarda anche l’assegnazione, sinora decennale, degli stalli alle fiere tipiche di paese: da San Gregorio a Morciano a San Martino a Santarcangelo, la Fiera di Natale e la Fogheraccia al porto a Rimini, Beato Alessio a Riccione. Si rischia di snaturarli. Gli immigrati già oggi sono disposti al alzarsi alle 3 del mattino e ‘bersi’ centinaia di chilometri»”.


Case, in due anni svalutate di 2 punti


Sul Corriere a pagina 3. “L’Imu è stata l’ultima mazzata sul mercato immobiliare che ha chiuso il 2011 con un segno negativo del 9,2 per cento nel capoluogo e con una svalutazione media del valore degli immobili del 2 per cento”. Non ci sono dati per la periferia, “svalutazione stimata invece in un meno 4,3 per cento per il centro e in un – 1,2 per gli immobili appena fuori le mura. In due anni, una casa della provincia di Rimini, si è deprezzata del 17,6 per cento. Solo Modena ha fatto peggio”.


Provincia, crociata antiassenteisti


Marina Mascioni continua a prendersela con i suoi colleghi di partito, sul Corriere a pagina 10. «Quello che è accaduto ieri in consiglio provinciale - stigmatizza Mascioni - è l’espressione più alta del “voltafaccia” che caratterizza alcuni consiglieri provinciali del Pdl». La botta.


La risposta da Claudio Di Lorenzo. «Mascioni ha presentato a freddo in aula, senza consultare il partito né il gruppo, un documento in cui - causa assenze - chiedeva, di fatto, le dimissioni di tre consiglieri (su sette) del partito (Carboni, Mulazzani e Podeschi). Così le abbiamo chiesto di ritirare l’ordine del giorno (sei voti a favore e uno contro), perché altrimenti non avrebbe più potuto rappresentare un gruppo in cui chiedeva a tre di noi di farsi da parte». «Fra l’altro - spiega Di Lorenzo - i conti di Mascioni sono un po’ particolari(…)».


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