Ma i grillini, che hanno convocato una conferenza stampa per parlare del loro programma, per stigmatizzare che finora si è discusso solo di nomi, di veti e controveti, di lotta fra correnti nel Pd, insomma il Movimento 5 Stelle che vuole riportare le cose da fare al centro della discussione politica, che giudizio ha sull’amministrazione uscente, sulle cose realizzate dal sindaco Gnassi? Molto difficile ottenere una risposta chiara dal senatore Marco Croatti. Prima prova a dire che se ne parlerà ai tavoli di confronto sul programma, poi azzarda che quello è il passato e adesso bisogna pensare al futuro, infine, incalzato, arriva a sostenere che loro cercheranno di migliorare quello che è stato realizzato finora. Un giudizio chiaro ed esplicito impossibile ottenerlo.
Altra domanda cruciale: ma il Movimento 5 Stelle a Rimini farà un’alleanza con il centrosinistra o si presenterà da solo, con un proprio candidato sindaco? Nelle settimane scorse i grillini hanno chiesto ripetutamente una candidatura terza rispetto al duello Petitti-Sadegholvaad, ma l’evoluzione del percorso interno al Pd e al centrosinistra ha portato l’assessore della giunta Gnassi in una posizione di vantaggio nella decisione finale e l’ipotesi del terzo capace di unire tutti sembra definitivamente tramontata. Vicino a Croatti, c’è il sindaco di Cattolica, Mariano Gennari, che si ripresenterà al voto avendo contro tutto il centrosinistra, dai moderati ai comunisti. E questo perché, nonostante i vertici regionali del Pd avessero spinto per l’alleanza con il sindaco uscente, quelli locali non ne hanno voluto sapere. “Quello che è successo a Cattolica non ha aiutato”, commenta Gennari. Quindi, i grillini a Rimini andranno da soli? “E’ possibile”, ammette Croatti, “Intanto però noi lanciamo il confronto sul programma, che è quello di cui c’è bisogno”.
Passano gli anni, arriva il divorzio da Rousseau, presto nascerà un nuovo movimento guidato da Giuseppe Conte, ma certi antichi vizi grillini, come quello di rispondere in modo oracolare e mai con chiarezza alle domande, rimangono. Così come la strana prassi, introdotta da qualche mese a questa parte, di mandare comunicati e convocazioni firmati congiuntamente dalla deputata Giulia Sarti e dal senatore Marco Croatti, e poi agli appuntamenti Sarti, per un motivo o per l’altro, non si presenta mai. Oggi aveva il treno in ritardo. Peccato, perché avrebbe potuto rispondere alla domanda che molti si fanno: è stata “assolta” dai probiviri del partito sulla storia dei mancati rimborsi? e con quali motivazioni?
Non c’era la deputata, ma in compenso c’erano una ventina di attivisti che probabilmente saranno anche i probabili candidati della lista per le elezioni comunali, solitaria o alleata del Pd che sia. Sono coloro che da un anno a questa parte hanno appunto lavorato sul programma. Uno dopo l’altro hanno presentato in due minuti ciascuno il distillato di ciò che hanno in mente per Rimini. Ambiente: Rimini deve essere una smart city ecosostenibile. Welfare: uno sportello unico comunale per le violenze sulle donne. Disabili: una spiaggia con una passerella anche in acqua. Turismo: la pensioncina familiare come patrimonio Unesco e un marchio che identifichi gli hotel che rispettano i diritti dei lavoratori. Trasporti: un aeroporto collegato con gli hub internazionali di Parigi e Francoforte. Urbanistica: stop al consumo di suolo e sì a parcheggi interrati o sopraelevati. Cultura: recuperare sale per mostre temporanee. Sport: settore da valorizzare al massimo anche per il turismo.
L’ultima domanda che rimane è chi ha il potere di rappresentare e di decidere per conto dei 5 Stelle di Rimini. Croatti sostiene che questo potere è demandato agli eletti nelle istituzioni, i parlamentari, dove ci sono, e poi a scalare, i consiglieri regionali, i consiglieri comunali. Tutti ricordano cosa accadde nel 2016: due liste contrapposte che chiesero la “certificazione” a Milano, nessuna che la ottenne, i grillini esclusi dal consiglio comunale. Croatti spiega che prima del caos in cui sono precipitati esistevano i “facilitatori”, lui stesso lo era con il compito “formazione e coinvolgimento”. Ora questa struttura è congelata, da quel che si è capito a fine settimana prossima dovrebbe essere varata una nuova struttura organizzativa comprensiva dei referenti chiamati a decidere sulle elezioni locali. Croatti e Gennari rimarcano che non esiste il benché minimo dubbio che la squadra che oggi si è presentata con il suo programma non ottenga il via libera per presentarsi alle elezioni. “Abbiamo sempre informato i facilitatori del lavoro che stiamo svolgendo”.