Venerdì, 24 Febbraio 2012 16:46

IL GIORNALAIO 27.02.2012

Rubriche

IL PDL A CONGRESSO, LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MAGGIOLI DOPO L'ESITO DELL'INCHIESTA DELLA PROCURA DI FORLI', L'ILLEGITTIMITA' DELL'ORDINANZA ANTILUCCIOLE DEL COMUNE DI RIMINI


Congresso Pdl: Miserocchi nuovo segretario provinciale
La Voce a pagina 12: «Fabrizio Miserocchi è il nuovo coordinatore del partito, scelto dal 75% dei votanti. Un plebiscito che darà al candidato appoggiato da Lombardi e Pizzolante ben 23 posti nel direttivo, una maggioranza schiacciante, anche se è lo stesso Miserocchi a garantire subito che “ora si inizia a lavorare e tutti assieme. Se mi aspettavo di vincere? Non lo nascondo, ma mi aspettavo molto meno, soprattutto non mi aspettavo un’affluenza così importante”».
Sul Carlino nel pezzo di Mario Gradara leggiamo: «Applausi a ripetizione per Fabrizio Miserocchi, che dopo aver ricordato lo scomparso Oronzo Zilli, non ha voluto leggere il discorso scritto ma è andato a braccio. “Abbiamo ascoltato le persone, andando casa per casa. Ci chiedono fiducia, di fermare i litigi interni, risposte concrete. Nel Pdl non c’è più solo una identità cattolica, riformista, liberale, siamo un grande partito, dobbiamo tenere insieme tutte le anime”».
Calandosi nei panni dei renziani La Voce si domanda se Renzi, visto il risultato, uscirà dal partito: «A fine serata, quando ormai il risultato era scritto, Renzi aveva perso la sua proverbiale verve ed è stato uno dei primi ad andare via: il tempo dei commenti verrà, come quello delle riflessioni. Il pensiero di abbandonare il PdL è chiaro che possa sfiorarlo, anche perché difficilmente questo strappo con il resto del partito potrà sanarsi: la battaglia delle tessere, sommato a quelli mai ricuciti come le elezioni regionali (“chi arriva dietro se ne va”), quelle provinciali e comunali, pesano parecchio su questa difficilissima convivenza e Renzi non è tipo da accontentarsi dopo tutto quello che ha fatto negli anni. Così come sarà difficile per lui e per i suoi sostenitori appoggiare Miserocchi nelle prossime tornate elettorali. Probabile, quindi, che questo sia il primo e anche l’ultimo congresso del PdL per Renzi».
Presente al congresso anche l’onorevole Sergio Pizzolante che sulla Voce ritorna sull’accordo con il presidente della Provincia Stefano Vitali: «”Il tavolo aperto dal sottoscritto con il presidente Vitali va in questa direzione, per cambiare il paradigma politico: dobbiamo sfidare le amministrazioni per affrontare e risolvere i problemi assieme e dare risposte al nostro territorio. Affrontare i problemi senza opporsi unicamente agli avversari: i nemici non sono gli avversari politici, ma i problemi, quindi, oggi, la crisi economica e l’antipolitica. Ecco perché ho sostenuto Miserocchi, come noto, perché credo che possa guidare il PdL riminese in questo cambio di paradigma per risolvere i problemi. Aspettare che altri non lo facciano e attaccarli”, dice immaginiamo, riferendosi alla lista Mascioni-Renzi, “non serve a niente, è un modo di fare politica e opposizione che non ha futuro”».
Dal Corriere Romagna prendiamo la sottolineatura sulla presenza del Pd al congresso del Pdl: «E’ buona educazione invitare ai congressi le cariche politiche e istituzionali, ma il Pd questa volta vuole proprio esagerare: Stefano Vitali, Andrea Gnassi, Elisa Marchioni, Emma Petitti, Marco Agosta e Roberto Piva».
Al Nuovo Quotidiano non sfuggono gli animi caldi del congresso, in particolare tra Piacenti e Renzi: «Da dietro le quinte, dove era stato fino a ieri, prende la scena e apre un fuoco di fila incrociato contro l’imputato numero uno e la sua lista, quella di Renzi. “Che è fatta – grida – di amici e parenti. Può essere questo il partito del futuro? Sono le persone a fare i partiti, quelle che riescono a mettersi insieme e a sopportarsi a vicenda”. Poi la bordata che infiamma la platea: “Tu, che accusi tanto la casta, sei l’unico del centrodestra qui dentro, che ha un vitalizio”. “Pensione” corregge Renzi. Ma il vocione del “grande vecchio” non si ferma. “Fabrizio Miserocchi – continua – porta con sé una lista che è frutto della storia del partito, ci sono tutti dentro. Noi siamo nonni, dobbiamo solo stare a casa e dare buoni consigli”».


Maggioli incassa la difesa di Confindustria
È la notizia con cui apre La Voce in prima: “La Confindustria difende Maggioli”. “Fiducia senza imbarazzo” è il titolo all’interno, che riporta le dichiarazioni di Maurizio Focchi. Proprio oggi, come racconta La Voce, si terrà un convegno con Maggioli, Gnassi, Vitali: «Dal suo staff confermano che Maggioli parteciperà al convegno di oggi, come previsto, e che il noto imprenditore santarcangiolese continua a essere sereno su tutta questa vicenda. Una serenità che porterà quindi anche domani in consiglio camerale, dove in diversi gli chiederanno di farsi da parte, ma dove non mollerà di un centimetro. Intanto oggi, anche se non previste, ma visti i due co-relatori e i recenti trascorsi, potrebbero arrivare le sue dichiarazioni sulla vicenda, visto che potrebbe essere questa la sua ultima uscita pubblica come presidente della Camera di Commercio. E domani la resa dei conti».
A pagina 5 del Carlino, Spadazzi riporta il commento di Focchi sul dibattito scatenatosi pro e contro Maggioli «”Stupisce vedere come sia stato creato un caso su Maggioli, quando a Rimini i capitali scudati sono stati parecchie centinaia di milioni”. “Non è nello stile di Confindustria dare patenti di eticità — prosegue Focchi — ma l’atteggiamento così estremo che in questi giorni abbiamo notato da parte di alcuni rappresentanti di categorie (Aia, Cna, Confartigianato e Confesercenti, ndr), crea notevoli perplessità, soprattutto considerando che dati emersi da studi di settore e notizie di organi di vigilanza e stampa danno proprio alcuni imprenditori di queste categorie come quelli più a rischio di evasione fiscale”».
Sul tema 'evasione' le pagine che il Nuovo Quotidiano dedica a una serie di numeri sullo stato economico del territorio.


Ordinanza lucciole
Il Corriere Romagna apre in prima pagina: “Lucciole, la Procura smonta l’ordinanza”. Scrive Andrea Rossini a pagina 3: «La Procura smonta l’ordinanza comunale anti-lucciole, perché illegittima, basata su un grossolano equivoco giuridico e lessicale che non merita neppure per il contrasto con i principi generali dell’ordinamento, all’occhio del procuratore capo Paolo Giovagnoli, troppe argomentazioni. Sono in estrema sintesi le motivazioni con le quali il magistrato chiede al gip l’archiviazione della denuncia nei confronti di una 32enne prostituta romena, difesa dall’avvocato Marco Ditroia, inottemperante al provvedimento del sindaco Andrea Gnassi che vieta il meretricio in alcune strade cittadine fino al 31 marzo prossimo». E continua: «Non è legittimo, dice Giovagnoli, che gli stessi comportamenti possano essere ritenuti leciti o illeciti a seconda dei comuni in cui avvengono per effetto delle diverse ordinanze emanate o no dai sindaci. ”Appare in contrasto con principi generali dell’ordinamento che un’ordinanza contingibile e urgente del sindaco possa trasformare in reato per un periodo di tre mesi (individuato in modo discutibile perché il fenomeno della prostituzione la strada non è occasionale ma notoriamente permane da anni) una condotta considerata illecito amministrativo”».
In taglio basso il Corriere fa il punto sulla battaglia alla prostituzione, il titolo è eloquente: “Quelle armi che restano spuntate. Dopo le campagna di don Oreste solo insuccessi”.


DA SEGNALARE sul Nuovo Quotidiano a pagina 6 una lunga intervista al presidente dell’Einstein, Prosperi, figura storica dell’istruzione a Rimini

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MISEROCCHI COORDINATORE PROVINCIALE DEL PDL. TUTTI I NUMERI


Le votazioni del primo congresso del Pdl provinciale a Rimini si sono chiuse con l'elezione di Fabrizio Miserocchi a nuovo coordinatore, al posto di Marco Lombardi, uscente.


Dei 2500 circa iscritti, aventi diritto di voto, alla chiusura dei seggi hanno votato in 1392, pari ad una percentuale del 56%. Una percentuale leggermente superiore ai numeri usuali in questo tipo di competizioni, di norma mai superiori al 50 per cento.


Dei voti scrutinati Miserocchi raccoglie il 75%, Pollini il 14%, Mascioni l'11%. La composizione del parlamentino del PdL riminese vede dunque 25 seggi attribuiti alla lista Miserocchi, appoggiata da Lombardi e Pizzolante, 4 a quella di Pierluigi Pollini e 3 alla lista dei "renziani" guidata da Marina Mascioni. 



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CONGRESSO PDL IN CORSO. PARLA LOMBARDI. DA EX


Il primo congresso del Pdl provinciale a Rimini sta arrivando alla sua conclusione. Alle 21 si chiuderanno i seggi e verso la mezzanotte si conoscerà il nome del nuovo coordinatore provinciale. In mattinata invece, saluti e dibattito secondo quanto concordato tra i candidati qualche sera fa allo scopo di evitare il protrarsi delle polemiche dei giorni precedenti e per fugare così ogni dubbio di irregolarità.


Tra gli ospiti, in prima fila presidente della Provincia e il sindaco di Rimini, a loro l’onore dei saluti ufficiali. A seguire il vice coordinatore regionale Bettamio e l’onorevole Francesco Biava, responsabile del tesseramento. Infine la relazione del coordinatore uscente ha introdotto quelle dei candidati. Ultimo a prendere la parola, prima del dibattito preceduto alle votazioni, l’onorevole Sergio Pizzolante. Alta l’affluenza nel pomeriggio: alle 16 più di 400 persone avevano già votato. Alle 18 oltre i mille. Dato rilevante, dal momento che gli aventi diritto sono 2500 circa e in genere ai congressi non arriva a votare mai più del 50 per cento.


“Noi ci abbiamo messo una base solida, da qui in avanti starà a lui”. Questo il consiglio di Marco Lombardi al proprio successore nel ruolo di coordinatore provinciale del PdL. D’altra parte, aggiunge, “sarà facilissimo. Lo scarto di voti sarà talmente grande con non c’è pericolo per la costituzione del coordinamento. Dal punto di vista dei numeri non c’è nessuna possibilità per il nuovo coordinatore di essere messo in crisi”, evidentemente riferendosi a Fabrizio Miserocchi, il candidato sostenuto da Lombardi stesso e Pizzolante.


Ma Lombardi, come ha trascorso l’ultima giornata da coordinatore? “Essendo il fondatore del movimento è chiaro che il mio massimo interesse è vedere che continui a crescere e andare avanti. Il fatto che ci sia apertura ad altre persone lo considero positivo. Per questo nella lista che sosteniamo sia io che Pizzolante c’è spazio per molte persone nuove. E per dare lor spazio, fatto unico a livello regionale e, mi sembra, anche nazionale, né io né lui ci siamo candidati nel direttivo; partecipiamo di diritto ma senza poter votare.

Sabato, 25 Febbraio 2012 19:21

BARBA E CAPELLI. MANLIO MAGGIOLI

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Barba e capelli. Manlio Maggioli


Dev’essere dura per Manlio Maggioli l’esperienza dell’essere scaricato. In genere è dura per tutti, ma per un uomo che nella lunga carriera ha costruito le sue fortune sulla capacità di equilibrio, sul desiderio di non dispiacere a nessuno perché gli affari non sono né di destra né di sinistra, tantomeno di centro, per un uomo che ha sempre tenuto i piedi in almeno tre staffe, l’essere scaricato dall’oggi al domani, via dichiarazioni alla stampa, deve essere propria dura. E poi per che cosa tanto accanimento? Per due miseri milioni di euro inizialmente sottratti al fisco e poi scudati con tutti i timbri di legge, appena il dieci per cento rispetto a quanto ha trafficato il collega Luigi Valentini. Quale sarà allora la pena per il falegname?, si chiede nel suo intimo Maggioli dal suo buen ritiro di Santarcangelo. Quelli del Pd non lo chiameranno più ai pranzi e alle cene elettorali, come quando Veltroni fece a tappa a Rimini nell’ultima campagna elettorale?


Sì, deve essere dura per Manlio Maggioli e lo si capisce dal contenuto e dal tono delle dichiarazioni rilasciate ai giornali. Certo non si sarebbe mai immaginato che il suo lungo regno (senza paragoni nelle istituzioni riminesi) alla guida della Camera di Commercio finisse con un benservito di tali proporzioni. Erano due anni che era indagato per la storia del Credito di Romagna e la sinistra, sensibile a tutte le sirene giustizialiste, non aveva detto né A né B. E adesso che si è saputo che, come fan tutti (proprio tutti, no, solo quelli che hanno la materia prima), ha scudato due spiccioli, argent de poche per uno come lui, tutti si accaniscono. Addirittura anche la presidente degli albergatori, categoria nota in tutta la Riviera per l’esemplare diligenza fiscale.


No, superate le ottanta primavere, non doveva finire così la brillante carriera di Manlio Maggioli, iniziata fra gli anni Cinquanta e Sessanta quanto cominciò ad affiancare il babbo Giuseppe nella gestione della tipografia eredita dal nonno. Il core business dell’azienda era già allora stampare moduli per gli enti locali. Il giovane Manlio si occupava dell’attività commerciale e batteva la penisola, dalle Alpi alla Calabria, per contattare i Comuni e trovare nuovi clienti. Intelligente, dinamico, dotato di fiuto imprenditoriale, presto si accorse che i Comuni non solo avevano bisogno di moduli ma avevamo fame di conoscenza. Nacque così la Maggioli Editore che, passo dopo passo, è arrivata a stampare oltre mille titoli e a pubblicare quasi una cinquantina di riviste specializzate per i burocratici degli enti pubblici.


Il ragazzo di Santarcangelo in breve tempo ne ha fatta di strada. Solo un cruccio aveva: lui, ormai editore di riferimento per gli enti locali del Bel Paese, era semplicemente il “signor Manlio”. Lo si è mai visto un editore senza laurea? Ecco allora che nel 1985 arrivò il primo soccorso rosso. Il professor Stefano Pivato, in seguito assessore alla cultura del Comune di Rimini e oggi Magnifico Rettore dell’Università di Urbino, ci mise tutti i suoi buoni uffici per trasformare il “signor Manlio” in un più consono “dottor Maggioli”, grazie ad una laurea honoris causa in pedagogia. Che c’azzecca la pedagogia? È presto detto: grazie alla sua attività editoriale, Maggioli ha educato generazioni di funzionari pubblici.
Sono anni di vento in poppa: gli interessi economici si allargano, dal turismo all’informatica. Viene anche eletto presidente dell’Associazione industriali. Da allora, ciclicamente, il suo nome emerge come possibile candidato sindaco di coalizioni alternative alla sinistra. Figurarsi. A Maggioli interessa il business, quindi buoni rapporti con tutti, a destra, a sinistra e al centro, mai sbilanciamenti pericolosi.


Una politica equilibrista che viene premiata quando nel 1994 si deve nominare il primo presidente della neonata Camera di Commercio. Una poltrona a cui mirava il democristiano Sergio De Sio, due anni prima defenestrato dalla carica di vice-sindaco. Ma la sinistra fece opposizione e la spuntò appunto il dottor Maggioli, da allora sempre riconfermato dal Consiglio, nominato dal presidente della giunta regionale su designazioni delle associazioni di categoria.


Mentre è presidente della Camera di Commercio non trascura gli affari di famiglia: nel 1998 nasce la Maggioli Tributi (una sorta di Equilitalia che lo catapulta nel mondo degli esattori), sempre negli anni Novanta comincia l’attività di formazione per funzionari e liberi professionisti, nel 2007 fonda la Maggioli-Galgano per la consulenza direzionale.
Da presidente della Camera di Commercio Maggioli è sempre rimasto organico al sistema di potere e all’equilibrio di rapporti a cui deve la poltrona. A volte qualche puntura di spillo, qualche dichiarazione sopra le righe, poi immediatamente rientrata. Come quando disse che l’evasione fiscale per molte piccole imprese a volte è necessaria per restare sul mercato.


Il sigillo alla carriera arrivò nel 2006 con la nomina a Cavaliere del Lavoro da parte del Presidente della Repubblica.
Ed ora le ingloriose dimissioni per due spiccioli transitati a San Marino?


Il barbiere

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BREVI DEL GIORNO


SAPORE IN FIERA
Basilico e peperoncino piccante in cubetti sono solo due delle stravaganze in cui ci si potrà imbattere fino al 28 febbraio a spasso per i padiglioni di RiminiFiera. Oggi giornata inaugurale di Sapore Tasting Experience scandita dal convegno di Fipe Confcommercio focalizzato sulle abitudini alimentari degli italiani che “mangiano sempre meno”, ma sono anche meno spreconi.


GIGLIO, ARLOTTI RICONOSCIUTO DAL TATUAGGIO SUL BRACCIO. IL CORPO ERA TRA GLI OTTO RECUPERATI GIOVEDI'
Naufragio Costa Concordia, dopo quello della piccola Dayana ritrovato anche il corpo del papà Williams Arlotti. Un tatuaggio riconoscibile sul braccio di uno degli otto dispersi recuperati giovedì, raffigurante un pellerossa, farebbe vera l'ipotesi che si tratti proprio del 36enne rimininese. Sarà l'esito del test del dna, atteso entro al massimo dieci giorni, a fugare il dubbio.


MYERS: "DI NUOVO IN CAMPO PER SAN PATRIGNANO, MA SOLO PER QUESTA VOLTA"
Carlton Myers oggi (ma solo per oggi, alle 18) tornerà in campo. Lo farà con i giocatori della Cimberio San Patrignano. Con loro giocherà al Pala SanPa il match contro Vis Trebbo, campionato di serie C regionale. “Giocherò solo questa partita – precisa il campione – lo faccio perché voglio aiutare questi ragazzi che lottano per salvarsi”. La decisione è maturata sulla scia di un rapporto, di una amicizia tra Myers e i ragazzi di SanPa, presenti al suo ritiro. In campo anche il figlio, Joel che gioca nella giovanile dei Crabs.


AMIANTO E LIQUIDI TOSSICI A CORIANO. SEQUESTRATA DISCARICA ABUSIVA DI 200 MQ NEL MEZZO DEL PARCO DEL MARANO
Rifiuti tossici al Marano. A Coriano Guardia di finanza e Polizia municipale hanno sequestrato un'area da 200 metri quadri. Una vera e propria discarica abusiva dove militari e agenti hanno trovato lastre di amianto e taniche contenenti liquidi combustibili e tossici, nel mezzo di bidoni di ferro, contenitori di plastica e mobili vecchi. Dopo la scoperta della discarica l'operazione è andata avanti con appostamenti (interrotti dall'ondata di maltempo) per identificare gli autori dell'abbandono dei rifiuti tossici. Ieri la decisione di sequestrare l'area e depositare in procura tutto il materiale, ora a disposizione degli inquirenti.


BIANCHINI, CHIESTI I DOMICILIARI. LUNEDI' LA RISPOSTA
Bianchini interrogato ai Casetti, per quattro ore da tre magistrati di Rimini, il gip Fiorella Casadei e i pm Luca Bertuzzi e Davide Ercolani. Il patron di Karnak ha negato di fronte alle accuse di corruzione e ricettazione. I suoi legali hanno chiesto gli arresti domiciliari. Si attende una risposta per lunedì.

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LUPI E LETTA A RIMINI HANNO SPIEGATO LA CRISI, OVVERO QUANDO IL POLITICO PERDE IL RAPPORTO CON LA REALTA'


Al Novelli di Rimini per il dibattito-show il sindaco Gnassi, il presidente Vitali, il segretario Petitti, i monsignori Lambiasi e De Nicolò Tra approfondimento politico e show d'intrattenimento l'incontro che ha visto protagonisti Maurizio Lupi (Pdl) ed Enrico Letta (Pd), fondatori del Gruppo interparlamentare per la sussidiarietà, ieri al teatro Novelli di Rimini.


I due parlamentari, hanno saputo infatti sviscerare il tema spinoso della crisi politica (“ben più grave di quella del 92 – 93”, ha fatto notare a un certo punto Letta) a al contempo non si sono risparmiati lasciandosi andare ad aneddoti legati alle loro carriere nei due schieramenti opposti, ma anche a quelli di una amicizia nata fianco a fianco nell'esperienza trasversale dell'Intergruppo che non è nuovo a Rimini. Dello scorso agosto infatti il discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Meeting nell'ambito dell'incontro promosso proprio dall'Intergruppo.


“La crisi – ha detto Letta – è arrivata nel momento in cui la politica ha perso il rapporto con le politiche, ovvero con la concretezza dei temi. La politica e il ruolo del politico sono più veri se il politico vive fino in fondo la dimensione della vita normale. Se non vivi così le priorità che ti dai sono incomplete. Alla crisi della politica hanno contribuito anche gli scandali, che hanno assunto un livello molto più alto di quello di guardia (e ci ha fatto cpaire che non abbiamo gli anticorpi per sopportarlo), e dal fatto che la tecnologia non fatto con la politica quello che ha fatto con l'economia e la finanza, non ha abbattuto le frontiere”.


Istituzionale la prima fila con il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, il presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, il segretario provinciale del Pd, Emma Petitti, e ben due vescovi, sua eccellenza monsignor Francesco Lambiasi e il vescovo emerito Mariano De Nicolò. La serata si è conclusa con un'intervista doppia in stile “Le Iene”. “Dentro l'esperienza dell'Intergruppo – ha sottolineato Letta - per la prima volta dei parlamentari di schieramenti diversi hanno fatto un lavoro comune. Il 5 per mille, ma anche altre leggi, sono frutto di quel lavoro”. Ha aggiunto Lupi: “Quando abbiamo iniziato non lo abbiamo fatto per scrivere delle leggi (anche se poi sono venute), ma per un giudizio comune su un fatto, per un giudizio comune sulla sussidiarietà”.


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CONGRESSO PDL CON UNA "ETICHETTA" SEVERA PER EVITARE DISCUSSIONI TRA LE LISTE


Per evitare ogni motivo di discussione nello svolgimento del congresso, i rappresentanti delle tre liste che si presentano alla votazione hanno predisposto un rigido regolamento concordato. Nero su bianco


Domenica, nel primo congresso del Popolo della libertà di Rimini, si voterà per eleggere il nuovo coordinatore provinciale. In lizza Marina Mascioni, Fabrizio Miserocchi e Pierluigi Pollini. L'appuntamento è dalle 9,30 nella sala Energia del centro congressi Sgr (via Chiabrera 34/d).
Mattinata scandita dunque all’insegna dell’etichetta, con il saluto concesso - tra i rappresentanti di partiti, associazioni e sindacati - solo al sindaco Andrea Gnassi e al presidente della Provincia Stefano Vitali (nel caso decidessero di partecipare), poi il saluto del presidente del congresso l’onorevole Marco Martinelli e la relazione del coordinatore uscente Marco Lombardi.


A Martinelli il compito di regolare il dibattito nel corso del quale relazioneranno anche i candidati e interverrà in veste istituzionale l’onorevole Sergio Pizzolante. Poi, finalmente, potranno parlare candidati e rappresentanti delle diverse liste.
Le votazioni (dalle 14 alle 21) seguiranno un meccanismo che consentirà di votare solo chi, ovviamente munito di documento di riconoscimento, risulterà autorizzato dal Pdl nazionale (attraverso un apposito elenco) o chi sarà riconosciuto da almeno due candidati.



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TURISMO, DOPO L'ANALISI DEL SINDACO DI RIMINI GNASSI ARRIVANO I DISTINGUO DELL'ASSESSORE REGIONALE MELUCCI


“Abbiamo aperto già da tempo un confronto sulle prospettive del turismo nella nostra regione che approdi a una innovazione del nostro impianto di promozione e commercializzazione”


L’assessore regionale a Turismo e commercio Maurizio Melucci risponde così al sindaco di Rimini Andrea Gnassi sottolineando: “Abbiamo sempre ben calibrato, d’intesa con gli enti pubblici e gli operatori privati e soprattutto in base alle mutazioni dei flussi turistici e della stessa domanda turistica interna e internazionale, le azioni migliori da mettere in campo, valutando con attenzione se fossero ben adeguate agli obiettivi e se le iniziative di eccellenza venissero adeguatamente finanziate. Si può fare meglio e di più ma mi pare che i risultati turistici complessivi della Regione (dalla costa alle cittá d'arte alle altre offerte turistiche trasversali di eccellenza) siano confortanti per le politiche messe in atto”.



Melucci passa poi a difendere la normativa in vigore. “La nostra legge regionale sul turismo - prosegue - è stata particolarmente innovativa sia in termini di prodotto turistico che di unità d'intenti tra pubblico e privato. Talmente vero che ha saputo interpretare l'innovazione senza necessità di particolari modifiche. Una legge che aveva e ha come presupposto in primo luogo il prodotto turistico e che ha saputo interpretare il cambiamento dei soggetti pubblici e privati promuovendo prodotti turistici che sono veri sistemi territoriali di area vasta”.



Una riflessione è stata aperta sulla legge regionale, una riflessione basata "sull'esperienza". Citando il lavoro degli ultimi anni, l'assessore parla di sistemi territoriali, destagionalizzazione, nuove offerte turistiche. "Ora dobbiamo valorizzare ciò che abbiamo costruito negli anni superando limiti che in ogni esperienza vi sono e anche evidenti diffidenze. Se così non fosse faremmo un passo indietro negli anni e perderemmo un grande vantaggio competitivo. A mio parere la sfida è un questa. Insistere per politiche nazionali per l'innovazione del nostro prodotto sia di parte pubblica che privata, rendere più efficace il nostro sistema aeroportuale e l'accessibilità soprattutto ferroviaria e sicuramente affrontare la fase di stanchezza e ripetitività negli anni di alcuni club di prodotto. Ritengo che sia fondamentale per raggiungere questi obiettivi il ruolo di Rimini che vuole affrontare la sfida dell'innovazione non investendo sul localismo ma sulla sua funzione trainate. Non credo il sindaco Gnassi abbia mandato siluri ma, come dimostra tutta la sua esperienza politica e amministrativa, abbia voluto dare un contributo su una scommessa che deve vedere partecipi tanti protagonismi. Insieme possiamo e vogliamo fare un salto di qualità”.




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"MAGGIOLI DIMETTITI". COSI' PRESIDENTE DI PROVINCIA E SINDACO DI RIMINI AL PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO


"In una fase così delicata e fragile, le istituzioni hanno bisogno di essere salvaguardate nella loro credibilità", spiegano Vitali e Gnassi


Il presidente della Provincia e il sindaco di Rimini entrano nell'affaire Maggioli, presidente della Camera di commercio di Rimini dal 1994, coinvolto nell'inchiesta della Procura di Forlì-Cesena sul Credito di Romagna (assieme ad altri 17 indagati). A indagine conclusa la Procura ha contestato anche all'editore di Santarcangelo reati finanziari nella gestione dell'Ibs (alter ego sammarinese del Credito di Romagna). Maggioli ha legalizzato i due milioni di euro conservati all'Ibs utilizzando lo scudo fiscale e facendoli transitare per 4 giorni presso la finanziaria Sofir di Bologna per poi riespatriarli a San Marino.


Stefano Vitali e Andrea Gnassi immaginando un interlocutore che ponga loro la domanda: "Se foste Maggioli cosa fareste?". Rispondono: "Senza dubbio, rifletteremmo molto profondamente circa l’invito alla responsabilità e alla chiarezza che in queste ore viene fatto da molteplici parti (sindacati, politici e la stessa Camera di commercio, ndr). E ciò per una ragione semplicissima: in una fase così delicata e fragile, le istituzioni hanno bisogno di essere salvaguardate nella loro credibilità. Qui non si tratta di colpevolizzare - c’era una legge dello Stato e l’imprenditore ne ha usufruito come tanti altri; oppure confondere opportunità con opportunismo per tirare siluri giacenti nel cassetto; Maggioli come presidente della Ccia ha avuto e sta avendo un ruolo fondamentale e decisivo nella tutela del ‘sistema Rimini’ - ma di essere coerenti rispetto alla portata enorme e devastante del problema sul quale proprio la Camera di Commercio ha investito lavoro, risorse e credibilità. E nel nome di tutto questo, in una situazione comprensibilmente e umanamente difficile, sceglieremmo di preservare la credibilità dell’Istituzione”.


Curiosità: una proiezione dell’Agenzia delle entrate stima (per difetto) come nell’area riminese su 100 euro versati al fisco, se ne evadano 34.



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GOVERNO AL LAVORO. DODICI MESI DI TEMPO PER PRESENTARE IL DECRETO "SALVA-SPIAGGE"


Gnudi incontra i bagnini con Milanesi. "Stiamo lavorando per ottenere una deroga alla Bolkestein sulle cocessioni balneari"


Lo staff del tecnico Enzo Moavero Milanesi, ministro degli Affari europei, è al lavoro per cogliere a possibilità di una deroga alla direttiva europea Bolkestein sulla questione delle concessioni per gli stabilimenti balneari.


La notizia arriva dal ministro degli Affari regionali e del Turismo Piero Gnudi, a margine dell'incontro avvenuto ieri tra i due ministri e le associazioni di categoria dei balneari. E' un'apertura che "sta esplorando il ministro Milanesi, ma non credo sia molto semplice", dice Gnudi, ma intanto lo spiraglio c'è, un'occasione da concretizzare entro dodici mesi per evitare che le spiagge vengano mese all'asta. "Non vogliamo arrivare all'ultimo momento, vogliamo risolvere il problema nel più breve tempo possibile perché capiamo che le imprese, in questo momento di incertezza, non possono neanche investire. Milanesi valuterà gli spazi che ci sono su questa materia - ha aggiunto - naturalmente noi abbiamo intenzione, nel tempo previsto dalla legge, di arrivare a una soluzione che risolva per sempre questo problema, che si trascina da anni facendo danni non solo a migliaia di aziende ma a tutta l'industria balneare, che e' un'importante parte del nostro turismo".


Sull'esito dell'incontro con i bagnini i due ministri si dichiarano soddisfatti. "Si è trattato di un primo positivo incontro volto a condividere il percorso che porterà il governo a legiferare. Dopo la conclusione positiva, grazie all’approvazione della legge comunitaria 2010, della procedura di infrazione aperta dalla Commissione europea, il governo sarà nella condizione di avviare un confronto aperto e sereno con Bruxelles".


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