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Parco del Mare. Mauro: il nodo irrisolto della viabilità

Lunedì, 27 Novembre 2017

La viabilità del Parco del Mare rimane un oggetto misterioso. Cosa dovrebbe succedere quando tutto il lungomare da piazzale Fellini e Miramare sarà escluso dal traffico veicolare? Quando si pone questa domanda, il sindaco Andrea Gnassi risponde che la viabilità nella zona a mare della ferrovia sarà una risultante di molti fattori che vanno presi in considerazione: il “fila diritto”, l’avvio del Trc, gli interventi per la fluidificazione del traffico sulla Statale 16, i cambiamenti di abitudine che necessariamente dovranno assumere i cittadini. Lo stesso discorso vale per i parcheggi: l’assessore Roberta Frisoni assicura sempre che ci saranno: fatti dal pubblico o dai privati, a raso o sotterranei, in quella zona o in quell’altra i posti auto non mancheranno ma non esiste un piano complessivo della sosta che indichi luoghi e numeri.

La materia viabilità e parcheggi dopo il Parco del Mare è un magma in divenire e non si capisce chi ne stia tirando le fila, e se ci sia qualcuno che lo stia facendo. Si sa che a una società di Perugia, la Transport Planning Service, è stato assegnato un incarico per studiare come dovrà essere modificato il trasporto pubblico nella zona a mare, una volta che il filobus sarà andato in pensione e sarà partito il Trc. Si è capito che il gruppo degli architetti capitanato dallo Studio Tagliabue, al quale è stato dato l’incarico di “disegnare” il Parco, dovrà dire qualcosa anche sulla mobilità.

“A me sembra – osserva Gennaro Mauro, consigliere comunale di opposizione del Movimento nazionale per la sovranità - che il sindaco Gnassi punti tutto sul cambiamento delle abitudini dei cittadini senza dare il dovuto peso agli interventi strutturali. Non viene mai fatto uno studio scientifico sui flussi di traffico, dal quale possono arrivare indicazioni precise. Lo si è visto anche nel progetto del lungomare di Rimini Nord, che avrà notevoli ripercussioni sulla viabilità delle zone di Torre Pedrera e Viserba, dove non è stato fatto alcuno studio per verificare l’impatto delle scelte che venivano prese”.

A Rimini Nord il problema era anche che non si poteva derogare di un centesimo dal contributo ricevuto dallo Stato nell’ambito dei programmi dedicati alle periferie. D'altra parte il Comune non aveva individuato risorse proprie e dunque per fare qualche intervento migliorativo della viabilità che non c‘erano altri soldi.

Ma torniamo a Rimini Sud. “Lo schema di Gnassi – afferma Mauro – è la circolazione a stanze, con il “fila diritto” come unico asse per arrivare da Marina Centro a Riccione. Ci sono molte criticità che non vengono prese in considerazione. A me, per esempio, sembra impossibile che si possa andare ad una completa eliminazione della linea 11 del Trc. Le stazioni del Trc sono poche e molto distanti una dall’altra. E sono tute sopra la ferrovia. Resta un problema di collegamento all’interno della zona mare”.

Mauro sostiene inoltre che l’eliminazione totale della viabilità sul lungomare avrà ripercussioni negativi sui viali delle Regine, dove sarà convogliato gran parte del traffico veicolare. “Abbiamo invece bisogno che anche quella parte della città sia riqualificata, soprattutto dal punto di vista commerciale. Sul lungomare ci saranno soprattutto bar e ristoranti, la passeggiata commerciale resterà su viale Regina Margherita e viale Regina Elena. Il sistema commerciale dei due viali potrebbe essere valorizzato da un ampliamento dello spazio pedonale, un intervento che è possibile solo se si mantiene il traffico di veicoli sul lungomare. Si potrebbe immaginare il Parco del Mare solo in parte sul tracciato stradale ed esteso nelle due fasce più pregiate, dalla strada alle cabine e dalle cabine alla linea degli ombrelloni. Ci sarebbe sufficiente spazio per verde, camminamenti pedonali, piste ciclabili, campi da gioco, e così via!”.

Ma ormai il treno del Parco del Mare, così come lo vuole il sindaco, senza traffico sul lungomare, è partito. “Rischia però di schiantarsi. Mi pare che gli amministratori sottovalutino il ritiro dei bagnini. Vedremo cosa rimane di concreto quando si sarà conclusa la fase di negoziazione con i privati. Non sono fra coloro che auspicano un fallimento del Parco del Mare; sostengo che vada realizzato ma sono necessari alcuni correttivi, altrimenti il treno rischia di deragliare”.


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