La vita di don Elio Piccari, morto nella notte fra martedì e mercoledì all’età di 83 anni, è stata segnata dell’incontro con don Oreste Benzi. Un rapporto durato quasi sessant’anni. Amicizia, stima reciproca, figliolanza, discepolanza, paternità reciproca: è fatica trovare le parole giuste per raccontare il legame fra questi due sacerdoti. Una vita sempre insieme, eppure don Elio fino all’ultimo si è rivolto a don Oreste dandogli del “lei”. Non era certo per distacco o lontananza, ma per un rispetto profondo, sacrale, forse il riconoscimento di una diversità radicale. Una volta ci provò a dargli del tu, ma diventò rosso come un peperone, e fu la prima ed ultima volta.
Andrea e Giovanni incontrarono Gesù. Nel proprio Vangelo, Giovanni ricorda che erano le quattro del pomeriggio. Quell’incontro era stato così decisivo per la sua vita che a distanza di molti anni ricordava ancora l’ora. Anche don Elio Piccari a distanza di decenni ricordava benissimo il suo primo incontro con don Oreste. Ricordava non solo l’ora, ma il giorno esatto, l’anno, e molti altri particolari. Era il 7 ottobre 1948, un lunedì, in seminario, all’ora di pranzo. Quel giorno servivano riso in bianco. In quel momento don Elio era un ragazzino di undici anni. “Ricordo – diceva – la sua gioia, la sua risata serena, la positività che viveva e sapeva trasmettere agli altri”.
Ordinato sacerdote nel 1961, don Elio fu prima cappellano a Santarcangelo di Romagna, poi nel 1965 a Miramare. “Lì – ha raccontato in una intervista – ho fatto un’esperienza bellissima tra i giovani. La messa più bella la facevamo in barca, alle 3 del mattino. Aspettavamo che il sole si affacciasse sulla linea dell’orizzonte e iniziavamo: “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo…”. Era bellissimo”.
Negli anni Sessanta del post Concilio faceva parte, insieme a don Oreste e ad altri giovani sacerdoti, della cosiddetta Università di Spadarolo: studiavano psicologia e pedagogia per meglio lavorare con i giovani e approfondivano i temi conciliari, soprattutto il concetto di Chiesa come popolo di Dio.
Nel 1968, insieme a don Oreste, don Romano Migani e a don Sisto Ceccarini partecipò alla Grotta Rossa alla fondazione della parrocchia della Resurrezione. Sempre nel 1968 si tenne a Canazei il primo campeggio con i ragazzi handicappati, “diretto stupendamente da don Elio”, dirà sempre don Benzi. Quel campeggio fu in qualche modo l’atto fondativo della Comunità Papa Giovanni XXIII, e don Elio ne fu partecipe, collaborando ai campeggi e alla direzione spirituale di molti giovani, condividendo fino all’ultimo il carisma della condivisione di Cristo povero.
Don Elio è stato il primo testimone della santità di don Benzi, lo ha conosciuto nel privato, è lui che per primo lo ha descritto come un contemplativo nell’azione. Certamente la sua testimonianza al processo di beatificazione è stata quella più ricca di particolari sconosciuti ai più.
Con don Oreste ha sempre vissuto in parrocchia, e dal "prete dalla tonaca lisa" ha preso il testimone della Grotta Rossa nel 2000. Al raggiungimento dei 75 anni, a sua volta don Elio l'ha "ceduta" all'attuale parroco don Renzo Gradara, con il quale ha continuato a collaborare.
Le esequie saranno celebrate in forma privata giovedì 26 marzo alle ore 15.30 nel cimitero di S. Aquilina.
Don Elio sarà ricordato anche nella messa celebrata da don Renzo Gradara nella parrocchia della Grotta Rossa (a porte chiuse) alle ore 17.30 di giovedì, venerdì e sabato 28 marzo.