Davvero tutto è pronto per far partire la linea Metromare (ovvero il Trc) fra Rimini e Riccione? Stando al presidente della Provincia Riziero Santi, sì, è tutto a posto. E per questa ragione ha avviato la procedura per l'istituzione della nuova linea di trasporto pubblico locale, chiedendo che i soggetti interessati, Agenzia Mobilità e PMR, facciano pervenire, a stretto giro di posta, i pareri necessari.
Secondo il consigliere comunale Mario erbetta, di Rinascita Civica, ci sono invece molti dubbi. “Nella documentazione che mi hanno consegnato il 7 agosto, a seguito di una mia interrogazione, manca ancora l'autorizzazione ministeriale ex art.5 del Dpr 753 del 1980, cioè una verifica sulla idoneità del tracciato che devono compiere la Motorizzazione civile e la Regione. Esistono solo i collaudi effettuati dalle ditte costruttrici”. Nei vari “visto” che accompagnano la lettera del presidente Santi non si fa riferimento a detta autorizzazione ministeriale, ma solo alla nota di PMR indirizzata al Ministero in cui si fa il punto sullo stato di avanzamento della fonitura del materiale rotabile e si propone l'avvio del servizio in forma sperimentale.
Facciamo un passo indietro. Il 22 agosto si è riunito il comitato di coordinamento dell'Accordo di programma relativo al Trc che, con il solo voto contrario del Comune di Riccione, ha stabilito che, visto il ritardo nella consegna dei mezzi ordinati in Belgio (gli ExquiCity18T realizzati dall’A.T.I. composta dalla ditta belga Van Hool e tedesca Kiepe Electric GmbH), si può far partire in via sperimentale la linea con altri mezzi in dotazione a Start, non elettrici ma a metano o ibridi. È una sperimentazione che non si sa quanto potrà durare. Dei nove ExquiCity18T ordinati al costo di 13 milioni e mezzo, due arriveranno a novembre, tre a dicembre, tre a gennaio e uno a febbraio. Ma non è che appena arriveranno saranno pronti ad entrare in funzione. I mezzi devono superare un collaudo che si effettua a Modena e al momento c'è solo la prenotazione, il 20 novembre, per il primo mezzo. Pare che i tempi siano di almeno sei settimane. “Ci affidiamo all'efficienza della burocrazia italiana”, ha scritto la ditta costruttrice, con un involontario senso dell'umorismo. Ma ci sono anche altri “esami”, chiamiamoli così, che i mezzi devono superare prima di cominciare il lavoro per cui sono stati costruiti. Da parte di Riccione, che ha sempre ostacolato la realizzazione del Trc, si ritiene che non sia nemmeno legittimo far correre sul tracciato autobus diversi da quelli per cui la linea è stata realizzata. Erbetta, da parte sua, solleva un altro interrogativo: a che titolo saranno usati i mezzi di Start Romagna ed i quattro che vengono forniti da Bologna? Esiste un contratto?
L'altra questione è l'affidamento del servizio: chi sarà il gestore? Per i sostenitori dell'entrata in funzione immediata del Metromare la risposta è semplice: sarà Start Romagna, attuale concessionario, che nell'ambito dell'attuale contratto attiverà una nuova linea. Ma gli oppositori (Riccione, ecc.) replicano che essendo l'appalto di Start Romagna in regime di prorogatio non è possibile attuare una nuova linea. “Sotto questo profilo, - si legge nella relazione al bilancio preventivo 2019 di PMR - la competenza non potrà che essere di Agenzia della Mobilità Romagnola la quale, una volta ottenuti a cura degli Enti concedenti i necessari atti di istituzione dei servizi, potrà rimodulare il programma di esercizio del bacino riminese ed assegnarlo nelle forme di legge”. Cosa si intenda con la formula “assegnarlo nelle forme di legge” non è chiarito.
Viene da pensare che un contratto o un accordo esista, visto che nella stessa relazione al bilancio si precisa il costo di locazione dell'infrastruttura. “Il valore di detto canone – si legge - è già stato quantificato in euro 1.100.000,00 all’anno, ciò sulla base del Piano Economico Finanziario dell’opera aggiornato nel 2015, dal quale si evince che la redditività del sistema è tale da poter consentire il pagamento di un canone di quel tenore”. La relazione aggiunge che “il valore sopra riportato è fortemente garantista per il futuro gestore in quanto contiene valutazioni già oggi comportanti maggiori marginalità”. Secondo PMR, il gestore di Metromare dovrebbe dunque realizzare affari d'oro, sempre che si realizzino i preventivi secondo i quali già nel 2020 la linea dovrebbe superare i quattro milioni di passeggeri. Tutto da vedere.
Tronando all'iniziativa del presidente Santi, la sua accelerazione consiste soltanto nell'aver avviato la procedura burocratica per l'istituzione della nuova linea denominata Metromare. Tutti gli altri interrogativi (autorizzazioni, assegnazione della linea, arrivo dei mezzi ordinari, entrata in funzione) restano aperti.