Rimini è una destinazione per adulti maturi e per anziani. Infatti, stando ai big data analizzati dall’università per conto di Visit Rimini, nel periodo di Ferragosto 2020 la classe di età più presente fra i non residenti era quella dai 40 ai 49 anni (28%), seguita dalla fascia 50-59 (26%) e dagli over 60 (12%). I giovani dai 20 ai 29 anni erano il 19% e i trentenni (30-39) appena il 15%.
Va bene che quella del 2020 è stata un’estate assolutamente anomala, ma nei mesi estivi era scattato, come si dice oggi con rammarico, un “liberi tutti” che ha portato chiunque a scegliere senza costrizioni la destinazione di vacanza. E Rimini è stata scelta da una popolazione con queste classi di età. Un dato sui cui operatori e amministratori dovranno riflettere.
La stagione turistica 2020 si è basata prevalentemente sul mercato interno, ed anche su questo aspetto i big data riservano qualche sorpresa. Più che un mercato interno si tratta di un mercato di prossimità. Il totale delle presenze italiane rilevate a Rimini durante il weekend di Ferragosto racconta che il 55% proviene da fuori regione ed è presente tutto il weekend, il 45% dalla regione Emilia Romagna, un terzo dei quali si sposta in giornata dalle località limitrofe.Tra le città fuori regione si fa notare Perugia (4%), normalmente assente dai radar della riviera, che addirittura supera una città storica per il nostro turismo, ovvero Milano (3%).
Ma il focus della ricerca, diretta dal professor Armando Bazzani, riguardava la mobilità nel periodo dal 7 al 17 agosto. Ed ha utilizzato i dati dei cellulari, provenienti da Telecom e da Olivetti.
È presente una mobilità di tipo urbano tra il centro e la zona mare. Le frazioni di Rimini Nord hanno un impatto di circa il 16% sulla mobilità osservata nell'area, ma risultano disconnessi dalla zona del centro storico: solo il 3.3% della mobilità ha come destinazione il centro. La maggior parte della mobilità osservata (68%) è di tipo locale con origine e destinazione interni all'area litoranea: evidentemente il Marecchia costituisce ancora una barriera per la mobilità tra Rimini Centro e il litorale nord.
Nell’area urbana, la mobilità lenta, che copre i percorsi al di sotto dei 2,5 Km (pedonale e bicicletta, 19.4% del totale), ha un’incidenza analoga a quella veicolare (22.7% del totale) che copre tratti sino ai 5 Km. Visit Rimini ritiene che la recente implementazione delle ciclabili inciderà sicuramente, nel breve, su questo dato. Emerge che un percorso privilegiato per arrivare al mare sia il parco Cervi.
La distribuzione delle presenze nella zona centrale evidenzia l'attrattività delle spiagge del litorale all’altezza di Piazza Tripoli, a partire dalla mattina: si tratta di un pubblico giovane under 40. La mattina e nel tardo pomeriggio risulta attrattivo il centro storico, mentre la sera prevale l’area di Piazza Fellini e della Darsena; la spiaggia rivela una forte attività anche in tarda serata. Lo studio della mobilità per fasce orarie, conferma che la costa attrae flussi la mattina, generando una forte mobilità diffusa in tutta l’area del comune e in particolare presso la stazione e nella zona residenziale vicino al mare. I punti di destinazione si distribuiscono lungo la litoranea ma anche l’area centrale risulta trafficata (effetto del mercato durante il sabato). Nella fascia oraria del pranzo si osserva una forte diminuzione della domanda di mobilità ma non una inversione di tendenza rispetto all’attrattività dell’area costiera. Nel pomeriggio (14-19) la domanda di mobilità cresce di nuovo in tutta l’area cittadina, e in particolare lungo le direttrici che portano al mare, dove si osserva sia una domanda di mobilità dalla zona costiera verso il centro, che viceversa, a segnalare uno scambio tra popolazioni. La mobilità ha carattere diffuso anche se il centro storico ha un ruolo rilevante. Nella fascia oraria della cena vi è una forte mobilità dall’area costiera verso il centro storico che potrebbe riflettere l'abitudine di prendere qui l’aperitivo. Alla sera (20-24) la zona mare ridiventa attrattiva rispetto al Centro, in particolare, nell’area di Piazza Fellini e nel lungomare Sud tra Piazzale Kennedy e via Pascoli.
Alcune delle osservazioni emerse forse erano rilevabili anche senza ricorrere ai big data. Lo studio presentato nella conferenza stampa di questa mattina ha però il merito di aver usato per la prima volta metodologie di ricerca che saranno sempre più essenziali per leggere adeguatamente i flussi turistici. Come ha sottolineato il professor Bazzani, i dati non sono di per sé la soluzione, sono solo uno strumento che deve usare chi è chiamato a decidere.
La ricerca è solo il primo frutto di una collaborazione fra Visit Rimini, UniRimini e il Cast, il Centro studi avanzati sul turismo, un organismo dell’Università diretto dalla professore Patrizia Battilani. Visit Rimini collabora con l’università nella formazione, ospitando tirocini degli studenti. Ma l’importante progetto in cantiere riguarda la costituzione del Rimini Bike District, che ha l’obiettivo di rafforzare Rimini quale destinazione d’elezione per i ciclisti italiani e stranieri. Il progetto non parte da zero, fa leva su alcune virtuose esperienze esistenti da anni sul territorio: bike hotels, Italian Bike Festival, piste ciclabili cittadine, itinerari nell’entroterra. Tutto sarà messo a sistema e potenziato, per rispondere ad una domanda turistica sempre più diffusa ed esigente