Se la coppia Salvini-Bergonzoni già da tempo ha cominciato la campagna elettorale per le regionali del prossimo 26 gennaio, ora anche il resto del centrodestra si sta organizzando per la battaglia campale che ha l’obiettivo di “Liberare l’Emilia Romagna dal governo della sinistra”. Ieri pomeriggio è scesa in campo Forza Italia, chiamando a raccolta i propri dirigenti, con la presenza del coordinatore regionale Adriano Paroli e del senatore Maurizio Gasparri. Fa un po’ impressione ascoltare i berlusconiani fare appello al voto utile, nella consapevolezza che i sondaggi e gli ultimi appuntamenti elettorali hanno ridotto Forza Italia a un sesto dei voti della Lega. Sul tasto del voto utile hanno puntato sia Paroli che Gasparri, sottolineando che per governare, per andare al di là dei facili slogan, “c’è bisogno della competenza, dell’equilibrio e della capacità di fare risultato propria di Forza Italia”.
Da parte sua il vice coordinatore Nicola Marcello, che certamente sarà capolista, ha ricordato che alle amministrative in provincia di Rimini la coalizione di centrodestra ha vinto nell’unico Comune (Bellaria Igea Marina) dove c’era un candidato di Forza Italia di valore, di spessore e che non aveva bisogno di mandatari o sponsor. Basteranno questi argomenti per indurre l’elettorato a dare i voti sufficienti perché anche a Rimini Forza Italia possa esprimere un consigliere regionale? Le difficoltà sono enormi e gli stessi dirigenti del partito non se le nascondono. Rimini dovrebbe esprimere un risultato migliore di quello di Bologna, dove l’ex coordinatore Galeazzo Bignami è passato sotto le insegne di Fratelli d’Italia. Se Nicola Marcello sarà il capolista, le altre candidature dovrebbero essere a disposizione del mondo che fa capo all’Udc (si parla della bellariese Alessia Tonini) e delle due vallate, Valconca e Valmarecchia. Intanto Marcello ha snocciolato i suoi argomenti di campagna elettorale: no alle tasse, sanità, sicurezza, trasporti, turismo, commercio, proroghe per le concessioni di spiaggia. “Noi – ha concluso – vogliamo mandare a casa la sinistra e i suoi alleati, in quanto inorridiamo a un sistema Bibbiano e soprattutto in questo territorio al sistema degli appalti gestiti da personaggi dei quali le intercettazioni hanno già detto tutto. Siamo garantisti sempre e non condanniamo nessuno, ma dalle intercettazioni emerge certo un problema morale dentro il pd e certe candidature o ricandidature in Regione sembrano inopportune”.
Si va precisando anche la partecipazione alla campagna elettorale della rete di liste civiche Progetto Emilia Romagna (una quarantina in tutta la Regione) che ha indicato nel sindaco di Coriano Domenica Spinelli la propria portavoce. Nella giornata di sabato scorso le liste hanno incontrato i due maggiori candidati alla presidenza, Stefano Bonaccini, del centrosinistra, e Lucia Bergonzoni, del centrodestra. Ai due candidati è stato proposto di sottoscrivere un accordo in sei punti che prevede: presenza nel logo dell’unica lista civica del Presidente di un esplicito ed esclusivo richiamo grafico al logo della rete civica regionale “Progetto Emilia Romagna”; assenza nella lista del Presidente di candidature espressione diretta di Movimenti o Partiti Politici; valorizzazione della presenza sul territorio della rete civica “P.E.R.” nella lista del Presidente, con almeno la designazione di un proprio esponente come capolista nel capoluogo Bologna e uno nella metà delle provincie restanti; condivisione dei criteri per la selezione dei candidati nella lista del Presidente; costituzione tra il Presidente e Progetto Emilia Romagna di un’unica cabina di regia regionale per la strategia e la comunicazione della campagna elettorale supportata dai coordinatori provinciali; valorizzazione della presenza di “P.E.R.” attraverso una conferenza stampa nazionale.
Stando a quanto informa una nota di Progetto Emilia Romagna, “il candidato Bonaccini ha ritenuto di non accettare tale accordo civico che invece è stato sottoscritto dalla candidata Borgonzoni, con la quale è iniziato un primo confronto per l’elaborazione delle linee programmatiche della Regione che verrà”. Da quanto è trapelato, Bonaccini non avrebbe accettato la presenza del logo e il divieto posto a esponenti di partiti e movimenti.
Ma era abbastanza scontato che la rete delle liste civiche (all’ultima riunione tenutasi a Forlì era presente anche il sindaco di Riccione, Renata Tosi) si dovesse accasare con il centrodestra. La macchina organizzativa è già al lavoro per l’individuazione delle candidature. In pole position, come nome forte, c’è Claudio Di Lorenzo, a suo tempo storico esponente di An, e promotore di una lista civica a sostegno di Marzio Pecci alle ultime comunali di Rimini. Un altro candidato dovrebbe essere espressione di Riccione, il resto della lista (quattro nomi) sarà appannaggio delle quote rosa.