Tutti l'hanno interpretato come una sorta di auto candidatura, anche se lui, Riziero Santi, presidente della Provincia di Rimini, si straccia le vesti e replica: "Sono intervenuto, anche in ritardo, per rappresentare lo stato d'animo e la preoccupazione di tanti elettori di centrosinistra". Anche questa, volendo, è una risposta da copione: "Io? No, è il popolo che lo vuole".
Comunque sia, la domenica politica è stata scossa da un post su Facebook di Riziero Santi (titolo: Se il centrosoniostra vuole vincere a Riccione) che oggettivamente è difficile non leggere come un'autocandidatura. Santi interviene di fronte a un centrosinistra incartato e indica quale è a suo giudizio la strada per uscirne.
Ecco il testo completo:
A Riccione si sta perdendo tempo. Con queste modalità, queste trattative estenuanti al chiuso e questo linguaggio politichese, usato spesso per professare il nuovo, non si va da nessuna parte. Si è lontani dalla realtà e dalla meta. Ho visto partire ancora una volta dal "chi di noi fa cosa", ragionando con schemi vecchi e superati, incomprensibili alla gente comune.
Per vincere bisogna dare una sferzata, parlare il liguaggio della concretezza, offrire una visione, un sogno, stimolando il risveglio dal torpore e dalla rassegnazione dei riccionesi, oppressi da anni di litigiosità, di difficoltà e di ritardi. Bisogna parlare di lavoro, di qualità della città, di sicurezza sociale e di futuro.
Bisogna presentarsi in campagna elettorale con un progetto forte di cambiamento e con una squadra di persone competenti e motivate, lasciando stare gli equilibri politici fra entità, politiche e civiche, con scarsa rappresentatività e consenso e spesso lontane da una città che negli anni è cambiata e che nessuno conosce ed è capace di rappresentare realmente nella sua complessità.
Per quanto riguarda il/la candidato/a Sindaco, chiunque esso/a sia, anche del Pd perche non è questo il problema, gli va affiancata una squadra di persone che sanno, che sanno fare e che fanno, e che sappiano separare l'indirizzo dalla gestione, svolta da una buona struttura manageriale.
Insomma, se il centrosinistra vuole vincere deve giocare su radicalita' e qualità della proposta e sulle competenze, non sulla spartizione dei posti di comando, fatta col manuale Cencelli, e sulle ambizioni personali.
Il civismo e il campo largo sono garantiti dalla qualità, dalla radicalità della proposta e dalla credibilità di chi la interpreta non dal grado di indipendenza dai partiti, che sono comunque un baluardo della democrazia. A me i cittadini a Gemmano, comune di destra, non hanno mai chiesto e non chiedono che tessera ho in tasca (lo sanno) ma cosa posso fare per loro e per Gemmano. Il civismo si concretizza attraverso il coinvolgimento, la partecipazione e le persone, non le élite. Se si vuole vincere. Altrimenti si perderà clamorosamente anche questa volta.