Una donna si sveglia alle 5,40 del mattino di domenica 29 marzo 2020. Si siede sul letto e poco dopo in un angolo della stanza vede apparire un volto che le è diventato famigliare, quello di Sandra Sabattini. Il parroco infatti l’ha invitata a pregare intensamente per la guarigione di don Alessio Alasia, il sacerdote di Riccione che all’ospedale di Rimini è fra la vita e la morte a causa del Covid. L’ha invitata a pregare chiedendo l’intercessione della giovane ragazza della Comunità Papa Giovanni XXIII in attesa di essere beatificata. La donna ha infatti sul comodino una brochure su Sandra con una preghiera che recitava ogni sera, soprattutto in quei giorni in cui il sacerdote sta particolarmente male, tanto che i medici hanno poche speranze di riuscire a restituirlo alla vita e alla parrocchia di san Martino. Quel volto sorridente di ragazza comincia a parlare e dice: «Non ti preoccupare, andrà tutto bene». La donna si affretta a scrivere sulla brochure: 29 marzo - ore 5,40. Non vuole dimenticare giorno e ora di quella incredibile esperienza.
Le condizioni di don Alasia in realtà sembrano volgere al peggio, ad una infezione virale se ne aggiunge una batterica. Il 10 aprile, venerdì santo, comincia a diffondersi la notizia che per don Alessio non ci sia più nulla da fare. E la promessa di Sandra Sabattini? La giovane venerabile, che sarà proclamata beata non appena ci saranno le condizioni per una cerimonia pubblica, torna a farsi sentire dalla donna il 13 aprile, lunedì dell’Angelo. La ragazza riappare sorridente, mentre sta entrando nel reparto di rianimazione e assicura: «Adesso ci penso io». Qualche giorno dopo si viene a sapere che don Alessio Alasia sta progressivamente migliorando. La signora tiene per sé questa straordinaria esperienza per circa un anno, fino a quando non decide di andarla a riferire allo stesso don Alessio.
Il sacerdote dall’ottobre scorso tiene sul proprio profilo Facebook una rubrica di video chiamata Cronache Marziane in cui condivide con amici e fedeli ciò gli è capitato, cioè, come dice lui, di essere nato due volte, di essere passato dalla morte alla vita, di essere letteralmente risorto. Circa due mesi fa in uno di questi video parla dello scambio di messaggi avuto con una dottoressa che lo curava nel reparto di rianimazione. Una domenica quel medico ascolta alla televisione la messa del Papa e rimane colpita dal brano del Vangelo, la resurrezione di Lazzaro. Arrivata in ospedale, entra nella stanza di don Alessio e comincia a pregare. «Signore, se hai resuscitato il tuo amico, non puoi salvare anche questo sacerdote? Già che ne abbiamo così pochi di preti…». La dottoressa racconta al sacerdote che dopo aver pregato con quelle parole si è impadronita di lei la certezza che don Alessio sarebbe stato salvo. Una certezza, dal punto di vista medico, abbastanza irragionevole. Ma così è. La dottoressa nel raccontare dice di non ricordare bene che giorno e che domenica fosse. Glielo rivela il sacerdote: era la V domenica di quaresima, cioè il 29 marzo, e quel giorno si era letto il vangelo della resurrezione di Lazzaro. Alla dottoressa cita anche un versetto che è la chiave per leggere la sua personale esperienza: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato».
La signora, quella che aveva avuto le apparizioni di Sandra Sabattini, ascolta il video e solo perché vi si parla esplicitamente di 29 marzo ha un sobbalzo. Se don Alessio si fosse limitato a dire quinta domenica di quaresima, per lei non avrebbe avuto alcun significato particolare. Ma su quella brochure aveva scrittoi 29 marzo – ore 5,40. Ne parla con il parroco, gli chiede se è il caso di informare don Alessio, il parroco approva e la donna va dal sacerdote di Riccione, il quale ne ha parlato nel video pubblicato questa domenica.
Non c’è nessun legame fra don Alessio e Sandra. Il sacerdote non è devoto di quella santa ragazza. Ne aveva sentito parlare quando era entrato in seminario, poi il sorriso di Sandra era scomparso dai suoi radar.
Don Alessio è rimasto stupito, in profondità, di tutta questa storia che lo riguarda, ma va detto che questo non è che l’ultimo segno che gli arriva per confermargli che in quella malattia è stato circondato dal volto buono e dal caldo abbraccio del Mistero. Lo stesso vescovo monsignor Francesco Lambiasi ha raccontato che il venerdì santo (cioè il giorno in cui le condizioni di don Alessio apparivano disperate) è stato avvicinato da una persona che gli ha detto di non pregare più per la guarigione di don Alessio, perché l’obiettivo era già stato raggiunto. D’ora in poi avrebbe pregato per ringraziare. E chi ha detto queste cose non è un visionario, ma una persona seria, credibile, degna di fede.
In uno dei primi video, il sacerdote ha inoltre raccontato della strana visita di sua sorella due mesi prima che lui si ammalasse di Covid. La sorella gli lancia uno strano messaggio: «Devi essere forte, devi mettercela tutta, ma vedrai che andrà tutto bene». Il sacerdote rimane sorpreso, pensa che la sorella abbia qualche problema, forse è stressata. Quando tutto è finito, la sorella gli rivela il mistero. Era stata a trovare il loro anziano parroco di Roncofreddo, don Fernando Della Pasqua, allettato per vecchiaia e malattia, e insieme avevano passato in rassegna tutti i membri della numerosa famiglia. Come sta quello, come sta quell’altro. Arrivati a don Alessio il sacerdote comincia a piangere e dice «Don Alessio dovrà passare una grande prova». Così, senza aggiungere altre spiegazioni. Quel verbo “passare” lasciava intendere che ne sarebbe uscito, ma questo lo si è capito solo dopo, a fatti avvenuti.
Don Alasia dice che da quando è, per così dire, “tornato in vita” gli stanno arrivando uno dopo l’altro tanti piccoli segni della presenza e dell’abbraccio del Signore alla sua vita. Viene da chiedergli: tutti questi segni per lei, o è lei che è bravo a riconoscerli? «No – si schermisce – non sono solo per me, ma vanno oltre me, per raggiungere altri. E ho l’impressione che ancora non sia finita».
Non ci sarà alcun processo canonico su questo “miracolo”, perché le regole della Chiesa vogliono che la guarigione sia istantanea, invece quella di don Alessio è stata graduale. Anche se lui è certo di essere stato miracolato. Sandra salirà agli altari grazie alla guarigione da un tumore di Stefano Vitali. Certo che la storia di don Alessio suggerisce che la giovane santa fidanzata sia in grado di intercedere in maniera molto efficace.
Valerio Lessi