E allora si faranno le primarie anche a Rimini per sciogliere il nodo della candidatura a sindaco fra Emma Petitti e Jamil Sadegholvaad? Sì, forse. A Rimini le cose sono talmente complicate che un sì rotondo non si può pronunciare nemmeno dopo che il segretario nazionale Enrico Letta si è espresso ufficialmente per le primarie laddove sia impossibile raggiungere un accordo. E dire che quando Letta, a detta del segretario regionale Paolo Calvano, intervenne per dire “fermi tutti”, a Rimini ci fu chi prese la palla al balzo per aprire una tregua, per non far scivolare la decisioni verso il rito delle primarie.
Adesso è più o meno la stessa sceneggiatura. Si prenda per esempio la nota di oggi di Alberto Vanni Lazzari, segretario comunale del Pd, notoriamente simpatizzante per Petitti. All’indomani del pronunciamento di Letta, la questione delle primarie è ancora presentata come problematica: “Primarie si primarie no. Primarie di coalizione o primarie del Partito Democratico. Nodi che andranno definiti con il contributo del Partito Democratico regionale e nazionale, in un confronto declinato nei territori coinvolti”. L’unica differenza rispetto alle posizioni espresse nel recente passato è che non viene ripetuto il mantra secondo cui le primarie sarebbero un disastro che spacca il partito.
Vanni Lazzari annuncia che a breve sarà convocata la direzione comunale del Pd per discutere il programma da sottoporre agli elettori. “Dopo questo passaggio che ritengo fondamentale – prosegue il segretario - il Partito Democratico continuerà il percorso già avviato per concretizzare e allargare la coalizione di centro-sinistra che si presenterà alle elezioni amministrative di autunno. Mettendo in primo piano la condivisione di valori e idee programmatiche. Sabato 17 aprile il segretario Letta ha convocato l'assemblea nazionale che prosegue il confronto attivato con le consultazioni dei circoli. Sarà un momento importante per ragionare sulle alleanze che ritengo debbano essere le più ampie possibili e non possano fare a meno di un confronto con il Movimento 5 Stelle sulla linea avviata dallo stesso segretario Letta”.
Sulla questione delle alleanze, altrettanto importante quanto quella del candidato a sindaco, Vanni Lazzari insiste per una coalizione allargata al Movimento 5 Stelle. Al momento però è una proposta destinata a cadere nel vuoto. I 5 Stelle, a sentire il senatore Marco Croatti, andranno da soli. E gli altri partitini del centro sinistra (Italia Viva, Azione, Più Europa, ecc.) hanno già fatto sapere che se ci saranno i grillini, loro faranno altra scelte. Va bene che in politica vale il principio “mai dire mai”, ma al momento questa è la situazione.
Tornando alla questione primarie per scegliere il candidato a sindaco, il segretario provinciale Filippo Sacchetti conferma che la proposta di Letta riguarda tutti i grandi Comuni, Rimini compreso. È probabile che nella nostra città siano primarie solo all’interno del partito visto che non ci sono candidati espressi da altre forze di centrosinistra. Si tratterà comunque di vedere se il candidato che uscirà dalle probabili primarie Pd sarà gradito alle liste civiche che da tempo sono in pista con la pretesa di voler dire l’ultima parola. Sacchetti in ogni caso preferisce primarie in presenza, e rifiuta l’ipotesi di primarie online. Quindi, se si faranno, è probabile che i gazebo all’aperto verranno aperti solo a giugno, all’inizio della stagione turistica.
E i due candidati cosa dicono? Emma Petitti, impegnata oggi a gestire l’Assemblea legislativa, tace. Jamil Sadegholvaad dice di rimettersi alle decisioni del partito, qualunque esse siano. “Fino a ieri se qualcuno era per le primarie, veniva accusato di voler spaccare il partito. Adesso sembra che il partito, a partire dai vertici nazionali, sia orientato verso questo strumento di decisione. Bene. Se si faranno, io ci sarò senza alcun dubbio. Ho intrapreso un percorso dal quale non intendo tirarmi indietro”.