(Rimini) Dopo cinque anni di lavoro, la prima fase del processo per la beatificazione di don Oreste Benzi, quella diocesana, si conclude con la sessione di chiusura, pubblica, in Basilica Cattedrale a Rimini, sabato 23 novembre alle ore 16.
Tutti i componenti del tribunale presteranno nuovamente giuramento.
Saranno sigillati gli scatoloni contenenti i documenti, che verranno poi spediti alla Congregazione delle cause dei santi della Santa Sede.
Don Giuseppe Tognacci è il Giudice delegato del Tribunale ecclesiastico nel processo di beatificazione. Il Tribunale Ecclesiastico Diocesano è costituito, oltre al Giudice delegato, dal Promotore di Giustizia don Luigi Ricci, già Vicario generale della Diocesi di Rimini; Notaio Alfio Rossi; Notaio aggiunto Paola Bonadonna.La Sessione di chiusura dell’Inchiesta sulla Vita, virtù e fama di don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, sarà la 151esima.
Sono stati ascoltati oltre 130 testimoni, e ciascuno “interrogato” con domande relative a don Oreste.Don Oreste, da quando si è aperta questa ‘avventura santa’, ha il titolo di Servo di Dio.
In oltre 60 anni di vita sacerdotale, don Oreste Benzi si è speso in ogni fatto di emarginazione.
Settimo di nove figli, don Benzi è stato un’instancabile annunciatore di “un incontro simpatico con Cristo”, obiettivo che perseguiva già dagli anni Cinquanta dando vita ad un originale movimento educativo per i preadolescenti.
Mentre nel mondo scoppia la contestazione, nel 1968 con un gruppo di giovani e alcuni sacerdoti, costituisce il nucleo originario dell’Associazione Papa Giovanni XXIII. Lo specifico carisma votato alla missione e alla condivisione viene “speso” dapprima con le persone con handicap, e in seguito con i bambini senza famiglia e le prostitute, i barboni e i nomadi, i malati di mente e i tossicodipendenti.
“Decurtando don Oreste della sua dimensione mistica, ci troveremmo di fronte ad un don irriconoscibile. – ha sottolineato mons. Francesco Lambiasi – Combatteva l’orizzontalismo, la riduzione del cristianesimo a filantropia, a un semplice volersi bene: simpatia, affetto umano. «Siate santi!» è stato il suo ultimo messaggio”.
Testimone, maestro ed educatore. Oltre al contributo senza risparmio alla Chiesa “assediata da tutte le parti”, don Oreste è stato autore di una sterminata produzione saggistica, oltre ad una lunga attività di conferenziere e collaborazioni con decine di testate giornalistiche.
“Quando don Oreste Benzi, umile parroco della parrocchia ‘La Resurrezione’ nella periferia di Rimini, è salito al Padre dando l’ultimo respiro su questa terra, - ha dichiarato Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII - non ha lasciato in eredità denari alla sua gente ma una vita da spendere con i poveri. Ha lasciato la sua tonaca lisa, espressione che per vivere il Vangelo bisogna consumarsi, donarsi fino all'ultimo, ma nella gioia, vivendo un incontro simpatico con Cristo”.