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TURISMO, APT ALLA (RI)CONQUISTA DELLA GERMANIA


In programma diverse campagne di promozione. Manifesti pubblicizzeranno in 11 delle maggiori città i collegamenti aerei, riviste autorevoli veicoleranno brochure, newsletter raggiungeranno 10mila turisti tedeschi


Tredici operatori turistici regionali saranno tra le eccellenze presenti nello stand Emilia Romagna al salone internazionale del turismo di Berlino da domani all’11 marzo. In collaborazione con un’agenzia d’informazione tedesca potranno incontrare i media della Germania. In prossimità della stagione balneare l’Apt intensifica la sua presenza sul mercato tedesco mettendo a punto una serie di iniziative.
“In collaborazione con Deutsche Bahn – fanno sapere da Apt - saranno promossi soggiorni in Emilia Romagna nel periodo di Pentecoste. Altri interventi sono in programma con il portale Internet ‘Corporate Benefits’ riservato a dipendenti di circa 300 (alcuni molto importanti, ndr) gruppi industriali tedeschi per soggiorni dedicati a famiglie, sportivi, amanti dell’enogastronomia, turisti senior”.


A sostegno dei collegamenti aerei è in programma una campagna che prevede l’affissione 11 città tedesche di manifesti dallo slogan: “Adriaaaaaah! Volare e sorridere” (dal 16 al 26 marzo a Dresda, Lipsia, Norimberga, Würzburg, Rosenheim, Augsburg; dal 17 aprile al 7 maggio, Stoccarda, Monaco, Karlsruhe, Francoforte, Hannover). “Un’analoga campagna affissionistica si è già svolta, dal 14 al 23 febbraio, a Stoccarda, Norimberga, Karlsruhe, Baden Baden”.
Infine, una brochure promozionale dei pacchetti dedicati all’enogastronomia sarà veicolata a metà marzo con un’autorevole rivista di settore. Una newsletter periodica comunicherà a 10mila tedeschi gli eventi e i pacchetti del sito internet in lingua tedesca www.visitemiliaromagna.de.



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OPERAZIONE 'VULCANO', L'OMBRA DEI CASALESI: TRE ARRESTI. VITTIME UN IMPRENDITORE SAMMARINESE E LA MOGLIE


Tre gli arresti effettuati in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Bologna su richiesta del pm Enrico Cieri della Direzione distrettuale antimafia (Dda), nell’ambito dell’operazione ‘Vulcano’. In cella tre presunti affiliati al clan dei ‘Casalesi’ (frangia Schiavone) che avrebbero agito soprattutto nel riminese.


Si tratta di Francesco Agostinelli (46enne di Urbino), Francesco Sinatra (31 anni, di Catania) e Salvatore Di Puorto (38 anni, di San Cipriano d’Aversa). Salvatore è fratello di Sigismondo, ritenuto il numero tre dei Casalesi, attivo a Modena, fermato a San Cipriano D'Aversa il 20 dicembre 2010). Agostinelli e Sinatra erano già ai domiciliari nelle loro abitazioni perché arrestati a Riccione il 4 febbraio 2011.
I reati contestati ai tre, a vario titolo, sono estorsione e rapina, con le aggravanti del fatto commesso da più persone riunite e munite di armi, con modalità mafiose, e della dichiarata affiliazione alla criminalità campana dei Casalesi ed Acerrani. I presunti camorristi avrebbero usato la forza d’intimidazione per assoggettare le vittime e arrivare a controllare le loro attività. Sono stati sequestrati alcuni orologi Rolex, pc e documenti.


Vittime della fantomatica società di recupero crediti costituita dai tre, un imprenditore edile di San Marino e la moglie titolare di una boutique a Riccione minacciati del rapimento dei figli, costretti a cedere denaro e beni di valore.  Il valore dei beni ceduti a titolo estorsivo è stimato sui 200mila euro.




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DAYANA, DOMANI L’AUTOPSIA POI A CASA ENTRO AL MASSIMO DIECI GIORNI


Giglio, ritirata l’opposizione all’esecuzione delle autopsie ai corpi degli ultimi cadaveri ritrovati nel relitto della Costa Concordia


E’ stato lo stesso legale, difensore di uno degli indagati, che aveva presentato l’istanza di procedere agli esami autoptici come incidente probatorio a rinunciarci ieri.
La scientifica e il medico legale procederanno già da “mercoledì (domani, nrd) con l’autopsia. Il nulla osta per la riconsegna del corpo è atteso nell’arco di sette o al massimo dieci giorni, presumibilmente tra giovedì e venerdì della prossima settimana. I funerali potrebbero essere poi fissati tra i giorni che vanno dal sabato al lunedì successivi”, spiega Davide Veschi legale della mamma di Dayana, Susy Albertini.
Ovviamente “quella della rinuncia all’istanza è una notizia di cui la mamma è molto contenta”, commenta Veschi che da domani ricomincerà a lavorare anche in vista della cerimonia di saluto per la piccola.



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SFIORA I 3MILIONI DI EURO LA RENDITA CATASTALE DEGLI ‘IMMOBILI FANTASMA’ A RIMINI E PROVINCIA


Abitazioni, magazzini, autorimesse e 'varie' mai dichiarati al catasto per un totale di quasi 5.500 unità immobiliari


In provincia di Rimini oltre 1.500 abitazioni mai dichiarate. E poi ancora, oltre 1.160 magazzini, quasi 2mila autorimesse e altre 875 unità per un totale di 5.456 immobili ‘fantasma’. Il Sole 24 ore ieri ha pubblicato i dati del consuntivo dell’attività di regolarizzazione dei fabbricati mai dichiarati al catasto: un lavoro che ha impegnato l’Agenzia delle entrate per cinque anni, dal 2007 al 31 dicembre 2011 (sul territorio nazionale “sono stati individuate dall'agenzia della Territorio 1.081.698 unità immobiliari urbane mai dichiarate”).
Dopo aver rintracciato gli immobili, il lavoro dell’Agenzia si è spostato sulla quantificazione finanziaria scoprendo che sul totale la rendita catastale delle costruzioni abusive nella provincia di Rimini ammonta a 3 milioni di euro (2.957.721 di euro per la precisione). A Rimini sono gli immobili classificati nella categoria ‘altre’ ad avere una rendita più alta con 1milione 794mila euro. Seguono le abitazioni con rendita pari a 657 mila 704 euro, i magazzini a quota 270mila 202, le autorimesse con 235mila 790 euro.



Domenica, 04 Marzo 2012 09:21

IL GIORNALAIO 06.03.2012

Rubriche

IL MINISTRO INCANTATO DA RIMINI, RAPITO DALLA QUESTURA. EVASIONE E CASE FANTASMA. IL TRIPARTITO A CORIANO E I NEGOZI CHIUSI DEL BORGO DI SANT’ANDREA. CENTO BIMBI SALVATI DALL’ABORTO


Cancellieri a Rimini “città stupenda”, per la questura si spera. Gnassi gaffe


“Gnassi, gaffe e questura” è il titolo del commento di Stefano Muccioli in prima sul Carlino. Un gran colpo quello della visita a sorpresa del ministro alla questura ma: “Peccato, però, che lei scivoli a sorpresa sul terreno che le è più congeniale: la cura del particolare. Prima fa trovare chiusa la Domus del Chirurgo al ministro che la vuole visitare. Poi consegna alla Cancellieri una medaglia con un Acquario, convinto che sia il suo segno zodiacale. Sbagliato: la signora è della Bilancia. Due gaffe istituzionali in un giorno solo, per uno attento come lei, non sono poche. Ma se porterà a casa la nuova questura ce le dimenticheremo subito. Promesso”.


Sulla questura Gnassi porta il ministro a sorpresa. A pagina 8 del Corriere scrive Enrico Chiavegatti:: “«Il Comune - commenta Gnassi - non vuole più fare la palla da ping pong tra un privato avido e le logiche dei precedenti inquilini del ministero dell’Interno»”. La risposta della Cancellieri è: ”«Ci stiamo lavorando» con cui il ministro risponde ai cronisti a domanda specifica. Frase che questa volta non viene letta dai diretti interessati come l’ennesima presa di tempo di circostanza. «La soluzione della criticità rappresentata dalla sede della Questura - ha commentato durante il suo intervento prima della firma del protocollo il sindaco Gnassi - è a portata di mano. Ci sono tutte le condizioni perché si torni su questo a un ‘idem sentire’ tra le istituzioni locali e nazionali coinvolte»”.


Dalla Voce a pagina 14 il ministro sul protocollo antimafia: “«Di protocolli ne abbiamo fatti tanti, ma questo per la prima volta va a guardare nel privato - sottolinea la Cancellieri . credo che sia la prima volta che succede. Tra l’altro lo firmiamo sotto il Giudizio Universale. Da una parte ci sono gli angeli che salgono, e dall’altra quelli che cacciano. Questa firma spero sia il segno di tante cacciate, ma anche di tante salite»”. Le misure del protocollo: “Tra gli obiettivi principali dell’accordo sottoscritto, incrementare le misure di contrasto ai tentativi di infiltrazione mafiosa anche nel settore dell’edilizia privata, dematerializzare gli adempimenti, migliorare lo scambio di informazioni tra le pubbliche amministrazioni per garantire una maggiore efficacia dei controlli, utilizzando appositi indicatori di anomalia degli appalti”.


La Cancellieri su Rimini: “Tornare in Emilia Romagna è sempre bellissimo. E’ una Regione straordinaria, piena di bellezza e di storia. Ho appena visitato il Tempio Malatestiano, simbolo di come su questo territorio si siano sviluppate civiltà meravigliose. E’ un territorio ricco, solido, dove ancora esistono i valori della famiglia, dell’amicizia, dove la gente si parla”. “Sono incantata dalla città - continua il ministro - Nell’immaginario collettivo Rimini è il simbolo del lavoro, dell’intraprendenza, della capacità di creare un modello di sviluppo dal nulla”, sulla Voce a pagina 15. E dal Carlino a pagina 2: “Incantata da questa città che, nell’immaginario collettivo è la città del lavoro, una città che ha saputo darsi e offrire modelli di sviluppo”.


Controlli alla darsena. Vitali sull’evasione e sul suo futuro


Scrive Patrizia Cupo sul Corriere: “Ici sui posti barca: in arrivo multe per circa 2 milioni di euro solo nel Riminese. Partiti i controlli a tappeto della Finanza nei porti turistici: dopo la sanzione da 670mila euro al Marina di Rimini, le fiamme gialle “visitano” Cattolica, Viserba e Misano. Blitz fino a Ravenna: la nuova interpretazione sulla normativa Ici “rischia” di portare centinaia di migliaia di euro nelle casse comunali”.


Sul Carlino a pagina 5 un intervento del presidente della Provincia Stefano Vitali. L’attacco è di quelli forti: “Caro Direttore, chi paga le tasse è- perdoni il linguaggio- un coglione”.

A proposito di Vitali e del suo futuro interessante a pagina 13 La Voce riporta un’audizione in commissione del ministro Griffi sul futuro delle Province: “Dimezzate, accorpate fra loro, non elette dal popolo ma con un presidente comunque autorevole, con pochi ma chiari compiti”.


Case fantasma e Bilancio: al via la super Imu


“Fabbricati mai dichiarati, che non risultano in nessuna banca dati tanto nemmeno al Catasto”, questo è quello che emerge dallo screening dell’Agenza del Territorio. Scrive Giovanni Bucchi RIPORTANDO DATI PUBBLICATI DAL Sole24Ore sulla Voce a pagina 11: “In provincia di Rimini i cosiddetti “immobili fantasma” sono 5.456 per un totale di rendita catastale che sfiora i 3 milioni di euro. Numeri da capogiro, anche se una volta tanto il nostro territorio è quasi fanalino di coda (penultimo) in una classifica dove è meglio stare nei bassifondi. Modena, Bologna e Forlì-Cesena sono infatti nelle prime tre posizioni con cifre che oscillano tra i 9.100 e i 7.800 immobili mai dichiarati”.


Anche Mario Gradara sul Carlino riporta i dati, rilevando che: “Oggi la giunta affronterà di nuovo il tema della manovra economica 2012, alias bilancio preventivo. Niente di ufficiale, ma l’impressione è che si vada verso la super Imu dell’1,06 per mille (l’aliquota massima) per le seconde case, compresi alberghi, capannoni artigianali, negozi. Da ricordare che metà del gettito Imu va a Roma. Ciò dopo che il governo ha affossato la possibilità di ‘articolare’ l’imposta, differenziando tra agricoltura, turismo, artigianato, attività gestite o affittate ecc. «L’unica articolazione possibile — dice Brasini — resta tra case sfitte e locate. E l’applicheremo, premiando chi affitta». Altro obiettivo, contenere sotto i 130 milioni di euro (rispetto ai 134 del 2011) la spesa. Poi ci sono i 18 milioni di euro di ‘sbilancio’, confermato, e l’incubo dei 9 milioni in più, che sembra destinato a restare! «Fosse così il sindaco andrà a Roma a consegnare le chiavi di Palazzo Garampi», scherza, ma fino a un certo punto, l’assessore. Infine, niente tassa di soggiorno, sì al Regolamento per applicarla dal 2013”.


POLITICA. Coriano: aria di governo Monti. Lega e grillini


A pagina 13 della Voce: “Ora in quel di Coriano si prepara il listone tripartito”, cioè PDL, PD e UDC.
Mentre in quel di Rimini Filippo Graziosi del Carlino intervista il neo segretario della lega nord Vito Evangelisti, operaio dell’Scm: “Vorrei parlare con Camporesi e capire che strada vogliono prendere. Tante nostre battaglie, come quella contro il Trc, sono comuni ai grillini. Se abiurassero Grillo e ci fosse un cambio di rotta, in futuro si potrebbe parlare anche di un’alleanza”. Intanto nel partito di Grillo continuano i conflitti: “Ieri il leader del M5S ha ufficialmente ‘scomunicato’, attraverso il suo blog, un consigliere di Ferrara, Valentino Tavolazzi, colpevole di aver partecipato alla convention riminese e aver lodato l’iniziativa”.


Aborto: oltre cento bimbi salvati


A pagina 11 il Corriere riporta i dati degli specialisti del consultorio Ausl. “Abortire perché senza soldi, l’Ausl dà il suo sostegno alle giovani madri in difficoltà: nel 2011 oltre 100 donne, una su otto, ci hanno ripensato. Sono tante le ragazze che ogni anno si rivolgono alla sanità pubblica per l’interruzione volontaria della gravidanza: furono 816 nel 2009 (gli ultimi dati certi), circa 800 anche nel 2010 e nel 2011. Sempre di più, dietro alla difficile scelta di abortire, vi sono motivi economici. E proprio quando gli specialisti del consultorio si trovano di fronte a casi simili, attivano ogni presidio utile, compreso il sostegno delle associazioni di volontariato, per far cambiare idea”.


Il Borgo Sant’Andrea sta morendo


Inchiesta del Nuovo Quotidiano nel Borgo Sant’Andrea. Scrive Rita Rocchetti a pagina 11: “Dopo le numerose spedizioni in municipio (tutte fallite), alla ricerca di un interlocutore, l’associazione S.Andrea.com (che riunisce una trentina di commercianti) ha deciso di fare sul serio, anche perché ai problemi irrisolti che riguardano da sempre mobilità e parcheggi, oggi si sovrappongono anche quelli legati alla crisi economica e il borgo si sta lentamente spegnendo. Molte le attività, anche storiche, che hanno abbassato la saracinesca per sempre, o si sono trasferite”. E continua: “Tagliati fuori e senza voce in capitolo. Un piano della mobilità non esiste e da quando sono spariti i quartieri il dialogo con l’amministrazione si è interrotto”.




caprio

IL MINISTRO CANCELLIERI IN VISITA (CON REGALI)


REGALO 1 
(DIRE 16:54 05-03-12) Poco dopo le 10 il ministro Cancellieri e' arrivata con il suo staff al Duomo, accolta dal vescovo Francesco Lambiasi e dal vescovo emerito Mariano De Nicolo'. Alla fine della visita al Tempio Malatestiano, a ricevere Cancellieri si sono visti tra gli altri il presidente della Regione Vasco Errani, il sindaco Andrea Gnassi, il presidente della Provincia Stefano Vitali. Gnassi ha regalato a Cancellieri una medaglia con inciso un acquario (proprio "Ganimede come segno zodiacale dell'acquario" e' una delle sculture di Agostino Di Duccio al Duomo), convinto che fosse il segno del ministro. Cancellieri, pero', ha fatto notare di essere nata il 22 maggio e che solo il proprio figlio e' dell'acquario: "Tutti credono che sia nata in febbraio... E' comunque un simbolo creativo, grazie", ha sorriso col sindaco il ministro.


REGALO 2
Dopo un caffe' al Caffe' Commercio 'felliniano', nella stessa Piazza Ferrari Cancellieri e il seguito si sono fermati al complesso archeologico della Domus del Chirurgo. Peccato che oggi e' lunedi' e fosse chiusa; cosi', il ministro si e' dovuto accontentare di un veloce sopralluogo attraverso i vetri.


...SULLA PORTA SOLO UN PICCOLO CARTELLO: 'TORNO SUBITO. IL CHIRURGO'




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Le fondazioni bancarie: una missione da ripensare.


Le fondazioni bancarie sorgono in Italia con l’approvazione della c.d.legge “Amato-Carli” del 1990, con lo scopo di recepire, nella nostra legislazione, la spinta alle liberalizzazioni e privatizzazioni impressa dall’Unione Europea sul finire degli anni ’80. Scopo della normativa in questione era pertanto quello di privatizzare, fra l’altro, le Casse di Risparmio, i cui organi di gestione erano stati, fino ad allora, diretta emanazione del potere politico. Ai tempi della prima Repubblica in particolare, le nomine degli esponenti delle Banche di diritto pubblico (San Paolo Torino, Monte dei Paschi etc..) e delle Casse di risparmio avvenivano infatti attraverso una spartizione che veniva recepita in interminabili sedute notturne del Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio (CICR).


Essendo Governatore della Banca d’Italia Carlo Azeglio Ciampi si approvò dunque la legge che, nei fatti, privatizzava fra l’altro le Casse di Risparmio, trasformando Enti di diritto pubblico in Società per azioni il cui pacchetto di maggioranza sarebbe stato detenuto dalle istituende Fondazioni. Successivamente alla nascita delle banche spa, le singole fondazioni avrebbero dovuto collocare sul mercato, in tutto o in parte, i pacchetti di maggioranza detenuti, al fine di attuare nella pratica la privatizzazione obiettivo della legge. Ma già nella prima applicazione della legge si fatica a scindere l’attività bancaria tradizionale (riservata alle neo-costituite spa) dall’attività delle fondazioni, indirizzata a fini non lucrativi di “interesse pubblico e utilità sociale”.


Secondo la legge le fondazioni dovevano operare nel mondo non-profit, pur potendo conservare una certa vocazione economica (ma sempre nell'ambito degli scopi non lucrativi). Il decreto, nel testo vigente, individuava i settori ammessi (fra gli altri, famiglia e valori connessi; crescita e formazione giovanile; educazione, istruzione e formazione; volontariato, filantropia e beneficenza; arte, attività e beni culturali etc..) nell'ambito dei quali le fondazioni avevano facoltà di scegliere, ogni tre anni, non più di cinque settori rilevanti. Le fondazioni bancarie potevano pertanto decidere di erogare fondi ad organizzazioni non profit che operano nei settori individuati, oppure di assumere la figure di "fondazioni operative", svolgendo direttamente attività d'impresa nei suddetti settori, purché strumentale al raggiungimento dello scopo di utilità sociale. Non è difficile immaginare che la quasi totalità delle fondazioni abbia scelto di continuare a gestire, sia pure in maniera indiretta, la banca controllata, mantenendo il legame con il territorio attraverso l’erogazione mirata di beneficenza, consentita dai dividendi.


Se questo era il contenuto della legislazione in materia e delle sue evoluzioni successive, è superfluo sottolineare che, nonostante i tentativi fatti propri dal ministro Tremonti nel 2001 di isolare sempre più la gestione bancaria da quella delle fondazioni (che avrebbero dovuto approfondire la propria vocazione di sostegno al territorio), la storia, anche recentissima, si è incaricata di dimostrare il contrario. Le Fondazioni bancarie non hanno mai cessato di svolgere attività bancaria, sia pure, come si è detto, indirettamente, anzitutto condizionando con le nomine la composizione dei consigli di amministrazione delle banche possedute; si pensi al riguardo al caso di Unicredit, che ha visto proprio negli ultimi giorni la defenestrazione di Dieter Rampl, ad opera di quelle stesse Fondazioni che avevano estromesso Alessandro Profumo e che ora, molto probabilmente, nomineranno Fabrizio Palenzona, membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, quale nuovo Presidente della Banca. Per quanto riguarda situazioni che riguardano più da vicino la nostra città, la storia della Fondazione Carim è stata caratterizzata da un lato dalla stessa intromissione nella gestione, attraverso la nomina dei membri del Consiglio di amministrazione di Carim spa, dall’altro, paradossalmente ma non troppo, da un difetto di governance in termini di sorveglianza e di controllo sull’operato degli amministratori e dei dirigenti che ha condotto al commissariamento dell’istituto.


Le Fondazioni mostrano così un volto a tratti schizofrenico: avide ed interessate solo ai dividendi, in qualunque modo assicurati ed anche a scapito del mantenimento dei legami con il territorio, da una parte; dall’altra, nonostante la capacità di condizionamento dei Consigli di amministrazione delle banche possedute, incapaci di esercitare una reale funzione di controllo e di indirizzo, tutelando il proprio investimento. Le conseguenze di un simile comportamento sono sotto gli occhi di tutti. Unicredit non rappresenta più nessuna delle realtà locali che pure hanno contribuito alla sua creazione, ma è diventata una grande banca internazionale, staccata dai territori e proiettata, nel bene come nel male, nella competizione cross-border. Allo stesso modo, fatte le dovute proporzioni, deve essere giudicata la crescita e l’espansione di Carim, divenuta gruppo bancario di rilievo nazionale, con dimensioni palesemente troppo grandi per le capacità di amministratori e manager. Entrambe le banche, se in passato hanno creato valore, sono state in seguito costrette a chiedere capitali freschi agli azionisti di maggioranza, quelle Fondazioni che, in realtà, non hanno altri attivi se non la quota di capitale della banca originariamente posseduta.


Se poi consideriamo che nel periodo 2006-2010 la Fondazione Carim ha deliberato erogazioni per 22,8 mln. di € distribuendone effettivamente 13,8 (fonte: Bilancio di missione Fondazione Carim), possiamo vedere come le dimensioni dell’aumento di capitale, integralmente sottoscritto dalla Fondazione, superino di gran lunga questi ammontari ma, soprattutto, non trovino capienza alcuna nel valore degli attivi della Fondazione. Le probabili conseguenze di quanto descritto, come nel caso della Fondazione MontePaschi di Siena - in condizioni non dissimili da Fondazione Carim - sono di non poco conto. Fondazioni non in possesso di sufficiente liquidità per sostenere le banche controllate si vedranno infatti costrette all’indebitamento o alla cessione di parte del pacchetto di azioni detenute, fino alla possibile perdita del loro controllo.


Uno scenario che riguarda dunque Fondazioni e Banche diverse, tutte prestigiose, a livello nazionale. Qualunque sia l’esito di questi assestamenti (più o meno radicali essi si riveleranno), ciò che si impone, fin da subito, è una riflessione tutta nuova sulle modalità di intervento e di relazione delle stesse con il proprio territorio.


Alessandro Berti
twitter@profBerti


 


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MARCO LOMBARDI: "ANCHE IO ADESSO POSSO DARE INUTILI CONSIGLI". RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO


Egregio Direttore,


la sua acuta osservazione che mette in relazione il congresso del PDL con la vicenda Maggioli, mi stimola ad un intervento sul suo giornale on-line.
In effetti, in questo periodo in cui la politica nella migliore delle ipotesi è ritenuta superflua e nella peggiore dannosa, una botta di orgoglio (alla politica) non può che far bene. E l’orgoglio è quello di dare contenuto strategico a ciò che lei ha intuito ma che, se non spiegato, potrebbe anche rimanere frutto del caso.


Noi del centro destra riminese, oggi possiamo rivendicare vari meriti che pochi ci hanno riconosciuto, ma siccome il tempo è galantuomo…….
In primo luogo questo clima di collaborazione tra forze diverse, che oggi viene apprezzato in tutto il Paese, noi lo abbiamo praticato da sempre modulando attentamente opposizione ideale e capacità di non mirare allo sfascio ma al bene comune.
Siamo stati sempre, in ogni elezione, il miglior PDL della Regione e di tutte le regioni rosse, ma ogni volta abbiamo dovuto subire le critiche di ci diceva che non eravamo all’altezza.
Siamo riusciti a diventare negli anni una alternativa credibile ma siamo anche stati protagonisti di vicende amministrative importanti come la Fiera, il Palas, l’Aeroporto, il Piano Strategico.
A Bellaria abbiamo vinto e stiamo di mostrando di saper governare meglio ed in modo diverso rispetto alla sinistra.
La vicenda congressuale ha poi dimostrato la nostra capacità di capire il momento che viviamo e lo spirito di servizio che ci anima.


Io anche in questa occasione congressuale, avevo numeri ed autorevolezza per propormi di nuovo alla guida del PDL in questo affascinante momento di rilancio, ma ho deciso di dare spazio a Miserocchi per favorire quel ricambio non solo generazionale ma anche di ruoli.
Inoltre, non è stato notato abbastanza il fatto che io e Pizzolante, per dare ulteriore spazio a facce nuove non ci siamo neppure candidati nel direttivo partecipandovi di diritto ma senza diritto di voto.
Insomma arriva un momento in cui indipendentemente dall’età e dai meriti si deve lasciare il passo per favorire una ventata di novità utile al movimento.


E qui si innesta la questione Maggioli sulla quale non ho voluto fare commenti fino ad ora perché quando il clima è quello di uno scontro tra tifosi ogni ragionamento viene grossolanamente inserito senza distinguo, tra i pro o tra i contro.
Il pretesto con cui si chiedono le dimissioni di Maggioli oggi, è del tutto strumentale e sicuramente inferiore (anche nelle dichiarazioni successive) alla incriminazione per riciclaggio da cui la vicenda trae origine e che nessun imbarazzo aveva procurato due anni fa.
Detto questo però mi chiedo se Maggioli non si fosse reso conto che, al di là dei suoi meriti, rimanere per così tanto tempo in quel ruolo era problematico, soprattutto nel momento in cui almeno apparentemente nemmeno si ipotizzava un ricambio.
La politica (anche il PD per le ragioni che lei ricordava) ha dato prova di saper affrontare il ricambio meglio della così detta società civile dove le cariche, che spesso si sostengono le une con le altre, si stanno dimostrando molto più statiche.


Un'ultima considerazione.
Quando nel PDL si litigava, nessuno degli opinion-leader della società civile si è voluto sporcare le mani nel capire le ragioni dei litigi e nel dare un giudizio su fatti che comunque danneggiavano un partito importante per il confronto democratico in questa città, ma tutti si limitavano a dirci: “andate d’accordo, non litigate”.
Oggi anche io, libero da cariche di partito, mi limito a suggerire lo stesso inutile consiglio.


Marco Lombardi (iscritto al Popolo della Libertà)



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GRILLO ESPELLE DAL MOVIMENTO 5 STELLE IL CONSIGLIERE COMUNALE DI FERRARA TAVOLAZZI, TRA GLI ORGANIZZATORI DELLA CONVENTION DI RIMINI: “CHI VUOLE LO SEGUA”


Lo 'scomunicato' a Facebook: “Non ho parole...”. E' il secondo espulso in Emilia Romagna dopo Andrea De Franceschi. La convention di Rimini ancora sotto i riflettori


Bebbe Grillo espelle un attivista. “Chi vuole lo segua”, tuona dal suo blog. Con chi ce l'ha adesso? Con il consigliere comunale ferrarese Valentino Tavolazzi, eletto “per la lista civica Progetto per Ferrara, appoggiata a suo tempo da me. Si candidò prima della nascita del M5S (dopo la costituzione del M5S non è più permesso associarsi ad altre liste)”. Si tratta del secondo consigliere comunale del M5S in Emilia Romagna ad essere espulso dopo Andrea De Franceschi.


Tavolazzi, che affida a Facebook il commento “Non ho parole...”, è organizzatore del Democracy day di Ferrara e tra gli attivisti della due giorni riminese su cui Grillo è stato sin da subito molto critico e non l'ha certo mandata a dire. Di lui Grillo scrive che “non ha purtroppo capito lo spirito del M5S che è quello di svolgere esclusivamente il proprio mandato amministrativo e di rispondere del proprio operato e del programma ai cittadini. Non certamente quello di organizzare o sostenere fantomatici incontri nazionali in cui si discute dell'organizzazione del M5S, della presenza del mio nome nel simbolo, del candidato leader del M5S o se il massimo di due mandati vale se uno dei due è interrotto”.


Non esclude, Grillo, che il consigliere di Ferrara sia in buona fede, ma non usa mezzi termini quando dice che “ma Tavolazzi sta facendo più danni al M5S dei partiti o dei giornali messi insieme. A mio avviso ha frainteso lo spirito del M5S, ha violato il "Non Statuto" e messo in seria difficoltà l'operato sul campo di migliaia di persone in tutta Italia”. Fino alla scomunica vera e propria: “Per questo, anche di fronte ai suoi commenti in cui ribadisce la bontà di iniziative che nulla hanno a che fare con il M5S, è per me da oggi fuori dal M5S con la sua lista "Progetto per Ferrara". Chi vuole lo segua”.


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OPERAZIONE ANTIDROGA ‘DOUBLE FACE’, UN ARRESTO A CORIANO


In tredici in custodia cautelare o ai domiciliari con l’accusa di concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Hanno tra i 22 e i 37 anni


Questa mattina i carabinieri del Comando provinciale di Matera hanno arrestato tredici persone che ora devono rispondere di concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Hanno tra i 22 e i 37 anni.


L'indagine, condotta dalla Compagnia di Tricarico, è stata battezzata 'Double Face' e, accanto al Comando provinciale e alla Compagnia di Tricarico, ha visto in azione per l’ultimo atto anche il sesto Nucleo elicotteri di Bari e il Nucleo cinofili di Tito. L’operazione ha interessato prevalentemente la collina materana, Tricarico e Grassano (Matera), e Coriano (Rimini). Il corianese è stato accompagnato ai Casetti. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere o ai domiciliari sono state emesse dal gip di Matera, Angela Rosa Nettis, su richiesta del pm Rosanna De Fraia.


L'indagine, che ha interessato 27 persone tra cui due giovani donne, è partita nel 2010 dall'osservazione di alcuni ragazzi del materano, in particolare di Grassano, reclutati come corrieri. I rifornimenti di hashish, cocaina, ma soprattutto di eroina, partivano da Taranto e dal barese (Toritto) e avevano come destinatari tossicodipendenti e consumatori occasionali coetanei dei pusher.


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