Carla Franchini, riminese, 50 anni, candidata al Parlamento europeo per il Movimento 5 Stelle, è entrata in lista all'ultimo secondo, dopo che ne era stata esclusa. Si era presentata anche alle politiche del 4 marzo 2018, senza però essere eletta.
Lei potrebbe scrivere un manuale sulla tenacia necessaria a conquistare una candidatura nel Movimento 5 Stelle...
“In realtà è stato tutto molto semplice. In quattro circoscrizioni si è verificato un caso come il mio, dovuto la fatto che sono state inserite donne come capolista. Quando hanno chiamato tutti i candidati a Roma sono state convocate anche quelle che in un primo momento erano state escluse, fra cui io. Poi, facendo le verifiche, è risultato che alcune candidate non avevano i requisiti. Penso di essermi meritata il posto sia per la competenza che per un'appartenenza al Movimento che dura da dieci anni e che mi ha portato a fare il consigliere comunale a Rimini, rinunciando anche allo stipendio da funzionario”.
Come procede la campagna elettorale?
“Sono contentissima. Anche se è una campagna molto difficoltosa e breve. Devo girare dalle Alpi al mare, battendo quattro regioni. Conto molto sulla Romagna perché, a parte qualche eccezione, di candidati romagnoli non ce ne sono. Ci metto tutta la mia competenza e la mia passione”.
E su quali temi chiede il voto?
“Per professione, oltre che lavorare al Comune di Coriano, giro l'Italia facendo corsi sull'entrata della pubblica amministrazione nel mondo digitale. Il futuro del lavoro è il digitale ed anche le amministrazioni pubbliche devono passare dalla carta al digitale. Questo vuole dire risparmio di spesa, velocità nell'erogazione dei servizi, antidoto anche alla corruzione. Da questo punto di vista Coriano è un gioiellino. Credo di poter portare in Europa una competenza in questo campo”.
Ma lei si candida a fare il parlamentare, non il dirigente tecnico...
“La conoscenza oggi è indispensabile. Se ce l'hai, hai la possibilità di tirare in porta senza dover dipendere da quanto ti dicono i tecnici”.
Pensa che gli elettori siano così appassionati all'agenda digitale?
“L'altro tema centrale è il lavoro, che si crea solo facendo girare l'economia, favorendo lo sviluppo delle imprese. Ho chiesto un incontro a tutte le associazioni di categoria e ai sindacati. Vado da loro per ascoltare, assicurando che se sarò eletta sarò a loro disposizione per ogni esigenza. Con me potranno alzare il telefono e trovare sempre ascolto. A chi incontro dico anche di votare una persona che gli somigli. Sono una donna, sono madre di due figli, lavoro, penso che in tante si possono riconoscere in me”.
Le persone vedono l'Europa come qualcosa di distante. Come si può eliminare questa lontananza?
“L'Europa è vista così perché finora i partiti hanno mandato a Bruxelles i trombati o coloro che erano a fine carriera. Spesso gli eletti, vedi Salvini, non hanno partecipato ai lavori del Parlamento. Servono invece persone che vi dedichino tempo ed energie. Un parlamentare europeo deve essere presente, ascoltare il proprio territorio, capire quali sono le esigenze delle comunità locali, esprimere queste esigenze a Bruxelles con una triangolazione con Roma. E noi che siamo anche forza di governo nazionale possiamo farlo”.
E quali sono i temi locali sui quali si impegnerà?
“L'Europa deve smetterla di occuparsi della misura delle vongole e prendere provvedimenti concreti a favore delle nostre spiagge. La Bolkestein deve essere superata. Va chiarito a livello europeo quel che ha detto lo stesso signor Bolkestein e cioè che la sua direttiva riguarda i servizi e non i beni. E poi a Roma va fatta una legge conseguente. Dobbiamo difendere le nostre microimprese, non dobbiamo consentire che vengano estromesse da altri. Così come per il codice dei contratti: è stato concepito con una impalcatura franco-tedesca, senza tener conto delle caratteristiche del nostro tessuto produttivo, formato appunto da microimprese”.
Come andrà a finire?
“Penso che il 26 maggio avremo un successo inaspettato. Gli altri li stanno mettendo tutti in galera. È cominciata una nuova Tangentopoli e noi siamo l'unico argine. Se qualcuno di noi viene coinvolto, come successo a Roma, viene subito espulso”.