Dal sito di Rimini Turismo l'annuncio del concerto di Capodanno in Piazzale Fellini con Elio e le storie tese

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Il punto sul campionato di Rimini, Santarcangelo e Bellaria


Inizia domenica l’ultimo mese di campionato del 2012 con Rimini, Santarcangelo e Bellaria che dovranno affrontare ancora quatto turni prima del giro di boa della diciassettesima giornata in programma per il 22 dicembre.
Le tre squadre della nostra zona, sono tutte nella parte destra della classifica, con il Rimini al terzultimo posto in compagnia di Fano e Vallèe d’Aoste mentre la coppia Santarcangelo e Bellaria precede i biancorossi due gradini sopra. Una prima parte di campionato deludente per la formazione di Luca D’Angelo che ha dovuto confrontarsi con la sfortuna di non poter utilizzare per due mesi Riccardo Taddei il giocatore più talentuoso della squadra arrivato in estate per alzare il livello di qualità di un reparto offensivo nella scorsa stagione piuttosto sparagnino. La coppia d’attacco pensata dai dirigenti biancorossi composta da Morga (anche lui arrivato in estate) e Taddei ha giocato meno di novanta minuti nelle prime tredici partite e questo ha chiaramente influenzato il cammino dei biancorossi.
C’è poi il cambio di rotta della società, con il presidente Biagio Amati, che alcune settimane fa ha comunicato alla tifoseria di aver chiesto al tecnico di inserire ancora più giovani in formazione per far fronte, attraverso i contributi federali relativi ai minutaggi degli under in campo, alla crisi economica della società che ha oggi come priorità il contenimento del passivo di bilancio. Il tecnico biancorosso ha preso atto dell’indirizzo societario e il Rimini, che già dava fondo alle risorse “verdi”, è diventata la formazione più giovane di tutto il girone incassando settimanalmente i compensi più alti.


Dopo un avvio molto negativo, il Rimini nelle ultime cinque, sei gare, ha dato segni di ripresa, è stato anche piuttosto sfortunato dal punto di vista dei risultati ma l’unica vittoria stagionale e i sette pareggi conquistati si traducono in una classifica preoccupante. Il rientro in campo di Taddei (15’ in campo domenica scorsa) ha però coinciso con l’infortunio del portiere titolare Francesco Scotti (resterà fuori per qualche giornata) sostituito domenica ad Alessandria dal giovane classe 1994 Alessandro Semprini alle prime esperienze tra i professionisti e questo ha ulteriormente abbassato l’età media dell’undici allenato da Luca D’Angelo. La squadra naviga in acque agitate, il rientro di Taddei è la notizia più positiva dell’ultimo periodo ma sarà probabilmente necessario riportare un certo equilibrio dal punto di vista del rapporto tra giovanissimi e giocatori più esperti, per mettere sullo stesso piano bilancio e mantenimento della categoria.
Difficile il cammino dei biancorossi nella prima parte di quest’ultimo mese, con la doppia sfida nelle prossime due giornate alle due formazioni che guidano la classifica (Castiglione domenica al Neri e Savona in trasferta) quindi chiusura con Milazzo tra le mura amiche e visita in casa della Giacomense.


Lotta a denti stretti anche il Santarcangelo che ha rinnovato la formazione e cambiato allenatore dopo le fortunate stagioni con Giuseppe Angelini (passato alle giovanili della Juventus). Il nuovo tecnico gialloblù Filippo Masolini è partito a rilento vincendo una sola gara nelle prime otto ma nelle ultime cinque con due vittorie e due pari ha cambiato passo. Da registrare per il Santarcangelo il rientro in campo domenica scorsa del bomber della formazione Ivan Graziani rimasto fuori due mesi per infortunio: il Santarcangelo in questo momento ha il peggior attacco del girone e il rientro di Graziani sarà molto utile a Masolini per tirare fuori dalla bassa classifica i suoi ragazzi. Trasferta a Monza domenica, quindi Vallée d’Aoste in casa, visita al Renate e chiusura dell’anno al Mazzola contro il Mantova: queste le quattro sfide in programma.


A Bellaria sono invece giorni caldissimi con il tecnico Alfonso Pepe sollevato dall’incarico a inizio settimana dopo un acceso contrasto con i vertici della dirigenza. C’è poco da dire sul piano tecnico perché la formazione biancoazzurra, costruita negli ultimi giorni di mercato e basata su uno degli organici più giovani della categoria, stava comunque tenendo duro in campionato forse anche oltre ogni previsione d’inizio stagione. “Mister Pepe non ha avallato alcune richieste societarie del presidente Nicolini. Purtroppo stiamo vivendo un momento non facile dal punto di vista economico e al tecnico era stato richiesto di schierare i giovani in modo da permettere alla società di incrementare il minutaggio. Il mister stava facendo un buon lavoro, ma ha anteposto le proprie volontà a quelle della società”. Sono queste le spiegazioni del direttore generale del club romagnolo Mauro Ulizio all’uscita di scena di Pepe. Da parte sua il tecnico ha puntualizzato: “Lascio questi colori a cui mi ero affezionato, e non sarà certo chi ha remato contro di me e contro questa società per interessi personali a farmeli dimenticare, capisco che l’amore di un padre talune volte è cosi forte che fa commettere errori, sono anche io un padre e posso compatire taluni aspetti, ma il bene di una famiglia, la famiglia del Bellaria Igea Marina deve venire prima di tutto”. Leggendo tra le righe sembra ci sia stata pressione da parte di uno degli azionisti della società per dare maggiore spazio al figlio che fa parte della rosa. Il nuovo tecnico, che sarà presentato nelle prossime ore, prima della fine dell’anno dovrà vedersela con Pro Patria e Giacomense in casa, Forlì e Alessandria in trasferta.


Questo il punto su Rimini, Santarcangelo e Bellaria impegnate in un campionato dove alcuni allenatori siedono sulle panchine perché portano soldi, giocatori vanno in campo perché sponsor della squadra, giovani vestono la maglia titolare per portare soldi in cassa piuttosto che per meriti. Il calcio oggi si fa soprattutto con la calcolatrice in una deriva sconsolante che si spera possa essere arginata dal riassetto dei campionati varato la settimana scorsa dalla FIGC.

Francesco Pancari

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Rimini | Sfratti, Lisi (Comune): Sindacati ingiusti, ingenerosi e intempestivi


“Mi sono sembrate ingiuste, ingenerose e anche intempestive le dichiarazioni dei sindacati sulla casa”. Dopo la denuncia sull’emergenza abitativa dei sindacati, Cgil Cisl e Uil sulle responsabilità del Comune di Rimini rispetto all’emergenza abitativa (segnalata anche da un costante aumento degli sfratti, 193 tra gennaio e agosto, 30 in più rispetto al 2011), dopo il lungo e pesante (per lo meno impegnativo) dipanarsi ieri della presentazione a stampa e forum piano strategico del masterplan della città secondo del sindaco, l’assessore al welfare Gloria Lisi scende a difendersi.


“Ingiuste, perché sanno bene quale sia l’impegno che quest’amministrazione dedica al problema della casa. Ingenerose, perché dentro questa situazione l’amministrazione comunale di Rimini non ha arretrato di un passo, mantenendo inalterato il proprio impegno anche facendosi carico con proprie risorse dei tagli che altri soggetti, come le regioni, hanno fatto. Intempestive perché proprio nella stessa giornata in cui i sindacati sono usciti pubblicamente con una critica, a tratti sgradevolmente acida, nei confronti dell’amministrazione comunale avevo provveduto a far convocare l’incontro richiesto”.


Non sarebbe vero, soprattutto, che il Comune evita di parlare con i sindacati di casa. “Nel corso di questo anno ci siamo già visti 14 volte”, in particolare il 4 giugno scorso, “quando con le organizzazioni sindacali” “si è definito il pacchetto di interventi di politiche abitative, oggi tutti adottati e diventati operativi”.


Gli interventi
Interventi a favore di famiglie in particolari condizioni di svantaggio sottoposte a procedimento esecutivo di sfratto, attivati con DCC 111/ 2012; questi interventi sono attivabili a favore di persone in carico ai servizi sociali che abbiano un procedimento di sfratto in corso.
Interventi a favore delle nuove categorie di svantaggio per le quali, a seguito dell’entrata in vigore della DGC 174/2012 è prevista una presa in carico leggera con interventi anche a favore del disagio abitativo;
Nuove linee guida per erogazione contributi Sportello sociale stabilite con DGC 175/2012;
Erogazione di aiuti alle famiglie con figli minori di anni 18 in condizioni di disagio economico, (approvato con Delibera G.C. n. 286 del 25/10/2012), finalizzati al sostegno della locazione.
Rinnovo della Convenzione con Eticredito – Banca Etica Adriatica spa per la concessione di prestiti per spese legate alla locazione (Delibera G.C. n. 227 del 21/08/2012), che ha rivisto alcuni requisiti di accesso per ampliare il numero dei potenziali beneficiari (abbassamento reddito richiesto per l’accesso da 9.000 a7.500 euro) estendendo, per rendere più incisivo il sostegno alle famiglie in affitto, la possibilità di richiedere prestiti non solo per il pagamento dell’affitto e/o deposito cauzionale ma anche per utenze domestiche, spese condominiali e spese varie legate alla manutenzione dell’alloggio che gravano sull’inquilino.
Rinnovato il Protocollo d’Intesa per la promozione del contratto di locazione a canone concordato nel territorio del Comune di Rimini, con il quale il Comune di Rimini tutela i proprietari che stipulano un contratto a “canone concordato” rilasciando una garanzia che prevede il rimborso dei canoni di affitto non corrisposti dall’inquilino fino ad un max di n. 6 mensilità e delle spese legali sostenute per l’attivazione dello sfratto fino ad un max di € 1.300.
Aumentato, per un importo pari a 50.000 euro, a supporto delle forme di microcredito alle famiglie, il contributo erogato dentro i Piani di Zona all’Associazione Famiglie Insieme.
Il residence dei papà separati verrà inaugurato giovedì 13 dicembre.
E’ in fase di ultimazione l’Istruttoria Pubblica per l’Albergo Sociale.
Fatti e non solo parole a dimostrazione di quale e quanto sia l’impegno dell’Amministrazione comunale sulla casa

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Rimini | Lombardi (Pdl) sul masterplan: Gnassi evita il dibattito in Consiglio comunale


Perché “a oggi, i giornalisti, le associazioni, le società sportive, i circoli culturali, l’Arci, sanno tutto di cosa ha in mente il sindaco, Andrea Gnassi, del suo masterplan strategico della città, ma i sui colleghi consiglieri no?”. E’ una domanda che si fa il consigliere regionale del Pdl Marco Lombardi, ma che si fanno anche altri.
Giovani ‘comunisti’ crescono sulle orme di Silvio Berlusconi? E’ un altro interrogativo, e non l’ultimo che attanaglia la mente di Lombardi. “Prima o poi si dovrà riconoscere che l’evoluzione dell’azione politica della ‘nuova’ sinistra imita, anche se maldestramente, gli atteggiamenti berlusconiani che ideologicamente condanna”.


Gli esempi che Lombardi ha in mente sono due, così vicini e così lontani, il ‘giovane’ sindaco di Firenze candidato alle primarie del centrosinistra e il ‘giovane’ sindaco di Rimini che alle stesse primarie sostiene il ‘vecchio’ segretario Pierluigi Bersani. “Matte Renzi, più di Alfano, sembra ripercorrere l’epopea del cavaliere, e il sindaco Gnassi si muove dimostrando di tenere più all’effetto mediatico che non al profilo istituzionale”.


E’ “veramente emblematica” la storia del ‘masterplan strategico di Rimini’. “Era troppo banale cercare semplicemente di attuare le linee del piano strategico che a parole si dice di condividere?”, terza domanda. “C’era bisogno, in un momento in cui i cittadini e le imprese chiedono di semplificare, di creare un altro strumento che si va ad aggiungere agli altri numerosi balzelli con cui ci dobbiamo confrontare tutti i giorni?”, quarta domanda.


Lombardi si dà anche una risposta. “Evidentemente il desiderio di protagonismo ha contagiato anche il sindaco”. Ci sono le prove. “Tale convinzione viene confermata dal fatto che di un atto così importante, in Consiglio comunale nessuno ne sappia nulla, mentre si stanno moltiplicando le kermesse pubbliche di presentazione”. Con il rischio “che il Consiglio comunale, sentendosi stretto tra forum del Piano strategico e protagonismo personale del sindaco, si irrigidisca nell’iter approvativo di questi strumenti visto che, fino a quando il governo dei tecnici non abolirà anche i Consigli comunali, questi sono gli unici organi rappresentativi dei cittadini istituzionalmente deputati a decidere sulla cosa pubblica”.


“Forse il sindaco ha avuto pudore a parlare in Consiglio dell’anello verde perché qualcuno gli avrebbe detto che non è una novità sconvolgente per il futuro della città. Forse non ha voluto accennare alla abolizione delle auto sotto la ferrovia perché qualcun altro gli avrebbe ricordato che Maurizio Ermeti sono 15 anni che lo propone. Si sarebbe potuto sentir dire che va bene Friburgo, ma prendere a modello i lungomare di Misano o Riccione pare un po’ riduttivo per la capitale europea del turismo”, Lombardi passa ai periodi ipotetici (anche questi un pochetto retorici).


Forse, secondo Lombardi, la spiegazione più ragionevole è che “dal dibattito in Consiglio, se ci fosse stato, sarebbe emerso che i famigerati costruttori oggi per mantenere in vita le loro aziende a continuare a dare lavoro a centinaia di famiglie, non chiedono di fare condomini che non venderebbero, ma semplicemente di portare a termine in tempi normali ciò per cui si sono già impegnati, magari con un occhio di riguardo da parte del Comune a quell’housing sociale che invece pare ancora interessare le giovani coppie”.

Giovedì, 29 Novembre 2012 09:55

GIORNALAIO 29.11.2012

giornalaio

La città di Gnassi: reazioni a caldo. Turismo e aeroporto, Pari bacchetta Vitali e, soprattutto, il sindaco. Fondazione Carim per i giovani imprenditori


Il sindaco ha finalmente presentato il masterplan di Rimini


“Lungomare senz’auto, piste ciclabili che dalla sabbia si spingono fino ai borghi. Verde. Molto verde. Pochi mattoni. Sempre meno. La palestra all’aperto più grande d’Europa. Il “sogno” del Piano strategico diventa il “segno” del Masterplan. Il sindaco Andrea Gnassi si arma di lucidi, schede, piantine, matita laser e spiega (racconta, illustra) la sua idea di città. Ieri è iniziato un percorso che coinvolge privati, categorie, politica. Entro dicembre si approva l’atto di indirizzo. Slogan da tramandare ai posteri: non voglio fare il vigile ai camion di mattoni”, CorriereRomagna (p.8).


Le reazioni. “Il primo cittadino si azzarda nell’impervio sentiero di far stare dentro tutto: il Piano strategico a cui si richiama di continuo, il Piano di salvaguardia della balneazione (Psb), il Piano urbano della mobilità (Pum), gli strumenti urbanistici provinciale e regionale ma soprattutto Piano strutturale comunale (Psc) e Regolamento urbanistico edilizio (Rue), adottati in extremis dall’amministrazione di Alberto Ravaioli ma ancora in stand-by. Il motivo è chiaro: Gnassi vuole rivederli, ufficialmente dice che «il Masterplan rifocalizza il Psc ai tempi attuali di cambio d’epoca» e questo perché «il Psc muoveva i primi passi nel 2007 quando la crisi del 2008 dei sub-prime non era ancora scoppiata». Dunque va rivisto, e poco importa se per redigerlo il Comune avesse speso 771mila euro di consulenza all’Ati costituita dal professor Giuseppe Campos Venuti e dalla Tecnicoop di Bologna. Il Psc prevede nuovi insediamenti urbani per 525mila metri quadrati, con 5mila nuovi appartamenti, nuovi insediamenti manifatturieri per 75mila mq e 95mila per commerciali, servizi e terziario. Per Gnassi è troppo. Pertanto, non è dato sapere che fine faranno le oltre 1700 osservazioni arrivate che nel complesso chiedono un milione di mq di residenziale in più”, LaVocediRomagna (p.11).


“Tra le suggestioni del masterplan, grande spazio ha quella del parco Marecchia, uno dei 12 piani d’intervento previsti. Sul parco, «per assurdo — rivela Gnassi — mentre il nostro ufficio pianificazione progettava la nuova strada per sostituire il ponte di Tiberio, quello dell’edilizia autorizzava nuove case». Si riparte da zero: il Comune vuole realizzare con i proprietari dell’area ex Hera nel parco una nuova sede comunale, un palazzo di vetro destinato a uffici e altre attività. Ci saranno anche case, «meno di quelle previste». «Preferiamo pagare un mutuo di 500mila euro l’anno — dice Gnassi — piuttosto che un milione per l’affitto degli uffici di via Rosaspina». Peccato che il Comune abbia appena prorogato il contratto per quegli uffici fino al 2018, a un canone di 207mila euro annui. Fino al 2018 della nuova casa comune difficilmente vedremo un solo mattone. E forse anche del resto”, ilRestodelCarlino (p.4).


“Rimini ha perso anni preziosi, in cui si è parlato molto, speso altrettanto (in progetti e convegni) e fatto molto poco. Anni in cui si è investito molto denaro pubblico in grandi opere (fiera, palas, aeroporto) e invece ci si è persi in chiacchiere sulla riqualificazione urbana. Anni invece in cui intere città (più grandi) hanno saputo cambiare volto e piccole città vicine hanno saputo riqualificare intere aree come il lungomare con progetti sostenibili, coinvolgendo i privati, a cemento zero, rivoluzionando la viabilità con parcheggi sotterranei, mentre Rimini discuteva di grattacieli e si beava di grandeur. E intanto perdeva appeal, vedeva sfumare capitali privati pronti a investire e s’infilava in quel tunnel di decadenza strisciante in cui oggi si trovano intere zone, travolte dal traffico e somiglianti più a una casbah che a un salotto degno di una capitale del turismo. Perciò Rimini deve fare in fretta. Cambiar volto in poco tempo è illusorio. Ma i segnali concreti devono essere forti e immediati. Sapere che oggi si riparte da zero con questo Masterplan dà la fiducia di un nuovo inizio. E fa però imbestialire chi ama questa città e l’ha vista avvilupparsi per anni in contraddizioni. Gnassi non ha colpe dirette. Ma la maggioranza che lo sostiene e governa da decenni questa città deve marciare compatta e veloce se vuol farsi perdonare quegli anni e recuperare il tempo perduto”, Claudio Casali, NuovoQuotidiano (p.1).


Il sindaco ha detto, sul lungomare, si voler riqualificare fino alla prima fascia di alberghi. Il dibattito è acceso. “Gli attuali 977 alberghi in città sono ancora troppi e scenderanno sotto i 900, dopo che ne sono stati chiusi oltre 300 in dodici anni? Magari, perché a sentire Antonio Mantuano potrebbe andare peggio. «Qualcuno a Rimini pensa che ci sia un patrimonio alberghiero di alto profilo, in realtà si tratta di alcuni alberghi adeguati mentre oltre il 90% non è più adeguato. La nostra offerta alberghiera è per la maggior parte obsoleta». Parole che pesano quelle del titolare degli hotel Marylise e Laika di Rivabella, già candidato alle recenti elezioni dell’associazione albergatori contro l’asse Patrizia Rinaldis (poi riconfermata presidente) e Maurizio Ermeti”, LaVoce (p.13).


Intanto, a Riccione c’è già chi pensa a un atollo a 3 miglia dalla costa, dalla smart city alla smart Island, Pier Luigi Martelli, ilCarlino (pp.2-3), e chi sta iniziando a cercare i soldi.


Nuove idee, e un po’ di soldini, per nuovi imprenditori


L’iniziativa è della Fondazione Carim. “Il contributo concesso all’organizzazione dell’evento, finanziamenti per un importo di 38mila euro a favore dei primi tre classificati all’undicesiimo Business Plan Competition e condizioni di credito particolarmente vantaggiose per gli altri 27 finalisti. Banca Carim ha deciso di pareggiare l’entità del premio in denaro destinato dall’organizzazione (20.000 euro al primo, 12.000 al secondo e 6.000 al terzo) con un equivalente apertura di credito pluriennale che di fatto raddoppia il premio”, LaVoce (p.3).


Piano spiaggia, a Riccione i bagnini fanno ricorso al Tar


“I bagnini sono ai ferri corti con l’amministrazione. Ed hanno presentato ricorso al Tar sul Piano spiaggia. Nel mirino alcuni punti della terza variante approvata nell’agosto scorso. «Avevamo avanzato delle richieste che non sono state soddisfatte, siamo stati lesi», spiega Enzo Manzi, presidente della cooperativa bagnini. In particolare, «volevamo avere la possibilità di installare nei bagni dei distributori automatici di bevande: il mattino presto, già alle 6 - prosegue - quando i turisti passeggiano chiedono un servizio perchè i bar sono ancora tutti chiusi (alcuni aprono alle 10), e noi non possiamo offrirlo»”, Corriere (p.12).


Turismo, Mario Pari bacchetta Vitali e Gnassi, ma soprattutto Gnassi, LaVoce (p.13).

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La fine del piano strategico. L’inizio dell’era del masterplan


Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha messo (alcune) delle sue carte sul tavolo. Un’ora e mezza di conferenza stampa per spiegare ai giornalisti la sua idea di città e i progetti con cui la vuole cambiare. Lo strumento che fa da contenitore dei progetti è un masterplan, uno strumento volontario (cioè non obbligatorio per i Comuni) la cui integrazione con gli altri strumenti di regolamentazione urbanistica - che invece sono vincolanti e obbligatori, PSC in primis - è tutta da costruire.
12 ambiti di intervento, dal Marecchia al lungomare, per trasformare una città “frazionata e frammentata” in un “città circolare”. “E’ finita l’era dello sviluppo quantitativo, inizia l’era di quello qualitativo”, ha detto il Sindaco che, nell’esporre le proprie idee progettuali, ha fatto proprie alcune suggestioni e alcune parole chiave del piano strategico e dei singoli contributi emersi in questi anni sul futuro della città (quale ad esempio il documento dei cattolici partecipanti al Forum).


Il masterplan illustrato dal sindaco si presenta dunque come una sorta di selezione delle suggestioni che sono state espresse sulla città (a partire da quelle proprie del sindaco e lanciate durante la sua campagna elettorale) e la cui fattibilità sarà legata all’avvio di specifici project financing. Trasparenza, strategicità, interesse collettivo, sostenibilità: i criteri con cui saranno valutati i progetti che i privati potranno presentare per i vari ambiti di intervento.
Nell’attesa di poter visionare il dettaglio della pianificazione prevista, oggi svelata solo in parte, si può sottolineare il cambio di metodo e di passo che il sindaco ha voluto proporre rispetto al futuro della città.
Di passo, perché a un lungo periodo dedicato alla preparazione delle mappe e della stessa macchina comunale, che dovrà sostenere il percorso dei progetti futuri, segue un’accelerazione che dovrebbe portare alla tappa finale del consiglio comunale entro l'autunno prossimo;
di metodo, perché ripropone se stesso e la propria figura di primo cittadino come dominus del cambiamento della città; spiegando così l’inserimento di un altro strumento non vincolante di pianificazione tra il piano strategico già redatto e il consiglio comunale che ha invece il compito di approvare i piani territoriali vincolanti; e anche il mancata avvio dell’Agenzia (per la realizzazione) del Piano Strategico.
Dal punto di vista del percorso operativo, il masterplan opererebbe come un aggiornamento del Piano strutturale comunale, al fine renderlo più attuale ai nostri giorni (e così anche mandando all’aria il lavoro delle precedenti amministrazioni).


Sarà interessante adesso vedere come reagirà il Forum del piano strategico e se riconoscerà se stesso nel disegno circolare di città del sindaco; capire quanto hanno lavorato insieme Gnassi ed Ermeti per arrivare al punto di oggi; se quello che Gnassi ha disegnato è realmente fattibile e, soprattutto, se vi si riconosceranno i privati che hanno già presentato i loro progetti e se vi saranno imprenditori che decideranno di investire su Rimini nei bandi che saranno avviati.
Quello che è certo è che fino a qualche mese fa il futuro di Rimini era in mano al piano strategico, mentre ora il pallino è nelle mani del sindaco. Aspettiamo di capire che atteggiamento sceglieranno i diversi soggetti cittadini e quali margini di trattativa concederà loro il sindaco.

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Formaggio di fossa e il Cous Cous Festival con Marcello Ceccarelli


Uno dei prodotti tipici romagnoli protagonisti di questo periodo autunnale è senza dubbio il formaggio di fossa, prodotto a Sogliano al Rubicone (Fc). Tradizionalmente, infatti è il 25 novembre, giorno dedicato alla martire Santa Caterina d'Alessandria, il momento dell’apertura delle fosse. La data corrispondeva alla fine dei lavori dei contadini nelle campagne e alla preparazione delle provviste invernali. Il formaggio, lasciato nelle fosse d’estate, doveva aiutare le famiglie a superare le ristrettezze alimentari dell’inverno.
Particolarità di questo formaggio di Sogliano, riconosciuto Denominazione d’Origine Protetta (Dop), è il fatto che venga chiuso in sacchetti di panno e lasciato stagionare per 90 giorni in fosse, precedentemente sterilizzate e coperte di paglia. Questo processo fa sì che il prodotto caseario acquisti un profumo e un aroma inconfondibile e che diventi facilmente digeribile per la scomposizione delle parti proteiche e lipidiche.


Quest’anno il formaggio di fossa ha superato i confini dell’Emilia-Romagna ed è volato in Sicilia, al Cous Cous Festival di San Vito Lo Capo, con Massimo Ceccarelli dell’Osteria Harissa di San Savino (Rn), che ha proposto un tabulè di cous cous equo con verdure alla maggiorana, formaggio di fossa e riduzione di Sangiovese superiore. “È stata un’esperienza molto interessante – racconta Massimo Ceccarelli - mi ha fatto conoscere realtà diverse dalla nostra, chef che cucinano mettendoci l’anima, una competizione con i partecipanti che si aiutavano fra loro… e poi era la prima volta che ‘affrontavo’ una giuria”. Il formaggio di fossa però non ha avuto successo: “Sia il presidente di giuria che gli altri giurati conoscevano questo prodotto, ma purtroppo la scelta di questo ingrediente ci ha penalizzato, perché considerato anomalo in abbinamento con il cous cous. I giurati popolari, invece, hanno apprezzato il nostro piatto”. L’idea di associare il cous cous al formaggio di fossa nasce dall’esperienza quotidiana di Ceccarelli che, all’Osteria Harissa, propone piatti realizzati con ingredienti provenienti dal commercio equo e da piccoli fornitori della zona, un mix tra sapori del territorio e aromi da ogni parte del mondo che definisce “cucina etno-romagnola”. Così nasce la ricetta presentata al Cous Cous Festival: “Un tabulè di cous cous integrale equo condito con verdure di stagione al curry e maggiorana, riduzione di sangiovese e fossa ci sembrava un ottimo esempio di cucina meticcia”.


L’uso del formaggio di fossa in cucina non è un’eccezione per Ceccarelli: “Normalmente serviamo il fossa, per impreziosire il tagliere di formaggi a km 0 oppure a scaglie sui ravioli con ripieno di pecorino bio, zucca e cannella, conditi con burro alle erbe aromatiche e noci dell’Amazzonia”. Questo prodotto di Sogliano si può poi gustare in abbinamento a miele, savor, fichi caramellati, marmellate o aceto balsamico tradizionale di Modena. Si utilizza nella preparazione di primi piatti, come cappelletti, passatelli e gnocchi, ma anche grattugiato o a scaglie sul carpaccio e la costata di manzo. Come accompagnamento sono consigliati vini rossi corposi, come un buon Sangiovese.
Ora che le fosse sono aperte, come facciamo a riconoscere i prodotti migliori? “È importante conoscere il produttore, il suo modo di lavorare e scegliere un formaggio di fossa prodotto a partire da un buon pecorino locale”, suggerisce Ceccarelli. Una volta acquistato, il formaggio di fossa si conserva in frigorifero anche per diverse settimane, avvolto in un panno, a sua volta chiuso in un sacchetto di carta.


Carlotta Mariani

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Rimini | Il sindaco presenta il masterplan, la città a cerchi concentrici


La quadratura del cerchio o meglio, la cerchiatura dei quadrati. Il sindaco ha presentato oggi il masterplan strategico del Comune di Rimini con gli interventi per la realizzazione di una città sostenibile. “Con questo strumento – ha detto il sindaco Andrea Gnassi – vengono integrati e messi a sistema interventi in essere e interventi in progettazione sia da parte dell’amministrazione sia da parte del piano strategico, in risposta alle mutate condizioni socioeconomiche della comunità riminese”.
La novità più grossa per ora è nello strumento, il masterplan strategico, che intende reindirizza il piano strutturale comunale (che già aveva segnalato una piccola inversione di rotta nel 2007) verso uno “sviluppo di tipo qualitativo, con riqualificazione dei comparti urbani e riuso. Stop allo sviluppo quantitativo”, dice il sindaco. “Altrimenti il rischio è di ritrovarsi con una città piena di tante questure, vuote, o ancor peggio di cantieri iniziati e lasciati in sospeso”.
E qui un elenco di numeri da scongiurare, come i 525mila metri quadri di insediamenti urbani previsti da Psc (per 5mila alloggi), i 75mila metri quadri per insediamenti produttivi, i 95mila per il commerciale. “Tutte strutture che rimarrebbero vuote perché nessuno, di questi tempi, può permettersi di comprare”. La ‘vecchia’ urbanistica stava per “trasformare il lato Boscovich in un centro commerciale con appartamenti”.
Invece, il sindaco ha in mente di passare “da una città frazionata” (ferrovia, statale e autostrada, ma anche le frazioni lungo il litorale) “a un città circolare a partire dal primo cerchio, il cuore del centro storico”.
Sono cinque i cerchi cardine della visione: centro storico, borghi con cinture di parcheggi, la ‘circolare’ verde a cui si connetteranno tutte le piste ciclabili, il girone dei poli funzioni, con attività specifiche diverse e infine l'anello dell'internazionalizzazione. A Rimini sud ci sarà il polo del benessere e a Rimini nord quello delle acque. Sono dodici gli ambiti di intervento: lungomare, porto canale, parco MArecchia, deviatore Marecchia, deviatore Ausa, Grotta Rossa, parco Ausa, centro storico, stazione, aeroporto, aree produttive e della logistica, raggi d’acqua.
Da un anno e mezzo in avanti ogni progetto, vecchio e nuovo viene passato al setaccio intrecciato con piano strategico, piano strutturale, regolamento urbanistico edilizio, linee di mandato del sindaco, piano di salvaguardia della balneazione, piano urbano della mobilità, piano triennale dei lavori pubblici, studio edilizia scolastica, piano della città. Tra le “suggestioni progettuali” presentate da privati e già vagliate giudicate attuabili dall’amministrazione ci sono progetti che riguardano il lungomare, la Grotta rossa e l’area ‘ex Hera’.
Un esempio. C’è un privato che vuole investire nell’area ex Hera (parco Marecchia). “Qui siamo passati dal residenziale, strada non più percorribile, a un polo funzionale con servizi per il cittadino. In pratica, in via Rosaspina il Comune spende 900mila euro l'anno di affitto. Con un mutuo di 500mila euro all'anno il privato potrebbe riqualificarlo in chiave moderna creando la casa trasparente del Comune, un luogo per ospitare in particolare attività culturali”.
Entro un mese il sindaco prevede di discutere a far approvare uno specifico atto d’indirizzo dal consiglio comunale affinché a sindaco e giunta possano definire con Regione e Provincia le procedure. Poi la pianificazione urbanistica strategica con i privati entro l’autunno del 2013.

Mercoledì, 28 Novembre 2012 10:08

GIORNALAIO 28.11.2012

giornalaio

Rimini, la giornata del masterplan naviga tra fogne, paludi e poli artigianali. Aeradria, 6 milioni di passivo. Emergenza abitativa, i sindacati non riescono a parlarne con il Comune


Casa, amara casa


“SFRATTI esecutivi aumentati del 24% in un anno. Quelli attuati «con intervento della forza pubblica», su scala provinciale sfioravano i 200 (193 per l’esattezza) al 31 agosto contro i 163 alla stessa data del 2011, e i 146 del 2010. Le richieste di sfratto presentate all’ufficiale giudiziario invece sfiorano addirittura quota mille: 949 (sempre a tutto agosto, ultimi dati disponibili) contro 768 dell’anno scorso e 753 di due anni addietro. «Siamo di fronte a un’autentica emergenza — tuonano all’unisono i rappresentanti di Cgil Cisl e Uil, rispettivamente Massimo Fusini, Massimo Fossati e Giuseppina Morolli — verso la quale l’amministrazione comunale di Rimini, sempre più reticente a rispondere ai sindacati, non può limitarsi a soli interventi spot di facciata»”, ilRestodelCarlino (p.3). «A Palazzo Garampi danno forte risalto mediatico — tuonano in coro Cgil Cisl e Uil — ad alcune iniziative spot, come il residence dei padri separati. Ma la crisi abitativa è drammatica, e le politiche in materia vanno riviste totalmente, con il coinvolgimento dei sindacati. Che oggi è totalmente azzerato».


“I sindacati degli inquilini chiedono, in sintesi: abbassamento degli affitti, ancora alti a fronte di prezzi degli immobili in diminuzione; certificazione energetica e interventi sulle case vecchie, che peraltro vengono messe sul mercato degli affitti a prezzi corrispondenti a quelle nuove. «A volte sono dati in affitto alloggi con impianti non a norma», dice Andrea Buttafuoco (Sunia). «Temiamo che i proprietari non vorranno trattare la revisione dei canoni», conclude Enzo Fabbri del Sicet”, LaVocediRomagna (p.11).


“«Aprire un tavolo di discussione con le forze sociali per discutere dell’emergenza abitativa? Lo faremo a breve, già oggi (ieri, ndr) arriverà loro la convocazione». L’assessore comunale alle Politiche Sociali Gloria Lisi risponde così a Cgil,Cisl e Uil”, NuovoQuotidiano (p.8).


Sul CorriereRomagna (p.5) mostra gli strumenti del Comune per fronteggiare l’emergenza abitativa.


Aeradria, profondo rosso


“Un passivo che supera di gran lunga i 2 milioni inizialmente previsti, e arriva a toccare i 3 milioni e 241mila euro. Questo perché, su indicazione dei revisori dei conti, si è deciso di considerare 2 milioni e 495mila euro come accantonamento dei rischi sui crediti vantati, a sua volta, da Aeradria. In sostanza, giudicando i revisori e la stessa società alcuni crediti difficilmente esigibili (a cominciare dai 2 milioni che Wind Jet deve ancora versare ad Aeradria) si è deciso di metterli tra le perdite. A queste si aggiungono altre perdite per altri 2,9 milioni, inseriti nell’apposito fondo svalutazioni. Per effetto delle perdite certificate, e di quelle pregresse, il capitale sociale di Aeradria è stato così portato a soli 3 milioni di euro”, ilCarlino (p.5).


Primarie del centrosinistra


“LE PRIMARIE del centro sinistra fanno bene. Almeno alle casse delle forze politiche che vi hanno aderito. I calcoli sono presto fatti: ogni riminese che si è presentato ai seggi ha versato almeno due ore di contributo e in provincia sono stati più di 21mila. «Dovremmo aver raccolto oltre 50mila euro, una piccola parte — spiega Riziero Santi referente del comitato pro Bersani — va alla parte nazionale, poi vi sono le canalizzazioni verso le forze politiche che hanno aderito alle primarie. Ci sono riminesi che hanno versato anche più dei 2 euro previsti, da qui la cifra più alta, ma i conti non sono stati ancora completati»”, ilCarlino (p.9) pubblica anche i commenti di Gambini, Ferri e Petitti.


“TUTTA la nomenklatura schierata compatta come non mai per Bersani. L’apparato di partito, quasi tutti i sindaci, le potenze sociali vicine, le cariche istituzionali e i vertici delle partecipate schierati ventre a terra per lui. Uno scenario bulgaro che faceva presagire un risultato senza storia: l’80% a Bersani o giù di lì, così si scommetteva”. Invece, fanno notare Gambini e Ferri, non è andata così. “E perché la rottamazione di Renzi viene percepita nella sua dimensione più autentica: una radicale modernizzazione dei programmi e dei linguaggi e la decisa picconata a un sistema di potere, quello del centro sinistra nella nostra regione, che per decenni ha presidiato la società locale, attraverso il controllo dei flussi di spesa e le diverse leve dei poteri pubblici. Stupiscono allora i risultati delle primarie a Rimini come nel resto della regione. A Rimini ancor di più perché la compattezza del gruppo dirigente Pd era totale e blindata”.


Emma Petitti: “Leggere il voto per Bersani o per Renzi come una contrapposizione tra chi vuole mantenere lo status quo ante e chi vuole la rivoluzione non coglie lo spirito di cambiamento del partito. Le primarie nascono anche dalla capacità di autocritica del Pd. E’ vero: nulla sarà come prima, perché già nulla è come prima. Intorno a noi il mondo e la società sono mutati. Il cambiamento e il rinnovamento sono già in corso e vanno governati”.


La giornata comunale del masterplan


Oggi il sindaco illustrerà la sua vision strategica dell’urbanistica della città, NQ (p.7).


Paolo Facciotto su LaVoce (p.9) fa notare che “in tempi di decisioni forti e Anelli Verdi, o “corridoi verdi” come li chiamava il Piano Strategico, un’idea da dare al sindaco ce l’abbiamo e altre ne daremo i prossimi giorni: ripulisca l’area Fox, la destini a qualcosa di bello e necessario, insomma la tolga dal vergognoso abbandono in cui giace da più di dieci anni. Altrimenti c’è il rischio che i masterplan aggiungano problemi politico-urbanistici nuovi, senza togliere quelli vecchi”.


“Ennesimo rinvio in giunta sull’ingarbugliata matassa dell’espansione del polo artigianale Villaggio I Maggio. La vicenda è stranota: risale a quasi dieci anni fa. Un cospicuo gruppo di aziende artigiane, ben 65, dall’abbigliamento alla metalmeccanica, dall’impiantistica agli autotrasporti ai servizi, chiede da anni di ampliare i propri spazi, nonostante la crisi, per rispondere meglio alle richieste del mercato. E chiede - pagandola di tasca propria 2,5 milioni di euro da tempo disponibili con fidejussione bancaria o assicurativa - di realizzare una preziosa ‘bretella’ di collegamento tra le vie Coriano e Montescudo. L’investimento complessivo viaggia sugli otto milioni di euro, compreso l’ampliamento o la ricostruzione di molti capannoni su terreni già comprati”, ilCarlino (p.11).


Fogne. “Le fogne e la balneazione saranno al centro di un incontro, in calendario per il prossimo 10 dicembre alle 20.45 presso l'hotel Holiday Inn di viale Vespucci, promosso dalle associazioni “La Rimini che Vorremmo” e “Il cuore di Rimini”. A illustrare il piano per una soluzione all'annoso problema degli scarichi di liquami nel mare sarà l'architetto Marco Benedettini”, NQ (p.11).


Devono pendere meno di Obama


Il presidente della Provincia, Stefano Vitali, mette le mani avanti contro possibili aumenti delle tariffe Hera, Corriere (p.6).

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Colletta alimentare 2012. Raccolte a Rimini 98 tonnellate di cibi e tante storie


“La Colletta di fine novembre ormai è un gesto di carità del popolo italiano. Partecipano tante persone, in tanti l’aspettano sia con il desiderio di fare i volontari sia semplicemente con quello di fare la spesa, i donatori la parte fondamentale del gesto”, inizia così il racconto di Davide Arcangeli, responsabile del Banco alimentare a Rimini di quanto accaduto sabato scorso.


Nonostante la crisi e le famiglie sempre più in difficoltà la carità è stata tanta, come i gesti che hanno stupito molti dei 1.500 volontari all’opera negli oltre cento supermercati e discount di città e provincia. Come, quando una volontaria al mattino in un discount si vista arrivare davanti un signore anziano che le ha chiesto uno scatolone da riempire con alimenti da donare. Lei lo ha ringraziato e lui le ha risposto di dover essere egli stesso a ringraziare.


Come la mamma, una tra gli oltre 8mila assistiti dal Banco tra Rimini e provincia, che ha voluto partecipare alla Colletta donando una cosa per aiutare un’altra mamma in difficoltà. “Ha preso una scatola di tisana al finocchio spiegandoci che fa molto bene sia alle mamme che allattano sia ai neonati, riducendo nei primi mesi di vita il manifestarsi delle coliche”, racconta Arcangeli.


Anche un altro assistito del banco, questa volta uno studente della superiori, nordafricano, quest’anno ha chiesto di poter essere tra i 1.500 volontari. “«Voglio venire anch’io» – racconta Arcangeli – ci ha detto. «Sono disponibile a dare due o tre ore, mettetemi dove volete e quando volete». Per inciso, lui non è l’unico degli assistiti che partecipano alla Colletta. In molti vengono in magazzino a fare l’impacchettamento delle cose. Comunque, tornando a lui, lo abbiamo messo, senza sapere nulla, in supermercato dove ha incontrato un insegnante della sua scuola, che ora potrà per lui essere un punto di amicizia nuovo”.


Andando ai numeri, la Colletta del 2012, quella di sabato scorso, si è conclusa a Rimini e provincia con 98 tonnellate di spesa donate all’uscita dai cento supermercati aderenti da chi se la passa un po’ meglio a chi se la passa un bel po’ peggio. Lo scorso anno si erano raccolte 108 tonnellate.


Anche questo un segno dei tempi di crisi che, tra l’altro, vedono il moltiplicarsi di iniziative sorelle. “Alcune delle collette parallele sono controllate dal Banco direttamente. Le parrocchie hanno bisogno, le richieste di aiuto sono aumentate anche per loro e non riescono solo con le donazioni in chiesa. Il periodo non è facile di sicuro, noi quando siamo a conoscenza di queste iniziative ne verifichiamo la correttezza”.

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